Anatomia di un intervento sulla scena del crimine

24 Settembre 2015

Il sopralluogo giudiziario, letteralmente recarsi sul luogo, è un atto avente come finalità ultima la ricostruzione delle modalità di produzione di un fatto delittuoso (o reato), nonché delle circostanze in cui questo è venuto a realizzarsi, nell'intento di stabilire la natura del reato, ricercare eventuali tracce del reo, ricostruire la dinamica dell'evento e quelle che sono le circostanze in cui lo stesso è venuto a realizzarsi, anche in riferimento al modus operandi dell'autore del reato. Per tali ragioni l'esatta conoscenza delle norme giuridiche che presiedono a tale attività integrata al sapere medico-legale disciplinato da ordine e rigore metodologico, costituiscono due facce di una medesima medaglia.
Il sopralluogo giudiziario

Il sopralluogo giudiziario, letteralmente recarsi sul luogo, è un atto avente come finalità ultima la ricostruzione delle modalità di produzione di un fatto delittuoso (o reato), nonché delle circostanze in cui questo è venuto a realizzarsi, nell'intento di stabilire la natura del reato, ricercare eventuali tracce del reo, ricostruire la dinamica dell'evento e quelle che sono le circostanze in cui lo stesso è venuto a realizzarsi, anche in riferimento al modus operandi dell'autore del reato. Per tali ragioni l'esatta conoscenza delle norme giuridiche che presiedono a tale attività integrata al sapere medico-legale disciplinato da ordine e rigore metodologico, costituiscono due facce di una medesima medaglia.

Come tale il sopralluogo si configura come complesso di operazioni, svolte sul luogo ove si suppone sia stato commesso un certo fatto delittuoso o presunto tale, consistenti in attività di ricerca, individuazione, raccolta, repertazione, conservazione, aventi carattere di metodicità investigativa e basi tecnico-scientifiche, finalizzate alla acquisizione di tutti gli elementi utili alla ricostruzione delle modalità di produzione dell'evento delittuoso, alla definizione del ruolo di tutti i protagonisti coinvolti, con individuazione del responsabile.

Nel panorama normativo penale italiano il sopralluogo si configura come “Indagine Diretta”, prevista nell'ambito dei c.d. “Accertamenti Urgenti”, regolati dall'art. 354 c.p.p., compiuti dalla polizia giudiziaria (P.G.) sul luogo e nell'immediatezza del reato. Sostanzialmente il legislatore impone alla P.G. non solo di ricercare e di raccogliere le tracce sul luogo del delitto, ma di conservarle al fine di “assicurarle quali fonti di prova” così da mantenerne inalterato il valore probatorio anche dopo che sono state prelevate.

Le attività del sopralluogo

Gli “attori” presenti sulla scena di un crimine sono vari ed eterogenei: autorità giudiziaria, polizia scientifica o Ris, medico legale e operatori di emergenza (soccorritori, vigili del fuoco, etc. …). Il sopralluogo si pone come un elemento interdisciplinare tra conoscenze e competenze medico-legali e conoscenze e competenze giuridico-normative. Pertanto in corso di sopralluogo, la principale difficoltà, per il medico chiamato ad operare sul luogo, consiste, dunque, nel coniugare conoscenze normative e capacità tecnica intesa quale padronanza delle specifiche tecniche di rilievo, repertamento e conservazione delle evidenze di sopralluogo, così da definire esattamente la sequenza operativa da attuare, ponderando la portata e le ricadute di ciascuna scelta effettuata al fine precipuo di collezionare “evidenze” scientifiche autonome in grado di essere interpretate e valutate al fine di fornire dati che con elevate probabilità logiche e scientifiche aiutino le indagini nella tipizzazione del fatto criminoso e nella prima individuzione e/o conferma di sospetti investigativi ad esse correlati e/o correlabili.

