Decreto Legge - 16/07/2020 - n. 76 art. 6 - Collegio consultivo tecnico 1

Francesco Mascia

Collegio consultivo tecnico 1

1. Fino al 30 giugno 2023 per i lavori diretti alla realizzazione delle opere pubbliche di importo pari o superiore alle soglie di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, e' obbligatoria, presso ogni stazione appaltante, la costituzione di un collegio consultivo tecnico, prima dell'avvio dell'esecuzione, o comunque non oltre dieci giorni da tale data, con i compiti previsti dall'articolo 5 nonché di rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche di ogni natura suscettibili di insorgere nel corso dell'esecuzione del contratto stesso. Per i contratti la cui esecuzione sia gia' iniziata alla data di entrata in vigore del presente decreto, il collegio consultivo tecnico e' nominato entro il termine di trenta giorni decorrenti dalla medesima data2.

2. Il collegio consultivo tecnico e' formato, a scelta della stazione appaltante, da tre componenti, o cinque in caso di motivata complessita' dell'opera e di eterogeneita' delle professionalita' richieste, dotati di esperienza e qualificazione professionale adeguata alla tipologia dell'opera, tra ingegneri, architetti, giuristi ed economisti con comprovata esperienza nel settore degli appalti delle concessioni e degli investimenti pubblici, anche in relazione allo specifico oggetto del contratto e alla specifica conoscenza di metodi e strumenti elettronici quali quelli di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture (BIM), maturata per effetto del conseguimento di un dottorato di ricerca, oppure che siano in grado di dimostrare un'esperienza pratica e professionale di almeno dieci anni nel settore di riferimento. I componenti del collegio possono essere scelti dalle parti di comune accordo, ovvero le parti possono concordare che ciascuna di esse nomini uno o due componenti , individuati anche tra il proprio personale dipendente ovvero tra persone ad esse legate da rapporti di lavoro autonomo o di collaborazione anche continuativa in possesso dei requisiti previsti dal primo periodo, e che il terzo o il quinto componente, con funzioni di presidente, sia scelto dai componenti di nomina di parte. Nel caso in cui le parti non trovino un accordo sulla nomina del presidente entro il termine indicato al comma 1, questo e' designato entro i successivi cinque giorni dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le opere di interesse nazionale, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano o dalle citta' metropolitane per le opere di rispettivo interesse. Il collegio consultivo tecnico si intende costituito al momento della designazione del terzo o del quinto componente. All'atto della costituzione e' fornita al collegio consultivo copia dell'intera documentazione inerente al contratto3.

3. Nell'adozione delle proprie determinazioni, il collegio consultivo puo' operare anche in videoconferenza o con qualsiasi altro collegamento da remoto e puo' procedere ad audizioni informali delle parti per favorire, nella risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche eventualmente insorte, la scelta della migliore soluzione per la celere esecuzione dell'opera a regola d'arte. Il collegio puo' altresi' convocare le parti per consentire l'esposizione in contraddittorio delle rispettive ragioni.

L'inosservanza delle determinazioni del collegio consultivo tecnico viene valutata ai fini della responsabilita' del soggetto agente per danno erariale e costituisce, salvo prova contraria, grave inadempimento degli obblighi contrattuali; l'osservanza delle determinazioni del collegio consultivo tecnico e' causa di esclusione della responsabilita' del soggetto agente per danno erariale, salvo il dolo. Le determinazioni del collegio consultivo tecnico hanno la natura del lodo contrattuale previsto dall'articolo 808-ter del codice di procedura civile, salva diversa e motivata volonta' espressamente manifestata in forma scritta dalle parti stesse. Salva diversa previsione di legge, le determinazioni del collegio consultivo tecnico sono adottate con atto sottoscritto dalla maggioranza dei componenti, entro il termine di quindici giorni decorrenti dalla data della comunicazione dei quesiti, recante succinta motivazione, che puo' essere integrata nei successivi quindici giorni, sottoscritta dalla maggioranza dei componenti. In caso di particolari esigenze istruttorie le determinazioni possono essere adottate entro venti giorni dalla comunicazione dei quesiti.

