Autorizzazione al rilascio del passaporto al minore senza il consenso ovvero in contrasto con la volontà di uno dei genitori1. Bussole di inquadramentoIl principio generale per il rilascio del passaporto L'art. 3 della l. n. 1185/1967 stabilisce che non possono ottenere il passaporto coloro che, in quanto sottoposti responsabilità genitoriale o alla potestà tutoria, siano privi dell'assenso della persona che la esercita e, nel caso di affidamento a persona diversa, anche di questa; o, in difetto, dell'autorizzazione del Giudice tutelare. Pertanto, qualora uno dei due genitori, esercenti la responsabilità genitoriale, rifiuti di prestare il consenso al rilascio del documento valido per l'espatrio del figlio, l'altro può rivolgersi al Giudice tutelare affinché, vagliato l'interesse superiore del minore, pronunci un decreto con il quale autorizza o meno il rilascio del documento. La questione involge profili delicati specie a seconda del regime di affidamento, condiviso o esclusivo, del minore e della correlazione tra il potere demandato al giudice tutelare e le statuizioni sulle modalità dell'affidamento, anche quanto alla possibilità per i genitori di recarsi con i minori all'estero, stabilite nell'ipotesi di disgregazione della coppia parentale. 2. Questioni e orientamenti giurisprudenziali
Domanda
A fronte della richiesta di uno solo dei genitori, quali criteri orientano l'autorità giudiziaria nell'autorizzare o meno il rilascio del passaporto?
Orientamento consolidato della Corte di Cassazione Il giudice deve valutare l'interesse superiore del minore La Corte di cassazione ha precisato che l'autorizzazione al rilascio del passaporto al minore su richiesta di un solo genitore e senza l'assenso ovvero in contrasto con la volontà dell'altro non ha, a fronte di un diritto soggettivo non sottoposto a limiti, natura vincolata, ma resta subordinata alla valutazione dell'interesse del minore, rispondendo tale soluzione alla disciplina introdotta con l'art. 10 comma 5 lett. c) d.l. n. 70 del 2011, conv. con modificazioni nella l. n. 106 del 2011, attuativo del regolamento Ce n. 444 del 2009, la cui ratio non mira a prescindere dal consenso dei genitori, ma è diretta ad assicurare una tutela ulteriore dell'interesse dei minori (Cass. I, n. 2696/2013). Orientamenti di merito Se non vi sono concreti fatti ostativi, deve essere autorizzato il rilascio del passaporto In sede applicativa si è così ritenuto, ad esempio, che non emergendo alcun fatto, elemento o circostanza in senso ostativo, il minore quasi diciassettenne, figlio di coniugi separati di fatto, che chieda di raggiungere in periodo estivo, essendo libero da ogni impegno scolastico, all'estero, il padre ivi dimorante per motivi di lavoro, con la prospettiva, tra l'altro, di svolgere in loco sana e proficua attività sportiva, va autorizzato al viaggio ed al soggiorno, con l'obbligo per la madre, detentrice del passaporto, di consegnarlo tempestivamente al coniuge, cessando ogni condotta dilatoria e ostruzionistica (Trib. minorenni Milano, 4 luglio 2007). Il genitore che ha l'affidamento esclusivo può chiedere direttamente il rilascio del passaporto Nella recente elaborazione applicativa si è osservato che sebbene ai sensi dell'art. 3, lett. a) l. n. 1185/1967 per il rilascio del passaporto a favore di minore sottoposto alla responsabilità genitoriale è, in generale, necessario l'assenso di entrambi i genitori, in mancanza del quale necessario ottenere l'autorizzazione del giudice tutelare, tuttavia, che ai sensi dell'art. 3, lett. b) della stessa l. n. 1185/1967 l'autorizzazione del giudice tutelare non è necessaria quando il richiedente sia titolare esclusivo della responsabilità genitoriale sul figlio ipotesi nella quale - quindi - il passaporto potrà essere rilasciato a fronte della semplice richiesta del genitore esercente in via esclusiva la responsabilità genitoriale, senza che siano necessari anche l'assenso dell'altro genitore o l'autorizzazione del giudice tutelare. Invero, ai sensi dell'art. 337-quater, comma 3, c.c. il genitore a cui sono affidati i figli in via esclusiva, salva diversa disposizione del giudice, ha l'esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale su di esso e, dunque, in quanto appunto esercente in via esclusiva la responsabilità genitoriale sullo stesso, ai sensi dell'art. 3 lett. b) sopra richiamato abbia titolo per richiedere ed ottenere il rilascio del passaporto a favore del figlio medesimo, senza dover richiedere a tal fine anche l'assenso dell'altro genitore o l'autorizzazione del giudice tutelare, salvo che ai sensi dell'art. 337-quater, comma 3, c.c. il giudice che abbia disposto l'affido esclusivo non abbia espressamente previsto che, in relazione al rilascio del passaporto, permanga l'esercizio congiunto della responsabilità in capo ad entrambi genitori. In conseguenza di ciò è stata ritenuta inammissibile l'istanza di rilascio del passaporto del minore richiesta al Giudice Tutelare dal genitore cui il minore sia stato affidato in via esclusiva; questi, infatti, è legittimato a richiederla direttamente alla Questura, non essendo necessaria né l'autorizzazione da parte del Giudice né il consenso dell'altro genitore (Trib. Mantova, 12 dicembre 2017).
