Lettera di costituzione in mora del datore di lavoro per il pagamento di somme dovute

Alessandra Croce

Inquadramento

Il lavoratore che sia creditore di somme di denaro dovute in costanza di rapporto (ad esempio, per retribuzioni non pagate o per differenze retributive) ovvero successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro (per il pagamento delle spettanze di fine rapporto e del TFR maturati) può costituire in mora il proprio datore di lavoro o ex datore di lavoro, inviando al medesimo lettera di messa in mora, ossia intimazione di pagamento entro un termine stabilito, con avvertimento che in mancanza di adempimento nel termine medesimo sarà intrapresa un’azione legale.

Formula

Spettabile

………………..

…………………

P.IVA………………

Alla c.a. di ………….1

Raccomandata A/R (o PEC)

 

Oggetto: costituzione in mora ex art. 1219 c.c. e ss. per mancato pagamento di…………….

 

Io sottoscritto/a ...., nato/a a ...., il ...., residente a ...., via ...., n ...., C.F. .... ...., assunto/a alle Vostre dipendenze dal .... , con contratto…………… (o: assunto alle Vostre dipendenze a far data dal………. sino al ……, data in cui il rapporto di lavoro con Voi in essere si è risolto per……………), , nr. matricola…………, Vi indirizzo la presente per significarVi quanto segue 2

Ad oggi, sono ancora in attesa di ricevere il pagamento, da parte Vostra, delle somme a me spettanti a titolo di…………….. per l'importo di Euro…. 3

Stante quanto sopra, Vi invito a voler procedere al pagamento, in mio favore, della predetta somma entro e non oltre il termine di 15 giorni dal ricevimento della presente 4; il pagamento potrà essere effettuato a mezzo bonifico bancario sul conto corrente ……… IBAN………….

In difetto, mi vedrò costretto/a ad agire in giudizio per la tutela dei miei diritti, con ulteriore aggravio di costi e spese a Vostro carico 5.

La presente comunicazione vale quale costituzione in mora ai sensi e per gli effetti dell'art. 1219 c.c. ed interruzione di qualsiasi termine di prescrizione.

Distinti saluti.

Luogo e data ....

Il/la lavoratore/trice ....

 

[1] Indicare i dati del destinatario

[2] Indicare i dati del soggetto creditore e descrivere i fatti.

[3] Specificare l'oggetto della richiesta: ad esempio, retribuzioni arretrate, straordinario, spettanze di fine rapporto/del trattamento di fine rapporto; eventualmente allegare il dettaglio dei conteggi.

[4] Indicare il termine per l'adempimento.

[5] Precisare che in caso di mancato adempimento del termine indicato seguirà azione legale.

Commento

Il lavoratore che sia creditore di una somma di denaro dovuta in costanza di rapporto (ad esempio, per retribuzioni non corrisposte, differenze retributive, tredicesima, quattordicesima, straordinario, ecc.) ovvero in relazione alla cessazione del rapporto di lavoro (per TFR o, più in generale, per spettanze di fine rapporto) può costituire in mora in datore di lavoro o ex datore di lavoro che abbia omesso o ritardato il pagamento del dovuto, intimando al medesimo il pagamento entro un termine stabilito. Dal TFR dovranno essere dedotte eventuali anticipazioni richieste e pagate dal datore di lavoro (si veda per approfondimenti la formula “Richiesta al datore di lavoro di anticipazione del trattamento di fine rapporto (art. 1 l. n. 297/1982)”.

Ai sensi dell'art. 1219 c.c. il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. La costituzione in mora non è necessaria:

1) quando il debito deriva da fatto illecito;

2) quando il debitore ha dichiarato per iscritto di non volere eseguire l'obbligazione;

3) quando è scaduto il termine, se la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore. Se il termine scade dopo la morte del debitore, gli eredi non sono costituiti in mora che mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto, e decorsi otto giorni dall'intimazione o dalla richiesta.

Ai fini della costituzione in mora del debitore occorre che:

-          sussista il ritardo nell'adempimento.

-          il ritardo sia imputabile (a titolo di dolo o colpa) al debitore;

-          vi sia la richiesta da parte del creditore (salvo che si versi in una delle ipotesi sopra indicate in cui la costituzione in mora non è necessaria).

Per quanto qui rileva, il ritardo deve essere considerato in relazione ai termini di pagamento delle somme maturate dal lavoratore ed a questi dovute; le principali voci retributive vengono di regola corrisposte con cadenza mensile (a differenza della tredicesima e quattordicesima mensilità); i contratti collettivi di riferimento individuano i termini pagamento sia della retribuzione sia del trattamento di fine rapporto.

La legge non prescrive formalità particolari per l'intimazione, limitandosi a richiedere la forma scritta, né per l'invio della stessa; in ogni caso, ai fini della prova, occorre che la richiesta di adempimento sia effettuata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata (PEC). La costituzione in mora è un atto recettizio che, per produrre i suoi effetti, deve essere indirizzato al destinatario.

Nell'intimare il pagamento, il creditore avverte il debitore che, in mancanza di adempimento nel termine indicato, verrà intrapresa un'azione legale; in caso di mancato pagamento da parte del datore (o ex datore di lavoro) di somme di denaro il lavoratore potrà agire in giudizio con un ricorso in via ordinaria (ex art. 414 c.p.c. – si veda la formula “Ricorso ex art. 414 c.p.c. (differenze retributive)” o per l'emissione di un decreto ingiuntivo qualora sussistano i presupposti di cui all'art. 633 c.p.c..

Il debitore non può essere considerato in mora se tempestivamente ha fatto offerta della prestazione dovuta, a meno che il creditore l'abbia rifiutata per un motivo legittimo (art. 1220 c.c.).

Nelle obbligazioni che hanno per oggetto una somma di danaro dal giorno della mora sono dovuti gli interessi legali, anche se non erano dovuti precedentemente e anche se il creditore non prova di aver sofferto alcun danno. Se prima della mora erano dovuti interessi in misura superiore a quella legale, gli interessi moratori sono dovuti nella stessa misura (art. 1224, comma 1, c.c.). Al creditore che dimostra di aver subito un danno maggiore spetta l'ulteriore risarcimento. Questo non è dovuto se è stata convenuta la misura degli interessi moratori (art. 1224, comma 2, c.c.).

La costituzione in mora interrompe il decorso del termine di prescrizione.

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