Balistica e traiettorie dello sparo. Dinamica di una sparatoria

Oscar Ghizzoni
19 Febbraio 2016

La ricostruzione della dinamica di una sparatoria e delle traiettorie dello sparo, in base alla conformazione dei luoghi, ai punti di impatto dei proiettili, la tipologia dei medesimi e delle armi impiegate, le ferite riportate dai soggetti coinvolti e le tracce ematiche rinvenute sul posto.
Abstract

La ricostruzione della dinamica di una sparatoria e delle traiettorie dello sparo, in base alla conformazione dei luoghi, ai punti di impatto dei proiettili, la tipologia dei medesimi e delle armi impiegate, le ferite riportate dai soggetti coinvolti e le tracce ematiche rinvenute sul posto.

Case Report

Verso le ore 13.30 un pregiudicato entrava in un bar di Milano per effettuare una ricarica telefonica da 10 euro, successivamente si spostava verso il bancone per ordinare un aperitivo, come descritto dalle dichiarazioni degli avventori e dei dipendenti del bar.

A questo punto nasceva un diverbio tra il medesimo ed il barista in merito al bicchiere in cui veniva versato l'aperitivo.

Le dichiarazioni dei presenti concordano sui toni forti e minacciosi come da filmato delle telecamere di sorveglianza, momento nel quale il pregiudicato estraeva un revolver Smith&Wesson e sparava in direzione del barista colpendolo al dorso.

Immediatamente il pregiudicato usciva dal bar. A questo punto, un poliziotto in borghese presente all'interno del locale estraeva l'arma di cui era in possesso e, avvicinandosi all'uscita, esplodeva 2 colpi in direzione della porta. Il pregiudicato rilevava a sua volta di essere stato colpito prima di salire su una Audi A3 parcheggiata lì di fronte, mentre usciva dal bar. Contemporaneamente il poliziotto si portava sulla soglia di ingresso del bar, mentre il pregiudicato intento a salire sull'Audi A3 a portiera spalancata, reagiva al fuoco sparando in direzione del poliziotto 3 colpi.

Il poliziotto, come si evince dal verbale di sommarie informazioni, dichiarava di aver risposto a sua volta con ulteriori 3 colpi.

Il poliziotto comprendeva immediatamente di aver ferito il pregiudicato poiché, sceso quest'ultimo dall'auto, perdeva sangue dalla gamba. Subito dopo lo stesso pregiudicato si dirigeva lungo la via parallela all'ingresso del bar e provava a fermare un veicolo senza però riuscirci, in tale frangente il poliziotto dichiarava di aver sparato altri 2 colpi che colpivano il lunotto posteriore di una Golf parcheggiata poco avanti.

Nel frattempo il pregiudicato riusciva a salire a bordo di un ultimo veicolo, un furgoncino di colore rosso, grazie al quale si allontanava. Il conducente dichiarava di essersi fermato dopo poche centinaia di metri, nel momento in cui si era accorto che il pregiudicato aveva perso i sensi.

Esame delle armi impiegate

L'arma in dotazione al poliziotto era una Beretta modello 82 BB calibro 7.65 Browing, matricola XXXXX. La stessa presentava punzonature di banco prova regolari.

L'arma, funzionante sia in doppia che in singola azione, risultava integra ed in ottimo stato, con tutte le caratteristiche funzionali originali del fabbricatore Pietro Beretta, ovvero non manomessa.

L'analisi visiva, le prove di scatto ad arma scarica e di sparo ne hanno confermato l'efficienza meccanica.

Il pregiudicato possedeva un Revolver Smith&Wesson 5 colpi calibro 38 special, modello 40 precatalogo, canna da 2,5 pollici in acciaio, tacca di mira e mirino fisse all'impugnatura, cane interno completamente carenato, con sicura all'impugnatura, funzionamento solo in doppia azione e punzonature Banco di Prova d'Armi di Gardone Val Trompia, trattandosi di modello regolarmente importato sul suolo nazionale e successivamente rivenduto sul mercato illegale od oggetto di furto. Il Funzionamento rispecchiava le caratteristiche primordiali dell'arma.

L'analisi visiva, le prove di scatto ad arma scarica e di sparo ne hanno confermato l'efficienza meccanica.

