Milano vs Roma: il danno parentale va liquidato con il sistema a punti

Redazione Scientifica
28 Giugno 2022

Per il danno biologico continuano a usarsi le tabelle milanesi. Spetta comunque al giudice di merito, a cui è presentata la domanda, individuare e applicare la tabella conforme a diritto.

La vicenda da cui origina la questione sottoposta all'esame della Corte riguarda la richiesta di risarcimento del danno avanzata dai genitori e dai fratelli di un bambino vittima di un incidente stradale. In particolare, i giudici di merito avevano liquidato il danno da perdita parentale utilizzando le tabelle romane, che prevedono delle somme omnicomprensive, ritenendo non applicabili le tabelle milanesi in quanto non allegate dai ricorrenti.

Di qui, il ricorso in Cassazione dei parenti della vittima, che, oltre a provare di aver allegato le tabelle meneghine, contestano la decisione della Corte territoriale di applicare le tabelle romane, che adottano un sistema a punti, e non somme omnicomprensive «a prescindere dall'età dei singoli» come affermato dai giudici.

La Suprema Corte, nell'accogliere il ricorso, ha ricordato che «la morte di un prossimo congiunto può causare nei familiari superstiti oltre al danno parentale, consistente nella perdita del rapporto e nella correlata sofferenza soggettiva, anche un danno biologico vero e proprio, in presenza di una effettiva compromissione dello stato di salute fisica o psichica di chi lo invoca, l'uno e l'altro dovendo essere oggetto di separata considerazione come elementi del danno non patrimoniale, ma nondimeno suscettibili - in virtù del principio della "onnicomprensività" della liquidazione - di liquidazione unitaria» (Cass. civ., n. 28989/2019).

Ne consegue che, ai fini della liquidazione del danno non patrimoniale mediante il criterio tabellare, «il danneggiato ha esclusivamente l'onere di fare istanza di applicazione del detto criterio, spettando poi al giudice di merito di liquidare il danno non patrimoniale mediante la tabella conforme a diritto».

Dunque, il danno da perdita del rapporto parentale deve essere liquidato con un sistema a punti, e quindi con tabelle diverse da quelle milanesi, mentre le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano restano valide per la liquidazione del danno biologico.

Ciò posto, la Suprema Corte enuncia i seguenti principi di diritto:

  • ai fini della liquidazione del danno non patrimoniale mediante il criterio tabellare il danneggiato ha esclusivamente l'onere di fare istanza di applicazione del detto criterio, spettando poi al giudice di merito di liquidare il danno non patrimoniale mediante la tabella conforme a diritto;
  • al fine di garantire non solo un'adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l'uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, il danno da perdita del rapporto parentale deve essere liquidato seguendo una tabella basata sul sistema a punti, che preveda, oltre l'adozione del criterio a punto, l'estrazione del valore medio del punto dai precedenti, la modularità e l'elencazione delle circostanze di fatto rilevanti, tra le quali, da indicare come indefettibili, l'età della vittima, l'età del superstite, il grado di parentela e la convivenza, nonché l'indicazione dei relativi punteggi, con la possibilità di applicare sull'importo finale dei correttivi in ragione della particolarità della situazione, salvo che l'eccezionalità del caso non imponga, fornendone adeguata motivazione, una liquidazione del danno senza fare ricorso a tale tabella;
  • per la liquidazione del danno biologico devono prendersi a riferimento i parametri delle tabelle predisposte dal Tribunale di Milano, salvo che l'eccezionalità del caso concreto non imponga di discostarsene dando atto delle relative ragioni in motivazione.

(Fonte:

Diritto e Giustizia

)

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