Decreto legislativo - 7/03/2005 - n. 82 art. 2 - Finalità e ambito di applicazione

Michele Iaselli

Finalità e ambito di applicazione

 

1. Lo Stato, le Regioni e le autonomie locali assicurano la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell'informazione in modalità digitale e si organizzano ed agiscono a tale fine utilizzando con le modalità più appropriate e nel modo piu' adeguato al soddisfacimento degli interessi degli utenti le tecnologie dell'informazione e della comunicazione 1.

2. Le disposizioni del presente Codice si applicano: a) alle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto del riparto di competenza di cui all'articolo 117 della Costituzione, ivi comprese le autorita' di sistema portuale, nonche' alle autorita' amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione; b) ai gestori di servizi pubblici, ivi comprese le societa' quotate, in relazione ai servizi di pubblico interesse; c) alle societa' a controllo pubblico, come definite nel decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, escluse le societa' quotate di cui all'articolo 2, comma 1, lettera p), del medesimo decreto che non rientrino nella categoria di cui alla lettera b) 2.

[2-bis. Tutte le disposizioni previste dal presente codice per le pubbliche amministrazioni si applicano, ove possibile tecnicamente e a condizione che non si producano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica ovvero, direttamente o indirettamente, aumenti di costi a carico degli utenti, anche ai soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative.] 3

3. Le disposizioni del presente Codice e le relative Linee guida concernenti il documento informatico, le firme elettroniche e i servizi fiduciari di cui al Capo II, la riproduzione e conservazione dei documenti di cui agli articoli 43 e 44, il domicilio digitale e le comunicazioni elettroniche di cui all'articolo 3-bis e al Capo IV, l'identita' digitale di cui agli articoli 3-bis e 64 si applicano anche ai privati, ove non diversamente previsto 4.

4. Le disposizioni di cui al capo V, concernenti l'accesso ai documenti informatici, e la fruibilita' delle informazioni digitali, si applicano anche [ai gestori di servizi pubblici ed] agli organismi di diritto pubblico5.

5. Le disposizioni del presente Codice si applicano nel rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali e, in particolare, delle disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali approvato con decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 6.

6. Le disposizioni del presente Codice non si applicano limitatamente all'esercizio delle attivita' e funzioni [ispettive e di controllo fiscale,] di ordine e sicurezza pubblica, difesa e sicurezza nazionale, polizia giudiziaria e polizia economico-finanziaria e consultazioni elettorali, nonche' alle comunicazioni di emergenza e di allerta in ambito di protezione civile. Le disposizioni del presente Codice si applicano [altresi']  al processo civile, penale, amministrativo, contabile e tributario, in quanto compatibili e salvo che non sia diversamente disposto dalle disposizioni in materia di processo telematico  7  89.

6-bis. Ferma restando l'applicabilita' delle disposizioni del presente decreto agli atti di liquidazione, rettifica, accertamento e di irrogazione delle sanzioni di natura tributaria, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato, adottato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabiliti le modalita' e i termini di applicazione delle disposizioni del presente Codice alle attivita' e funzioni ispettive e di controllo fiscale10.

 

[8] Per le modalita', i limiti ed i tempi di applicazione del Codice dell'amministrazione digitale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri vedi l'articolo 1 del D.P.C. M. 9 febbraio 2011.

[9] La Corte Costituzionale, con sentenza 23 gennaio 2025, n. 3, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui non prevede per l’elettore, che non sia in grado di apporre una firma autografa per certificata impossibilità derivante da un grave impedimento fisico o perché si trova nelle condizioni per esercitare il voto domiciliare, la possibilità di sottoscrivere un documento informatico con firma elettronica qualificata, cui è associato un riferimento temporale validamente opponibile ai terzi.

Inquadramento

L'ambito di applicazione del CAD ha subito grandi cambiamenti con l'approvazione del d.lgs. n. 217/202017 il quale ha conferito maggiore certezza rispetto ai soggetti a cui si applicano le disposizioni del Codice.

Infatti, con le recenti modifiche si è di molto esteso il campo di applicazione delle disposizione contenute nel Codice, ricomprendendo anche soggetti che non erano presenti nelle versioni precedenti del CAD quali ad esempio le autorità di sistema portuale, le autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione e i gestori di servizi pubblici ivi comprese le società quotate, in relazione ai servizi di pubblico interesse.

La tutela dei diritti di cittadinanza digitale.

