Contraffazione documentale. L'utilizzo degli inchiostri "simpatici" per la manomissione di assegni

Oscar Ghizzoni
27 Ottobre 2017

Nel caso qui in esame è stato richiesto di eseguire accertamenti grafici in microscopia ottica e digitale al fine di verificare, con riferimento ad assegni e mezzi scriventi di prova, se sussistano elementi oggettivi tali da far ritenere che la redazione di assegni oggetto di verifica, in particolare nella parte relativa al beneficiario, sia stata eseguita con utilizzo di inchiostri c.d. simpatici successivamente cancellati e sovrascritti, o presenti altri segni sintomatici di una possibile manomissione e/o contraffazione.
Abstract

Lo studio e la caratterizzazione dei residui identificativi delle varie tipologie di inchiostri "simpatici", ovvero cancellabili per abrasione o distruzione termica, su documenti contraffatti, è oggi supportata dalle moderne tecniche di ricerca e analisi chimico-fisica e microscopica.

Case Report

Nel caso qui in esame è stato richiesto di eseguire accertamenti grafici in microscopia ottica e digitale al fine di verificare, con riferimento ad assegni e mezzi scriventi di prova, se sussistano elementi oggettivi tali da far ritenere che la redazione di assegni oggetto di verifica, in particolare nella parte relativa al beneficiario, sia stata eseguita con utilizzo di inchiostri c.d. simpatici successivamente cancellati e sovrascritti, o presenti altri segni sintomatici di una possibile manomissione e/o contraffazione.

I test condotti con inchiostri "simpatici" termosensibili

Sono state condotte delle prove di scrittura su assegni Banco Posta, utilizzando penne Pilot Frixion Clicker 07 blu e nera, uno dei prodotti più facilmente reperibili sul mercato o presso le comuni cartolerie.

Per una parte di queste scritture è stata esercitata una certa pressione, generando un solco visibile anche sul retro dell'assegno, per altra parte è stata esercitata una pressione molto leggera, in modo da non lasciare solco. Nonostante ciò, entrambe le scritture in questione risultavano entrambe ben visibili. Parte di queste scritture sono state poi cancellate per frizione.

L'inchiostro della Frixion è cancellabile grazie alla tecnologia pilot a inchiostro termosensibile.
Cancellando e generando calore tramite sfregamento, l'inchiostro diventa invisibile al raggiungimento di una temperatura superiore ai 60°C. Queste penne sono dotate di un gommino che consente di cancellare tramite generazione di calore senza danneggiare la zona cancellata, infatti anche dopo la cancellatura si mantengono perfettamente intatte anche le righe di sicurezza degli assegni.

L'inchiostrò cancellato è in grado riapparire se esposto a temperature inferiori ai - 10°C.

Ovviamente non è dato sapere la composizione degli inchiostri termosensibili, per conoscere la quale sarebbe necessario condurre delle analisi chimiche di tipo distruttivo ma ne sono state accertate alcune caratteristiche rilevabili attraverso l'utilizzo di un microscopio digitale.

Nel caso specifico, nelle zone interessate dai tratti cancellati, è emersa la presenza di residui di colore scuro o macchie giallastre, apparentemente incongruenti, riconducibili ai residui dei pigmenti e dei solventi degli inchiostri simpatici esaminati.

Tali caratteristiche emergono molto chiaramente anche su diversi degli assegni posti in verifica, così come rappresentato a titolo di esempio nelle immagini seguenti.

La perizia

Lo strumento utilizzato per lo svolgimento delle riprese macro è l'MSM MISC-MP-WUVIR1, un microscopio multispettrale miniaturizzato, per impieghi in sito in ambito forense.

La peculiarità di questo strumento risiede nel sistema di illuminazione corredato da tre fonti distinte:

  • illuminazione bianca;
  • illuminazione UV;
  • illuminazione IR.

Quindi è possibile riprodurre durante i prelievi in sito, immagini nel visibile, immagini in UV e immagini in IR. Il microscopio consente vari fattori di magnificazione (nella versione da 1,3 Megapixel):

⇒ 20X (per un campo oggetto di c.a. 21x16,5mm);

⇒ 40X (per un campo oggetto di c.a. 9x7mm);

⇒ 140X (per un campo oggetto di c.a. 3,5x2,75mm).

