Decreto legislativo - 30/03/2001 - n. 165 art. 55 quinquies - False attestazioni o certificazioni 1 (A)

Ciro Silvestro

False attestazioni o certificazioni 1 (A)

1. Fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalita' fraudolente, ovvero giustifica l'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia e' punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si applica al medico e a chiunque altro concorre nella commissione del delitto.

2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme la responsabilita' penale e disciplinare e le relative sanzioni, e' obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonche' il danno d'immagine di cui all'articolo 55-quater, comma 3-quater 2.

3. La sentenza definitiva di condanna o di applicazione della pena per il delitto di cui al comma 1 comporta, per il medico, la sanzione disciplinare della radiazione dall'albo ed altresi', se dipendente di una struttura sanitaria pubblica o se convenzionato con il servizio sanitario nazionale, il licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione. Le medesime sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in relazione all'assenza dal servizio, rilascia certificazioni che attestano dati clinici non direttamente constatati ne' oggettivamente documentati.

3-bis. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 55-quater, comma 1, lettere a) e b), i contratti collettivi nazionali individuano le condotte e fissano le corrispondenti sanzioni disciplinari con riferimento alle ipotesi di ripetute e ingiustificate assenze dal servizio in continuita' con le giornate festive e di riposo settimanale, nonche' con riferimento ai casi di ingiustificate assenze collettive in determinati periodi nei quali e' necessario assicurare continuita' nell'erogazione dei servizi all'utenza3.

 

---------------

(A) In riferimento al presente articolo, vedi: Circolare del Ministero della Difesa 11 febbraio 2011, n. 9226.

Inquadramento

L'art. 55-quinquies del decreto n. 165 è relativo alle sanzioni penali per la falsa attestazione della presenza in servizio – mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente – ovvero per la giustificazione dell'assenza mediante certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia. Il lavoratore responsabile è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si applica al medico e a chiunque altro concorre nella commissione del delitto (comma 1).

Corte cost., ord. n. 184/2018 ha dichiarate manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 55-quinquies del d.lgs. n. 165/2001, nella parte in cui, punendo con la reclusione da uno a cinque anni tanto il dipendente pubblico che giustifica la propria assenza dal servizio presentando un certificato medico ideologicamente o materialmente falso, quanto il medico che ha redatto tale certificato e chiunque abbia concorso nel reato, non prevede un'ipotesi attenuata per i casi di minore gravità.

La sentenza definitiva di condanna o di applicazione della pena per il delitto in questione comporta, per il medico, la sanzione disciplinare della radiazione dall'albo ed altresì, se dipendente di una struttura sanitaria pubblica o se convenzionato con il servizio sanitario nazionale, il licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione. Le medesime sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in relazione all'assenza dal servizio, rilascia certificazioni che attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati (comma 3 dell'art. 55-quinquies) (Tenore, 76).

Nelle ipotesi di reato di cui al comma 1, il lavoratore, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il danno d'immagine di cui all'art. 55-quater, comma 3-quater. Sul punto cfr. ora Corte cost., n. 61 /2020, che è intervenuta a dichiarare costituzionalmente illegittimi, per violazione dell'art. 76 Cost., il secondo, terzo e quarto periodo del comma 3-quater dell'art. 55-quater del d.lgs. n. 165/2001, ponendo nel nulla la relativa fattispecie. Dopo l'intervento della Consulta, deve pertanto ritenersi non già radicalmente abrogata l'ipotesi di danno all'immagine nei confronti della pubblica amministrazione, derivante da false attestazioni della presenza in servizio, ma sopravvissuta alla dichiarazione di incostituzionalità, la previsione di cui all'art. 55-quinquies del d.lgs. n. 165/2001, secondo le indicazioni offerte dal legislatore delegato del 2009 che aveva previsto, accanto alla risarcibilità del danno patrimoniale subito dall'amministrazione per le ipotesi di falsa attestazione in servizio del pubblico dipendente, la risarcibilità del danno all'immagine subito dalla pubblica amministrazione.

Le assenze reiterate ed ingiustificate in particolari contingenze temporali.

Un peculiare disposizione è quella introdotta dalla riforma Madia del 2017 con l'inserimento di un comma 3-bis nel corpo dell'art. 55-quinquies. La norma statuisce che, ferma restando la possibilità che la condotta rientri tra quelle punite con il licenziamento disciplinare, ai sensi dell'art. 55-quater, comma 1, lettere a) e b), i contratti collettivi nazionali individuano le condotte rilevanti e fissano le corrispondenti sanzioni disciplinari con riferimento alle ipotesi di ripetute e ingiustificate assenze dal servizio in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale, nonché con riferimento ai casi di ingiustificate assenze collettive in determinati periodi nei quali è necessario assicurare continuità nell'erogazione dei servizi all'utenza. Si tratta di reiterate ed ingiustificate assenze dal lavoro caratterizzate da particolari contingenze temporali.

Al riguardo si veda anche il nuovo comma 4-bis dell'art. 40 del decreto 165, per il divieto di incrementi delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori collegato ai dati e ai periodi delle assenze.

Bibliografia

Tenore, Riflessioni sulla proporzionalità sanzionatoria nel diritto punitivo e, in particolare, nel procedimento disciplinare del pubblico impiego, in Rivista Corte conti, 2020, 2, 76.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario