Decreto legislativo - 7/03/2005 - n. 82 art. 45 - Valore giuridico della trasmissioneValore giuridico della trasmissione Art. 45. 1. I documenti trasmessi da chiunque ad una pubblica amministrazione con qualsiasi mezzo telematico o informatico[, ivi compreso il fax], idoneo ad accertarne la [fonte di] provenienza, soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione non deve essere seguita da quella del documento originale1. 2. Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile all'indirizzo elettronico da questi dichiarato, nella casella di posta elettronica del destinatario messa a disposizione dal gestore. [1] Comma modificato dall'articolo 31, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235 e successivamente dall'articolo 41, comma 1, del D.Lgs. 13 dicembre 2017, n. 217. InquadramentoL'art. 45 del Codice dell'amministrazione digitale costituisce la principale chiave di lettura interpretativa per comprendere come si comunica nella Società dell'Informazione. Secondo tale fondamentale articolo “i documenti trasmessi da chiunque ad una pubblica amministrazione con qualsiasi mezzo telematico o informatico, idoneo ad accertarne la fonte di provenienza, soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione non deve essere seguita da quella del documento originale”. Quindi, per comprendere se una comunicazione possa essere ritenuta rilevante occorre definire e regolamentare gli strumenti idonei a garantire la verifica della provenienza di quell'oggetto informatico inviato. Ovviamente ciò non mette in discussione il fatto che il documento che si invia telematicamente possa essere informatico “nativo” (e quindi debba, dal punto di vista probatorio, seguire le regole contenute negli artt. 20 e 21 del CAD) oppure una copia informatica di documento cartaceo (e segua le regole dell'art. 22 del CAD) o anche una copia informatica (o duplicato informatico) di documento informatico (e quindi segua le regole dell'art. 23-bis del CAD). BibliografiaIaselli, La pubblica amministrazione digitale, Napoli, 2009; Manca, Le firme elettroniche. Normative, standard, scenari e modalità di utilizzo, Roma, 2021. |