Decreto legislativo - 18/04/2016 - n. 50 art. 210 - (Camera arbitrale, albo degli arbitri ed elenco dei segretari) 1

Adolfo Candia

(Camera arbitrale, albo degli arbitri ed elenco dei segretari)1

[1. Presso l'ANAC è istituita la Camera arbitrale per i contratti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture, di seguito camera arbitrale.

2. La Camera arbitrale cura la formazione e la tenuta dell'Albo degli arbitri per i contratti pubblici, redige il codice deontologico degli arbitri camerali e provvede agli adempimenti necessari alla costituzione e al funzionamento del collegio arbitrale .

3. Sono organi della Camera arbitrale il Presidente e il consiglio arbitrale.

4. Il consiglio arbitrale, composto da cinque membri, è nominato dall'ANAC fra soggetti dotati di particolare competenza nella materia dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al fine di garantire l'indipendenza e l'autonomia dell'istituto, nonché dotati dei requisiti di onorabilità stabiliti dalla medesima Autorità. Al suo interno, l'ANAC sceglie il Presidente. L'incarico ha durata quinquennale ed è retribuito nella misura determinata dal provvedimento di nomina nei limiti delle risorse attribuite all'Autorità stessa. Il Presidente e i consiglieri sono soggetti alle incompatibilità e ai divieti previsti dal comma 10.

5. Per l'espletamento delle sue funzioni la Camera arbitrale si avvale di una struttura di segreteria con personale fornito dall'ANAC.

6. La Camera arbitrale cura annualmente la rilevazione dei dati emergenti dal contenzioso in materia di contratti pubblici e li trasmette all'Autorità e alla cabina di regia di cui all'articolo 212.

7. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 18, della legge 6 novembre 2012, n. 190, possono essere iscritti all'albo degli arbitri della Camera arbitrale i soggetti appartenenti alle seguenti categorie:

a)avvocati iscritti agli albi ordinari e speciali abilitati al patrocinio davanti alle magistrature superiori e in possesso dei requisiti per la nomina a consigliere di cassazione;

b) tecnici in possesso del diploma di laurea in ingegneria e architettura abilitati all'esercizio della professione da almeno 10 anni e iscritti ai relativi albi;

c) professori universitari di ruolo nelle materie giuridiche e tecniche e dirigenti delle pubbliche amministrazioni, con provata esperienza nella materia dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

8. La Camera arbitrale cura, altresì, in sezione separata, la tenuta dell'elenco dei periti per la nomina dei consulenti tecnici nei giudizi arbitrali. Sono iscritti all'elenco i soggetti in possesso del diploma di laurea e comprovata esperienza professionale di almeno 5 anni, con relativa iscrizione all'albo professionale, se richiesta.

9. I soggetti di cui al comma 7, lettere a), b) e c),nonché al comma 8 del presente articolo, sono rispettivamente inseriti nell'albo degli arbitri e nell'elenco dei periti, su domanda corredata da curriculum e da adeguata documentazione comprovante i requisiti.

10. L'iscrizione all'albo degli arbitri e all'elenco dei periti ha validità triennale e può essere nuovamente conseguita decorsi due anni dalla scadenza del triennio. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall'articolo 1, comma 42, lettera l, della legge 6 novembre 2012, n.190, durante il periodo di appartenenza, e nei successivi tre anni, i soggetti iscritti all'albo non possono espletare incarichi professionali in favore delle parti dei giudizi arbitrali da essi decisi, ivi compreso l'incarico di arbitro di parte.

11. Sono fatti salvi i casi di ricusazione di cui all'articolo 815 del codice di procedura civile.

12. Per le ipotesi di cui all'articolo 209, comma 8, la Camera arbitrale cura anche la tenuta dell'elenco dei segretari dei collegi arbitrali. Possono essere iscritti all'elenco i funzionari in possesso di diploma di laurea in materia giuridica o economica o equipollenti e, ove necessario, in materie tecniche, inseriti nei ruoli delle pubbliche amministrazioni di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, aventi un'anzianità di servizio in ruolo non inferiore a cinque anni. Gli eventuali oneri relativi alla tenuta dell'elenco sono posti a carico dei soggetti interessati all'iscrizione, prevedendo a tal fine tariffe idonee ad assicurare l'integrale copertura dei suddetti costi.

