Presupposti del dovere di mantenimento dei nipoti da parte dei nonni1. Bussole di inquadramentoSoggetti tenuti al mantenimento della prole L'art. 148 c.c. individua nei genitori i soggetti primariamente e integralmente obbligati a provvedere al mantenimento dei figli; l'art. 316-bis c.c. prevede che l'obbligo del mantenimento debba essere assolto dai genitori in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la capacità di lavoro professionale o casalingo. L'articolo da ultimo citato, al comma 1, stabilisce anche che, nel caso in cui i genitori non abbiano i mezzi sufficienti per adempiere al loro obbligo di mantenimento, debbano soccorrere in loro aiuto gli ascendenti, i quali dovranno fornire i mezzi necessari affinché i genitori possano provvedere al mantenimento dei loro figli. Dalla semplice lettura del dato normativo si evince con chiarezza la subordinazione e, quindi, la sussidiarietà dell'intervento degli ascendenti: si tratta di un obbligo che nasce solo se e quando i genitori non riescano a mantenere i propri figli (cfr. Cass. I, n. 20509/2010; in senso conforme, nella giurisprudenza di merito: Trib. Bari, I, 9 aprile 2019, n. 1556; Trib. Messina, I, 26 aprile 2017, n. 1179; Trib. Lecce, II, 3 marzo 2017 n. 941; Trib. Milano, IX, 18 novembre 2015, n. 12965). 2. Questioni e orientamenti giurisprudenziali
Domanda
Quando sorge il dovere di mantenimento degli ascendenti in favore dei nipoti?
Orientamento prevalente della Corte di Cassazione Affinché sorga l'obbligo di mantenimento degli ascendenti è necessario che nessuno dei genitori possa provvedervi Anche di recente la S.C. ha ribadito il fondamentale principio per il quale l'obbligo di mantenimento dei figli minori ex art. 148 c.c. spetta primariamente e integralmente ai loro genitori sicché, se uno dei due non possa o non voglia adempiere al proprio dovere, l'altro, nel preminente interesse dei figli, deve far fronte per intero alle loro esigenze con tutte le sue sostanze patrimoniali e sfruttando la propria capacità di lavoro. In questa prospettiva l'obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli va inteso non solo nel senso che l'obbligazione degli ascendenti è subordinata e, quindi, sussidiaria rispetto a quella, primaria, dei genitori, ma anche nel senso che agli ascendenti non ci si possa rivolgere per un aiuto economico per il solo fatto che uno dei due genitori non dia il proprio contributo al mantenimento dei figli, se l'altro genitore è in grado di mantenerli (Cass. VI, n. 14951/2020: in tale fattispecie la S.C. ha ritenuto che ai nonni, in qualità di diretti ascendenti dei genitori, spetta l'obbligo di contribuire al mantenimento dei nipoti se il padre non versa nulla e la madre, nonostante l'aiuto della madre e del padre, non riesce a fare fronte a tutte le spese necessarie per le cure riabilitative del figlio malato e ha di conseguenza disposto la condanna del nonno paterno a pagare 130 euro mensili a titolo di contributo al mantenimento del nipote, da versare alla mamma). Pertanto l'intervento dei nonni può ritenersi legittimo solo quando entrambi i genitori non siano in grado di mantenere i figli. In sostanza, qualora uno dei due genitori, con le proprie risorse, fosse in grado di provvedere, da solo, ai bisogni primari dei figli, allora i nonni non potrebbero essere interpellati (ferma la possibilità per il genitore adempiente di convenire in giudizio l'altro per ottenere un contributo economico: Cass., n. 10419/2018). E ciò in quanto la solidarietà familiare, nel nostro ordinamento, comporta solo l'obbligo del mantenimento o degli alimenti, ma non mai «una responsabilità patrimoniale sussidiaria di carattere generale per i debiti dei propri discendenti». L'istituto degli alimenti, disciplinato dagli artt. 433-448 c.c. fornisce la dimostrazione del riconoscimento di ben precisi limiti che detta solidarietà incontra (Cass., n. 3402/1995).
