Determinazione forfettaria delle spese straordinarie

Rosaria Giordano

1. Bussole di inquadramento

Le caratteristiche delle spese di matenimento c.d. straordinarie

Il dovere di mantenimento dei figli (che trova diretto fondamento nell'art. 30 Cost.) si estrinseca, secondo un costante indirizzo giurisprudenziale e dottrinario, nel dovere, per ciascun genitore, di provvedere, in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la capacità di lavoro professionale o casalingo di ciascuno (art. 316-bis c.c.), alle esigenze di vita ordinarie e straordinarie dei figli.

Sul piano normativo non si rinviene alcuna distinzione tra spese ordinarie e spese straordinarie, distinzione che, invece, è stata oggetto di ampia elaborazione tanto in dottrina quanto in giurisprudenza.

In particolare rientrano nell'ambito delle spese straordinarie, che in genere non sono incluse nell'assegno di mantenimento della prole (che riguarda le sole spese ordinarie), tutti gli esborsi necessari a far fronte ad eventi imprevedibili o eccezionali, a esigenze non rientranti nelle normali consuetudini di vita dei figli o comunque non ricorrenti, non quantificabili e determinabili in anticipo, ovvero di apprezzabile importo rispetto al tenore di vita della famiglia e alle capacità economiche dei genitori (ad esempio le rette di scuole private, le ripetizioni, i viaggi di istruzione organizzati dalla scuola; i centri estivi, i viaggi di istruzione o le vacanze trascorse autonomamente senza i genitori, l'acquisto della macchina o del motorino, le spese per l'attività sportiva, quelle per interventi chirurgici, per l'oculista o il dentista, per visite specialistiche).

2. Questioni e orientamenti giurisprudenziali

Domanda
È possibile determinare forfettariamente le spese straordinarie nel contributo di mantenimento?

Orientamento dominante

L'imprevedibilità delle spese straordinarie ne preclude una liquidazione forfettaria nell'assegno di mantenimento

La giurisprudenza appare consolidata nel senso di ritenere che le spese straordinarie, in ragione delle caratteristiche che le connotano, non possano essere determinate in via forfettaria “in aggiunta” all'assegno di mantenimento in favore della prole.

È stato invero più volte sottolineato che poiché in tema di mantenimento della prole, devono intendersi spese “straordinarie” quelle che, per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall'ordinario regime di vita dei figli, la loro inclusione in via forfettaria nell'ammontare dell'assegno, posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dall'art. 155 c.c. e con quello dell'adeguatezza del mantenimento, nonché arrecare nocumento alla prole che potrebbe essere privata, non consentendolo le possibilità economiche del solo genitore beneficiario dell'assegno “cumulativo”, di cure necessarie o di altri indispensabili apporti (Cass., ord. n. 1562/2020; Cass. n. 18869/2014).

Di conseguenza, pur non trovando la distribuzione delle spese straordinarie una disciplina specifica nelle norme inerenti alla fissazione dell'assegno periodico, deve ritenersi che la soluzione di stabilire in via forfettaria ed aprioristica ciò che è imponderabile e imprevedibile, oltre ad apparire in contrasto con il principio logico secondo cui soltanto ciò che è determinabile può essere preventivamente quantificato, introduce, nell'individuazione del contributo in favore della prole, una sorta di alea incompatibile con i principi che regolano la materia (Cass., n. 9372/2012).

3. Azioni processuali

Funzione e natura del giudizio

In genere una richiesta di liquidazione in via forfettaria, nell'ambito dell'assegno di mantenimento in favore dei figli, viene formulata, nell'ambito di un procedimento di separazione giudiziale (o di divorzio contenzioso), dal coniuge convenuto a fronte della domanda dell'altro volta a richiedere l'affidamento con collocamento della prole presso di sé con correlata partecipazione al mantenimento da parte dell'altro genitore.

La relativa valutazione sarà quindi operata, in un primo momento, dal Presidente nell'ambito dei provvedimenti provvisori nell'interesse della prole e dei coniugi ex art. 708 c.p.c. e, quindi, nella sentenza di separazione.

Naturalmente, una richiesta siffatta può essere formulata anche nell'ipotesi in cui la coppia parentale che si è disgregata non era coniugata e, pertanto, nell'ambito della memoria difensiva a frotne di un ricorso camerale promosso ai sensi degli artt. 337-bis ss. c.c. per la regolamentazione delle condizioni di affidamento della prole.

Potrebbe inoltre verificarsi che l'istanza di liquidazione forfettaria delle spese straordinarie per il mantenimento della prole venga formulata dal genitore obbligato nell'intento di limitare l'entità di tali spese, specie in un clima di conflittualità o ove non previamente concordate, poste in essere dall'altro genitore (il quale poi, a seconda che si tratti di spese straordinarie c.d. routinarie o meno, ne richiederà rispettivamente il rimborso in sede esecutiva o monitoria.

Lo strumento processuale da utilizzare è, in queste ipotesi, se il procedimento principale di separazione è ancora pendente, la modifica dell'ordinanza presidenziale ex art. 709 c.p.c. ovvero, se è già stato definito, il ricorso per la modifica delle condizioni della separazione o di divorzio (rispettivamente ai sensi dell'art. 710 c.p.c. e dell'art. 9l. n. 898/1970).