13. Sul sito dell'ANAC sono pubblicati l'elenco degli arbitrati in corso e definiti, i dati relativi alle vicende dei medesimi, i nominativi e i compensi degli arbitri e dei periti.]

[1] Articolo abrogato dall'articolo 226, comma 1, del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, con efficacia a decorrere dal 1° luglio 2023, come stabilito dall'articolo 229, comma 2. Per le disposizioni transitorie vedi l'articolo 225 D.Lgs. 36/2023 medesimo.

Inquadramento

L'amministrazione dell'arbitrato, da parte della Camera arbitrale, assicura il rispetto dei principi di trasparenza ed imparzialità specificatamente nella nomina dei Collegi arbitrali, incaricati di decidere la controversia sorta in fase di esecuzione dei contratti pubblici.

I principi indicati rappresentano anche le finalità che orientano l'esercizio delle competenze riconosciute ex lege alla Camera arbitrale.

Ciascun Collegio arbitrale è composto da tre membri, due dei quali sono designati dalle parti in causa, le designazioni degli arbitri di parte devono investire soggetti in possesso dei requisiti stabiliti dall'art. 209, commi 4 e 5, del codice e per i quali non ricorrono le cause di inconferibilità dell'incarico arbitrale o di incompatibilità stabilite dal comma 6 dello stesso articolo e dal comma 10 dell'art. 210. Inoltre, per le pubbliche amministrazioni deve ricorrere adeguata motivazione circa la scelta adottata tra quelle previste nel loro caso dal suddetto comma 5, in base al quale il soggetto deve essere individuato tra i dirigenti pubblici, ovvero nell'ambito degli iscritti all'Albo degli Arbitri.

Il terzo arbitro con funzioni di Presidente è individuato dalla Camera arbitrale tra i soggetti iscritti all'Albo degli Arbitri tenuto dalla stessa Camera arbitrale ai sensi dell'art. 210, comma 2, previa selezione di una lista di candidati formata mediante procedura di estrazione informatica di nominativi tratti dal suddetto Albo, in conformità alle regole poste con i Comunicati n. 2/2016 e n. 8/2016 e volte a garantire i principi di pubblicità della procedura, di rotazione degli affidamenti e di efficacia dell'arbitrato.

Albo degli Arbitri

L'art. 210, comma 2, assegna alla Camera arbitrale la formazione e la tenuta dell'Albo degli Arbitri, in cui possono essere iscritti i soggetti appartenenti alle categorie degli avvocati, degli ingegneri e architetti, dei professori universitari di ruolo nelle materie giuridiche e tecniche e dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni, in possesso dei requisiti per ciascuna di esse rispettivamente previsti dal comma 7 dell'art. 210 del codice, in particolare per come interpretati, per gli avvocati, dal Comunicato n. 1/2015.

Ai sensi del comma 10 dell'art. 210, l'iscrizione all'Albo degli Arbitri ha validità triennale, decorrente dal giorno della seduta del Consiglio camerale nella quale la domanda è stata accolta, e può essere nuovamente conseguita, con le stesse modalità, decorsi due anni dalla scadenza del triennio.

Nel caso di sopravvenienze che possano risultare ostative alla legittimità della permanenza dell'iscrizione e delle quali la Camera arbitrale sia comunque venuta a conoscenza, all'interessato è data formale comunicazione dell'avvio del procedimento, ammettendolo alle relative controdeduzioni, al fine dell'adozione da parte della Camera stessa dell'eventuale provvedimento di cancellazione dall'albo.

L'art. 210, comma 7, lett. a) stabilisce che possono essere iscritti all'Albo degli Arbitri i soggetti appartenenti, tra le altre, alla categoria degli «avvocati iscritti agli albi ordinari e speciali abilitati al patrocinio avanti alle magistrature superiori e in possesso dei requisiti per la nomina a consigliere di cassazione».

La Camera arbitrale ha rilevato che è emersa la questione della corretta interpretazione della disposizione de qua e che è stato convenuto che tale interpretazione debba essere quella per cui per l'ammissione all'Albo dei soggetti appartenenti alla descritta categoria occorra il possesso da parte degli interessati al momento della richiesta di iscrizione dei distinti requisiti previsti allo scopo dalla normativa che attualmente disciplina la materia della nomina a consigliere di cassazione «per meriti insigni» (l. n. 303/1998), e in particolare anche del requisito dell'età non superiore a 65 anni, previsto dall'art. 2, comma 1, lett. d), della citata legge.

