Decreto ministeriale - 11/01/2017 - n. 108897 art.DECRETO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 11 gennaio 2017 (in Gazz. Uff., 27 gennaio 2017, n. 22). - Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l'edilizia e per i prodotti tessili 1. [1] Decreto abrogato dall'articolo 3, comma 1, del D.M. 30 giugno 2021. InquadramentoCon il decreto ministeriale del 11 gennaio 2017, sono stati definiti i Criteri ambientali minimi (CAM) per l'affidamento di servizi di sanificazione per le strutture sanitarie. I CAM sono i requisiti ambientali definiti dal Ministero dell'ambiente che hanno la finalità di ridurre i consumi attraverso l'individuazione di soluzioni ecosostenibili per le P.A. (Fidone, Gli appalti verdi). I CAM si inseriscono nel contesto degli «appalti verdi» (GPP). Con tale nozione ci si riferisce a strumenti finalizzati alla valorizzazione degli aspetti ambientali negli acquisti della P.A., ai quali vengono ricondotti (i) un elemento ‘oggettivo' rappresentato dall'inerenza alla materia della contrattualistica pubblica e (ii) un elemento teleologico consistente nella strumentalità rispetto alla realizzazione di obiettivi di tutela ambientale (Cafagno - Farì). Il decreto ministeriale in parola va inteso come parte integrante del Piano d'Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP), in attuazione del quale sono stati emanati vari decreti ministeriali di individuazione di specifici CAM per macroaree di riferimento. Il PAN GPP ha l'obiettivo di massimizzare la diffusione del GPP presso gli enti pubblici in modo tale da sviluppare a pieno tutte le sue potenzialità in ambito ambientale, economico ed industriale. I criteri ambientali minimi possono essere suddivisi in criteri «di base» e criteri «di aggiudicazione». Sulla distinzione si è pronunciato il Consiglio di Stato, evidenziando che le «specifiche tecniche premianti», debbano essere semplicemente «tenute in considerazione», non essendo fissato un rapporto di rigida corrispondenza tra le stesse ed i criteri di valutazione delle offerte tecniche contenuti nella lex specialis. Quindi, le stazioni appaltanti sono semplicemente invitate ad utilizzare i criteri «premianti» quando aggiudicano la gara d'appalto all'offerta economicamente più vantaggiosa». La norma è tesa ad incentivare, senza rendere rigorosamente obbligatorio, l'adattamento della lex specialis ai suddetti criteri di carattere «premiante» (Cons. St. III, n. 2317/2018). Nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubbliciL'allegato che prevedeva i CAM inerenti all'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici è stato sostituito dall'Allegato 1 al d.m. 11 ottobre 2017 (G.U. 6 novembre 2017, n. 259) recante «Criteri ambientali minimi per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici», al cui commento si rimanda. Forniture di prodotti tessiliPreliminarmente, giova precisare che per prodotti tessili si intendono: - capi di abbigliamento (quali divise da lavoro, camici, uniformi); - prodotti tessili per uso in ambienti interni (tendaggi, biancheria da tavola, biancheria da letto, asciugamani, tappezzeria) composti per almeno l'80% in peso da fibre tessili lavorate a telaio, non lavorate a telaio, lavorate a maglia; - dispositivi di protezione individuale. I CAM in materia di prodotti tessili sono in particolar modo finalizzati al limitato utilizzo di materiali con un maggior impatto ambientale (sia in termini di costi di gestione per lavaggio stiratura etc., sia in termini di ecotossicità intrinseca del materiale utilizzato). In particolare, viene evidenziato l'impatto ambientale delle coltivazioni di cotone e dei lavaggi della lana sucida tramite ectoparassicidi che vengono spesso scaricati nei reflui. Altro materiale il cui uso viene stigmatizzato dai CAM è quello sintetico che causa serie difficoltà in fase di riciclo. Al fine di agevolare la verifica della conformità da parte della stazione appaltante ai criteri l'offerente deve presentare i mezzi di prova indicati nell'allegato come una rappresentazione fotografica dell'etichetta del prodotto e certificazioni riconosciute a livello europeo (come l'etichetta Ecolabel). Va segnalato che tali criteri (di cui all'allegato 3 del decreto ministeriale in commento) sono stati sostituiti dall'allegato 1 del decreto ministeriale del 30 giugno 2021 recante «Adozione dei criteri ambientali minimi per forniture e noleggio di prodotti tessili, ivi inclusi mascherine filtranti, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale nonché servizio integrato di ritiro, restyling e finissaggio dei prodotti tessili». Fornitura e servizio di noleggio di arredi per interniI CAM in materia di arredi per interni sono indirizzati ad escludere determinati materiali con effetti tossici o dannosi per l'ambiente tramite clausole specifiche del bando tese a valorizzare e premiare materiali ecosostenibili. I CAM raccomandano altresì alla stazione appaltante di effettuare gli appositi controlli tramite richiesta dei mezzi di prova indicati nell'allegato in commento, i quali possono includere inter alia certificazioni europee e garanzie scritte dell'offerente. Va segnalato che tali criteri ambientali minimi sono stati abrogati dal decreto ministeriale del 30 giugno sopraccitato, il quale, sorprendentemente, non ha provveduto a sostituire o aggiornare i medesimi. Per un commento esteso sul punto, si rinvia al commento all'art. 34 del Codice. BibliografiaCafagno - Farì, I princìpi e il complesso ruolo dell'amministrazione nella disciplina dei contratti per il perseguimento degli interessi pubblici, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei Contratti Pubblici, II ed., Torino, 2019; Fidone, Gli appalti verdi all'alba delle nuove direttive: verso modelli più flessibili orientati a scelte eco-efficienti, in Riv. it. dir. pubbl. comun., 2012; Fidone, Il nuovo Codice dei contratti pubblici, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei Contratti Pubblici, II ed., Torino, 2019. |