L'art. 163 bis L.F. e la presentazione di offerte vincolanti al termine della procedura competitiva

Lorenzo Rossi
16 Novembre 2020

Nel procedimento di concordato preventivo, laddove siano formulate, da parte di terzi, ulteriori offerte per l'acquisto di un ramo d'azienda solo dopo la scadenza dei termini fissati per la partecipazione alla gara, in presenza di specifici e circoscritti elementi, è possibile procedere all'assegnazione del bene a favore dell'originario offerente?

Nel procedimento di concordato preventivo, laddove siano formulate, da parte di terzi, ulteriori offerte per l'acquisto di un ramo d'azienda solo dopo la scadenza dei termini fissati per la partecipazione alla gara, in presenza di specifici e circoscritti elementi, è possibile procedere all'assegnazione del bene a favore dell'originario offerente?

Caso pratico - Una società depositava presso il Tribunale di Latina una domanda di concordato c.d. in bianco ai sensi dell'art. 161, comma 6, L.F.

Successivamente, dopo il deposito del piano e della proposta definitiva, nonché della documentazione di cui all'art. 162, commi 2 e 3, L.F., la procedura veniva dichiarata aperta dal Tribunale, che fissava contestualmente l'adunanza dei creditori.

Nelle more, la società riceveva un'offerta irrevocabile di acquisto, previo affitto, di un ramo d'azienda e una proposta (del pari irrevocabile) per l'acquisto di materie prime e rimanenze di proprietà della medesima.

In ragione di ciò, si rendeva necessaria l'attivazione di procedure competitive di cui all'art. 163 bis L.F., onde poter verificare l'eventuale presenza di ulteriori interessati al ramo di azienda e alle materie prime e poter assicurare ai creditori concorsuali la massima soddisfazione dei loro diritti.

Il Tribunale, dunque, disponeva la realizzazione delle pubblicità prodromiche alla raccolta di eventuali ulteriori offerte sul ramo di azienda (e sulle materie prime) della Società in concordato e, parallelamente, fissava l'udienza per la verifica di quanto pervenuto agli organi della procedura. Tale udienza, però, a causa della diffusione dell'epidemia da Covid 19, veniva rinviata.

Successivamente al termine delle pubblicità, ma prima che si tenesse l'udienza, giungeva ai commissari una manifestazione di interesse di un terzo sul medesimo ramo di azienda. In ragione di ciò, il Tribunale decideva di disporre l'apertura di una nuova procedura competitiva ex art. 163 bis L.F.

La Società, tuttavia, alla luce del mancato ricevimento nel termine prefissato di manifestazioni di interesse sul bene oggetto di pubblicità, considerato che un differimento delle operazioni avrebbe rischiato di compromettere la fattibilità economica del concordato, domandava al Tribunale di revocare la procedura competitiva da ultimo instaurata e di essere autorizzata, ai sensi dell'art. 167 L.F., alla cessione del ramo di azienda al primo offerente.

Il Tribunale di Latina, anche alla luce del parere favorevole dei commissari giudiziali, con decreto pubblicato in data 21 luglio 2020, disponeva la revoca della seconda procedura ex art. 163 bis L.F. e autorizzava la società alla vendita del ramo di azienda al primo soggetto offerente, individuato nel piano di concordato.

Spiegazioni e conclusioni - Con il provvedimento in commento, il Tribunale di Latina disponeva la vendita di un ramo di azienda al soggetto offerente indicato nella domanda di concordato dalla società debitrice, nonostante fossero pervenute ulteriori manifestazioni di interesse sullo stesso dopo lo spirare del termine originariamente fissato ai sensi dell'art. 163 bis L.F.

Dunque, il Tribunale ha ritenuto preferibile, nell'interesse della procedura, revocare la seconda gara indetta e cedere il ramo al primo offerente.

Nell'ambito della situazione di conflitto tra l'interesse del secondo offerente di partecipare (tardivamente) alla gara per aggiudicarsi il bene oggetto di vendita e l'interesse della società debitrice ad alienare celermente il medesimo per salvaguardare la fattibilità della procedura di concordato preventivo, a parere del Tribunale di Latina, deve prevalere quest'ultimo, purché le circostanze del caso di specie diano evidenza di un rischio effettivo per la tenuta della procedura concordataria nell'ipotesi di reiterazione del procedimento di cui all'art. 163 bis L.F.

La protrazione della gara, infatti, non si tradurrebbe in effettive conseguenze favorevoli per la massa se, in un secondo momento, il concordato non trovasse esecuzione.

In caso contrario, ovverosia in assenza di specifici elementi di rischio per la debitrice e per la proposta, dal tenore del provvedimento – e pur in assenza di esplicite prese di posizione da parte del Tribunale – sembrerebbe si possa desumere che debba essere privilegiata l'esecuzione della gara tra i diversi offerenti, in ragione del beneficio (per i creditori) per il maggior prezzo di vendita conseguito con la successiva alienazione del bene.

Normativa e giurisprudenza

  • Art. 161 L.F.
  • Art. 162 L.F.
  • Art. 167 L.F.
  • Trib. Latina21luglio2020

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.