Le decisioni sono assunte a maggioranza. Quando il provvedimento che definisce il giudizio corrisponde interamente al contenuto della determinazione del collegio consultivo, il giudice esclude la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice che non ha osservato la determinazione, riferibili al periodo successivo alla formulazione della stessa, e la condanna al rimborso delle spese sostenute dalla parte soccombente relative allo stesso periodo, nonché al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di un'ulteriore somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto. Resta ferma l'applicabilità degli articoli 92 e 96 del codice di procedura civile4.  

4. Per le opere diverse da quelle di cui al comma 1 le parti possono comunque nominare un collegio consultivo tecnico con tutti o parte dei compiti descritti ai commi da 1 a 3. Le parti possono anche stabilire l'applicabilita' di tutte o parte delle disposizioni di cui all'articolo 5.

5. Le stazioni appaltanti, tramite il loro responsabile unico del procedimento, possono costituire un collegio consultivo tecnico formato da tre componenti per risolvere problematiche tecniche o giuridiche di ogni natura suscettibili di insorgere anche nella fase antecedente alla esecuzione del contratto, ivi comprese le determinazioni delle caratteristiche delle opere e le altre clausole e condizioni del bando o dell'invito, nonche' la verifica del possesso dei requisiti di partecipazione, e dei criteri di selezione e di aggiudicazione. In tale caso due componenti sono nominati dalla stazione appaltante e il terzo componente e' nominato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le opere di interesse nazionale, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano o dalle citta' metropolitane per le opere di interesse locale. Ferma l'eventuale necessita' di sostituzione di uno dei componenti designati dalla stazione appaltante con uno di nomina privata, le funzioni di componente del collegio consultivo tecnico nominato ai sensi del presente comma non sono incompatibili con quelle di componente del collegio nominato ai sensi del comma 15.

6. Il collegio consultivo tecnico e' sciolto al termine dell'esecuzione del contratto ovvero, nelle ipotesi in cui non ne e' obbligatoria la costituzione, in data anteriore su accordo delle parti. Nelle ipotesi in cui ne e' obbligatoria la costituzione, il collegio puo' essere sciolto dal 30 giugno 2023 in qualsiasi momento, su accordo tra le parti6.

7. I componenti del collegio consultivo tecnico hanno diritto a un compenso a carico delle parti e proporzionato al valore dell'opera, al numero, alla qualita' e alla tempestivita' delle determinazioni assunte. [In mancanza di determinazioni o pareri ad essi spetta un gettone unico onnicomprensivo] . In caso di ritardo nell'assunzione delle determinazioni e' prevista una decurtazione del compenso stabilito in base al primo periodo da un decimo a un terzo, per ogni ritardo. Il compenso e' liquidato dal collegio consultivo tecnico unitamente all'atto contenente le determinazioni, salva la emissione di parcelle di acconto, in applicazione delle tariffe richiamate dall'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, aumentate fino a un quarto e di quanto previsto dalle linee guida di cui al comma 8-ter. Non e' ammessa la nomina di consulenti tecnici d'ufficio. I compensi dei membri del collegio sono computati all'interno del quadro economico dell'opera alla voce spese impreviste7.

