Crediti garantiti dal Mediocredito Centrale, tra privilegio e chirografo
11 Agosto 2020
Con riferimento ad una domanda di concordato in continuità, in presenza di crediti finanziari del Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale e di crediti chirografari, devono essere qualificati come privilegiati i debiti sorti successivamente alla data di entrata in vigore della L. 33/20158?
Caso concreto - Come è noto, la giurisprudenza di merito ha a lungo oscillato in ordine all'interpretazione dell'art. 9, comma 5, D.Lgs. n. 123/1998. Alcune pronunce hanno sostenuto che il privilegio riconosciuto da tale disposizione normativa debba riguardare tutti gli interventi dei soggetti competenti, altre che la causa di prelazione operi solamente laddove vi sia la concessione di un finanziamento da parte del fondo medesimo. In particolare, secondo l'interpretazione restrittiva della norma in argomento, il privilegio andrebbe riconosciuto esclusivamente nei casi in cui il soggetto competente abbia erogato un finanziamento (tra le molte: Trib. Milano, decreto 3 luglio 2014). Secondo l'altro orientamento, invece, la lettura e l'interpretazione dell'art. 9, comma 5, non può che condurre a ricomprendere, nell'ambito del conferimento della natura privilegiata al credito, ogni intervento del fondo di garanzia, poiché la medesima disposizione non fa differenze di trattamento tra erogazione di somme e prestazione di garanzia (tra le molte: Trib. Padova, 23 luglio 2012). Mentre il dibattito giurisprudenziale era in corso, il legislatore è intervenuto con il d.l. n. 3/2015, poi convertito con legge n. 33/2015, che all'art. 8-bis qualifica come privilegiato il credito per la restituzione del finanziamento e per il rientro dello stato da ogni altro beneficio connesso. Alla questione originaria è parsa aggiungersene un'altra: se cioè la norma ora citata (che di fatto sanciva il prevalere del secondo degli orientamenti sopra indicati) avesse portata innovativa, e dunque non potesse valere che per l'avvenire; o se invece avesse natura interpretativa/confermativa. Il decreto in commento evidentemente opta per la prima soluzione, chiedendo che il ricorrente chiarisca il momento in cui il debito è sorto. A rispondere al quesito in senso contrario, in realtà, era già intervenuta la Corte di Cassazione (con la recente sentenza Cass. 25 novembre 2019 n. 30621): “secondo la giurisprudenza di questa Corte, la norma della L. n. 33/2015, art. 8 bis, non va considerata né come una disposizione di interpretazione autentica, e dunque retroattiva, né come disposizione innovativa, come per contro inteso dal giudice del merito. Si tratta, in effetti, di disposizione solo ripetitiva, e confermativa, del regime già vigente". In tanto i Supremi Giudici hanno potuto fare riferimento a pronunce pregresse in quanto Cass., 31 maggio 2019, n. 14915 già aveva seguito questa linea. A ciò si aggiunga che pochi mesi prima la Corte aveva risolto il dubbio ricordato in apertura, in ordine all'interpretazione da dare all'art. 9, comma 5, D.Lgs. n. 123 del 1998. Infatti, aveva chiarito la Corte, già nel previgente regime doveva ritenersi che anche gli interventi di sostegno pubblico erogati in forma di concessione di garanzia godevano del privilegio di cui al D.Lgs. n. 123 del 1998, art. 9, comma 5: Cass., 30 gennaio 2019, n. 2664, aveva rilevato che “le diverse forme di intervento pubblico in favore delle attività produttive individuate da detto decreto legislativo sono espressione di un disegno di impianto unitario e di una disciplina di segno unitario", senza che emergano - in punto di privilegio, in particolare - delle "ragioni giustificatrici di trattamenti normativi differenziati a seconda della diverse forme di intervento ivi previste".
Spiegazioni e conclusioni - Da quanto sopra esposto consegue che, dal momento dell'entrata in vigore della legge n. 33/2015, di conversione del d.l. n. 3/2015, come interpretato dalle sentenze della Corte di Cassazione indicate nel testo, non possono più esserci dubbi in ordine alla spettanza del privilegio per i crediti sorti nell'ambito del sostegno pubblico alle imprese, indipendentemente dalla forma che tale intervento assume (se cioè sia concesso come finanziamento o come garanzia) e dal momento in cui esso è stato posto in essere.
Normativa e giurisprudenza
Per affrofondire G. Benvenuto, Un insolito caso di insorgenza del privilegio da un credito in origine chirografo, in Il Fallimentarista.it, 25 febbraio 2020. |