Codice Penale art. 518 sexiesdecies - Circostanze aggravanti 1Circostanze aggravanti1 [I]. La pena è aumentata da un terzo alla metà quando un reato previsto dal presente titolo: 1) cagiona un danno di rilevante gravità; 2) è commesso nell'esercizio di un'attività professionale, commerciale, bancaria o finanziaria; 3) è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, preposto alla conservazione o alla tutela di beni culturali mobili o immobili; 4) è commesso nell'ambito dell'associazione per delinquere di cui all'articolo 416. [I]. Se i reati previsti dal presente titolo sono commessi nell'esercizio di un'attività professionale o commerciale, si applicano la pena accessoria di cui all'articolo 30 e la pubblicazione della sentenza penale di condanna ai sensi dell'articolo 36. [1] Articolo inserito dall'art. 1, comma 1, lett. b), della l. 9 marzo 2022, n. 22, in vigore dal 23 marzo 2022. InquadramentoL'art. 518-sexiesdecies c.p. riporta delle circostanze aggravanti applicabili ai reati riportati nel titolo, VIII bis, dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale ed è stato recentemente inserito all'interno del codice penale ad opera dell'art. 1, comma 1, lett. b), della legge 9 marzo 2022, n. 22. Per un commento sulla ratio della l. n. 22/2022, entrata in vigore dal 23 marzo 2022, e sulle finalità della riforma cfr. subart. 518-bis c.p.. RatioLa ratio dell'art. 518-sexiesdecies c.p. è la medesima rinvenibile in riferimento al generale inasprimento delle pene operato con la riforma, ovvero predisporre risposte sanzionatorie adeguate alle varie condotte di reato punite dal codice e lesive del patrimonio culturale, in considerazione del fatto che si tratta di un bene di rilevanza costituzionale. Qualificazione giuridicaSi tratta di aggravanti speciali, perché applicabili ai soli delitti riportati nel titolo VIII bis del capo, e ad effetto speciale perchè comportano un aggravamento della pena prevista per tali reati dalla metà a due terzi. Le circostanze aggravantiIl comma 1 dell'art. 518-sexiesdecies riporta 4 circostanze aggravanti.
Per approfondimenti sui criteri di valutazione della rilevante entità del danno cfr. sub art. 61 n. 7. La dottrina si è interrogata sul rapporto tra l'aggravante de quo e quella comune riportata dall'art. 61 n. 7. Sembrerebbe, infatti, che tra le due norme sussista un rapporto di specialità. In merito all'aggravante ex art. 518-septiesdecies è stato osservato, infatti, che il danno, nei delitti contro il patrimonio culturale, non sempre è suscettibile di una sua chiara quantificazione per equivalente. Le risorse culturali e paesaggistiche, infatti, si sottraggono ad una loro precisa valorizzazione, perché hanno una consistenza che trascende il danno monetizzabile e rilevano, piuttosto, come grado di compromissione del bene tutelato.
L'aggravante della commissione del fatto di reato nell'esercizio dell'attività professionale è prevista nelle ipotesi “base” dei reati di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita ed è, pertanto, trasmigrata anche nell'ambito dei reati contro il patrimonio culturale. Il suo disvalore si coglie sul piano della maggiore pericolosità oggettiva per i beni tutelati di un agire organizzato e gestito in modo professionale, non risultando invece richiesto alcun requisito formale (iscrizioni, abilitazioni od altro: Cass. VI, n. 39474/2008).
Per la nozione di pubblico ufficiale cfr. sub art. 357, mentre per quella di incaricato di pubblico servizio cfr. sub art. 358. In tale ipotesi l'agente è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio su cui grava, in virtù dei compiti assegnategli, il dovere di conservare e tutelare quei beni. Diversamente dall'aggravante comune di cui all'art. 61 n. 9, quella in commento non richiede che il soggetto qualificato deve abusare dei propri poteri.
La dottrina ha osservato che la formulazione utilizzata si presenta ambigua sotto un profilo interpretativo. L'espressione commettere un reato “nell'ambito” di un'associazione per delinquere può essere intesa, infatti, in due differenti accezioni: si tratta o di uno dei delitti scopo dell'associazione o di un delitto strumentale all'esistenza, sopravvivenza od operatività della struttura organizzativa. In merito si segnala che dal progetto di legge originario è stato stralciato il delitto di “Attività organizzata per il traffico illecito di beni culturali”, per sua natura associativo, che era stato formulavo in analogia dell'art. 452-quaterdecies c.p. Il comma 2 dell'art. 518-sexiesdecies prevede l'automatica applicazione della pena accessoria dell'interdizione da una professione o un'arte e della pubblicazione della sentenza di condanna nel caso in cui un soggetto commetta uno dei delitti previsti al titolo VIII bis “dei delitti contro il patrimonio culturale” In merito alla pena accessoria dell'interdizione cfr. sub art. 30, mentre per la pubblicazione della sentenza penale di condanna cfr. sub art. 36.
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