Domanda
Fino a quando permane l’obbligo di mantenimento dei nipoti?
Orientamento più recente della Corte di cassazione
L'obbligo non può protrarsi oltre ragionevoli limiti di età La Corte di cassazione ha chiarito che, ai fini della valutazione in ordine al permanere dell'obbligo degli ascendenti a contribuire al mantenimento dei nipoti maggiorenni, in caso di impossibilità dei genitori, occorre considerare l'età dei beneficiari, non potendo tale obbligo protrarsi oltre ragionevoli limiti di età, del tempo decorso dall'ordinanza che accertò il diritto al mantenimento, e della possibilità concreta che i beneficiari possano accedere alla misura di sostegno del "reddito di cittadinanza" introdotto dal d.l. n. 4/2019, conv. con modif. in l. n. 26/2019 (Cass. I, n. 10450/2022).
Domanda
Quale è il criterio per individuare gli ascendenti obbligati?
Occorre considerare le rispettive condizioni economiche delle coppie di nonni L'obbligo sussidiario in questione investe contemporaneamente tutti gli ascendenti di pari grado di entrambi i genitori (Cass. VI, n. 14951/2020; Cass., n. 10419/2018). Invero, come al mantenimento dei figli sono tenuti entrambi i coniugi, così analogamente, al medesimo mantenimento, ove ne sussistano i presupposti, sono tenuti tutti e quattro i nonni (in generale, tutti gli ascendenti di pari grado), sempre secondo il criterio di ripartizione basato sulla proporzionalità delle condizioni economiche, proprie di ciascuna delle due coppie di nonni (cfr. Cass., n. 20509/2010).
Domanda
La rilevanza penale dell'inadempimento al versamento dell'assegno di mantenimento viene meno se al bisogno sopperiscono altri soggetti?
Obbligo di assistenza familiare e stato di bisogno sopperito da soggetti diversi dall'obbligato Il genitore che non adempie al proprio obbligo di mantenimento è responsabile della violazione degli obblighi di assistenza familiare anche nel caso in cui lo stato di bisogno dei figli minori venga meno grazie all'intervento dell'altro genitore o di altri soggetti tenuti alla corresponsione (come, ad esempio, gli ascendenti: Tribunale Nola, 04/05/2021, n. 574).
Domanda
È possibile nel corso del procedimento di separazione proporre domanda di mantenimento dei nipoti nei confronti dei nonni?
Inammissibile la richiesta di mantenimento dei figli a carico dei nonni se pende tra i coniugi il giudizio di separazione Pendente tra coniugi giudizio di separazione, l'obbligazione sussidiaria degli ascendenti degli stessi coniugi, invocata ex artt. 148 e 316-bis c.c., non opera risultando inammissibile la condanna sostitutiva per un'obbligazione la cui fonte è in corso di accertamento nel procedimento separativo, ricomprendente la domanda relativa al mantenimento della prole (Trib. Asti, 22 maggio 2017).
Domanda
Se i genitori non provvedono al mantenimento può essere di per sé giustificato l'obbligo dei nonni?
