Sinistri stradali: l'accertata violazione in capo ad uno dei conducenti non dispensa il giudice dal verificare il comportamento dell'altro

Redazione Scientifica
18 Marzo 2022

L'accertamento dell'intervenuta violazione, da parte di uno dei conducenti, dell'obbligo di dare la precedenza, non dispensa il giudice dal verificare il comportamento dell'altro conducente onde stabilire se quest'ultimo abbia a sua volta violato o meno le norme sulla circolazione stradale ed i normali precetti di prudenza, potendo l'eventuale inosservanza di dette norme comportare l'affermazione di una colpa concorrente.
  • L'art. 2054 c.c., volto a fornire una regola per il riparto della responsabilità civile in capo ai conducenti dei veicoli a motore coinvolti in un sinistro stradale riguarda la colpa dei conducenti, nonché l'apporto causale delle rispettive condotte con riferimento al fatto dannoso prodotto: si presume, fino a prova contraria, che ciascun conducente abbia provocato con pari colpa e con pari efficienza causale i danni causati dallo scontro.

  • L'accertamento dell'intervenuta violazione, da parte di uno dei conducenti, dell'obbligo di dare la precedenza, non dispensa il giudice dal verificare il comportamento dell'altro conducente onde stabilire se quest'ultimo abbia a sua volta violato o meno le norme sulla circolazione stradale ed i normali precetti di prudenza, potendo l'eventuale inosservanza di dette norme comportare l'affermazione di una colpa concorrente.

  • In tema di sinistri stradali la presunzione di pari responsabilità ex comma 2 dell'art. 2054 c.c., trova applicazione soltanto ove le risultanze probatorie non consentano di accertare in modo concreto in quale misura la condotta dei due conducenti abbia cagionato l'evento dannoso; essa dunque svolge una funzione sussidiaria, operando soltanto nel caso in cui non possano attribuirsi le effettive responsabilità del sinistro.

  • In tema di sinistri stradali, l'accertamento della colpa esclusiva di uno dei conducenti libera l'altro dalla presunzione della concorrente responsabilità di cui all'art. 2054, comma 2, c.c., nonché dall'onere di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Ciò non vuol dire che in assenza di accertata responsabilità esclusiva operi automaticamente detta presunzione, dovendosi pur sempre indagare in ordine alle concrete responsabilità dei conducenti dei veicoli coinvolti (che possono essere anche concorrenti in eguale o diversa misura); solo ove tale indagine non sia possibile, opererà la presunzione di pari responsabilità.

  • Per ascrivere la responsabilità esclusiva del sinistro al veicolo che ha invaso l'opposta corsia di marcia è pur sempre necessario che il danneggiato dimostri di aver tenuto rigorosamente la destra, di aver condotto il veicolo a velocità moderata e di essersi posto in condizione di impedire il danno compiendo manovre di emergenza: ciò alla luce del «principio di solidarietà sociale in virtù del quale il conducente del veicolo antagonista a quello che ha commesso la violazione deve comunque cooperare al fine di evitare che il sinistro si verifichi, non potendo trincerarsi dietro la circostanza che egli non versa in violazione di norme comportamentali.

  • Chi effettua delle manovre di svolta ha l'obbligo di adottare tutte le prudenze necessarie e la massima attenzione per non creare rischi agli altri conducenti. Tale prudenza deve sussistere non solo prima di compiere la manovra ma anche durante la sua esecuzione.

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