Come si quantifica il compenso del professionista che redige la relazione sulla proposta di concordato
25 Maggio 2021
Sussiste il diritto al compenso del professionista anche in caso di assenza dei presupposti di ammissibilità al concordato preventivo. L'art. 161 l. fall. spiega come deve essere formulata la relazione, ma non dice nulla circa la quantificazione del compenso professionale del redattore. La questione è regolata dall'art. 2233 c.c. secondo cui il compenso delle prestazioni d'opera intellettuali, se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe o gli usi, è determinato dal giudice; la norma prevede una gerarchia a carattere preferenziale dei criteri di liquidazione con l'ulteriore conseguenza che il ricorso ai criteri sussidiari (tariffe professionali, usi, decisione giudiziale) è precluso al giudice quando esista uno specifico accordo tra le parti, i cui patti risultano preminenti su ogni altro criterio di liquidazione.
Il caso. Un professionista redigeva per conto di una società, successivamente destinataria di dichiarazione di fallimento, relazione di attestazione ex art. 161 l. fall. In relazione ad una domanda di concordato preventivo. Lo stesso professionista depositava istanza di insinuazione al passivo per il relativo credito professionale che non veniva ammesso in privilegio. Egli, pertanto, proponeva opposizione allo stato passivo. Il Tribunale, accogliendo parzialmente l'opposizione, ammetteva il credito in prededuzione e con privilegio ex art. 2751 bis c.c., sebbene in misura inferiore rispetto all'importo richiesto, atteso che, a parere del giudice, il lavoro risultava svolto solo in parte. Il professionista proponeva ricorso per cassazione chiedendo il riconoscimento integrale del compenso. La curatela si costituiva articolando le proprie difese.
La particolarità. La curatela osservava che l'accordo con cui era stato conferito l'incarico non contemplava l'ipotesi, effettivamente verificatasi, che il professionista rilevasse l'assenza dei presupposti di ammissibilità al concordato. L'elaborato non consisteva in una relazione vera e propria, ma nella semplice individuazione della assenza dei presupposti di ammissibilità. Pertanto, il compenso pattuito doveva essere riconosciuto solo in parte.
Come si determina il compenso del professionista. La S.C. ha spiegato che l'art. 161 l. fall. spiega come deve essere formulata la relazione ma non dice nulla circa la quantificazione del compenso professionale del redattore. La questione è regolata dall'art. 2233 c.c. secondo cui il compenso delle prestazioni d'opera intellettuali, se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe o gli usi, è determinato dal giudice; la norma prevede una gerarchia a carattere preferenziale dei criteri di liquidazione con l'ulteriore conseguenza che il ricorso ai criteri sussidiari (tariffe professionali, usi, decisione giudiziale) è precluso al giudice quando esista uno specifico accordo tra le parti, i cui patti risultano preminenti su ogni altro criterio di liquidazione (Cass. n. 6732/2000 e n. 29837/2011). L'accordo tra le parti aveva ad oggetto la redazione di «una relazione ex art. 161 l. fall. che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del Piano», con la specifica indicazione delle attività da compiersi: valutazione dell'attendibilità dei dati contabili di partenza, verifica della congruità e coerenza delle assunzioni sottostanti il piano, analisi degli interventi richiesti al sistema bancario, verifica dell'effettivo riallineamento dei flussi di cassa attesi dal piano con quelli al servizio del ri-pagamento dell'esposizione debitoria e della sussistenza di idonei margini di sicurezza in termini di gestione della liquidità, giudizio complessivo sulla fattibilità del piano. Il Tribunale osservava e motivava che la prestazione pattuita non era stata effettivamente compiuta. Infatti, il professionista aveva espresso un “giudizio complessivo sulla (non) fattibilità del piano” compiendo un'analisi preliminare dei dati contabili "macroscopici". In ragione di tale percorso argomentativo, il giudice aveva rilevato l'esecuzione parziale della prestazione pattuita con conseguente riduzione del compenso.
Conferma della decisione impugnata. La S.C. ha confermato la decisione impugnata ritenendo privo di vizi il percorso argomentativo e motivazionale adottato dal Tribunale.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it
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