Codice Penale art. 518 decies - Importazione illecita di beni culturali 1Importazione illecita di beni culturali1 [I]. Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati previsti dagli articoli 518-quater, 518-quinquies, 518-sexies e 518-septies, importa beni culturali provenienti da delitto ovvero rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, ove prevista dall'ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato, e' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 5.165. [1] Articolo inserito dall'art. 1, comma 1, lett. b), della l. 9 marzo 2022, n. 22, in vigore dal 23 marzo 2022. competenza: Trib. monocratico arresto: facoltativo fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: consentita altre misure cautelari personali: consentite procedibilità: d’ufficio InquadramentoL'art. 518-decies punisce l'importazione illecita di beni culturali ed è stato recentemente inserito all'interno del codice penale ad opera dell'art. 1, comma 1, lett. b), della legge 9 marzo 2022, n. 22. Per un commento sulla ratio della l. n. 22/22, entrata in vigore dal 23 marzo 2022, e sulle finalità della riforma cfr. sub art. 518-bis. Anche l'importazione illecita è un delitto di nuovo conio ma, a differenza degli analoghi “nuovi” delitti riportati nel titolo VIII-bis “dei delitti contro il patrimonio culturale” la sua formulazione non riproduce quella già adottata per le ipotesi “base” specificando l'oggetto materiale (ovvero i beni culturali) e stabilendo una pena più severa. La previsione di una fattispecie ad hoc colma un vulnus normativo, presente già a partire dall'abrogata legge 1 giugno 1939 n. 1089 e rafforza la tutela dei beni culturali, che risulta maggiormente rispondente al dettato costituzionale ed europeo (la materia dell'introduzione e dell'importazione dei beni culturali è disciplinata anche dal Reg. (CE) 17 aprile 2019, n. 2019/880/UE). In tal modo, inoltre, il legislatore ha colto la sollecitazione contenuta nella Convenzione del Consiglio d'Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali firmata a Nicosia il 19 maggio 2017 che prevede la punizione dell'importazione di beni culturali rubati in un altro Stato, “scavati” in violazione della legge dello Stato in cui lo scavo ha avuto luogo, esportati in violazione delle leggi dello Stato che li ha classificati, designati o specificamente indicati come beni “culturali” ai sensi dell'art. 2 della Convenzione, in caso in cui l'autore dell'infrazione fosse a conoscenza che i beni culturali fossero stati rubati, scavati o esportati illegalmente. La ratio della disposizione è quella di contrastare la circolazione ed il traffico illegale dei beni culturali e di andare a colpire le attività illecite svolte nell'ambito del c.d. mercato nero dei beni culturali (si pensi all'importazione di opere d'arte o di oggetti di antiquariato o ancora di reperti archeologici anche connessa agli scavi clandestini), intorno al quale ruotano rilevanti interessi economici e commerciali. Indubbiamente, poi, il commercio dei beni culturali è un fenomeno che ha un carattere transnazionale per cui il legislatore ha ritenuto necessario sanzionare l'importazione illecita al pari dell'esportazione illegale. L'art. 518-decies chiarisce subito in apertura l'ambito di applicazione della fattispecie, ovvero fuori dei casi di concorso nella ricettazione ex art. 518-quater, nell'impiego di beni culturali provenienti da delitto ex art. 518-quinquies, nel riciclaggio ex art. 518-sexies e nell'autoriciclaggio ex art. 518-septies e puntualizza la casistica in cui l'importazione è sanzionata penalmente (ovvero quella avente ad oggetto beni culturali provenienti da delitto, ecc.) L'art. 3 della succitata l. n. 22/2022, poi, ha incluso il delitto di cui all'art. 518-decies nel catalogo dei reati dalla cui commissione può scaturire l'applicazione di sanzioni pecuniarie ed interdittive in capo agli enti attraverso l'inserimento dell'art. 25-septiesdecies all'interno del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (in particolare, l'art. 25-septiesdecies comma 2 prevede proprio per il delitto di cui all'art. 518-decies la sanzione pecuniaria da duecento a cinquecento quote e al comma 5 le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9 comma 2 del d.lgs. n. 231/01 per una durata non superiore a due anni). Bene giuridicoCfr. sub art. 518-bis. Soggetti
Soggetto attivo Trattasi di reato comune: può essere, infatti, commesso da “chiunque”. Soggetto passivo Cfr. sub art. 518-bis. Elemento oggettivo
Oggetto materiale Oggetto materiale del delitto previsto dall’art. 518-decies è il bene culturale. Per la sua nozione cfr. sub art. 518-bis. Condotta Trattasi di reato a forma vincolata in quanto realizzabile solo attraverso una condotta che si sostanzia nell'importare beni culturali all'interno dello Stato italiano (corrisponde a quella di introduzione nello Stato tipizzata, a vario titolo, in altre disposizioni codicistiche: v. artt. 453, n. 3, 474, comma 1, 517-ter, comma 2, 517-quater, comma 2). La norma chiarisce la casistica e le modalità in cui l'importazione è rilevante penalmente: 1. Quando ha ad oggetto beni culturali provenienti da delitto. Per la nozione di bene culturale proveniente da delitto cfr. sub art. 518-quater. 2. Quando ha ad oggetto beni culturali che sono stati rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, nell'ipotesi in cui quest'ultima sia prevista dall'ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo. 3. Quando ha ad oggetto beni culturali esportati da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato. Elemento psicologico
Il dolo Il dolo richiesto è generico e consiste nella consapevolezza e volontà di importare all’interno dello Stato italiano un bene culturale che si sa essere o proveniente da delitto o rinvenuto a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, secondo quanto normativamente previsto dall’ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo o esportato da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato. Consumazione e tentativo
Consumazione Si ha consumazione nel momento in cui il bene culturale fa ingresso nel territorio dello Stato italiano. Tentativo Il tentativo è configurabile attraverso il compimento di atti idonei e non equivocamente diretti ad importare il bene culturale illecitamente nel territorio italiano. Forme di manifestazione
Circostanze speciali Al reato de quo si riferiscono le circostanze aggravanti speciali di cui all’art. 518-sexiesdecies e quelle attenuanti speciali di cui all’art. 518-septiesdecies, a cui si rinvia. ConfiscaCfr. sub art. 518-duodevicies. BibliografiaCfr. sub art. 518-bis. |