La Camera arbitrale ha ritenuto che il legislatore, con la disposizione in oggetto contenuta nel Codice dei contratti pubblici e che pure è perfettamente ripetitiva di pressoché identica disposizione inserita nella disciplina precedente al Codice (vale a dire art. 242, comma 6, d.lgs. n. 163/2006 e l'art. 151, c. 5, lett. b), del d.P.R. n. 554/1999 recante il Regolamento di attuazione della legge quadro per i lavori pubblici), laddove prescrive per la categoria degli avvocati il possesso, oltre all'abilitazione all'esercizio della professione forense presso le giurisdizioni superiori, anche dei requisiti per la nomina a consigliere di cassazione, abbia consapevolmente inteso fare pieno riferimento alla normativa dettata dalla l. n. 303/1998 – con la quale è stata a sua volta data attuazione alla previsione di cui all'art. 106, comma 3, Cost. e alle specifiche disposizioni al riguardo contenute in quella legge (con ciò, quindi, dettando una disciplina della fattispecie mediante rinvio alle prescrizioni poste in materia da altra fonte di rango ordinario).

L'argomentazione per la quale l'unico requisito esigibile per l'ammissione all'Albo degli Arbitri nella categoria di cui alla lett. a) della disposizione in oggetto è quello relativo ai quindici anni di esercizio professionale con abilitazione al patrocinio presso le giurisdizioni superiori direttamente previsto dall'art. 106, ripreso dall'art. 1 della l. n. 303/1998, per la nomina a consigliere di cassazione, viene innanzitutto a collidere con la formula testuale dell'art. 210 del Codice dei contratti pubblici, che fa espressa menzione di una pluralità di condizioni soggettive («i requisiti»), oltre alla suddetta abilitazione, come presupposti legittimanti alla nomina.

In secondo luogo, il richiamo ai requisiti prescritti dall'art. 2 della l. n. 303/1998 (come del resto affermato anche dal giudice amministrativo superiore con pronuncia seppure non avente ad oggetto immediato il profilo in questione) risponde all'intento del legislatore di non estendere in maniera indiscriminata l'accessibilità all'Albo degli Arbitri e di mantenere l'equilibrio tra le diverse categorie di soggetti e di competenze ed esperienze professionali.

Alla luce di ciò, la decisione sulle istanze di ammissione all'Albo degli Arbitri per i contratti pubblici avviene previo accertamento del possesso da parte dei soggetti appartenenti alla categoria di cui all'art. 210, comma 7, lett. a), del d.lgs. n. 50/2016 («avvocati iscritti agli albi ordinari e speciali abilitati al patrocinio avanti alle magistrature superiori e in possesso dei requisiti per la nomina a consigliere di cassazione»), altresì del requisito dell'età non superiore ai 65 anni, previsto dall'art. 2 della l. n. 303/1998 in materia di nomina all'ufficio di consigliere della Corte di cassazione.

Elenco dei Periti

Il Collegio arbitrale può nominare, su istanza di parte o d'ufficio, un consulente tecnico, da individuare nell'Elenco dei Periti tenuto dalla Camera arbitrale. In tal caso richiede alla Camera arbitrale di provvedere alla relativa designazione, indicandone contestualmente le caratteristiche professionali ritenute necessarie.

La Camera arbitrale provvede in conformità della richiesta curando che per il perito individuato nell'Elenco non ricorrano le cause di inconferibilità o di incompatibilità dell'incarico di cui all'art. 209, comma 6, e all'art. 210, comma 10, del codice, in quanto applicabili, e assicurando altresì il rispetto del principio di rotazione degli incarichi. Il termine per l'espletamento dell'incarico da parte del consulente tecnico non decorre prima che il collegio arbitrale gli abbia conferito l'incarico.

La eventuale nomina di ausiliari da parte del consulente tecnico per l'avvalimento di attrezzature o professionalità non ordinariamente disponibili dal consulente stesso deve essere autorizzata dal collegio arbitrale e comunicata alla Camera arbitrale per i fini di cui al comma precedente.

