Decreto legislativo - 18/04/2016 - n. 50 art. 153 - (Bandi e avvisi)1

Marco Giustiniani

(Bandi e avvisi)1

[1. Le amministrazioni aggiudicatrici che intendono indire un concorso di progettazione rendono nota tale intenzione mediante un bando di concorso. Se intendono aggiudicare un appalto relativo a servizi successivi ai sensi dell'articolo63, comma 4,lo indicano nell'avviso o nel bando di concorso.

2. Le amministrazioni aggiudicatrici che hanno indetto un concorso di progettazione inviano un avviso sui risultati del concorso conformemente alle disposizioni di cui all'articolo 72 e devono essere in grado di comprovare la data di invio. Le informazioni relative all'aggiudicazione di concorsi di progettazione possono non essere pubblicate qualora la loro divulgazione ostacoli l'applicazione della legge, sia contraria all'interesse pubblico, pregiudichi i legittimi interessi commerciali di una particolare impresa, pubblica o privata, oppure possa recare pregiudizio alla concorrenza leale tra i prestatori di servizi2.

3. I bandi e gli avvisi di cui al presente articolo contengono le informazioni indicate negli allegati XIX e XX, conformemente ai modelli di formulari stabiliti dalla Commissione europea in atti di esecuzione, e sono pubblicati secondo quanto previsto dagli articoli 71, 72 e 733.]

 

[1] Articolo abrogato dall'articolo 226, comma 1, del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, con efficacia a decorrere dal 1° luglio 2023, come stabilito dall'articolo 229, comma 2. Per le disposizioni transitorie vedi l'articolo 225 D.Lgs. 36/2023 medesimo.

[2] Così rettificato con Comunicato 15 luglio 2016 (in Gazz. Uff., 15 luglio 2016, n. 164).

Inquadramento

La norma in commento ha a oggetto gli strumenti di pubblicità relativi ai concorsi di progettazione e dispone che la stazioni appaltanti, al fine di avviare il procedimento di selezione, devono rendere nota tale intenzione mediante un bando di concorso.

A tal fine, la norma richiama l'applicazione delle disposizioni di cui all'art 72 del medesimo Codice.

A seguito del primo correttivo al Codice (art. 94), peraltro, è stata estesa l'applicabilità della disciplina relativa alle pubblicazioni di livello nazionale.

L'art. 153 recepisce il contenuto dell'art. 79 della Direttiva n. 2014/24/UE, che a propria volta disciplina le modalità con cui le amministrazioni aggiudicatrici indicono e gestiscono i concorsi di progettazione.

In linea generale, il contenuto dell'articolo in commento ricalca il previgente art. 102 del d.lgs. n. 163/2006: ne risultano confermati l'obbligo delle stazioni appaltanti, che intendono indire un concorso di progettazione, di pubblicare un bando di concorso, l'obbligo di pubblicare un avviso sui relativi risultati, comprovandone la data di invio, nonché l'esenzione dal pubblicare «le informazioni relative all'aggiudicazione» in determinati casi.

La principale novità rispetto al sistema previgente concerne la previsione di cui all'art. 102 comma 3, che consentiva alle stazioni appaltanti di adottare forme di pubblicità degli avvisi e dei bandi ulteriori rispetto a quelle obbligatorie.

Invero, tale possibilità aveva in passato dato vita a problematiche applicative nel caso di difformità tra il contenuto dei documenti inviati alla GURI e alla GUCE e quelli diffusi dalla P.A. tramite i suoi uffici nelle forme aggiuntive dalla stessa prescelta. Sebbene tali questioni siano state risolte dalla giurisprudenza amministrativa in applicazione del principio dell'affidamento (nel senso di ritenere illegittima l'esclusione del concorrente che avesse incolpevolmente confidato sul documento diffuso dalla stazione appaltante – T.A.R. Lazio, Roma, III-quater, n. 10958/2007 oppure, nel senso di legittimare la stazione appaltante all'annullamento dell'intera procedura – Cons. St., IV, n. 1949/2007), il legislatore ha scelto di espungere dal testo normativo tale possibilità al fine di evitare il conseguente contenzioso.

Pubblicità, concorrenza e trasparenza

Il nuovo Codice, pertanto, ribadisce il dovere generale delle stazioni appaltanti di provvedere alla pubblicazione del bando di gara o di un avviso: ciò risponde sia all'esigenza di garantire l'osservanza dei principi di concorrenza che di quelli di trasparenza, buon andamento, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa, attraverso la conoscibilità di un atto della P.A. da parte di tutti i possibili competitors sul territorio nazione e su quello dell'Unione Europea.