Secondo quanto descritto nell'art. 354 c.p.p., “Accertamenti urgenti sul luogo del reato, sulle cose e sulle persone”, quattro sono i momenti fondamentali e qualificanti:

  1. congelamento o “fissazione” della scena del delitto: essenzialmente mantenere inalterato lo stato dei luoghi. Nei casi di delitti gravi, indicati all'art. 407 c.p., e in ogni caso quando sussistano ragioni d'urgenza, sarà necessario da parte degli Ufficiali ed Agenti di P.G.: informare il PM; delimitare e proteggere la zona; identificare i presenti sul luogo; eventualmente ordinare agli stessi di non allontanarsi prima della conclusione delle operazioni; nel caso se ne veda la necessità, prestare soccorso ed attivare personale e mezzi necessari.
  2. rilievo, repertamento ed accertamenti su luogo, cose e tracce: allorquando il P.M. non possa intervenire tempestivamente o non abbia ancora assunto la direzione delle indagini, prevede che gli Ufficiali compiano i necessari accertamenti e rilievi sullo stato dei luoghi e delle cose. Per rilievo si intende un atto ricognitivo di varia natura (descrittivo, fotografico, planimetrico, dattiloscopico, sulla persona, ecc. ...) diretto ad evidenziare, fissare, tracce ed elementi utili. Il repertamento è la fase di prelievo e conservazione del corpo del reato o di cose pertinenti al fine di conservarne il valore probatorio. Infine, per accertamento si fa riferimento ad un atto valutativo che potrà essere effettuato solo in parte sul luogo, per lo più sarà svolto successivamente con l'ausilio delle tecniche laboratoristiche. Il P.M., ai sensi dell'art. 359 c.p.p., può avvalersi immediatamente di propri consulenti tecnici ai quali fare eseguire accertamenti e rilievi tecnici. Gli accertamenti tecnici, a seconda della loro natura, possono essere ripetibili ovvero irripetibili.
  3. rilievi su persone: i rilievi su persona si rendono a volte necessari nel corso delle attività di sopralluogo e sono finalizzati ad individuare tracce o altri effetti rilevabili sulla persona o che questa ha lasciato sul luogo (es. sulla scena del delitto un passamontagna con all'interno dei capelli, utile per l'accertamento del D.N.A.);
  4. documentazione dell'attività di sopralluogo: viene messo a punto un fascicolo costituito da un elaborato, c.d. Verbale di Sopralluogo e Ricognizione Cadaverica (come è ovvio limitatamente ai casi in cui si abbia la presenza di cadavere), al contempo descrittivo e foto-planimetrico del luogo, inclusivo dei rilievi effettuati, in primis quelli di pertinenza medico legale.

Repertazione di tutte le tracce biologiche presenti su una camicia sequestrata sulla scena del crimine.

Errata conservazione di una asciugamano sequestrata su una scena del crimine all'interno di un sacchetto di plastica: la prova non è stata ritenuta idonea per le indagini genetiche perché vi era la presenza di muffe.

Seven golden W

Le fasi successive e concatenate di un percorso logico, cadenzato da quesiti di disarmante immediatezza, sono riassumibili nelle classiche seven golden W d'investigativa memoria: what happened, cosa è successo? come dire trattasi di morte naturale ovvero non naturale, violenta, manifesta o solo sospetta; when, quando è accaduto; where, dove è successo; whit what, con che cosa, quale il mezzo usato; which manner, ossia in che modo; e ancora why perché è accaduto, trattasi di evento accidentale, ovvero di incidente, o di infortunio nelle sue diverse tipologie, o piuttosto di suicidio, o ancora di omicidio; e, nell'eventualità di tale ultima ipotesi who, chi.

L'ispezione della scena del crimine

Come più volte rimarcato, la prima operazione da compiere, una volta intervenuti sul luogo, là dove si è verificato un reato, consiste, nell'effettuare la perimetrazione dell'area, a mezzo di apposito nastro segnaletico, al fine di evitare la dispersione di tracce ed elementi materiali del reato, ovvero evitare l'inquinamento o, ancora, evitare la modifica della scena da parte di qualsivoglia elemento materiale estraneo, ivi importato da maldestri calpestamenti. Si procede, quindi, con l'ispezione dei luoghi e relative pertinenze; che prevede l'attenta osservazione e rilevazione degli effetti materiali che il reato ed eventualmente il reo hanno lasciato sulla scena e sul cadavere. Successivamente deve provvedersi alla descrizione verbalizzata dello stato dei luoghi ed alla documentazione foto-planimetrica. Il tutto verrà opportunamente documentato tramite rilievi fotografici che integreranno quelli descrittivo-planimetrici.

Il medico legale, si porrà in una posizione che gli consenta “una visione d'insieme della scena”, e che al contempo prospetticamente gli consenta di progredire, in una sorta di percorso logico-visuale, dal generale al particolare, dall'insieme al singolo elemento costitutivo del luogo, così come, del cadavere.

Dal “generale” al “particolare”: partendo dalla scena del crimine essere in grado di rilevare i più piccoli particolari come un'impronta lasciata da una scarpa sporca di sangue.

In corso di sopralluogo, ai fini dell'ispezione dell'ambiente, differente sarà l'approccio operativo, tra l'operare in luogo chiuso rispetto all'operare in luogo aperto, in considerazione dell'influenza di fattori microclimatici e metereologici.

Operando in un luogo chiuso, in caso di presenza di cadavere, fissare l'esatta ubicazione del cadavere, quindi rilevare la temperatura ambientale, con il grado di umidità, quando possibile, le condizioni di ventilazione dei luoghi, fattori tutti aventi chiara ricaduta sulla evoluzione dei rilievi tanatocronologici. Si passerà poi al rilievo di tracce biologiche (sangue, urine, sperma), di tracce chimiche (sostanze stupefacenti, alcool, prodotti chimici, medicinali etc.), ovvero di tracce fisiche (impronte, tracce di pneumatici, armi, corpi contundenti, reperti balistici), che andranno descritti con dovizia di particolari.

Allorquando l'ispezione si svolge in luogo aperto (campagna, o in prossimità del mare, o in montagna, da una pubblica via o da una strada, sentiero o viottolo, da un sottopasso, da una strada ferrata, etc. …), si procederà in primo luogo agli opportuni rilievi di toponomastica, descrivendone le principali caratteristiche geo- grafiche e logistiche, la composizione del fondo. Andranno, altresì, annotate le condizioni di visibilità e di acustica, le vie di accesso e di fuga. Infine, andranno repertate tutte le tracce utili all'indagine (impronte di pneumatici, di scarpe, tracce biologiche, segni di lotta e colluttazione, etc. ...).

Tutto verrà opportunamente annotato, riportato su disegni e planimetrie che saranno ad hoc allestite. Andrà quindi segnalato e descritto l'esatto luogo in cui si trova il cadavere nel contesto della scena, facendo attenzione a rilevare la eventuale presenza in loco di “segni di trascinamento o di qualsivoglia altro elemento che possa far sospettare una modificazione dell'originale posizione del cadavere, o lo spostamento dello stesso”.

L'indagine cadaverica

Seguirà allora l'indagine cadaverica od esame esterno sistematico, che verrà condotto badando a che i vari reperti, così come qualsivoglia elemento utile di rilevanza medico legale, vengano rilevati secondo un ordine preciso. Si procederà metodicamente dalla testa verso i piedi, dall'antimero di sinistra verso l'antimero di destra, dall'indietro verso avanti, dapprima con cadavere in posizione supina sul tavolo settorio, quindi, rigirato lo stesso, con cadavere in posizione prona.

Solo dopo aver eseguito tutti i rilievi del caso, si completa l'indagine di sopralluogo disponendo il trasferimento del cadavere in ambiente attrezzato per i rilievi che costituiscono di fatto la prosecuzione del sopralluogo medesimo, come primo accertamento, motore di ogni ulteriore indagine.

Quanto esposto in tema di sopralluogo giudiziario può apparire un oscuro lavoro di setaccio, peraltro trattasi di fondamentale attività iniziale cui fa seguito la ricostruzione dell'evento, ed è determinante per la conclusione di un'indagine poiché, compiuto in modo tecnicamente e tecnologicamente corretto, addiviene al fine ultimo dell'accertamento della verità scientifica e processuale.

Il sopralluogo nelle indagini genetiche

L'importanza della genetica nelle scienze forensi è notevolmente cresciuta negli ultimi anni, grazie ai progressi nella conoscenza dei marcatori genetici polimorfici ed all'evoluzione degli strumenti utilizzati per analizzarli.

Alla base delle indagini genetiche vi è il sopralluogo giudiziario che, come descritto in precedenza, con il repertamento, mira a prelevare e conservare “prove” al fine di garantirne il valore probatorio.

Una traccia raccolta in modo inappropriato, non conservata in modo idoneo ed eventualmente non repertata in modo ottimale, fa perdere di efficacia alla prova, ancor più se si stratta di una prova da sottoporre ad indagine genetica.

Quando si esegue un sopralluogo è opportuno utilizzare i classici dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) con l'intento di evitare l'alterazione dello stato dei luoghi. Indossare tute integrali sterili, mascherine, copri calzari, guanti e occhiali protettivi, rappresenta una necessità non solo per difendere l'operatore da i classici rischi biologici, ma anche e soprattutto per evitare inquinamenti sulla scena del crimine.