Possono essere iscritti all'elenco dei periti, come sezione separata dell'Albo degli Arbitri, i tecnici in possesso di diploma di laurea e comprovata esperienza professionale di almeno cinque anni, con relativa iscrizione all'Albo professionale, se prevista.

Al momento della presentazione della domanda di ammissione all'Albo, l'istante dichiara di garantire l'applicazione delle condizioni per l'espletamento degli incarichi di perito per i giudizi arbitrali disposte dall'art. 210, comma 10, del c.c.p.

Ai sensi del comma 10 dell'art. 210, anche l'iscrizione all'Elenco dei periti ha validità triennale, decorrente dal giorno della seduta del Consiglio camerale nella quale la domanda è stata accolta, e può essere nuovamente conseguita, con le stesse modalità, decorsi due anni dalla scadenza del triennio.

Nel caso di sopravvenienze che possano risultare ostative alla legittimità della permanenza dell'iscrizione e delle quali la Camera arbitrale sia comunque venuta a conoscenza, all'interessato è data formale comunicazione dell'avvio del procedimento, ammettendolo alle relative controdeduzioni, al fine dell'adozione da parte della Camera stessa dell'eventuale provvedimento di cancellazione dall'Elenco.

In presenza di una disposizione di assoluta chiarezza, quale l'art. 242 d.lgs. n. 163/2006 (il cui testo è stato trasposto nell'art. 210), non può ritenersi che l'Autorità per la Vigilanza possa discrezionalmente ammettere, nell'Elenco dei Periti da utilizzare nel giudizio arbitrale in materia di contratti pubblici, professionisti che siano diversi da quelli indicati. Rientra nella discrezionalità del legislatore, rispetto alla previsione dell'art. 242, d.lgs. n. 163/2006, l'individuazione di una categoria di soggetti che possa svolgere una specifica attività rispetto ad altri. Appare chiara, quindi, la differenza tra le categorie professionali di geologici, architetti e ingegneri, se si tiene conto, in particolare, delle loro specifica preparazione e competenza, sicché deve concludersi sul punto che nel Codice appalti la norma richiamata, che ha effettuato la scelta di considerare tra gli arbitri e tra i periti soltanto alcune categorie professionali, e non pure i geologi, non sia manifestamente inficiata dai vizi di costituzionalità per violazione dell'art. 3 Cost. (Cons. St., VI, n. 7009/2010).

Nell'esercizio della funzione camerale di gestione dell'Albo e dell'Elenco, di cui rispettivamente al comma 7 e al comma 8 dell'art. 210, è emersa una questione interpretativa, stante l'apparente difetto di formulazione, espressa sul punto dell'applicabilità della moratoria biennale all'iscrizione prevista dalla disposizione alla distinta fattispecie della c.d. iscrizione incrociata, vale a dire alla iscrizione successiva all'Elenco dei Periti dopo che è scaduto il periodo di validità triennale dell'iscrizione all'Albo degli Arbitri (o viceversa), relativamente a quei soggetti che hanno legittimazione per entrambi (ingegneri e architetti). Sul punto, nella vigenza dell'art. 151, comma 8, d.P.R. n. 554/1999, il cui contenuto era simile a quello della disposizione attualmente vigente, il Consiglio di Stato, Sez. II, ha pronuncia un parere il 12 novembre 2003, il cui dispositivo, peraltro, ha per oggetto appunto le istanze di nuova iscrizione o di rinnovo di quella precedente, da parte di soggetti la cui appartenenza all'Elenco sia cessata o prossima a cessare per la scadenza di durata triennale. Secondo il CdS «nel silenzio normativo, (...) l'interpretazione secondo cui la moratoria biennale non impedirebbe l'iscrizione immediata del perito nell'Albo degli Arbitri, e viceversa, sembrerebbe accettabile sul piano strettamente formale, tenuto conto della diversità delle due funzioni (di arbitro e di consulente tecnico), donde la possibilità dell'immediata iscrizione, nell'Elenco dei Periti, di chi per tre anni appartiene all'Albo degli Arbitri e, reciprocamente, in tale Albo di chi è appena uscito dall'Elenco dei Periti», nondimeno ha ritenuto «preferibile» l'opposta interpretazione per la quale «la moratoria biennale per l'iscrizione all'albo o all'elenco prevista dall'art. 151 del d.P.R. n. 554/1999 vale anche nel caso di successiva iscrizione incrociata», in ragione del fatto che «la conseguenza della prospettata continuità di iscrizione, seppure ad elenchi diversi, sarebbe che una volta entrato nell'ambito della Camera arbitrale, potrebbe il professionista restarci a vita radicando una «figura ibrida», alternativamente giudice e suo ausiliario, e nel contempo cristallizzando una posizione privilegiata, tenuto altresì conto che si verrebbe a creare «una vistosa disparità di trattamento a danno degli arbitri appartenenti alle restanti categorie professionali, dato che costoro non possono eludere il vincolo della pausa biennale». L'art. 210, sebbene sia in evidente continuità testuale con il precetto previgente, si inserisce tuttavia in un contesto normativo molto più attento e stringente rispetto al passato nella valutazione e definizione delle posizioni o situazioni di incompatibilità atte a produrre possibili conflitti di interesse e comunque a portare nocumento al fondamentale principio di imparzialità formale e sostanziale, pure debitamente avvalorato nel suddetto parere, venendo conseguentemente il perdurante silenzio normativo sul punto de quo ad assumere una portata giuridica più significativamente connotata.