7-bis. In ogni caso, i compensi dei componenti del collegio consultivo tecnico, determinati ai sensi del comma 7, non possono complessivamente superare con riferimento all'intero collegio:

a) in caso di collegio consultivo tecnico composto da tre componenti:

1) l'importo pari allo 0,5 per cento del valore dell'appalto, per gli appalti di valore non superiore a 50 milioni di euro;

2) l'importo pari allo 0,25 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 50 milioni di euro e fino a 100 milioni di euro;

3) l'importo pari allo 0,15 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 100 milioni di euro e fino a 200 milioni di euro;

4) l'importo pari allo 0,10 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 200 milioni di euro e fino a 500 milioni di euro;

5) l'importo pari allo 0,07 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 500 milioni di euro;

b) in caso di collegio consultivo tecnico composto da cinque componenti:

1) l'importo pari allo 0,8 per cento del valore dell'appalto, per gli appalti di valore non superiore a 50 milioni di euro;

2) l'importo pari allo 0,4 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 50 milioni di euro e fino a 100 milioni di euro;

3) l'importo pari allo 0,25 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 100 milioni di euro e fino a 200 milioni di euro;

4) l'importo pari allo 0,15 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 200 milioni di euro e fino a 500 milioni di euro;

5) l'importo pari allo 0,10 per cento per la parte del valore dell'appalto eccedente 500 milioni di euro 8.

8. Ogni componente del collegio consultivo tecnico non puo' ricoprire piu' di cinque incarichi contemporaneamente e comunque non puo' svolgere piu' di dieci incarichi ogni due anni. In caso di ritardo nell'adozione di tre determinazioni o di ritardo superiore a sessanta giorni nell'assunzione anche di una sola determinazione, i componenti del collegio non possono essere nuovamente nominati come componenti di altri collegi per la durata di tre anni decorrenti dalla data di maturazione del ritardo. Il ritardo ingiustificato nell'adozione anche di una sola determinazione e' causa di decadenza del collegio e, in tal caso, la stazione appaltante puo' assumere le determinazioni di propria competenza prescindendo dal parere del collegio. 9

8-bis. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, con provvedimento del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sono approvate apposite Linee guida volte a definire, nel rispetto di quanto stabilito dal presente articolo, i requisiti professionali e i casi di incompatibilità dei membri e del Presidente del collegio consultivo tecnico, i criteri preferenziali per la loro scelta, i parametri per la determinazione dei compensi rapportati al valore e alla complessità dell'opera, nonché all'entità e alla durata dell'impegno richiesto ed al numero e alla qualità delle determinazioni assunte, le modalità di costituzione e funzionamento del collegio e il coordinamento con gli altri istituti consultivi, deflativi e contenziosi esistenti. Con il medesimo decreto, è istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, un Osservatorio permanente per assicurare il monitoraggio dell'attività dei collegi consultivi tecnici. A tale fine, i Presidenti dei collegi consultivi provvedono a trasmettere all'Osservatorio gli atti di costituzione del collegio e le determinazioni assunte dal collegio, entro cinque giorni dalla loro adozione. Ai componenti dell'osservatorio non spettano indennità, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati. Al funzionamento dell'Osservatorio si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie del Consiglio superiore dei lavori pubblici disponibili a legislazione vigente10.

9. Sono abrogati i commi da 11 a 14 dell'articolo 1 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55.

[1] Per l'attuazione del presente articolo vedi D.M.17 gennaio 2022, n.12, D.M. 1 febbraio 2022, n. 23.

[3] Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 11 settembre 2020, n. 120, in sede di conversione, successivamente modificato dall'articolo 51, comma 1, lettera e) punto 2) del D.L. 31 maggio 2021, n. 77, convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.

[4] Comma modificato dall'articolo 51, comma 1, lettera e) punto 3) del D.L. 31 maggio 2021, n. 77,  convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.

[5] Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 11 settembre 2020, n. 120, in sede di conversione.

[6] Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 11 settembre 2020, n. 120, in sede di conversione e successivamente dall'articolo 29, comma 13-bis, del D.L. 27 gennaio 2022, n. 4, convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2022, n. 25

[7] Comma modificato dall'articolo 51, comma 1, lettera e) punto 4) del D.L. 31 maggio 2021, n. 77,  convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.

[8] Comma inserito dall'articolo 6-quater, comma 1, lettera b), del D.L. 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233e successivamente sostituito dall'articolo 35, comma 1-bis, del D.L. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79.