Gli accertamenti relativi al confronto tra i segni caratteristici dello sparo presenti sui bossoli rinvenuti sul luogo della sparatoria o nel tamburo del revolver e i bossoli di prova, hanno permesso di stabilire una provenienza riconducibile alle armi in sequestro, ovvero non sono state impiegate armi differenti da quelle dichiarate/sequestrate e non sono intervenute nella sparatoria persone terze.

È stato inoltre condotto un sopralluogo tecnico al fine di poter effettuare gli opportuni rilievi basati sulla presenza dei fori di proiettile ancora rilevabili sulla intelaiatura della porta-vetrina di ingresso locale e sul mobilio interno, a conferma dei dati rilevati in fase di primo intervento da parte degli organi di polizia scientifica e per ricavare eventuali, ulteriori informazioni.

Ricostruzione degli eventi. Fase 1: il pregiudicato spara al barista

Dal sopralluogo tecnico condotto dallo scrivente e dalla descrizione effettuata dalla polizia scientifica, nella zona interessata dalla fase 1, sono stati rilevati un foro all'altezza della mensola del bar ed un'ogiva calibro 38 tra i bicchieri sottostanti. Considerata la posizione del pregiudicato, desunta da filmato della videosorveglianza, al momento presunto dello sparo, è stata calcolata una distanza tra sparatore e foro rinvenuto di circa 4,1 m, con un angolo di sparo compreso tra 6° e 7°. All'interno di questa distanza era posizionato il barista, in posizione di fuga, ovvero con le spalle rivolte al pregiudicato, al momento dello sparo.

Ricostruzione degli eventi. Fase 2: Sparatoria fra il pregiudicato e il poliziotto tra l'ingresso del bar e l'auto Audi A3 parcheggiata di fronte

Nel corso della seconda fase il poliziotto ha esploso 4 colpi in prossimità della porta di ingresso del bar, si riscontrava infatti la presenza di 2 bossoli calibro 7.65, uno dietro al bancone ed uno davanti al bancone vicino ad un cestino dei rifiuti (i bossoli espulsi da questo tipo di arma semiautomatica possono viaggiare lateralmente rispetto alla direzione di tiro per 1-2 metri di distanza). È stato rilevato inoltre un danneggiamento da colpo d'arma da fuoco, in direzione interno-esterno, sulla intelaiatura relativa alla porta di ingresso all'altezza di 100 cm. Ciò nonostante, nessuno degli avventori ha dichiarato di aver visto il poliziotto sparare dall'interno del bar, da qui si ritiene, come per altro confermato dal filmato, che durante l'esplosione dei primi colpi il poliziotto si trovasse già in una posizione molto prossima alla porta di ingresso.

Sono inoltre stati rinvenuti: un foro sulla parte inferiore della portiera anteriore destra dell'Audi A3 e due fori sul pianale in metallo sempre relativo alla zona di seduta del passeggero, oltre ad un danneggiamento riconducibile ad un impatto balistico sul tappetino poggiapiedi, lato passeggero. Inoltre, dei 3 bossoli calibro 7.65 rinvenuti in prossimità della porta del bar, almeno 2 sono con buona probabilità riconducibili a questa fase.

Le distanze e gli angoli relativi a questa fase sono stati calcolati avendo come unici riferimenti l'altezza del poliziotto (171 cm, altezza dell'arma tra 145 e 155 cm), la distanza tra la porta di ingresso del bar e la porzione del bordo del marciapiede più vicina alla portiera anteriore destra dell'Audi A3 (5 m circa), la cui collocazione è stata stabilita su base testimoniale. Da cui emergeva quanto segue: un proiettile ha attinto il pregiudicato nel polpaccio destro all'altezza di 19 cm da terra e con una inclinazione sul piano orizzontale compresa tra -14° e -15° nel momento in cui questi tentava di salire sull'auto. Altri due hanno colpito la portiera e il montante anteriore destro a 35 cm da terra. Considerando l'altezza del marciapiede relativamente alla posizione dell'auto, posta 15 cm più in basso, risultano gli stessi angoli di tiro rispetto a quello calcolato per il ferimento.