La disparità di trattamento tra categorie professionali conseguente alla alterazione della competizione nelle nomine arbitrali a favore delle categorie tecniche era in gran parte fondato sull'osservazione di un dato di fatto («il peso di una schiacciante preponderanza numerica» di quest'ultime in seno all'albo degli arbitri) che, se corrispondente allo stato delle cose nel 2003 (oltre il 75% degli iscritti a tale albo era costituito infatti da ingegneri e architetti), non vale per l'oggi (dove il rapporto si è più che rovesciato). L'art. 210 del d.lgs. n. 50/2016 ha disciplinato, inoltre, con modalità parzialmente diverse rispetto al passato i requisiti per l'iscrizione delle categorie professionali tecniche all'Albo degli Arbitri e all'Elenco dei Periti, non solo da un lato allargando per il secondo la platea degli interessati, ma soprattutto dall'altro prevedendo il requisito temporale dell'esperienza professionale in misura ridotta (5 anni) rispetto a quella necessaria per i tecnici per l'iscrizione all'albo (10 anni), con la conseguenza per la quale la previsione dell'applicazione della moratoria biennale alla c.d. iscrizione successiva incrociata produce l'effetto di depauperare l'Elenco dei Periti dei professionisti con più lunga esperienza professionale. La moratoria biennale alla c.d. iscrizione successiva incrociata non sembra di per sé in grado di evitare in modo assoluto quello che è stato paventato essere il rischio di una «figura ibrida» ma semmai solo di diluirlo nel tempo (ferma restando comunque la necessità della permanenza delle condizioni e dei requisiti di onorabilità previsti per l'iscrizione ai sensi del Comunicato n. 6/2016 della Camera Arbitrale), e che per altro verso la prassi della Camera arbitrale nelle decisioni riguardanti l'applicazione della normativa vigente è stata orientata, pur nel rigoroso rispetto delle disposizioni in tema di incompatibilità, a valorizzare la diversità funzionale collegata ai diversi ruoli assumibili in un giudizio arbitrale.

Alla luce dell'attuale assetto istituzionale in materia e fatta salva la perdurante regola del divieto di iscrizione contemporanea all'Albo e all'Elenco, l'interpretazione orientata all'applicazione della moratoria biennale anche alla c.d. iscrizione successiva incrociata risulta produttiva di una misura non proporzionata ed eccedente rispetto alle finalità istituzionali pur correttamente individuate negli atti pregressi, tanto da poter poi condurre di fatto ad esiti non condivisibili, come quello che nel passato ha visto consentito pure nel corso dello stesso triennio il passaggio del medesimo professionista dall'Albo all'Elenco.