Il bando e l'avviso, ai sensi del comma 3, dovranno riportare le informazioni di cui all'Allegato XIX del Codice: indicazione dell'ente aggiudicatore; principale attività esercitata; descrizione del progetto con indicazione dei codici CPV; se si tratta di un concorso aperto o ristretto e, in quest'ultimo caso, il numero dei partecipanti auspicato ed eventualmente i nomi di quelli già selezionati, i criteri di detta selezione e il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione; se detta partecipazione è riservata a una particolare professione; i criteri di valutazione dei progetti; i nomi dei membri della giuria e se la decisione di quest'ultima sia vincolante per l'ente aggiudicatore; il numero e il valore degli eventuali premi e gli importi pagabili a tutti i partecipanti; se gli autori dei progetti premiati abbiano diritto all'attribuzione di appalti complementari; denominazione dell'Autorità Giudiziaria cui proporre eventuali ricorsi e il relativo termine; data di invio dell'avviso e ogni altra informazione ritenuta pertinente.

La pubblicazione degli esiti della selezione

Salva la sussistenza delle particolari ipotesi di esenzione previste dal secondo cpv del comma 2, le stazioni appaltanti che hanno indetto (in conformità a quanto sopra specificato) un concorso di progettazione sono altresì tenute a pubblicizzarne gli esiti attraverso un avviso che deve contenere le informazioni di cui all'Allegato XX del Codice: indicazione dell'ente aggiudicatore; principale attività esercitata, descrizione del progetto con indicazione dei codici CPV; numero dei partecipanti; numero dei partecipanti esteri; vincitore/i del concorso; premio o premi eventualmente corrisposti; riferimento all'avviso di concorso; importi pagabili a tutti i partecipanti; se gli autori dei progetti premiati abbiano diritto all'attribuzione di appalti complementari; denominazione dell'Autorità Giudiziaria cui proporre eventuali ricorsi e il relativo termine; data di invio dell'avviso.

Tanto i bandi che gli avvisi sui risultati del concorso, ai sensi del comma 3, devono essere pubblicati secondo quanto previsto dall'art. 72, al cui commento si rinvia.

Le esclusioni

Come anticipato, il secondo cpv del comma 2 consente alle stazioni appaltanti di derogare agli obblighi di pubblicità relativi alle informazioni riguardanti i risultati di un concorso di progettazione, nelle ipotesi in cui l'amministrazione valuti che la pubblicazione di dette informazioni potrebbe arrecare un danno: 1) all'applicazione della legge; 2) all'interesse pubblico; 3) alla tutela della concorrenza o del mercato; 4) alle posizioni giuridiche degli operatori, intendendosi quest'ultima ipotesi come lesione alla concorrenza non estesa all'intero mercato, ma circoscritta a un novero più ristretto e determinato di operatori.

Resta inteso che la stazione appaltante non può eludere l'obbligo di comunicare i risultati del concorso, attendendo la deroga alla possibilità di non comunicare, non già i risultati (che vanno doverosamente comunicati ai partecipanti), bensì le «informazioni relative all'aggiudicazione di concorsi di progettazione», ossia le informazioni riguardanti i partecipanti, le loro idee progettuali e i progetti (Buonanno, (3), 687).

La deroga è accompagnata sempre dalla previsione di un onere motivazione particolarmente pregnante in ordine alla sussistenza delle circostanze previste dalla legge e alle valutazioni concretamente svolte in merito agli interessi protetti e ai pregiudizi concreti che si è inteso salvaguardare mediante la scelta di non pubblicare le informazioni in questione. Le esigenze sottese alla deroga, da intendersi nel senso sopra indicato, dovranno essere contemperate con i principi in materia di diritto di accesso sanciti dalla l. n. 241/1990 e con quelli in materia di tutela giurisdizionale, costituzionalmente garantiti.

Bibliografia

Buonanno, in Caringella, Protto (a cura di) Codice e Regolamento Unico dei Contratti Pubblici, Trento, 2011; De Nictolis, Il codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, in Urb. App., 2006; Nunziata, I concorsi di progettazione e di idee, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei contratti pubblici, II ed., Torino, 2019; Scalise, Massari, I concorsi di progettazione e di idee, in Caringella, Mantini, Giustiniani (a cura di), Trattato sui contratti pubblici, Roma, 2021; Tassan Mazzocco, in Ruggeri e Altri, Codice dei contratti pubblici, Milano, 2007.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario