Mantenimento della prole e spese straordinarie

Redazione Scientifica
17 Dicembre 2021

In tema di mantenimento della prole, per spese straordinarie si intendono quelle spese che «per la loro rilevanza, la loro imprevedibilità e la loro imponderabilità esulano dall'ordinario regime di vita dei figli, cosicchè la loro inclusione in via forfettaria nell'ammontare dell'assegno, posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dall'art. 337 ter c.c.. e con quello dell'adeguatezza del mantenimento».

La Corte d'Appello di Catania accoglieva parzialmente la domanda di rimborso di spese straordinarie per il mantenimento della prole, proposta da M.I. avverso l'ex coniuge S.B.S.

S.B.S. ricorre, però, in Cassazione deducendo, tra i vari motivi, la violazione o falsa applicazione dell'art. 6, l. n. 898/1970 e degli artt. 316, 316-bis, 337-bis, 337-quater, 113, 115, 116 c.p.c., in quanto la Corte di merito avrebbe erroneamente ritenuto che il mantenimento dei figli fosse regolato dal principio di proporzionalità, secondo cui «il giudice» sarebbe «libero di modulare il regolamento del regime della contribuzione scegliendo la soluzione più adatta al caso concreto».

La doglianza è fondata. Secondo la giurisprudenza di questa Corte, in tema di mantenimento della prole, per spese straordinarie si intendono quelle spese che «per la loro rilevanza, la loro imprevedibilità e la loro imponderabilità esulano dall'ordinario regime di vita dei figli, cosicchè la loro inclusione in via forfettaria nell'ammontare dell'assegno, posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito nell'art. 337-ter c.c. (e già prima dall'art. 155 c.c.) e con quello dell'adeguatezza del mantenimento, nonché recare grave nocumento le possibilità economiche del solo genitore beneficiario dell'assegno “cumulativo” di cure necessarie o di altri indispensabili apporti» (Cass. n. 1562/2020, n. 9372/2012).

Nel caso di specie, la pronuncia della Corte d'Appello non si sarebbe confrontata con l'intera decisione assunta in tema di cessazione degli effetti civili del matrimonio e avrebbe, inoltre, dovuto verificare se, alla luce del disposto incremento dell'assegno di mantenimento, tutte o solo alcune delle voci di spesa sostenuta prima dell'inizio del giudizio di divorzio rientrassero realmente nelle “spese straordinarie” indicate.

Per questi motivi, il Collegio accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia la causa alla Corte d'Appello di Catania, in diversa composizione.

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