Decreto ministeriale - 31/01/2018 - n. 153325 art.DECRETO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE 31 gennaio 2018 (in Gazz. Uff., 16 aprile 2018, n. 88). - Determinazione dei limiti dei compensi del Collegio arbitrale. InquadramentoIl decreto ministeriale del 31 gennaio 2018 (G.U. 16 aprile 2018, n. 88) recante «Determinazione dei limiti dei compensi del Collegio arbitrale» ha introdotto delle linee guida per la determinazione dei compensi spettante al collegio arbitrale. In particolare, per la determinazione dei compensi, il decreto ha previsto, nell'Allegato A, una tabella che prevede dei minimi e dei massimi entro i quali i compensi sono individuati. Tali valori dipendono, in buona sostanza, dal valore della controversia oggetto dell'arbitrato. I commi da 3 a 5 dell'articolo 1 del decreto in commento forniscono indicazioni per la determinazione del valore della controversia. In particolare: - Per valore della controversia si intende la somma aritmetica delle richieste economiche con eventuale aggiunta di interessi e rivalutazione monetaria fino alla proposizione della domanda (art. 1, comma 3); - Nelle controversie sulla risoluzione, recesso, rescissione, revoca, decadenza o annullamento in autotutela della concessione, il valore della controversia è pari alla parte del contratto ancora da eseguire (art. 1, comma 4, primo periodo); - Nelle controversie sulla invalidità del contratto, il valore della controversia, invece, corrisponde all'importo originario del contratto (art. 1, comma 4, secondo periodo); - Infine, mentre le domande riconvenzionali si sommano alle principali; lo stesso non accade, ovviamente, per le domande alternative o subordinate. Nell'ambito degli intervalli previsti dalla tabella di cui all'Allegato A, inoltre, è previsto che il compenso sia pari al minimo nel caso di pronuncia di rito (eventualmente aumentato in caso di «elementi significativi di pregio»); invece, in caso di conciliazione il compenso è pari alla metà del minimo (comma 7 dell'art. 1). Per un commento esteso sulla camera arbitrale, si rinvia al commento degli artt. 209 e 210 del codice. |