Inoltre l'operatore oggi può avvalersi dell'ausilio delle lampade forensi che permettono di evidenziare l'eventuale presenza di tracce biologiche. Per la ricerca delle tracce ematiche latenti, si ricorre anche all'ausilio di reattivi specifici (Bluestar Forensic, Luminol), capaci di reagire con l'emoglobina, sviluppando così una reazione fluorescente. Solitamente, per discriminare i falsi positivi (“cross reaction” con sostanze ferrose) sono di norma utilizzati dei kit immunologici (es. Hexagon Obti) basati sulla presenza di anticorpi contro l'emoglobina umana, che consentono anche sul campo, di discriminare tracce ematiche reali da “falsi positivi”.

Nel caso di indagini genetiche, il campione di origine può essere molto eterogeneo: capelli, ossa, tracce ematiche, tracce biologiche (saliva, sperma, urina, etc. …), nonché tracce sub ungueali. Per questo motivo, è fondamentale che in fase di sopralluogo si proceda ad un'accurata fase di repertazione; inoltre, è opportuno mettere in atto tutte le azioni idonee a preservare il D.N.A. (per esempio, nel caso si ipotizzi l'esecuzione di prelievi sub-ungueali e la salma deve essere spostata, è opportuno apporre sacchetti di plastica alle mani per evitare che si alteri la prova). Secondo le linee guida della comunità scientifica internazionale bisogna: - evitare qualsiasi contaminazione di D.N.A. dell'area del sopralluogo; - usare un paio di guanti puliti per ciascuna prova raccolta; - conservare ciascuna prova separatamente; - essiccare sangue, liquido seminale e altri liquidi biologici prima di conservare le prove; - conservare i campioni in sacchetti di carte “acid free” dopo la fase di essiccamento; - raccogliere eventuali gocce liquidi biologici essiccati mediante tamponi sterili dopo aver bagnato le stesse con acqua distillata.

Infine, è opportuno evidenziare, che spesso le indagini genetiche sono irripetibili: per tale ragione possono essere richiesti solo dal P.M., previa nomina del consulente, ed avviso all'indagato, al suo difensore, alla persona offesa, soggetti questi che possono nominare propri consulenti che possono partecipare agli accertamenti e formulare osservazioni e riserve.

Guida all'approfondimento
G. Giusto - Trattato di Medicina Legale e scienze affini - Vol. II: Semeiotica medico legale CEDAM 2009M. Clark – C. Crawford. Legal Medicine in History. July 1994 - University of EssexP. Arbarello, N.M. Di Luca, T. Feola, L. Macchiarelli – Medicina Legale, II° Edizione, Edizioni Minerva Medica, Torino, 2005.M. Adamo, M. Barni, A. Dell'Erba, V. Querri, F. Fabroni – Manuale di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Monduzzi Editore, Bologna, 1979.Brandt-Casadevall C, Krompecher T., Mangin P.: The reconstruction: a useful tool in forensic sciences. Med Sci Law 2001, 41(1):83-86Karger B., Rand S. P., Brinkmann B.: Experimental bloostains on fabric from contact and from droplets. Int J Legal Med. 1998;111(1):17-21Pollak S.: Medical criminnalistics. Forensic Sci Int. 2007, 165(2-3): 144-149Puccini C.: Istituzioni di medicina legale. Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2003.C. Pomara – V. Fineschi. Manuale-Atlante di Tecnica Autoptica Forense. 614 pagine, aprile 2007 – PICCINSchröer T., Trautmann K., Dern H., Baurmann M. C., Püschel K.: The significance of medico-legal findings for behavioural analysis in unsolved homicie cases. Leg med 2003, Suppl 1: S243- 246.O. Carella Prada, D. M. Tancredi, (2002), Il sopralluogo giudiziario medico legale. Norme, metodologia ed elementi medico-forensi per l'attività investigativa, Società Editrice Universo, Roma;Patel G1, Hopwood A. An evaluation of luminol formulations and their effect on DNA profiling. Int J Legal Med. 2013 Jul;127(4):723-9. doi: 10.1007/s00414-012-0800-9. Epub 2012 Dec 21.Barni F., Lewis S. W., Berti A., Miskelly G. M., Lago G.: Forensic applicatioln of the luminol reaction as a presumptive test for latent blood detection. Talanta 2007, 72 (3): 896-913.J. M. Butler Advanced Topics in Forensic DNA Typing: Methodology. Academic press 2011

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