Rapporto fra le ipotesi di reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone e art. 10 comma 2, l. 447/1995

08 Novembre 2016

Permangono in giurisprudenza affermazioni contrastanti in merito ai rapporti fra le due fattispecie di reato previste dall'art. 659 c.p., al primo ed al secondo comma e l'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995 con riferimento all'individuazione delle condotte tuttora penalmente rilevanti e di quelle ormai depenalizzate.
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Permangono in giurisprudenza affermazioni contrastanti in merito ai rapporti fra le due fattispecie di reato previste dall'art. 659 c.p., al primo ed al secondo comma e l'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995 con riferimento all'individuazione delle condotte tuttora penalmente rilevanti e di quelle ormai depenalizzate.

In particolare una recente decisone della terza sezione penale della Corte di cassazione ha riaffermato il principio in base al quale il mancato rispetto dei limiti di emissione del rumore stabiliti dal d.p.c.m. 1 marzo 1991 può integrare il reato previsto dall'art. 659, comma 2, c.p., allorquando l'inquinamento acustico è concretamente idoneo a recare disturbo al riposo e alle occupazioni di una pluralità indeterminata di persone, non essendo in tal caso applicabile il principio di specialità di cui all'art. 9 legge 689 del 1981 in relazione all'illecito amministrativo previsto dall'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995 (Cass. pen.,Sez. III, 8 aprile 2015, n. 15919). Già in precedenza la I sezione penale della Corte di cassazione era giunta ad analoga conclusione: segnatamente era stata esclusa l'operatività del principio di specialità di cui all'art. 9 legge 689 del 1981, in quanto, si era detto, l'ipotesi di reato di cui all'art. 659, comma 2, c.p. contiene un elemento estraneo alla fattispecie contemplata dall'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995, mutuato dalla fattispecie prevista nell'art. 659, comma 1, c.p., costituito dalla concreta idoneità della condotta rumorosa a recare disturbo al riposo ed alle occupazioni di una serie indeterminata di persone, condotte che, ad avviso della Cassazione, determinano la messa in pericolo del bene della pubblica tranquillità tutelato dall'art. 659 c.p. in entrambe le due fattispecie previste dal primo e dal secondo comma (Cass. pen.,Sez. I, 5 dicembre 2013, n. 4466).

L'orientamento ora citato si pone in contrasto con il precedente e consolidato indirizzo giurisprudenziale in base al quale la condotta consistente nel superamento dei limiti di accettabilità di emissioni sonore derivanti dall'esercizio di mestieri rumorosi integra l'illecito amministrativo previsto dall'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995 (Cass. pen.,Sez. I, 13 novembre 2012, n. 48309; Cass. pen.,Sez. III, 13 gennaio 2014, n. 13015).

Merita di essere, in proposito, evidenziato che in precedenza, da parte della stessa terza sezione penale della Corte di cassazione vi era stata un'operazione di chiarificazione del rapporto sussistente fra l'ipotesi di illecito amministrativo introdotto dalla legge quadro sull'inquinamento acustico e le due ipotesi di reato contravvenzionale previste nell'art. 659 c.p.; in tale direzione si era proceduto alla netta individuazione dell'ambito di operatività di ciascuna norma: segnatamente si era precisato che, in tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, è integrato illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma 2, legge 26 ottobre 1995 n. 447, qualora si verifichi esclusivamente il mero superamento dei limiti di emissione del rumore fissati dalle disposizioni normative in materia; è integrato il reato di cui all'art. 659, comma 1, c.p., qualora il mestiere o le attività vengano svolti eccedendo dalle normali modalità di esercizio, ponendo così in essere una condotta idonea a turbare la pubblica quiete; è integrato infine il reato di cui all'art. 659, comma 2, c.p., qualora siano violate specifiche disposizioni di legge o prescrizioni dell'Autorità che regolano l'esercizio del mestiere o dell'attività, diverse da quelle relative ai valori limite di emissione sonora stabiliti in applicazione die criteri di cui alla legge 447 del 1995 (Cass. pen.,Sez. III, 18 settembre 2014, n. 42026; Cass. pen.,Sez. III, 21 gennaio 2015, n. 5735). Ed a tale impostazione ha recentemente trovato ulteriore conferma, ribadendosi che l'ambito di operatività dell'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma 2, legge 447 del 1995 è limitato alla sola ipotesi in cui si verifichi il mero superamento dei limiti di emissione fissati secondo i criteri stabiliti dalla citata legge quadro sull'inquinamento acustico attuato mediante quelle sorgenti che sono individuate nella legge medesima (Cass. pen.,Sez. III, 5 giugno 2015, n. 25424).

Quanto, poi, ai rapporti fra la fattispecie prevista dal primo comma e quella del secondo comma dell'art. 659 c.p., la Cassazione ha precisato che il reato di cui all'art. 659, comma 1, c.p. resta assorbito in quello di cui all'art. 659, comma 2, c.p. laddove il disturbo venga arrecato nel normale esercizio di un mestiere rumoroso mentre il primo reato risulta integrato in via autonoma se l'esercizio del predetto mestiere eccede le sue normali modalità o ne costituisce un uso smodato (Cass. pen.,Sez. III, 3 luglio 2014, n. 37313).

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