Nello stesso frangente il pregiudicato ha esploso in direzione del poliziotto due colpi mentre si trovava in prossimità o all'interno dell'Audi A3, verosimilmente seduto a portiera spalancata. Un terzo è stato esploso presumibilmente poco più in là nel corso della successiva fuga, dato ricavato dalla conformazione del foro riscontrato sullo stipite in metallo della porta, estremamente angolato verso la via di fuga.

Sono stati infatti rinvenuti dei fori sugli infissi della porta-vetrina del bar, riconducibili al munizionamento utilizzato dal pregiudicato, nella porzione superiore del montante di destra della vetrina adiacente alla porta di ingresso, collocato a 188 cm da terra, nella porzione superiore destra della stessa vetrina collocato a 160 cm da terra e nella porzione superiore del montante di sinistra collocato a 177 cm da terra, oltre alla presenza dei frammenti di proiettili. Come punto di riferimento per il calcolo degli angoli di sparo dalla Audi A3 all'ingresso del bar è stata considerata la altezza media da terra della porzione centrale del finestrino anteriore dell'auto.

Ricostruzione degli eventi. Fase 3: Sparatoria in direzione della via di fuga

Il poliziotto ha esploso in questa fase tre colpi in direzione del pregiudicato colpendo lo stesso al di sotto del gluteo destro e una Golf parcheggiata a 40 m circa dall'uscita del bar in direzione della via di fuga. Risultavano infatti evidenti una estesa macchia di sangue posta poco prima del punto in cui era parcheggiata la Golf e il lunotto posteriore della stessa auto sfondato in due punti. Gli angoli di tiro sono stati calcolati utilizzando distanze approssimative, non esistendo riferimenti precisi in grado di fornire l'esatta posizione dello sparatore e del ferito in quest'ultima fase degli eventi. I colpi sono stati esplosi in direzione della Golf da una altezza presunta compresa tra 145 e 155 cm con una angolatura prossima agli 0°, tenendo conto della distanza di 40 m, mentre il colpo che ha attinto la coscia destra del pregiudicato è stato esploso presumibilmente con un angolo compreso tra -2° e -3° considerando una distanza valutata approssimativamente in 20 m.

Dal filmato e dalle testimonianze emergevano a sostegno di questa ipotesi i seguenti elementi: il poliziotto non si è mai allontanato per lungo tempo dall'ingresso del bar, lì, o poco più avanti lungo la via è stata infatti descritta da più testimoni la sua posizione all'atto degli spari anche nella terza fase; il rinvenimento di una ogiva calibro 7,65 pressoché integra (passaggio in corpo molle) rinvenuta nel percorso tra l'ingresso del bar e la Golf parcheggiata a 40 m dallo stesso, nonché le macchie di sangue, fotografate in prossimità della Golf, indicavano come la fuga del pregiudicato e quindi la esplosione del colpo che ha generato la seconda ferita siano avvenuti in tale direzione.

Posizione della vittima all'atto del ferimento (referto medico legale e B.P.A.)

Dal referto medico-legale emergeva quanto segue:

La localizzazione delle cicatrici presenti sulla spalla del barista, entrata e uscita del proiettile, hanno consentito di descrivere una direzionalità del colpo di arma da fuoco, all'interno dei tessuti, in senso postero-anteriore con obliquità da sinistra verso destra sul piano trasversale.

Visitato il pregiudicato, sulla superficie postero-laterale della coscia destra è stata individuata una cicatrice compatibile con un colpo di arma da fuoco cal. 7,65.

Sulla superficie laterale della gamba destra è stata repertata una cicatrice avente caratteristiche similari.

Anche se non è stato possibile localizzare con maggiore precisione i fori di uscita in quanto il soggetto è stato successivamente operato, è descrivibile per entrambi i colpi almeno una direzionalità obliqua in senso postero-anteriore, latero-mediale. La direzione dei colpi sul piano verticale non è stata precisata in quanto, trovandosi pregiudicato verosimilmente in movimento mentre veniva colpito l'arto inferiore, quest'ultimo poteva trovarsi in avanti o indietro rispetto al tronco a seconda della fase del passo durante il cammino o la corsa.

