Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 34 bis - Disposizioni in materia di mobilità del personale 1Disposizioni in materia di mobilità del personale 1 1. Le amministrazioni pubbliche di cui all' articolo 1 , comma 2, con esclusione delle amministrazioni previste dall' articolo 3 , comma 1, ivi compreso il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prima di avviare le procedure di assunzione di personale, sono tenute a comunicare ai soggetti di cui all' articolo 34 , commi 2 e 3, l'area, il livello e la sede di destinazione per i quali si intende bandire il concorso nonché, se necessario, le funzioni e le eventuali specifiche idoneità richieste. 2. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e le strutture regionali e provinciali di cui all' articolo 34 , comma 3, provvedono, entro otto giorni dalla comunicazione, ad assegnare secondo l'anzianità di iscrizione nel relativo elenco il personale collocato in disponibilità ai sensi degli articoli 33 e 34. Le predette strutture regionali e provinciali, accertata l'assenza negli appositi elenchi di personale da assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso, comunicano tempestivamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica le informazioni inviate dalle stesse amministrazioni. Entro otto giorni dal ricevimento della predetta comunicazione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, provvede ad assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso il personale inserito nell'elenco previsto dall' articolo 34 , comma 2. A seguito dell'assegnazione, l'amministrazione destinataria iscrive il dipendente in disponibilità nel proprio ruolo e il rapporto di lavoro prosegue con l'amministrazione che ha comunicato l'intenzione di bandire il concorso. L'amministrazione destinataria comunica tempestivamente alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e alle strutture regionali e provinciali di cui all'articolo 34, comma 3, la rinuncia o la mancata accettazione dell'assegnazione da parte del dipendente in disponibilita'23. 3. Le amministrazioni possono provvedere a organizzare percorsi di qualificazione del personale assegnato ai sensi del comma 2. 4. Le amministrazioni, entro venti giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 1 da parte del Dipartimento della funzione pubblica direttamente per le amministrazioni dello Stato e per gli enti pubblici non economici nazionali, comprese le università, e per conoscenza per le altre amministrazioni, possono procedere all'avvio della procedura concorsuale per le posizioni per le quali non sia intervenuta l'assegnazione di personale ai sensi del comma 24. 5. Le assunzioni effettuate in violazione del presente articolo sono nulle di diritto. Restano ferme le disposizioni previste dall' articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni. 5-bis. Ove se ne ravvisi l'esigenza per una più tempestiva ricollocazione del personale in disponibilità iscritto nell'elenco di cui all' articolo 34 , comma 2, il Dipartimento della funzione pubblica effettua ricognizioni presso le amministrazioni pubbliche per verificare l'interesse all'acquisizione in mobilità dei medesimi dipendenti. Si applica l' articolo 4, comma 2, del decreto-legge 12 maggio 1995, n. 163 , convertito, con modificazioni, dalla legge 11 luglio 1995, n. 27356. [1] Articolo inserito dall'articolo 7 della legge 16 gennaio 2003, n. 3. [2] Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1-sexies, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. Vedi anche l'articolo 14, comma 1, lettera a), del D.L. 23 dicembre 2013 n. 145 , convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9, e successivamente abrogato dall'articolo 1, comma 300, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190. [3] Comma modificato dall'articolo 3, comma 9, lettera b), numero 1), della legge 19 giugno 2019, n. 56 e successivamente dall'articolo 3, comma 3-quater, del D.L. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79. [4] Comma modificato dall'articolo 5, comma 1-septies, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 , dall'articolo 3, comma 9, lettera b), numero 2), della legge 19 giugno 2019, n. 56 e successivamente dall'articolo 3, comma 3-quater, del D.L. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79. [5] Comma aggiunto dall'articolo 5, comma 1-octies, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. [6] Per la deroga alle presenti disposizioni vedi articolo 1, comma 247, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Inquadramentoil dettato dell'art. 34-bis del decreto n. 165, introdotto dalla l. n. 3/2003 e da ultimo novellato dalla l. n. 56/2019, è volto a rafforzare il rapporto fra eccedenze e mobilità preventiva alle assunzioni. Ai sensi del comma 1, le amministrazioni pubbliche, con esclusione delle amministrazioni previste dall'art. 3, comma 1, ivi compreso il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prima di avviare le procedure di assunzione di personale, sono tenute a comunicare ai soggetti interessati dalla gestione degli elenchi del personale in disponibilità di cui all'art. 34, commi 2 e 3, l'area, il livello e la sede di destinazione per i quali si intende bandire il