[9]  In deroga al presente comma vedi l'articolo 8 dell'Ord.P.C.M. 6 maggio 2021, n. 4.

Inquadramento

Il collegio consultivo tecnico costituisce uno dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale.

Detto istituto non è una novità nel nostro ordinamento, essendo stato introdotto per la prima volta dall'art. 207 del d.lgs. n. 50/2016, il quale prevedeva la facoltà per le parti di costituirlo (prima dell'avvio dell'esecuzione o entro i successivi novanta giorni) al fine assisterle per risolvere rapidamente le dispute di ogni natura che sarebbero potute insorgere nel corso dell'esecuzione del contratto.

A seguito di specifica proposta del Consiglio di Stato, formulata con il Parere n. 855 del 1° aprile 2016, il collegio consultivo tecnico venne abrogato dall'art. 121 comma 1 del d.lgs. 19 aprile 2017 n. 56, e poi riproposto dall'art. 1 commi 11-14 del d.l. n. 32/2019 (cd. Decreto Sblocca cantieri), convertito dalla l. n. 55/2019, il quale ne confermò finalità, facoltatività del suo ricorso e natura non vincolante delle sue determinazioni.

I predetti commi da 11 a 14 dell'art. 1 del d.l. n. 32/2019 sono stati oggi abrogati dal d.l. n. 76/2020 convertito in l. n. 120/2020 che, all'art. 6, ne ridefinisce la veste ed i contenuti e, tra le novità di maggior rilievo, ne impone (in determinate circostanze) il suo utilizzo.

Ambito temporale e oggettivo di applicazione

L'art. 6 prevede che fino alla data del 30 giugno 2023 sia obbligatoria, presso ogni stazione appaltante, la costituzione di un collegio consultivo tecnico con funzioni di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche di ogni natura, suscettibili di insorgere durante l'esecuzione di un appalto di lavori e, in particolare, in caso di sospensione dell'esecuzione dell'opera pubblica.

L'art. 6 comma 1 restringe l'ambito di applicazione dell'obbligo di costituzione del collegio, ai soli appalti di lavori pubblici sopra soglia comunitaria e nella fase esecutiva degli stessi.

Ciò non toglie, però, che la stazione appaltante possa costituirlo, qualora lo ritenesse opportuno, anche in caso di lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria o nella fase cd. pubblicistica dell'affidamento di un'opera pubblica. È invece esclusa la possibilità di nominare il collegio consultivo tecnico negli affidamenti di servizi e forniture. L'art. 6 comma 4 stabilisce, al riguardo, che per le opere diverse da quelle di cui al comma 1, ossia per gli appalti di lavori di importo inferiore alle soglie di cui all'art. 35 del d.lgs. n. 50/2016, “le parti possono comunque nominare un collegio consultivo tecnico con tutti o parte dei compiti descritti ai commi da 1 a 3. Le parti possono anche stabilire l'applicabilità di tutte o parte delle disposizioni di cui all'art. 5». Non solo, il collegio consultivo tecnico potrebbe essere istituito pure per la risoluzione delle problematiche tecniche o giuridiche suscettibili di insorgere nella fase antecedente alla esecuzione del contratto, ivi comprese quelle inerenti la determinazione delle caratteristiche delle opere, le altre clausole e condizioni del bando o dell'invito, la verifica del possesso dei requisiti di partecipazione, dei criteri di selezione e di aggiudicazione (art. 6 comma 5).

Si evidenzia che tali compiti abbiano una certa affinità con le attività di supporto al Rup previste dall'art. 31 commi 7, 8, 9 del d.lgs. n. 50/2016, con la differenza che in quest'ultimo caso l'operatore economico chiamato a supporto, o la struttura stabile, vengono nominati soltanto dalla stazione appaltante, mentre i tre (o i cinque) componenti del collegio consultivo tecnico sono individuati per due terzi dall'amministrazione e per un terzo dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le opere di interesse nazionale, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano o dalle città Metropolitane per le opere di interesse locale.