Dal B.P.A. (Analisi della distribuzione delle tracce di sangue) emergeva quanto segue:

[...] al fine di ricostruire l'ipotetica dinamica dell'evento delittuoso, sono state considerate alcune delle tracce presenti sulla scena criminis, valutate per quanto possibile attraverso le riprese fotografiche effettuate in fase di sopralluogo e dalle considerazioni del medico legale.

In base alla relazione fornita dal medico legale si evince come il pregiudicato sia stato attinto da 2 colpi d'arma da fuoco, uno all'altezza del polpaccio destro e l'altro con un foro di ingresso situato al di sotto del gluteo di destra e con il foro di uscita corrispondente nei pressi della zona inguinale. Considerando l'esiguità delle tracce presenti all'interno dell'autovettura Audi A3 è verosimile ipotizzare che il pregiudicato sia stato attinto dal primo proiettile all'altezza del polpaccio destro in prossimità dell'autovettura stessa.

Infatti all'interno è stata rinvenuta solo una traccia delle dimensioni di circa 9 cm x 2 cm nei pressi della parte superiore del montante anteriore della portiera di destra. Dalla conformazione è plausibile supporre che si tratti di una traccia derivata da un fenomeno di gocciolamento. Non vi sono poi riscontri di ulteriori tracce ne sul tappetino ne sul sedile pertanto è possibile supporre che il pregiudicato sia stato attinto dal secondo colpo dopo essere sceso dall'autovettura.

Le altre macchie di sangue sono state fotografate dagli agenti della polizia scientifica ad una distanza di circa 40 m circa dall'ingresso del bar in questione.

Anche in questo caso, in base alle diverse testimonianze dei presenti unite alle conclusioni del medico legale, è possibile supporre che il pregiudicato sia stato colpito dal secondo colpo prima della Golf posteggiata lungo la via di fuga.

Considerando poi la collocazione della ferita, la quantità di sangue presente nonché la conformazione delle tracce presenti nella stessa zona, è verosimile affermare che il pregiudicato sia stato attinto la seconda volta mentre si allontanava dal bar e che questo secondo colpo rappresenti quello il cui foro di entrata è situato al di sotto del gluteo di destra.

La maggiore presenza di sangue lascia infatti supporre questo tipo di dinamica: la parte interessata dal secondo colpo è appunto maggiormente irrorata di sangue e ricca di grossi vasi e il fatto che il foro di uscita fosse situato nei pressi dell'arteria femorale tende ad avvalorare questa ipotesi.

Inoltre si può ipotizzare che il pregiudicato si stesse muovendo in direzione della autovettura Golf parcheggiata poco più in là, considerato che la distribuzione delle gocce è data da un angolo di impatto diverso da 90°, tipico di un soggetto in movimento.

Successivamente il pregiudicato sostava in prossimità della Golf dove verosimilmente è salito su un furgone rosso situato nelle vicinanze.

Infatti nella medesima area, è stata riscontrata la presenza di numerose tracce che, per forma e dimensioni, sembrano essere state prodotte da gocce di sangue cadute perpendicolarmente, a bassa velocità e con un angolo d'impatto approssimato a 80-90°.

Conclusione

Le armi in sequestro poste sotto esame si presentavano in piena efficienza, come confermato dalle prove di sparo eseguite. I colpi inesplosi rinvenuti all'interno delle stesse armi, unitamente al bossolame e ai frammenti di ogiva repertati sul luogo degli eventi di cui sopra si dimostravano compatibili con le stesse armi poste in esame.

Nello specifico la pistola Beretta modello 82 BB calibro 7.65 Browing rinvenuta in possesso del poliziotto ha esploso complessivamente sette colpi: quattro dall'ingresso del bar in direzione del pregiudicato, posto in prossimità dell'Audi A3 parcheggiata di fronte allo stesso bar, di cui uno ha trapassato in senso postero-anteriore il polpaccio destro dello stesso. Altri tre sono stati esplosi in direzione della Golf parcheggiata a 40 m circa dalla porta del bar in direzione della via di fuga, di cui uno ha trapassato in senso postero-anteriore la coscia destra del pregiudicato, un ottavo è stato rinvenuto inesploso nel caricatore.

