Co.co.co. non genuina con P.A. e tutela del lavoratore

21 Settembre 2022

Il quesito affronta la questione dell'applicabilità dell'indennità prevista dall'art. 31, co. 5, L. n. 183/2010 anche ai co.co.co.

L'art. 32, co. 5, L. n. 183/2010 è applicabile anche ad una co.co.co. non genuina se la controparte del rapporto è la P.A.?

In linea con la giurisprudenza di legittimità, l'indennità prevista dall'art. 31, co. 5, L. n. 183/2010, è esaustiva di tutti i danni subiti dal lavoratore nei periodi di allontanamento dal lavoro per effetto dell'indebita frammentazione del rapporto.

Essa, invece, non limita il diritto del dipendente, assunto a termine, ad essere regolarmente retribuito in relazione ai periodi lavorati, sicché permangono inalterate le pretese retributive che trovano titolo nelle prestazioni rese.

Tale principio deve ritenersi applicabile anche alle co.co.co. non genuine, le quali siano state instaurate dalla Pubblica Amministrazione ed in relazione alle quali la Corte di Cassazione ha affermato che il danno subito dal lavoratore non coincide con le retribuzioni ed i correlati oneri previdenziali, perché questi sono dovuti, in virtù del principio di corrispettività di cui all'art. 2126 c.c., con riguardo alle prestazioni di lavoro svolte in via di fatto.

Pertanto, sebbene ai sensi dell'art. 36, co. 5, D.lgs. n. 165/2001, sia da escludere la trasformazione in un rapporto a tempo indeterminato, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno parametrato alla fattispecie di portata generale di cui all'art. 32, co. 5, prefato, quale danno presunto, con valenza sanzionatoria e qualificabile come “danno comunitario”.

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