Lo strumento è stato ideato con lo scopo di fornire delle indicazioni relative alla genuinità di un documento, in base alla reazione dei grafismi sospetti, alle varie eccitazioni della sorgente di illuminazione (visibile, IR o UV). Quindi si usa una tecnica non a contatto, non invasiva, né distruttiva e quindi ripetibile all'infinito, ai fini della conservazione dell'integrità del documento.

L'MSM è inoltre corredato da un sensore matriciale a stato solido a elevata sensibilità con array matriciale da 1.300 x 1.280 (in opzione versione low da 640x480 Pixel), e un sistema di illuminazione incorporato a stato solido.

A completamento del sistema si trova una telecamera a elevata sensibilità a colori (collegata a un Note Book mediante porta USB). Mediante il modulo s/w fornito di corredo, oltre a consentire la visualizzazione e il salvataggio delle immagini in alcuni formati per Dtp, permette anche di effettuare delle misurazioni bidimensionali sulle immagini digitalizzate (previa opportuna calibrazione spaziale dei pixel in un fattore di scala a livello ingegneristico).

In abbinamento al microscopio digitale è stata impiegata la ruota portafiltri “passa banda” modello Forinst RPF.

L'accessorio è stato predisposto per fornire delle indicazioni relative alla genuinità di un documento, in base alla "reazione" dei grafismi sospetti grazie agli effetti di "luminescenza" dei pigmenti degli stessi.

In taluni casi, alcuni inchiostri apparentemente del medesimo colore, possono avere un differente comportamento a determinate "bande di taglio". In altre parole, solamente alcuni di questi emettono luminescenza (osservabile strumentalmente).

La ruota porta filtri (da utilizzarsi in abbinamento al microscopio digitale portatile) consente al medesimo di visualizzare il fenomeno sopra descritto sotto forma di immagine digitale, successivamente esportabile in formato elettronico.

Questo accessorio è costituito da una ruota girevole (in modalità manuale) in grado di ospitare otto differenti filtri passa banda, che spaziano dallo spettro del visibile fino a quello del NIR (vicino infrarosso).

Breve descrizione della tecnica

Taluni inchiostri per manoscrittura (e non solo), a seconda della composizione chimica dei propri pigmenti, quando vengono irraggiati da una fonte luminosa emettono luminescenza.

La ruota porta filtri è stata realizzata per operare in abbinamento a un microscopio digitale portatile (come nel caso del microscopio multispettrale Forinst serie MSM), al fine di consentire al medesimo di mettere in evidenza gli inchiostri sopra menzionati per agevolare l'operatore nel differenziarli, soprattutto quando apparentemente sembrano del medesimo tipo. Il principio di funzionamento dell'apparato è relativamente semplice.

I migliori risultati sono ottenuti, irraggiando con una generosa sorgente UV gli inchiostri da comparare. Dal momento che la radiazione di fluorescenza emessa dagli inchiostri è notevolmente più debole della radiazione di eccitazione (nel nostro caso in UV), si pone un filtro tra il foglio su cui sono presenti gli inchiostri e il sensore (quest'ultimo rappresentato dalla telecamera digitale insita nel microscopio).

La tecnica della emissione dell'effetto di luminescenza spesso può essere di valido aiuto per il perito, partendo dal presupposto che non si conoscono i tipi di penne impiegati per vergare il documento in verifica (e quindi, a maggior ragione nemmeno il tipo di inchiostri da comparare). Il razionale delle tecnica consiste nel poter disporre di una serie di filtri, al fine di rilevare (in buona parte dei casi) a quale spettro (osservato nel visibile) avviene la max emissione di radiazione in fluorescenza. I filtri presenti sulla ruota, sono di tipo "passa banda" e hanno la funzione di sopprimere al massimo le lunghezze d'onda (e le relative radiazioni) contenute nella sorgente di eccitazione, in modo da consentire l'osservazione del fenomeno della fluorescenza, che si traduce in un effetto di luminescenza dei pigmenti contenuti negli inchiostri. Come effetto visivo, la luminescenza "trasforma" l'inchiostro sensibile sopra descritto in un colore biancastro, che varia in intensità in stretta correlazione al livello di eccitazione a cui viene portato dalla sorgente ultravioletta di base.

Ognuno degli otto filtri assemblati sulla ruota viene corredato di una certificazione (fornita a cura del fabbricante) relativa alla banda di taglio degli stessi.