Atteso il numero sempre crescente di servizi pubblici erogati da soggetti privati a seguito di pubbliche concessioni, il legislatore ha ritenuto opportuno riconoscere agli utenti analoghi diritti di cittadinanza digitale anche in relazione ai fornitori dei citati servizi, in attuazione di quanto previsto dal principio di delega contenuto nell'art. l, comma l, lettera h) ai sensi del quale tra le finalità dell'intervento in parola vi è anche quella di semplificare e ottimizzare le condizioni di esercizio dei diritti e l'accesso ai servizi di interesse dei cittadini. Pertanto, l'ampliamento di cui trattasi va nella direzione di assicurare maggiore tutela per i cittadini con obiettivo che quest'ultimi possano avere ugual diritti di cittadinanza digitale anche in relazione ai soggetti privati che erogano pubblici servizi.

Al riguardo appare utile evidenziare come l'estensione dei soggetti di cui al comma 2, lett. a), dell'art. 2, per quanto concerne le Autorità amministrative indipendenti evidenzia degli elementi di criticità, in quanto fra le Autorità di garanzia, vigilanza e regolazione, quelle assistite da una specifica previsione normativa dell'Unione europea sono contraddistinte da caratteristiche di indipendenza che non si conciliano pienamente con eventuali forme di controllo – ad opera dei soggetti a cui il testo assegna la vigilanza sulla sua attuazione – derivate da una generalizzata applicazione del Codice ad esse (Iaselli, 8).

Infine, nel solco del principio della legge delega, la tutela dei diritti degli utenti viene ulteriormente rafforzata da quanto sancito al comma 3 del menzionato art. 2, il quale rende più chiaro ed immediato il processo di attuazione del nuovo CAD individuando puntualmente ed esplicitamente gli istituti del medesimo Codice applicabili anche ai soggetti privati.

L'applicazione al settore tributario.

Prima delle modifiche intervenute con il citato d.lgs. n. 217/2017, venivano indicate tra le materie escluse dall'applicazione del CAD le attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale. L'originario testo del Codice, infatti, all'art. 2, comma 6, escludeva l'applicabilità delle disposizioni in parola sia agli atti di valenza tributaria avente carattere interno ed istruttorio, sia a quelli che costituivano esercizio dell'attività finale di controllo fiscale e, dunque, di emissione di atti di accertamento di maggiori imposte.

Nell'attuale ed aggiornata versione del CAD, invece, le predette attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale, non rientrano più tra le materie sottratte all'applicazione delle disposizioni contenute nel medesimo Codice, segnando sicuramente un punto di svolta notevole nel complicato processo di informatizzazione dell'intero settore tributario.

Detto punto di svolta culmina nelle disposizioni di cui al comma 6-bis dell'art. 2, dove viene sancita in via definitiva l'applicabilità immediata del CAD agli atti di liquidazione, rettifica, accertamento e di irrogazione delle sanzioni di natura tributaria, distinguendoli da quelli relativi alle attività di ispezione e controllo fiscale in senso proprio per i quali, invece, si rinvia ad un DPCM o DM per la definizione delle specifiche modalità e termini di applicazione. In questo ambito, attesa l'incidenza di tali attività anche in materia di trattamento dei dati personali, è intervenuto il Garante della privacy il quale ha previsto che sul tema venga acquisito in via preventiva il proprio parere.

Ad ogni modo, sul tema dell'applicabilità del CAD alle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale, con particolare riferimento agli atti di accertamento emessi dal Fisco nel biennio 2016-2017, firmati digitalmente e notificati in forma cartacea a mezzo posta, la Corte di Cassazione ha fornito un'interpretazione dell'art. 2, comma 6 del CAD, nel testo allora vigente, che ammette l'applicazione delle norme del suddetto codice e, dunque, l'apposizione della firma digitale a tali atti.

La soluzione accolta valorizza la differenza tra attività accertativa e quella preliminare di verifica e si fonda su argomenti interpretativi sia letterari che sistematici, in base a cui si specifica che gli accertamenti sono atti emessi all'esito dell'attività di controllo fiscale e non nello svolgimento della stessa. Inoltre, si evidenzia come l'interpretazione accolta sia suggerita anche dalla successiva modifica al CAD, che ne ha esplicitamente approvato l'applicabilità agli atti di accertamento di cui al menzionato art. 2, comma 6-bis (Cass. V, n. 1150/2021).

Bibliografia

Arcella, Vitrani, CAD e Decreto «Semplificazioni»: tutte le novità, Milano, 2021; Cittadino, Commento al Codice dell'amministrazione digitale (aggiornato con D.lgs. 13 dicembre 2017, n. 217), Roma, 2018; Iasselli, Codice dell'amministrazione digitale commentato, Milano, 2019.

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