No, è necessario che i genitori non abbiano alcuna possibilità economica di mantenere i figli Se i genitori non sono indigenti, deve escludersi che i nonni debbano contribuire al mantenimento del nipote al posto del figlio inadempiente, in quanto un obbligo a carico degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari per adempiere al loro dovere nei confronti dei figli si concretizza non già perché uno dei due genitori sia rimasto inadempiente al proprio obbligo, ma se e in quanto l'altro non abbia mezzi per provvedervi (Cass., n. 10419/2018). 3. Azioni processualiFunzione e natura del giudizio Nell'ipotesi in cui entrambi i genitori non siano in grado di assolvere all'obbligo di mantenimento nei confronti della prole, è possibile promuovere un giudizio ordinario di cognizione nelle forme camerali, affinché detto mantenimento venga disposto a carico degli ascendenti. Aspetti preliminari Competenza La competenza per l'azione in esame spetta al Tribunale; sul piano della competenza per territorio, trovano applicazione le regole generali ritraibili dagli artt. 18 e 20 c.p.c. Legittimazione Sono legittimati attivi, congiuntamente o disgiuntamente, i genitori della prole che non abbiano mezzi adeguati al mantenimento della stessa. Legittimati passivi sono, astrattamente, tutti gli ascendenti. A questo riguardo, è significativo l’orientamento da ultimo espresso dalla S.C. nel senso che nel procedimento di revisione del provvedimento che ha sancito l'obbligo dell'ascendente di fornire ai genitori i mezzi necessari ad adempiere i doveri di mantenimento verso i figli, ancorché non si configuri un rapporto di litisconsorzio necessario fra tutti gli ascendenti di pari grado, questi ultimi possono essere chiamati in giudizio quali coobbligati in astratto, quand'anche non abbiano preso parte all'originario procedimento, del quale quello di modifica non rappresenta prosecuzione o altro grado (Cass. I, n. 8980/2023). Tutela cautelare Lo stato di bisogno nel quale versa il minore potrebbe essere tale da integrare i presupposti che nel giudizio di alimenti consentono, ai sensi dell'art. 446 c.c., di disporre un assegno provvisorio in favore dello stesso. A tal fine, il o i genitori che agiscono saranno onerato della dimostrazione dell'apparente fondatezza del proprio diritto (fumus boni juris), ossia dell'impossibilità per entrambi i genitori di mantenere la prole, nonché dell'impossibilità di attendere la conclusione del procedimento, che potrebbe implicare la necessità di compiere accertamenti più puntuali, in ragione dell'entità elevata del bisogno. L'assegno provvisorio potrebbe essere concesso, ad esempio, se il richiedente, nelle more della decisione sul merito del ricorso, rischierebbe di non poter soddisfare le esigenze di vita più elementari del minore. Profili di merito Onere della prova Il ricorrente è tenuto a dimostrare che né lui né l'altro genitore sono in grado di provvedere al mantenimento dei figli, mentre gli ascendenti convenuti hanno tale possibilità. Inoltre, nel caso in cui vengano convenuti in giudizio solo determinati ascendenti (ad esempio, gli ex suoceri e non anche i propri genitori) la parte attrice dovrà dimostrare o l'impossibilità degli altri di provvedere ai mezzi di sussistenza per la prole ovvero l'assolvimento già in parte dell'obbligo di mantenimento (ad esempio, ospitando i nipoti nella propria abitazione). L'obbligo di mantenimento degli ascendenti, ove accertato, opera nella stessa misura di quello dei genitori ed è subordinato all'accertamento dei medesimi criteri ex art. 316-bis c.c. Contenuto del ricorso Il ricorso deve contenere le generalità dell'attore e del suo difensore, compresa l'indicazione del codice fiscale di entrambi, e del numero di fax e di posta elettronica certificata del difensore presso cui la parte deve eleggere domicilio, nel Comune ove ha sede il giudice adito, conferendogli con atto separato la procura alla lite, la quale, va sottoscritta da colui il quale agisce e dal difensore che deve autenticarne la sottoscrizione. Richieste istruttorie Il genitore ricorrente può documentare di non avere redditi propri per il mantenimento dei figli e che nella stessa situazione è l'altro genitore. 4. ConclusioniI genitori sono obbligati in via primaria ed integrale al mantenimento nei confronti dei figli; solo allorché entrambi i genitori non abbiano mezzi sufficienti per adempiere al loro obbligo di mantenimento, devono soccorrere in loro aiuto gli ascendenti, i quali dovranno fornire i mezzi necessari affinché i genitori possano provvedere al mantenimento dei loro figli. L'intervento degli ascendenti, in pari misura, è quindi sussidiario, trattandosi di un obbligo che sorge solo se e quando (entrambi) i genitori non riescano a mantenere i propri figli. |