Specifiche Tecniche: vengono montati di serie i filtri con le seguenti bande di "taglio" (valori espressi in nm: nanometri): 495, 550, 570, 610, 665, 695, 760, e 750 nm.

Campo di ripresa: il campo di ripresa può variare in funzione del tipo di microscopio impiegato (e conseguentemente delle dimensioni dell'array matriciale della telecamera insita nel medesimo).

Indicativamente, il campo oggetto è di 20x , che corrisponde a c.a. 18 millimetri sul lato più lungo del sensore.

Caratteristiche dei tratti inchiostrati vergati con penna a inchiostro "simpatico", cancellabile per strofinamento o calore

Un tratto manoscritto vergato mediante una penna a inchiostro "simpatico" è facilmente riconoscibile, rispetto ad altri strumenti scrittori, osservando la distribuzione dell'inchiostro che si presenta irregolare sulle fibre: presenza di pigmenti circondati da una matrice oleosa, spesso caratterizzata da una alone giallastro sul bordo.

Come nel caso di un pennarello, l'inchiostro viene depositato facendo strisciare una punta di feltro o similari, e non per rotolamento di una sfera. In tal caso la matrice oleosa non lascia quasi nessuno spazio bianco, anche in presenza di grafismi molto curvi.

Non si evince una particolare differenza in relazione alle pressioni esercitate, l'uso di questi mezzi scriventi può non generare un effetto di profondità, soprattutto se usato con leggerezza.

I pigmenti coloranti così come le matrici oleose che li contengono generano a seconda della composizione chimica delle reazioni piuttosto evidenti utilizzando le varie fonti luminose e/o filtri ottici sopra menzionati, così come i residui microscopici rimanenti sulla carta dopo la cancellazione delle manoscritture, anche se non più evidenti a occhio nudo, sono ben riconoscibili impiegando un microscopio ottico o digitale.

Dopo approfondite analisi condotte sui documenti in verifica, utilizzando la metodologia sopra descritta, è stato possibile rilevare quanto segue: su quasi tutti gli assegni esaminati erano presenti residui di colore scuro o macchie giallastre, apparentemente incongruenti, che per similarità agli inchiostri termosensibili esaminati, potevano essere ricondotti a residui di pigmenti e/o di solventi e oli di inchiostri "simpatici" o "cancellabili".

In alcuni tratti esaminati sono emerse possibili sovrapposizioni tra il tratto inchiostrato visibile, sovrastante l'eventuale inchiostro "cancellabile" utilizzato, sotto forma di tratti irregolari, probabilmente a causa della mescolanza dei rispettivi solventi e oli lubrificanti.

L'inchiostro utilizzato per la redazione dei vari campi di scrittura, in particolare il beneficiario, sugli assegni in verifica, era riconducibile a pennarello o penna a gel di colore nero, parzialmente consumato (come si può facilmente evincere dai difetti di inchiostrazione).

L'inchiostro utilizzato per la redazione delle firme era invece riconducibile a differenti penne a sfera.

Le operazioni di "cancellatura" per sfregamento degli inchiostri simpatici ha generato un effetto di espansione o distribuzione disomogenea dei pigmenti caratterizzanti gli stessi inchiostri, e in via più contenuta anche dei solventi e degli oli residui.

Anche i tentativi di dissoluzione degli inchiostri simpatici tramite esposizione a fonti di calore hanno comunque lasciato delle tracce.

Più in generale, per quanto riguarda gli inchiostri termosensibili, la cancellatura parziale o quasi totale si può anche ottenere esponendoli al calore di un forno, fon, lampade, aria calda in genere o passaggio attraverso i rulli di una stampante o fotocopiatrice, ecc.

Per riscaldamento tramite passaggio attraverso i rulli di una stampante o fotocopiatrice si ottiene inoltre un effetto di fissaggio per fusione sulla matrice cartacea di particelle di toner (costituito da particelle plastiche), che per effetto del calore si stabiliscono permanentemente e diffusamente sulla stessa, effetto chiaramente visibile su alcuni degli assegni esaminati. Questo effetto non è ottenibile (o si ottiene in misura molto più ridotta) per semplice fotocopiatura, ovvero quando l'assegno viene semplicemente disposto sul vetro di una fotocopiatrice, in tal caso l'assegno si può contaminare con particelle di toner preesistenti che però non si fissano sulla carta e tendono a disperdersi nei successivi passaggi.