Nell'ipotesi di coppia genitoriale non coniugata le circostanze sopravvenute tali da giustificare una differente regolamentazione delle spese straordinarie possono essere dedotte nel procedimento camerale disciplinato dall'art. 337-quinquies c.c.

Aspetti preliminari

Competenza

La competenza a conoscere delle condizioni di affidamento della prole minorenne correlate ad un ricorso per separazione giudiziale appartiene al Tribunale, la cui competenza per territorio è disciplinata dall'art. 706 c.p.c.

Tale norma, con l'esclusione del criterio della residenza comune dei coniugi, trova applicazione anche qualora siffatte richieste accedano al ricorso per divorzio giudiziale.

La competenza a decidere su tutte le istanze di modifica e revoca dei provvedimenti in materia di separazione o divorzio spetta per materia al tribunale in composizione collegiale mentre, quanto alla competenza per territorio, operano i criteri generali degli artt. 18 e 20 c.p.c. (Cass. I, n. 22394/2008). Pertanto, il procedimento può essere incardinato sia ex art. 18 c.p.c. di fronte al tribunale del luogo di residenza del coniuge convenuto sia, ai sensi dell'art. 20 c.p.c., dinanzi al tribunale che ha pronunciato la sentenza di separazione o divorzio o ha omologato la stessa, da intendersi quale luogo in cui l'obbligazione è sorta (Cass. I, n. 8016/2013).

Qualora, invece, le condizioni di affidamento da regolare in prima battuta o da modificare riguardino, invece, la prole di una coppia parentale non coniugata, la competenza è demandata al Tribunale del luogo dove il minore ha la propria residenza abituale.

Questo assetto dovrebbe essere modificato, seguendo quest'ultima regola anche per i ricorsi che riguardano i figli dei genitori coniugati, a seguito dell'esercizio del criterio di delega, contenuto nell'art. 1, comma 23, della l. n. 206/2021, secondo cui il Governo dovrà prevedere che nei procedimenti che riguardano i minori il criterio principale di collegamento della competenza territoriale dovrà essere costituito, in omaggio al c.d. principio di vicinanza o prossimità, dal luogo ove si trova la residenza abituale del minore.

Legittimazione

Legittimato attivo è il genitore che formula la richiesta di inclusione delle spese straordinarie, determinate in via forfettaria, nell'assegno di mantenimento.

Profili di merito

Onere della prova

Il genitore il quale richiede che, in deroga a regole generali coessenziali alla natura stessa delle spese straordinarie, le stesse siano liquidate in via forfettaria ex ante dall'autorità giudiziaria ed incluse nell'assegno di mantenimento è tenuto a dimostrare in modo rigoroso – specie a fronte di una giurisprudenza che, come si è visto, tende ad esclude tale possibilità – i presupposti a fondamento della propria domanda.

Potrebbe ad esempio essere dedotta e documentata la circostanza che le spese straordinarie nella fattispecie specifica sono ormai routinarie, riguardando, ad esempio, il pagamento di una quota per la frequentazione di una spesa privata da parte del minore e dell'assicurazione medico-sanitaria in favore dello stesso.

Inoltre, potrebbe dedursi, specie nell'ambito di un ricorso volto alla modifica del precedente regime, che senza una previa determinazione anche nel quantum l'altro genitore tende, senza il consenso, magari in un clima di elevata conflittualità, ad eccedere nelle spese straordinarie effettuate.

Contenuto dell'atto

L'atto deve contenere le generalità del ricorrente e del suo difensore, compresa l'indicazione del codice fiscale di entrambi, e del numero di fax e di posta elettronica certificata del difensore presso cui la parte deve eleggere domicilio, nel Comune ove ha sede il giudice adito, conferendogli con atto separato la procura alla lite, la quale, va sottoscritta dal ricorrente e dal difensore che deve autenticarne la sottoscrizione.

Nell'atto vanno indicate le ragioni per le quali si richiede una determinazione in via forfettaria delle spese straordinarie e la loro inclusione nell'assegno di mantenimento.

Richieste istruttorie

L'istruttoria è prevalentemente documentale.

4. Conclusioni

Sebbene il legislatore non distingua tra spese ordinarie, comprese nell'assegno di mantenimento in favore dei figli, e spese straordinarie, che da queste sono escluse e vanno poste in percentuali variabili a carico di ciascun genitore, è ampia, tanto in dottrina, quanto in giurisprudenza, l'elaborazione che riconduce alle spese straordinarie gli esborsi necessari a far fronte ad eventi imprevedibili o addirittura eccezionali, ad esigenze non rientranti nelle normali consuetudini di vita dei figli o comunque non ricorrenti, non quantificabili e determinabili in anticipo, ovvero di apprezzabile importo rispetto al tenore di vita della famiglia e alle capacità economiche dei genitori.

Proprio l'imprevedibilità che caratterizza le spese straordinarie giustifica l'orientamento, assolutamente dominante anche nella giurisprudenza di legittimità, volto ad escluderne la possibilità di inclusione in via forfettaria nell'ammontare dell'assegno, posto a carico di uno dei genitori, in quanto ciò può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dall'art. 155 c.c. e con quello dell'adeguatezza del mantenimento, nonché arrecare nocumento alla prole che potrebbe essere privata, non consentendolo le possibilità economiche del solo genitore beneficiario dell'assegno “cumulativo”, di cure necessarie o di altri indispensabili apporti.

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