Decreto ministeriale - 7/03/2018 - n. 49 art.DECRETO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE 7 marzo 2018 n. 49 (in Gazz. Uff., 15 maggio 2018, n. 111). - Regolamento recante: «Approvazione delle linee guida sulle modalita' di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori e del direttore dell'esecuzione». InquadramentoIl Decreto introduce linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori e del direttore di esecuzione», rispettivamente, nei contratti di lavori pubblici e nei contratti di servizi e forniture, disponendo, tra gli altri, l'obbligo di contabilità computerizzata, la disciplina delle varianti in corso l'opera, il rapporto con il coordinatore della sicurezza nei casi in cui quest'ultimo non coincida con il direttore dei lavori, recependo delle recenti disposizioni in tema di adozione dei criteri ambientali minimi nel campo edile. Il decreto delinea, altresì, l'indipendenza delle due più importanti figure di cantiere, ovvero il direttore dei lavori e il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, stabilendo che qualora i ruoli di cui sopra non siano assolti dalla medesima persona, il coordinatore assume le responsabilità per le funzioni a lui assegnate dalla normativa sulla sicurezza, operando in piena autonomia. Con riferimento alla contabilità, il d.m. conferma le relative indicazioni già previste dal d.P.R. n. 207/2010; resta, infatti, inalterato l'elenco dei documenti contabili che viene confermato nel seguente: giornale dei lavori; libretti di misura delle lavorazioni e delle provviste; liste settimanali; registro di contabilità sommario del registro di contabilità; stati d'avanzamento dei lavori. Anche se i documenti sono invariati, la contabilità è un aspetto di grande interesse perché è stato introdotto, come anticipato, l'obbligo di utilizzo di strumenti elettronici specifici. Il mancato utilizzo di programmi di contabilità computerizzata è consentito solo per un limitato periodo di tempo, necessario per consentire alla stazione appaltante l'adeguamento all'obbligo, e dietro motivazione all'Anac delle ragioni per le quali non sia possibile impiegare la nuova tipologia di contabilità. Anche gli ordini di servizio debbono essere annotati sul giornale dei lavori con strumenti informatici; nel periodo necessario alla digitalizzazione della stazione appaltante gli ordini di servizio debbono avere forma. Qualora la direzione dei lavori sia affidata a professionisti esterni, i programmi informatizzati devono essere preventivamente accettati dal RUP che ne verifica l'idoneità e la conformità alle prescrizioni del regolamento. Il mancato utilizzo di programmi di contabilità computerizzata è permesso solo per uno stretto periodo di tempo, quanto necessario per consentire alla stazione appaltante l'adeguamento al nuovo obbligo e deve essere motivato e comunicato all'Anac. Il direttore dei lavori, in tema di accettazione dei materiali, è tenuto a eseguire tutti i controlli e le prove previste dalla normativa nazionale ed europea, del capitolato speciale l'appalto e anche dal Piano nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, in ossequio al decreto del Ministero dell'Ambiente dell'11 gennaio 2017. Il decreto disciplina i compiti del direttore dei lavori che deve innanzitutto descrivere la situazione di fatto in modo che il Rup possa accertare la non imputabilità della variante alla stazione appaltante, per poi spiegare le ragioni che necessitino una variante. Il direttore dei lavori risponde alle conseguenze derivanti dall'aver ordinato o lasciato eseguire variazioni al progetto, senza regolare autorizzazione, a meno che dette variazioni derivino da interventi resisi necessari per evitare gravi danni a cose o persone o a beni soggetti alla legislazione in materia di beni culturali o ambientali o di proprietà della stazione appaltante. Venendo nel dettaglio della disciplina, qualora la consegna avvenga in ritardo per causa imputabile alla stazione appaltante, l'esecutore può chiedere di recedere dal contratto. Il decreto (art. 5) prevede che la stazione appaltante può indicare nel capitolato i casi in cui è facoltà della stessa non accogliere l'istanza di recesso dell'esecutore. L'articolo 6 del decreto, al comma 1, stabilisce che il direttore dei lavori, oltre ai controlli che può disporre autonomamente, deve eseguire tutti quelli previsti dalle norme nazionali ed europee, dal piano nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione e dal capitolato speciale d'appalto. Il Direttore dei lavori deve, inoltre, verificare il rispetto delle norme in tema di sostenibilità ambientale, tra cui le modalità poste in atto dall'esecutore in merito al riuso di materiali di scavo e al riciclo entro lo stesso confine di cantiere. Tali specifiche sono state necessarie a seguito dell'entrata in vigore del decreto del ministero dell'ambiente dell'11 gennaio 2017 relativo all'adozione dei criteri ambientali minimi per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione Interventi di ristrutturazioni importanti e riqualificazione (d.m. Requisiti Minimi 2015). Riprendendo l'articolo 132 del d.lgs. 163/2006, viene stabilito che il direttore dei lavori può disporre modifiche di dettaglio non comportanti aumento o diminuzione dell'importo contrattuale, comunicandole preventivamente al RUP. Si evidenzia (Botta), tuttavia, una differenza sostanziale: il d.lgs. n. 163/2006 prevedeva, infatti, anche un limite di importo per tali modifiche che non è stato inserito nel nuovo decreto. È stata specificata, inoltre, la modalità per la formulazione dei nuovi prezzi (articolo 9, comma 5) per la quale non vi erano riferimenti nel Codice dei Contratti. Tema molto discusso è quello delle riserve; l'articolo 9, infatti, afferma che il direttore dei lavori deve attenersi alla disciplina prevista dalla stazione appaltante riportata nel capitolato speciale d'appalto. Il legislatore, dunque, a differenza della precedente disciplina (artt. 190 e 191 del dP.R. 207/2010), ha preferito demandare alle singole stazioni appaltanti la regolamentazione di un aspetto molto delicato (Botta). Per quanto concerne la sospensione dei lavori, vi è una novità che riguarda il contenuto del contratto di appalto. L'articolo 10, infatti, prevede che debba essere inserita una clausola penale per la quantificazione del risarcimento dovuto all'esecutore in caso di sospensioni totali o parziali dei lavori disposte per cause diverse da quelle di cui a commi 1, 2 e 4 dell'articolo 107 del codice dei contratti. Del tutto nuova è la specificazione della disciplina dei sinistri introdotta dall'articolo 11: in caso di sinistri alle persone o danni alle proprietà, il direttore compila una relazione nella quale descrive il fatto e le cause e adotta i provvedimenti per ridurre le conseguenze dannose. La relazione va trasmessa al RUP. BibliografiaBotta, Direttore lavori ed esecuzione: le novità introdotte dal Decreto 49 del 7 Marzo 2018, in blog.blumatica.it; Marani, Direttore dei lavori: in Gazzetta il decreto con le nuove linee guida, in altalex.it. |