Domanda
Il giudice tutelare può autorizzare il rilascio del passaporto al minore se il genitore collocatario vuole trasferirsi all'estero?
No, è necessario che intervenga il giudice che ha deciso sulle condizioni di affidamento Non può essere autorizzato ‒ senza il preventivo vaglio del tribunale ordinario, adito in sede di modifica ex art. 710 c.p.c. o di risoluzione del conflitto sulle questioni di cui all'art. 155, comma 3, c.c. ‒ il rilascio del passaporto in favore di un minore, allorquando il genitore affidatario intenda trasferirsi con lui all'estero, potendone derivare lo svuotamento sostanziale e tendenzialmente definitivo del diritto di visita del genitore non affidatario, con conseguente pregiudizio all'interesse del minore a mantenere un significativo rapporto con entrambe le figure genitoriali (Trib. Bari, 9 gennaio 2003). 3. Azioni processualiFunzione e natura del giudizio Il provvedimento con cui il Giudice tutelare supera e vanifica il diniego al rilascio del passaporto, opposto dall'altro genitore, è volto non già a dirimere in via definitiva un conflitto tra diritti soggettivi dei genitori del minore, quanto piuttosto a valutare la corrispondenza del mancato assenso di uno di loro all'interesse del figlio. Da tali considerazioni emerge, in definitiva, come il Giudice tutelare debba valutare, in uno, il carattere non meramente pretestuoso del mancato assenso dell'altro genitore e la concreta compatibilità dell'espatrio del genitore con l'interesse del minore (cfr. Trib. Vercelli, 12 dicembre 2014). Aspetti preliminari Giurisdizione La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha chiarito che la nozione di «materie civili», ai sensi del Regolamento UE n. 2201/2003 (Bruxelles II bis), deve essere intesa non in termini restrittivi, bensì quale nozione autonoma del diritto dell'Unione che ricomprenda tutte le domande e le decisioni in materia di «responsabilità genitoriale», a prescindere dalla circostanza che esse vertano su un aspetto particolare di tale responsabilità ed ha ritenuto di conseguenza che rientri nell'ambito di applicazione del regolamento l'ipotesi in cui il giudice sia chiamato a pronunciarsi sulla necessità per il minore di ottenere il passaporto e sul diritto del genitore ricorrente di spostarsi all'estero con il figlio senza il consenso dell'altro genitore. Tale interpretazione, ha precisato la Corte di Giustizia, non è contraddetta dalla circostanza che la richiesta, nell'ambito del procedimento amministrativo di rilascio del passaporto, debba essere presa in considerazione dalle autorità dello Stato membro di cui il minore è cittadino (Corte giust. UE IV, 21 ottobre 2015, n. 215). Competenza È competente sul ricorso il giudice tutelare del luogo di residenza abituale del minore. Peraltro il reclamo avverso il relativo provvedimento non deve essere proposto al giudice ordinario bensì al tribunale per i minorenni (Cass. VI, n. 16959/2011; conf. già Trib. S. Maria Capua V., 5 maggio 2000). Legittimazione La legittimazione attiva a proporre il ricorso compete al genitore che insta per l'ottenimento del titolo per l'espatrio del minore cui sia stato opposto il diniego da parte dell'altro genitore. Curatore speciale del minore Il novellato art. 78, comma 3, c.p.c. – exl. n. 206/2021, applicabile ai procedimenti promossi dalla data del 22 giugno 2022 - stabilisce che, tra l'altro, il giudice è tenuto a nominare, a pena di nullità del procedimento, un curatore speciale del minore, nel caso in cui dai fatti emersi nel procedimento venga alla luce una situazione di pregiudizio per il minore tale da precluderne l'adeguata rappresentanza processuale da parte di entrambi i genitori (n. 3) oppure quando ne faccia richiesta il minore che abbia compiuto quattordici anni (n. 4). Il comma 4 della stessa disposizione, come novellata, attribuisce inoltre al giudice – che in detta ipotesi dovrà motivare pur succintamente la propria decisione – il potere di nominare un curatore speciale del minore quando i genitori appaiono per gravi ragioni temporaneamente inadeguati a rappresentare gli interessi dello stesso. La relativa disciplina è di poi confluita, per effetto del d.lgs. n. 149 del 2022, nell’art. 473-bis.8 c.p.c. Profili di merito Onere della prova Si tratta di un procedimento di giurisdizione volontaria o a carattere oggettivo, nel quale il giudice tutelare dispone di poteri istruttori officiosi ed è chiamato a decidere in base all'interesse superiore del minore. Ciascuna delle parti, a tal fine, dovrà articolare le proprie deduzioni (ed eventuali richieste di prova) rispetto alla posizione espressa in ordine al rilascio del passaporto al minore. Contenuto del ricorso Il ricorso deve contenere le generalità del ricorrente e del suo difensore, compresa l'indicazione del codice fiscale di entrambi, e del numero di fax e di posta elettronica certificata del difensore presso cui la parte deve eleggere domicilio, nel Comune ove ha sede il giudice adito, conferendogli con atto separato la procura alla lite, la quale, va sottoscritta dal ricorrente e dal difensore che deve autenticarne la sottoscrizione. Nel ricorso, prima della formulazione delle conclusioni, occorre specificare per quali motivi si ritiene che il rifiuto dell'altro genitore al rilascio del passaporto sia ingiustificato. Richieste istruttorie Trattandosi di un procedimento camerale, il giudice può disporre mezzi di prova anche d'ufficio. È peraltro opportuno che il ricorrente depositi sin dalla proposizione dell'atto introduttivo le prove documentali delle quali dispone e formuli le eventuali richieste di ulteriori mezzi istruttori necessarie per l'accoglimento delle proprie domande. Regime dei provvedimenti Le Sezioni Unite della Corte di cassazione, da ultimo, rivisitando il consolidato orientamento della medesima S.C., hanno affermato, sul presupposto per il quale la statuizione relativa all'autorizzazione al rilascio del passaporto implica una decisione su diritti contrapposti, che la qualificazione del decreto che decide sul reclamo relativamente al rilascio del passaporto nei confronti di genitore di prole minore non è (e non può essere) quella di un semplice provvedimento di volontaria giurisdizione, perché non riguarda la semplice cura degli interessi in gioco, ma la definizione di un conflitto intersoggettivo nel profilo che inerisce alla tutela del diritto del minore a ricevere dai genitori l'adempimento degli obblighi di mantenimento, istruzione, educazione e assistenza anche morale (art. 147 c.c.) in contrapposizione col diritto del genitore di munirsi del titolo che gli consenta di esercitare la libertà garantita (salvi gli obblighi di legge) dall'art. 16 Cost. Da ciò deriva che il giudizio di reclamo ha natura sostanzialmente contenziosa, anche se è disciplinato secondo il più duttile e sollecito modello del rito camerale e di conseguenza il decreto pronunciato all'esito dello stesso è connotato dai caratteri della decisorietà e della definitivtà che consentono la proposizione contro lo stesso del ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, settimo comma, Cost. (Cass., S.U., n. 22048/2023). 4. ConclusioniIl rilascio del passaporto del minore può avvenire, di norma, solo con il consenso di entrambi i genitori esercenti la responsabilità genitoriale. Ove vi sia disaccordo, o rectius opposizione al rilascio del titolo per l'espatrio, da parte di uno dei genitori, circostanza che si verifica non di rado nell'ipotesi di separazione della coppia genitoriale, il genitore interessato a far ottenere, di contro, il rilascio del passaporto per il minore deve rivolgersi al giudice tutelare del luogo di residenza abituale del minore. L'autorità giurisdizionale adita, con provvedimento reclamabile dinanzi al Tribunale per i minorenni, dovrà assumere la decisione valutando esclusivamente l'interesse superiore del minore. |