Il procedimento sommario di convalida di sfratto per morosità
15 Ottobre 2020
Il pagamento del canone in misura inferiore a quella convenzionalmente stabilita integra inadempimento grave secondo la valutazione fattane dal legislatore, anche se il conduttore abbia ritenuto di giustificare il suo comportamento con il fatto di essere titolare di un credito per restituzione di somme pagate in più del dovuto. L'inadempimento del conduttore può trovare valida giustificazione in un altrettanto grave inadempimento del locatore, come ad es. la presenza nell'immobile di gravi vizi. In tale ipotesi è da escludere la risoluzione del contratto per morosità Detto ciò, ai sensi dell'art. 657 c.p.c. il locatore può intimare al conduttore licenza per finita locazione, prima della scadenza del contratto, con la contestuale citazione per la convalida, rispettando i termini prescritti dal contratto, dalla legge o dagli usi locali. Ai sensi della stessa norma, il locatore può altresì intimare lo sfratto per finita locazione, con la contestuale citazione per la convalida, dopo la scadenza del contratto, se, in virtù del contratto stesso o per effetto di atti o intimazioni precedenti, è esclusa la tacita riconduzione. Infine, in base all'art. 658 c.p.c., il locatore può intimare sfratto per morosità, per il mancato pagamento dei canoni alle scadenze stabilite contrattualmente. In tema di morosità si evidenzia anche che l'art. 55 della l. n. 392/1978 stabilisce che, ai fini della sanatoria, il conduttore deve versare alla prima udienza o nel termine, non superiore a novanta giorni, in quella sede assegnato dal giudice (se sussistono comprovate ragioni di difficoltà), tutti i canoni scaduti, gli oneri accessori maturati, maggiorati dagli interessi e dalle spese processuali liquidate dal giudice.
|