Algoritmi, intelligenza artificiale e appalti di forniture di dispositivi medici con elevato grado di automazione
10 Dicembre 2021
Il caso. Il thema decidendum riguarda l'esatta perimetrazione della nozione di “algoritmo di trattamento” nell'ambito di una procedura nazionale di gara per la fornitura di pacemaker di alta fascia. La disciplina di gara ha previsto tra i criteri di valutazione dell'offerta tecnica, il parametro tabellare “Algoritmo di prevenzione+trattamento delle tachiaritmie atriali”, al quale assegnare 15 punti per l'ipotesi di presenza di entrambi gli algoritmi e 7 punti nel caso di “presenza del solo algoritmo di prevenzione o del solo trattamento delle tachiaritmie atriali”.
In fase di valutazione, la commissione di gara ha ritenuto soddisfatto il possesso di algoritmi sia per prevenzione che per il trattamento, attribuendo il punteggio massimo, solo nel caso di algoritmi “automatici”.
Il TAR ha accolto, dunque, il ricorso avverso l'aggiudicazione, presentato dalla seconda classificata, per l'erroneità della valutazione della commissione di gara, che – pur in presenza di un algoritmo di trattamento delle aritmie – ha errato nell'attribuire alla ricorrente soli 7 punti, anziché 15 al dispositivo offerto. Secondo il Collegio, infatti, la commissione “ha confuso, sovrapponendoli indebitamente, il concetto di algoritmo con quello di avvio automatico del trattamento”.
Per il TAR, “l'algoritmo di trattamento dell'aritmia non è altro che l'insieme di passaggi (di stimoli creati dal pacemaker secondo istruzioni predefinite) necessari al trattamento del singolo tipo di aritmia. Questo concetto non include necessariamente, invece, come erroneamente ritenuto dalla stazione appaltante, che il dispositivo debba essere in grado di riconoscere in automatico l'esigenza (quindi di diagnosticare il tipo di aritmia) e somministrare in automatico la corretta terapia meccanica (trattamento)”.
La prima classificata ha proposto appello avverso la sentenza del TAR, contestando tale ricostruzione.
La soluzione. La nozione comune e generale di algoritmo, per come definita dal g.a. in prime cure, riporta alla mente “semplicemente una sequenza finita di istruzioni, ben definite e non ambigue, così da poter essere eseguite meccanicamente e tali da produrre un determinato risultato”. Secondo il Consiglio di Stato, tuttavia, tale nozione, “quando è applicata a sistemi tecnologici, è ineludibilmente collegata al concetto di automazione ossia a sistemi di azione e controllo idonei a ridurre l'intervento umano. Il grado e la frequenza dell'intervento umano dipendono dalla complessità e dall'accuratezza dell'algoritmo che la macchina è chiamata a processare. Cosa diversa è l'intelligenza artificiale. In questo caso l'algoritmo contempla meccanismi di machine learnig e crea un sistema che non si limita solo ad applicare le regole sofware e i parametri preimpostati (come fa invece l'algoritmo “tradizionale”) ma, al contrario, elabora costantemente nuovi criteri di inferenza tra dati e assume decisioni efficienti sulla base di tali elaborazioni, secondo un processo di apprendimento automatico”.
Di conseguenza, nel caso di specie, riguardante la fornitura di un dispositivo con elevato grado di automazione, non occorreva che l'amministrazione facesse espresso riferimenti a elementi di intelligenza artificiale.
Per il Consiglio di Stato, infatti, anche in considerazione della peculiarità del prodotto (pacemaker dotati, per definizione, di una funzione continuativa di “sensing” del ritmo cardiaco e di regolazione dello stesso), è da ritenere sufficiente “il riferimento allo specifico concetto di algoritmo, ossia ad istruzioni capaci di fornire un efficiente grado di automazione, ulteriore rispetto a quello di base, sia nell'area della prevenzione che del trattamento delle tachiaritmie atriali. I pacemakers moderni e di alta fascia sono infatti dotati di un numero sempre maggiore di parametri programmabili e di algoritmi specifici progettati per ottimizzare la terapia di stimolazione in rapporto alle caratteristiche specifiche del paziente. L'amministrazione ha espresso preferenza per la presenza congiunta di algoritmi di prevenzione e trattamento delle “tachiaritmie atriali”.
Di conseguenza, il Consiglio di Stato ha ritenuto fondato l'appello. |