In ogni caso la "cancellatura" degli inchiostri termosensibili ha consentito all'autore dei falsi di sovrascrivere la parte riservata al beneficiario degli assegni esaminati a proprio piacimento.

Le alterazioni apportate non risultavano visibili ad occhio nudo, ma non sono sfuggite ad un attento esame microscopico.

Le criticità dell'indagine
  • I moderni inchiostri "simpatici" permettono spesso di produrre dei falsi difficili da investigare;
  • è sempre necessario individuare la generica tipologia degli inchiostri utilizzati per le sovrascritture di documenti contraffatti, prima di iniziare indagini di dettaglio;
  • l'abbinamento di differenti tecniche indagine, analisi degli strumenti e degli inchiostri di manoscrittura, analisi microscopica e chimico-fisica dei residui di inchiostro apparentemente incoerenti, su uno stesso documento, permette di rilevare eventuali tratti o scritture residuali sottoposte a cancellazione per abrasione o termica, utili nella rilevazione di eventuali falsi o manipolazione di documenti originali;
  • anche documenti, o parti di documento, apparentemente "puliti" ad occhio nudo possono ad un attento esame microscopico riservare delle "sorprese".
Guida all'approfondimento

BOTTIROLI GIOVANNI “Tecniche non distruttive per l'Analisi didocumenti” in ALOIA MARISA, GIORDANO GIUSEPPE, VIGLIOTTIANGELO, Atti del Convegno Nazionale - La Perizia Su Scrittura – Analisi e Comparazione della Grafia, prato, SCUOLA SUPERIORE DI PERIZIE, 1997, pp. 225 – 242;

BOTTIROLI GIOVANNI, “Tecniche microspettroscopiche applicate all'analisi di documenti” in CRISTOFANELLI; PACIFICO, LENA SILVIO, Carta & Inchiostri, Ancona, AGI, 1999, pp. 239 – 253;

BOTTIROLI GIOVANNI, Metodologie di analisi del tratto inchiostrato, pp. 20;

CRISTOFANELLI PACIFICO, LENA SILVIO, Tecnica e Grafologia Giudiziaria - Aggiornamenti e prospettive, Ancona, AGI e IGM, 1997, pp. 127;

CRISTOFANELLI PACIFICO, LENA SILVIO, Carta & Inchiostri – Tecniche di Accertamento, Ancona, AGI, 1999, pp. 294; DELLAVALLE FRANCESCO, Presentazione di attrezzature sperimentali (di propria ideazione) per l'analisi spettrofotometrica degli inchiostri in occasione del WorkShop di grafologia peritale, Pesaro, 28-31 Agosto 2007, Coordinamento: Prof. Pacifico Cristofanelli;

DELLAVALLE FRANCESCO, Presentazione del nuovo spettrofotometro portatile Forinst Mod. SPF per la caratterizzazione cromatica degli inchiostri. In occasione del Work Shop di grafologia peritale, Pesaro, 28-31 Agosto 2008, Coordinamento: Prof. Pacifico Cristofanelli;

DELLAVALLE FRANCESCO, Lo spettrofotometro portatile SPF per la caratterizzazione cromatica degli inchiostri - V° Convegno Nazionale – Istituto di Grafologia Forense, Mesagne (BS), 6-7 Settembre 2008, Coordinamento: Dott. Giuseppe Giordano;

DILISSANO GIORGIO, NEVIA, Appunti di Chimica e Merceologia degli Inchiostri – Tecniche Analitiche Documentali, Trieste, giugno 2000, pp. 22 89;

EDDINS L. STEVEN, GONZALEZ C. RAFAEL, WOODS E. RICHARD, Digital Image Processing Using Matlab, Upper Saddle River (New Jersey), Pearson Prentice Hall, 2004, pp. 609;

GONZALEZ C. RAFAEL, WOODS E. RICHARD, Digital Image Processing Second Edition, Upper Saddle River (New Jersey), Pearson Prentice Hall, 2002, pp. 793;

RAVINETTO EGLE, Tesi di Laurea: Tecniche di illuminazione a stato solido per l'analisi di grafismi in ambito forense, Relatore: Prof. Lena Silvio, Università degli Studi di Urbino, Corso di Laurea in Tecniche Grafologiche, Anno Accademico 2005 – 2006, pp. 104 SERWAY A. RAYMOND, JEWETT W. JOHN Jr, MADONIA FRANCESCO, Principi di Fisica, EdiSES, 1998. pp. 1070

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