La nomina e lo scioglimento del collegio consultivo tecnico

Il collegio consultivo tecnico dovrà essere nominato, ai sensi del comma 1 dell'art. 6, prima dell'avvio dell'esecuzione dei lavori ovvero entro i successivi dieci giorni. Intendendosi per avvio dell'esecuzione dei lavori, non tanto la data di stipulazione del contratto, ma quella di effettiva consegna degli stessi, che potrà avvenire anche in via anticipata (ex art. 32 del d.lgs. n. 50/2016). È infatti dalla data della sottoscrizione del verbale di consegna che hanno inizio i lavori e da cui decorre il termine contrattuale.

In caso di esecuzione già avviata alla data di entrata in vigore del d.l. n. 76/2020 convertito in l. n. 120/2020, il collegio consultivo tecnico dovrà essere nominato entro i successivi 30 giorni.

Il citato termine di dieci o di trenta giorni non è perentorio, pertanto il suo decorso non incide sulla legittimità di una tardiva nomina del collegio consultivo tecnico. Di contro, però, tale inottemperanza costituirebbe pur sempre una violazione di legge e potrebbe essere valutata ai fini della responsabilità del soggetto agente per danno erariale (in tal senso si vedano le “Linee Guida per l'omogenea applicazione da parte delle stazioni appaltanti delle funzioni del collegio consultivo tecnico di cui agli artt. 5 e 6 del d.l. 16 luglio 2020 n. 76 convertito in l. 11 settembre 2020 n. 120” adottate dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici in data 21 dicembre 2020).

Ai sensi del comma 2 dell'art. 6, il collegio consultivo tecnico è formato, a scelta della stazione appaltante, da tre componenti o, in caso di motivata complessità dell'opera ed eterogeneità delle professionalità richieste, da cinque componenti.

La loro scelta potrebbe avvenire di comune accordo tra le parti. In difetto, è possibile che ciascuna nomini uno o due componenti, individuati anche tra il proprio personale dipendente ovvero tra persone ad esse legate da rapporti di lavoro autonomo o di collaborazione anche continuativa, e che il terzo o il quinto componente, con funzioni di Presidente, venga scelto dai componenti di nomina di parte. In caso di disaccordo sulla nomina del Presidente, quest'ultimo verrà designato, per le opere di rispettivo interesse, dal MISE, ovvero dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano o dalle città metropolitane.

La nomina deve ricadere tra le seguenti categorie professionali: ingegneri, architetti, giuristi ed economisti con comprovata esperienza. Nello specifico, la norma richiede che i professionisti legittimati a far parte del collegio dimostrino di essere esperti nel settore degli appalti delle concessioni e degli investimenti pubblici, nonché dotati di esperienza e qualificazione professionale adeguata alla tipologia dell'opera, anche in relazione allo specifico oggetto del contratto e alla specifica conoscenza di metodi e strumenti elettronici quali quelli di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture (BIM), maturata per effetto del conseguimento di un dottorato di ricerca. In alternativa, potranno essere selezionati i professionisti in grado di dimostrare un'esperienza pratica e professionale di almeno dieci anni nel settore di riferimento.

Il collegio consultivo tecnico si intende costituito al momento della designazione del terzo o del quinto componente e, in tale momento, dovrà essergli fornita copia dell'intera documentazione inerente al contratto.

Ai sensi del comma 3 dell'art. 6, il collegio consultivo potrà procedere ad audizioni informali delle parti per favorire la scelta della migliore soluzione per la celere esecuzione dell'opera a regola d'arte, nonché a convocarle per consentire loro l'esposizione in contraddittorio delle rispettive ragioni.