Una appropriata applicazione del principio di rotazione come distribuzione temporale delle opportunità professionali da parte della Camera Arbitrale nella sua attuale funzione di attribuzione degli incarichi rilevanti per il giudizio arbitrale quale responsabile esclusiva della amministrazione degli arbitrati nella materia dei contratti pubblici appare costituire misura sufficiente e adeguata rispetto al vigente assetto istituzionale a garantire condizioni di imparzialità e trasparenza per lo svolgimento degli arbitrati stessi, in particolare escludendo la possibilità che nel corso del triennio di validità dell'iscrizione all'Elenco dei Periti un soggetto possa essere nominato CTU nell'ambito di una procedura di arbitrato ove vi sia identità anche di una sola parte rispetto ad altra procedura di arbitrato nella quale lo stesso soggetto nel triennio precedente abbia esercitato la funzione arbitrale (o viceversa).

Da ciò consegue che è consentita l'iscrizione del soggetto interessato in possesso dei requisiti di legge all'Elenco dei Periti una volta scaduto il periodo di validità triennale della precedente iscrizione all'Albo degli Arbitri, e viceversa, senza attendere il periodo biennale di quiescenza.

Elenco dei Segretari

Ai sensi dell'art. 209, comma 8, del codice il Presidente del collegio arbitrale nomina, ove necessario, il segretario del collegio arbitrale.

Il segretario deve essere scelto nell'Elenco dei Segretari dei collegi arbitrali tenuto dalla Camera arbitrale, al quale possono iscriversi i dipendenti di ruolo dell'ANAC ovvero di una delle pubbliche amministrazioni di cui al d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e s.m.i., in possesso della qualifica di funzionario secondo l'ordinamento professionale della amministrazione di appartenenza; in possesso di diploma di laurea di primo o secondo livello ovvero di laurea quadriennale in materia giuridica o economica o equipollenti secondo la normativa vigente, ovvero in materia tecnica; con un'anzianità di servizio in ruolo non inferiore a cinque anni. L'appartenenza all'Elenco dei Segretari dura per un triennio e decorre dalla data della delibera del Consiglio di iscrizione nell'elenco stesso. Entro il termine di due mesi antecedenti la scadenza di ogni triennio, i funzionari iscritti, ove interessati, devono confermare, con apposita comunicazione, la permanenza dei requisiti di ammissione, cui seguirà apposita determinazione di presa d'atto da parte del Consiglio della Camera arbitrale.

Scaduto il triennio, l'iscrizione è sospesa fino alla ricezione della predetta comunicazione e alla data della successiva determinazione di presa d'atto.

Gli eventuali oneri relativi alla tenuta dell'Elenco sono posti a carico dei soggetti interessati all'iscrizione.

All'atto del conferimento di ogni incarico di segretario, la Camera arbitrale ne dà comunicazione all'Amministrazione di appartenenza, ai fini della autorizzazione allo svolgimento dell'incarico stesso, secondo la disciplina prevista dal rispettivo ordinamento.

Ciascun funzionario iscritto nell'elenco non può svolgere contemporaneamente più di due incarichi di segretario nei procedimenti arbitrali presso la Camera arbitrale. Solo in caso di stretta necessità per carenza di soggetti eligibili e previa verifica da parte della Camera arbitrale, è possibile il conferimento di un terzo incarico in situazione di contemporaneità, fermi i doveri od obblighi del designato nei confronti dell'Amministrazione di appartenenza.

Il funzionario iscritto all'elenco può rifiutare non più di un incarico di segretario per ciascun anno di iscrizione all'elenco, a pena di decadenza dall'iscrizione. In caso di intervenuta decadenza può essere presentata nuova istanza di iscrizione al termine del triennio di riferimento.

La nomina è operata previa comunicazione alla Camera arbitrale, che nei 10 giorni successivi alla ricezione della suddetta comunicazione può avanzare rilievi circa la eventuale sussistenza di situazioni di incompatibilità, e comunque al fine di assicurare il rispetto del principio di rotazione degli incarichi e del limite di contemporaneo svolgimento degli incarichi stessi stabilito dal Comunicato n. 7/2016.

Al segretario compete la tenuta del fascicolo d'ufficio e del fascicolo delle liquidazioni, la stesura dei verbali delle udienze, l'effettuazione delle comunicazioni disposte dal collegio, gli atti e documenti dell'arbitrato sono custoditi dal segretario fino al deposito del lodo presso la Camera arbitrale.

Bibliografia

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