concorso nonché, se necessario, le funzioni e le eventuali specifiche idoneità richieste. La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e le strutture regionali e provinciali di cui all'art. 34, comma 3, provvedono, entro quindici giorni dalla comunicazione, ad assegnare secondo l'anzianità di iscrizione nel relativo elenco il personale collocato in disponibilità ai sensi degli artt. 33 e 34. Le predette strutture regionali e provinciali, accertata l'assenza negli appositi elenchi di personale da assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso, comunicano tempestivamente al Dipartimento della funzione pubblica le informazioni inviate dalle stesse amministrazioni. Entro quindici giorni dal ricevimento della predetta comunicazione, il Dipartimento della funzione pubblica, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, provvede ad assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso il personale inserito nell'elenco previsto dall'art. 34, comma 2. A seguito dell'assegnazione, l'amministrazione destinataria iscrive il dipendente in disponibilità nel proprio ruolo e il rapporto di lavoro prosegue con l'amministrazione che ha comunicato l'intenzione di bandire il concorso. L'amministrazione destinataria comunica tempestivamente al Dipartimento della funzione pubblica e alle strutture regionali e provinciali di cui all'art. 34, comma 3, la rinuncia o la mancata accettazione dell'assegnazione da parte del dipendente in disponibilità (comma 2). Le amministrazioni possono provvedere a organizzare percorsi di qualificazione del personale assegnato. Le amministrazioni, decorsi quarantacinque giorni dalla ricezione della comunicazione da parte del Dipartimento della funzione pubblica direttamente per le amministrazioni dello Stato e per gli enti pubblici non economici nazionali, comprese le università, e per conoscenza per le altre amministrazioni, possono procedere all'avvio della procedura concorsuale per le posizioni per le quali non sia intervenuta l'assegnazione di personale (comma 4). Una specifica sanzione è recata dal comma 5 dell'art. 34-bis: la nullità di diritto delle assunzioni effettuate in violazione delle disposizioni in oggetto. Restano ferme le disposizioni previste dall'art. 39 della l. 27 n. 449/1997, inerente la programmazione triennale del fabbisogno di personale. Secondo il disposto del comma 5-bis, ove se ne ravvisi l'esigenza per una più tempestiva ricollocazione del personale in disponibilità iscritto nell'elenco di cui all'art. 34, comma 2, il Dipartimento della funzione pubblica effettua ricognizioni presso le amministrazioni pubbliche per verificare l'interesse all'acquisizione in mobilità dei medesimi dipendenti. Si applica l'art. 4, comma 2, del d.l. n. 163/1995, secondo cui «con decreto del Ministro per la funzione pubblica, di concerto con il Ministro del tesoro, il dipendente pubblico eccedente può essere trasferito, previo suo assenso, in altra pubblica amministrazione a richiesta di quest'ultima». Questioni applicativeCorte cost., n. 388/2004 ha statuito che non risulta invasivo di competenze regionali il disposto dell'art. 34-bis del d.lgs. n. 165/2001, in quanto descrittivo del procedimento attraverso il quale deve realizzarsi la ricollocazione del personale in mobilità; tale normativa costituisce non già normativa di dettaglio in materia di “tutela del lavoro” bensì promuove, nel settore del pubblico impiego, condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro di cui all'art. 4 Cost. e rimuove ostacoli all'esercizio di tale diritto in qualunque parte del territorio nazionale. La stessa previsione della nullità di diritto quale sanzione per le assunzioni effettuate in violazione di quanto previsto dall'art. 34-bis, si giustifica in relazione agli interessi generali oggetto di tutela, a presidio dei quali ben può il legislatore prevedere la nullità degli atti posti in essere in spregio di norme imperative. Per Cass. S.U., ord. n. 6062/2009, «in materia di pubblico impiego privatizzato, l'atto di assegnazione del dipendente iscritto negli elenchi del personale in disponibilità, disposto ai sensi dell'art. 34-bis del d.lgs. n. 165/2001, rientra tra gli atti di gestione del rapporto di cui all'art. 5 del medesimo d.lgs. n. 165 e non implica esercizio di alcun potere pubblico, né di discrezionalità amministrativa, atteso che l'Amministrazione preposta all'individuazione del dipendente da ricollocare deve soltanto verificare la congruenza tra il profilo professionale richiesto dall'Amministrazione che intende coprire il posto vacante mediante concorso pubblico e quello dei dipendenti iscritti negli elenchi del personale in disponibilità, a partire da quello con maggiore anzianità di iscrizione. Ne consegue che appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario non solo la controversia promossa dal dipendente per ottenere l'iscrizione nei ruoli del personale dell'Amministrazione “ad quem”, ma anche quella da quest'ultima avviata e diretta ad ottenere – attraverso la contestazione dell'atto di assegnazione di personale adottato dalla P.A. a ciò preposta – l'accertamento negativo dell'insussistenza dell'obbligo di provvedere a detta iscrizione». BibliografiaVedi sub art. 30. |