Le decisioni del collegio sono adottate con atto sottoscritto dalla maggioranza dei componenti entro il termine di quindici giorni decorrenti dalla data della comunicazione dei quesiti, e dovranno recare una succinta motivazione (che potrà essere integrata nei successivi quindici giorni). In caso di particolari esigenze istruttorie le determinazioni potranno essere rilasciate entro venti giorni dalla comunicazione dei quesiti.

Al fine di garantire il rispetto delle decisioni prese dal collegio consultivo tecnico, il comma 3 dell'art. 6 evidenzia che la loro inosservanza verrà valutata ai fini della responsabilità del soggetto agente per danno erariale e costituisca, salvo prova contraria, grave inadempimento degli obblighi contrattuali. Viceversa, l'adempimento alle determinazioni del collegio consultivo tecnico, viene configurato come causa di esclusione della responsabilità del soggetto agente per danno erariale, salvo il dolo.

Sempre a tali fini, il d.l. n. 77/2021 convertito dalla l. 108/2021, ha aggiunto al predetto comma 3 dell'art. 6 il seguente periodo “Quando il provvedimento che definisce il giudizio corrisponde interamente al contenuto della determinazione del collegio consultivo, il giudice esclude la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice che non ha osservato la determinazione, riferibili al periodo successivo alla formulazione della stessa, e la condanna al rimborso delle spese sostenute dalla parte soccombente relative allo stesso periodo, nonché al versamento all'entrata del bilancio dello Stato di un'ulteriore somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto. Resta ferma l'applicabilità degli articoli 92 e 96 del codice di procedura civile”.

L'art. 6 comma 6 regolamenta lo scioglimento del collegio consultivo tecnico. In caso di costituzione obbligatoria il collegio si scioglierà al termine del contratto, a meno che l'esecuzione dell'opera perduri oltre il termine del 31 Dicembre 2021, poiché in tal caso potrà avvenire su accordo tra le parti in qualsiasi momento. Nell'ipotesi di nomina facoltativa, lo scioglimento potrà avvenire anche prima del termine di ultimazione dei lavori, previo accordo delle parti.

Le funzioni e i compiti del collegio consultivo tecnico

Il collegio consultivo tecnico svolge, ai sensi dell'art. 6 comma 1, “i compiti previsti dall'art. 5”, nonché “funzioni di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche di ogni natura suscettibili di insorgere nel corso dell'esecuzione del contratto”.

Esso, di conseguenza, dovrà compiere gli atti propedeutici o conseguenti all'adozione dei provvedimenti di sospensione dell'esecuzione dell'opera richiesti dall'art. 5 del d.l. n. 76/2020 convertito dalla l. n. 120/2020, oltre che adottare tutte le decisioni necessarie ed opportune al fine di risolvere le controversie anche di natura tecnica che dovessero insorgere durante l'esecuzione dell'appalto.

Il legislatore, soprattutto con riferimento a queste ultime funzioni, rimane molto generico, facendo intendere che al collegio consultivo tecnico possa essere sottoposta qualsiasi problematica connessa all'appalto.

Dello stesso avviso sembrerebbe essere l'Autorità Nazionale Anticorruzione, la quale ritiene che “il dato normativo escluda la possibilità, da parte della stazione appaltante, di sottrarre specifiche questioni all'esame del Collegio. Diversamente, si realizzerebbe una limitazione al suo funzionamento in possibile contrasto con l'obbligatorietà della relativa costituzione e con la predeterminazione ex lege delle relative attribuzioni” (Anac Delibera n. 206 del 8 marzo 2021). Così come il Consiglio Superiore dei lavori Pubblici il quale, con le “Linee Guida per l'omogenea applicazione da parte delle stazioni appaltanti delle funzioni del collegio consultivo tecnico di cui agli artt. 5 e 6 del d.l. 16 luglio 2020 n. 76 convertito in l. 11 settembre 2020 n. 120” del 21 dicembre 2020, afferma che la dizione utilizzata dal legislatore farebbe rientrare nelle competenze del Collegio consultivo tecnico ogni vicenda capace di influire sulla regolare esecuzione dei lavori, ivi comprese quelle che possano generare o abbiano generato riserve.