Il revolver Smith&Wesson calibro 38 special rinvenuto in possesso del pregiudicato ha esploso complessivamente quattro colpi, uno in direzione del barista all'interno del medesimo locale, generando il ferimento dello stesso, e tre dall'esterno sulla porta-vetrina del locale in direzione del poliziotto, un quinto colpo è stato rinvenuto inesploso nel tamburo della pistola.

Dottrina e protocolli

La ricostruzione della dinamica di un evento criminoso in cui sono state impiegate armi da fuoco, per il fatto che normalmente si svolge in tempi brevissimi e in circostanze che a posteriori è difficile ricostruire con certezza per l'assenza di testimoni o per il fatto che questi non sono in grado di ricordare esattamente l'accaduto, si presta sempre a differenti interpretazioni. Per questo motivo può essere necessario richiedere un esame più approfondito dei luoghi, delle armi e del munizionamento, dei soggetti implicati e delle cose inerenti i fatti, in modo da evidenziare eventuali riscontri oggettivi che permettano di:

  • ottenere informazioni sulla sequenza logica dei fatti o che, comunque, permettano di stabilire una o più dinamiche tecnicamente realistiche dell'accaduto;
  • valutare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate da soggetti indagati o da semplici testimoni;
  • ricavare le posizioni e le possibilità offensive dei soggetti (attivi e passivi) presenti sulla scena del crimine e, se possibile, visualizzare le traiettorie dei colpi esplosi;
  • indicare il tipo di armi impiegate ed il numero di colpi esplosi.

Sempre allo scopo di fornire indicazioni sulla dinamica di un evento criminoso, è possibile procedere alla valutazione della distanza dalla quale sono stati esplosi dei colpi d'arma da fuoco. Questa informazione può essere utile, ad esempio, quando non si hanno indicazioni sulla posizione del tiratore rispetto al punto di impatto.

Determinazioni sufficientemente precise possono essere ottenute considerando gli effetti del proiettile, o di un qualsiasi altro agente balistico, sul bersaglio colpito.

Tra gli elementi e le tracce che permettono di ipotizzare la posizione di partenza del proiettile ricordiamo:

  • le dimensioni e la morfologia dei fori d'ingresso;
  • le modifiche strutturali subite dagli oggetti colpiti;
  • le deformazioni subite dai proiettili;
  • le ferite riportate dai soggetti colpiti;
  • la presenza, nell'intorno delle zone colpite, di residui di sparo.

Enciclopedia delle Armi a cura di Edoardo Mori 2016;

The Greenhill Military Small Arms Data Book, Ian V. Hogg 1999;

Procedure di sopralluogo tecnico e repertamento R.I.S. CC di Roma e Parma.

Criticità dell'indagine
  • Eventi criminosi molto rapidi come un conflitto a fuoco, possono prestarsi a differenti descrizioni su base testimoniale a causa del veloce susseguirsi degli eventi e degli effetti emozionali e di oggettivo panico che possono diffondersi nel corso della sparatoria;
  • Per quanto sopra, è sempre necessario ricostruire i fatti sulla base di elementi oggettivamente riscontrabili sui luoghi, oggetti e persone coinvolte negli accadimenti.
Guida all'approfondimento

A.E. Hartink, Enciclopedia delle Pistole e delle Rivoltelle, W.S., 2004;

I. V. Hogg, The Greenhill Military Small Arms Data Book, Greenhill Books, 1999;

C. Mc Nab, Armi moderne di piccolo calibro, Ed. Airone, 2001;

S. Staffieri, Cartucce per Armi Portatili, Ed. Albertelli, 2009;

Benelli Armi, La canna rigata, in benelli.it

Informativa tecnica Fiocchi, 26 febbraio 2013

Procedure di sopralluogo tecnico e repertamento R.I.S. CC di Roma e Parma;

Tabelle della Commission internationale permanente pour l'epreuve des armes a feu portatives (C.I.P.)

all4shooters.com

armietiro.it

diffen.com

exordinanza.net

earmi.it

galatiinternational.com

grurifrasca.net

handloads.com

militaryfactory.com

munizioni.eu

thegunners.it

thule-italia.com

tiropratico.com

world.guns.ru

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