Decreto legislativo - 7/03/2005 - n. 82 art. 61 - Delocalizzazione dei registri informaticiDelocalizzazione dei registri informatici Art. 61. 1. [Fermo restando il termine di cui all'articolo 40, comma 4,] i pubblici registri immobiliari possono essere formati e conservati su supporti informatici in conformità alle disposizioni del presente codice, secondo le Linee guida, nel rispetto delle normativa speciale e dei principi stabiliti dal codice civile. In tal caso i predetti registri possono essere conservati anche in luogo diverso dall'Ufficio territoriale competente 1. [1] Comma modificato dall'articolo 47, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 26 agosto 2016, n. 179 e successivamente dall'articolo 66, comma 1, del D.Lgs. 13 dicembre 2017, n. 217. InquadramentoLa disposizione prevede che anche i pubblici registri immobiliari possono essere informatizzati nel rispetto delle regole tecniche e dei principi generali del nostro ordinamento. I registri immobiliariI pubblici registri immobiliari hanno lo scopo di raccogliere tutti gli atti, contratti e informazioni riguardanti vicende, anche giudiziali, aventi ad oggetto beni immobili, nonché diritti reali insistenti su beni immobili. Sono beni immobili, ai sensi dell'art. 812 c.c., il suolo, le sorgenti e i corsi d'acqua, gli alberi, gli edifici e le altre costruzioni, anche se unite al suolo a scopo transitorio, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo. Sono inoltre immobili i mulini, i bagni e gli altri edifici galleggianti quando sono saldamente assicurati alla riva o all'alveo o sono destinati ad esserlo in modo permanente per la loro utilizzazione. Ai sensi dell'art. 2643 c.c. si devono rendere pubblici con la trascrizione: 1. i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili; 2. i contratti che costituiscono, trasferiscono o modificano il diritto di usufrutto su beni immobili, il diritto di superficie, i diritti del concedente e dell'enfiteuta; 3. i contratti che costituiscono la comunione dei diritti menzionati nei numeri precedenti; 4. i contratti che costituiscono o modificano servitù prediali, il diritto di uso sopra beni immobili, il diritto di abitazione; 5. gli atti tra vivi di rinunzia ai diritti menzionati nei numeri precedenti; 6. i provvedimenti con i quali nell'esecuzione forzata si trasferiscono la proprietà di beni immobili o altri diritti reali immobiliari, eccettuato il caso di vendita seguita nel processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche a favore del terzo acquirente; 7. gli atti e le sentenze di affrancazione del fondo enfiteutico; 8. i contratti di locazione di beni immobili che hanno durata superiore a nove anni; 9. gli atti e le sentenze da cui risulta liberazione o cessione di pigioni o di fitti non ancora scaduti, per un termine maggiore di tre anni; 10. i contratti di società e di associazione con i quali si conferisce il godimento di beni immobili o di altri diritti reali immobiliari, quando la durata della società o dell'associazione eccede i nove anni o è indeterminata; 11. gli atti di costituzione dei consorzi che hanno l'effetto indicato dal numero precedente; 12. i contratti di anticresi; 13. le transazioni che hanno per oggetto controversie sui diritti menzionati nei numeri precedenti; 14. le sentenze che operano la costituzione, il trasferimento o la modificazione di uno dei diritti menzionati nei numeri precedenti. Gli atti sopra indicati non hanno effetto riguardo ai terzi che, a qualunque titolo, hanno acquistato diritti sugli immobili in base a un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione degli atti medesimi. Una volta eseguita la trascrizione, l'art. 2644 c.c. stabilisce che essa non può avere effetto contro colui che ha trascritto alcuna trascrizione o iscrizione di diritti acquistati verso il suo autore, quantunque l'acquisto risalga a data anteriore. Deve essere reso pubblico ogni altro atto o provvedimento che produce, in relazione a beni immobili o a diritti immobiliari, qualcuno degli effetti dei contratti sopra citati, salvo che dalla legge risulti che la trascrizione non è richiesta o è richiesta a effetti diversi (art. 2645 c.c.). Informatizzazione dei registri immobiliariI registri immobiliari sono da custodire per un tempo illimitato. Per poter conservare registri e documenti cartacei che vengono consultati meno frequentemente e rispettare gli obblighi attribuiti al conservatore dal codice civile, sono state istituite le sezioni stralcio delle Conservatorie dei registri immobiliari in cui è archiviata la documentazione antecedente al 1970 («periodo storico») e quella compresa tra il 1° gennaio 1999 e il 31 dicembre 2014 («periodo informatizzato») relativa al periodo che precede la conservazione su supporti informatici dei documenti di pubblicità immobiliare, in conformità alle regole tecniche del CAD. Le sezioni stralcio delle Conservatorie dei registri immobiliari, previste dall'art. 7-quater, comma 40, del Dl n. 193/2016, sono state istituite con un provvedimento interdirigenziale emanato dal direttore dell'Agenzia delle entrate di concerto con il capo del dipartimento per gli Affari di giustizia del ministero della Giustizia il 9 agosto 2017 presso 114 sedi, come risulta dall'allegato 1 al provvedimento. Nelle sezioni stralcio del periodo informatizzato (1999/2014) vengono allocati i registri generali d'ordine e i registri particolari delle trascrizioni, iscrizioni e annotazioni; titoli, tavole, rubriche e repertori, restano nelle conservatorie «principali» in quanto i primi ancora di frequente consultazione e gli altri registri poiché strumenti indispensabili per il puntamento alle note. I registri di cui parliamo, essendo pubblici e continuamente consultati dall'utenza, in molti casi versano in condizioni precarie proprio per la loro natura cartacea ed è necessario limitarne al massimo la consultazione per preservarne l'integrità. In tal senso, è stato attivato, da oltre un ventennio, un progetto di recupero dei documenti, anche allo scopo di implementare le banche dati informatizzate e di migliorare i servizi erogati. Il progetto di razionalizzazione e digitalizzazione degli archivi (denominato RaDA) prosegue e amplia il precedente piano di recupero relativo alle note dalla meccanizzazione a ritroso fino al 1982 e, in alcuni casi, fino al 1979. Il progetto RaDA riguarda l'acquisizione ottica delle immagini delle note di trascrizione dal 1970 al 1978/1981, con l'obiettivo di rendere accessibili, anche a distanza, i documenti presenti in archivio fino al giorno immediatamente precedente la meccanizzazione delle Conservatorie, che è iniziata nell'autunno del 1986 ed è stata completata su tutto il territorio nazionale il 27 agosto 1998. BibliografiaRusso, L'integrazione del sistema catastale e della pubblicità immobiliare a garanzia della certezza del diritto, in Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell'ambiente, 2009, fasc. 2, pt. 1, 90-97. |