Dibattuta è pure la natura delle decisioni prese dal collegio consultivo tecnico.

Secondo un primo indirizzo, le “determinazioni” di cui all'art. 5 del d.l. n. 76/2020 convertito dalla l. n. 120/2020 (inerenti la sospensione dell'esecuzione dei lavori), assumerebbero il valore di pareri obbligatori, ma non vincolanti, restando ferma la competenza decisionale del RUP e/o della stazione appaltante in materia. Di contro, le decisioni prese al fine di risolvere le controversie o dispute tecniche insorte nel corso dell'esecuzione del contratto avrebbero, invece, natura dideterminazioni a carattere dispositivo” (come sostenuto dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici con le “Linee Guida per l'omogenea applicazione da parte delle stazioni appaltanti delle funzioni del collegio consultivo tecnico di cui agli artt. 5 e 6 del d.l. 16 luglio 2020 n. 76 convertito in l. 11 settembre 2020 n. 120” del 21 dicembre 2020).

Le determinazioni producono gli effetti del lodo contrattuale ex art. 808-ter c.c., salva una diversa e motivata volontà espressamente manifestata in forma scritta dalle parti stesse. Le medesime, quindi, fermo restando gli effetti previsti dall'art. 6 comma 3 in caso di loro inosservanza, potranno dichiarare di non riconoscere la natura di lodo contrattuale alle determinazioni del collegio consultivo tecnico e, quanto all'appaltatore, egli potrà far valere le eventuali riserve a mezzo di accordo bonario o altro rimedio.

I compensi ed i limiti dei componenti del collegio consultivo tecnico

I componenti del collegio tecnico consultivo hanno diritto a un compenso a carico delle parti proporzionato al valore dell'opera, al numero, alla qualità e alla tempestività delle determinazioni assunte. Il medesimo compenso, computato all'interno del quadro economico dell'opera alla voce spese impreviste, viene ripartito nella misura del 50% per ciascuna parte, ed è liquidato in applicazione delle tariffe richiamate dall'art. 9 del d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, conv., con modif., dalla l. 24 marzo 2012, n. 27, aumentate fino a un quarto e di quanto previsto dalle linee guida che verranno adottate dal Ministero della infrastrutture e della mobilità sostenibile, che dovranno definire, ai sensi del comma 8 bis dell'art. 6, i requisiti professionali e i casi di incompatibilità dei membri e del Presidente del collegio consultivo tecnico, i criteri preferenziali per la loro scelta, i parametri per la determinazione dei compensi, le modalità di costituzione e funzionamento del collegio, il coordinamento con gli altri istituti consultivi, deflativi e contenziosi esistenti, l'istituzione presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici di un Osservatorio permanente per assicurare il monitoraggio dell'attività dei collegi consultivi tecnici. A tal fine i Presidenti dei collegi consultivi dovranno trasmettere all'Osservatorio gli atti di costituzione del collegio e le determinazioni assunte da quest'ultimo, entro cinque giorni dalla loro adozione.

In caso di tardiva assunzione delle determinazioni, è prevista la decurtazione del compenso da un decimo a un terzo (art. 6 comma 7). Non solo, il ritardo nell'adozione di tre determinazioni o superiore a sessanta giorni nell'assunzione anche di una sola determinazione, comporterà il divieto per i componenti del collegio di essere nominati come componenti di altri collegi per la durata di tre anni decorrenti dalla data di maturazione del ritardo.

Infine, il ritardo ingiustificato nell'adozione anche di una sola determinazione, sarà causa di decadenza del collegio e, in tal caso, la stazione appaltante potrà assumere le decisioni di propria competenza prescindendo dal parere del collegio.

L'art. 6 comma 7 ultimo periodo precisa che “Non è ammessa la nomina di consulenti tecnici d'ufficio”. Al riguardo l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha ritenuto che, attraverso tale inciso, il legislatore avrebbe impedito che, con riferimento al medesimo affidamento, lo stesso soggetto potesse ricoprire gli incarichi di Consulente tecnico d'ufficio e componente del collegio consultivo tecnico. Di conseguenza, il soggetto che dovesse ricoprire l'incarico di componente o presidente del Collegio consultivo tecnico, dovrebbe astenersi o rifiutare l'incarico di Consulente tecnico d'ufficio in un giudizio avente ad oggetto il medesimo affidamento (Anac Delibera n. 206 del 9 marzo 2021).

Il comma 8 dell'art. 6 pone degli ulteriori limiti alla nomina di componente del collegio consultivo tecnico, prevedendo che ciascuno di essi non possa ricoprire più di cinque incarichi contemporaneamente e non possa svolgere oltre dieci incarichi ogni due anni.

Problemi attuali

La nomina del collegio consultivo tecnico

Il collegio consultivo tecnico deve essere nominato, ai sensi del comma 1 dell'art. 6, prima dell'avvio dell'esecuzione dei lavori ovvero entro i successivi dieci giorni. Intendendosi per avvio dell'esecuzione dei lavori, non tanto la data di stipulazione del contratto, ma quella di effettiva consegna degli stessi, che potrà avvenire in via anticipata (ex art. 32 del d.lgs. n. 50/2016), o in via ordinaria (art. 5 d.m. 49/2018). È infatti dalla data della sottoscrizione del verbale di consegna che hanno inizio i lavori e da cui decorre il termine contrattuale.

In caso di esecuzione già avviata alla data di entrata in vigore del d.l. n. 76/2020 convertito in l. n. 120/2020, il collegio consultivo tecnico dovrà essere nominato entro i successivi 30 giorni.

Il citato termine di dieci o di trenta giorni non è perentorio, pertanto il suo decorso non incide sulla legittimità di una tardiva nomina del collegio consultivo tecnico.

La natura delle decisioni del collegio consultivo tecnico

Secondo un primo indirizzo, le “determinazioni” di cui all'art. 5 del d.l. n. 76/2020 convertito dalla l. n. 120/2020 (inerenti la sospensione dell'esecuzione dei lavori), assumerebbero il valore di pareri obbligatori, ma non vincolanti, restando ferma la competenza decisionale del Rup e/o della stazione appaltante in materia. Di contro, le decisioni prese al fine di risolvere le controversie o dispute tecniche insorte nel corso dell'esecuzione del contratto avrebbero, invece, natura dideterminazioni a carattere dispositivo” (come sostenuto dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici con le “Linee Guida per l'omogenea applicazione da parte delle stazioni appaltanti delle funzioni del collegio consultivo tecnico di cui agli artt. 5 e 6 del d.l. 16 luglio 2020 n. 76 convertito in l. 11 settembre 2020 n. 120” del 21 dicembre 2020).

Incompatibilità con la nomina di consulente tecnico d'ufficio

L'art. 6 comma 7 ultimo periodo precisa cheNon è ammessa la nomina di consulenti tecnici d'ufficio”. Al riguardo l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha ritenuto che, attraverso tale inciso, il legislatore non avrebbe consentito che, con riferimento al medesimo affidamento, lo stesso soggetto potesse ricoprire gli incarichi di Consulente tecnico d'ufficio e componente del collegio consultivo tecnico.

Di conseguenza, il soggetto che dovesse ricoprire l'incarico di componente o presidente del Collegio consultivo tecnico, dovrebbe astenersi o rifiutare l'incarico di Consulente tecnico d'ufficio in un giudizio avente ad oggetto il medesimo affidamento (Anac Delibera n. 206 del 9 marzo 2021).

Bibliografia

Rovelli, Manuale del RUP, Roma 2021.

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