Appello avverso sentenza del T.A.R. in materia di operazioni elettorali (art. 131)

Ciro Daniele Piro

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 131, l'appello avverso le sentenze emesse ai sensi dell'art. 130 nel rito elettorale è proponibile entro venti giorni dalla notifica della sentenza di primo grado. Possono proporre appello anche gli elettori o i candidati non parte del giudizio di primo grado (c.d. azione popolare). La disciplina specifica i termini processuali, che sono dimezzati, e dispone che l'udienza di discussione è fissata dal giudice in via d'urgenza. Se accoglie l'appello, il giudice riforma la sentenza di primo grado e può se del caso correggere, trasmettendo la sentenza agli enti interessati dalla procedura. Nei giudizi di appello avverso le sentenze emesse ai sensi dell'art. 129 c.p.a. valgono regole speciali: i termini sono ridotti a 2 giorni dalla notificazione della sentenza e la proposizione dell'appello va notificata, direttamente dal ricorrente o dal suo difensore, esclusivamente mediante consegna diretta, posta elettronica certificata o fax, all'ufficio che ha emanato l'atto impugnato, alla Prefettura e, ove possibile, agli eventuali contro interessati.

Formula

CONSIGLIO DI STATO

APPELLO EX ART. 131 C.P.A.

Nell'interesse di

- [PERSONA FISICA] [1], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [2]...., C.F. .... [ [3], PEC: .... [ [4], fax .... [5], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [6].

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [7]

- ricorrente -

CONTRO

- [ ....] [indicare l'ente della cui elezione si tratta], in persona del legale rappresentante pro tempore,

- resistente -

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./ Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. .... [8]

- controinteressato -

PER L'ANNULLAMENTO

- della sentenza del T.A.R. n. .... del ...., pubblicata il ...., con cui ha accolto/respinto il ricorso ai sensi dell'art. 130 c.p.a. in materia di operazioni elettorali, annullando l'atto di proclamazione degli eletti del ....

FATTO

[descrivere in maniera sintetica le vicende fattuali che hanno condotto alla presentazione del ricorso, con particolare riferimento al provvedimento di cui si chiede l'annullamento, al procedimento che lo ha preceduto e a ogni altro elemento di fatto utile]

1. Il ricorrente è candidato/cittadino elettore .... [indicare chi è il ricorrente quale è la sua qualità in relazione alla attività provvedimentale censurata]

2. In data ...., si svolgevano le elezioni relative al ....;

3. Durante le operazioni elettorali si verificavano i seguenti fatti ....;

4. All'esito, con atto del ...., si proclamavano eletti i ....

5. Con il ricorso RG ...., il ricorrente riteneva illegittimo e meritevole di annullamento l'atto di proclamazione indicato in ragione dei seguenti motivi di ....;

6. Con la sentenza qui gravata, il giudice di prime cure ha accolto/respinto il ricorso, sulla base delle seguenti considerazioni ....;

7. La sentenza indicata in epigrafe si rivela erronea ed è meritevole di annullamento per i seguenti motivi di

DIRITTO

I. Sulla legittimazione dell'appellante

L'odierno appellante propone il seguente ricorso, ai sensi dell'art. 131 c.p.a., nella sua qualità di ...., come si evince dalla documentazione che si allega (doc. ....).

II. Nel merito

[indicare i motivi per quali si ritiene erronea la sentenza impugnata]

La sentenza è meritevole di annullamento poiché ....

[svolgere le tesi in favore dell'accoglimento o del rigetto del ricorso di primo grado, in particolare:

- nell'ipotesi di sentenza di accoglimento, indicare eventuali motivi per cui il ricorso era inammissibile o improcedibile, anche con riguardo all'eventuale mancanza di interesse in capo al ricorrente; nel merito, evidenziare eventualmente difetto di istruttoria, contestando gli elementi che il giudice ha ritenuto di porre alla base della decisione di accoglimento]

- nell'ipotesi di sentenza di rigetto, insistere per l'accoglimento del ricorso, evidenziando vizi vizio che affliggono la sentenza del T.A.R.

A dimostrazione di quanto allegato si producono i seguenti documenti .... (allegati nn. ....), da cui si evince che .... [descrivere gli elementi probatori che si intende allegare al fine di dimostrare le proprie tesi].

P.Q.M.

Pertanto, si chiede a codesto Giudice di annullare la sentenza gravata e per l'effetto, confermare la proclamazione degli eletti avvenuta in data .... /riformare la proclamazione degli eletti, nel senso sopra indicato.

Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa.

Con vittoria di spese e onorari.

Si producono i seguenti documenti:

1) ....

Ai sensi dell'art. 10, comma 6, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia») e dell'art. 129 c.p.a., si dichiara che il presente procedimento è esente dal contributo unificato, trattandosi di contenzioso elettorale.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [9].

RELATA DI NOTIFICA

[V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate]

[1]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

[2]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.).

[3]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

[4]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

[5]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]».

[6]La procura, conferita ad avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, la procura alle liti è allegata al Modulo di deposito come documento informatico, ovvero copia informatica ottenuta dalla scansione della procura cartacea (e in tal caso il professionista dovrà attestarne la conformità nei modi previsti dall'art. 22, comma 2, del d.lgs. n. 82/2005 (‘Codice dell'Amministrazione Digitale'; cfr. art. 8, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021).

[7]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

[8] Ai sensi dell'art. 129, la notifica al contro interessato deve essere eseguita “ove possibile”. È anche possibile limitarsi ad indicare quale contro interessati, in maniera personale, i candidati delle liste ammesse, in quanto adeguata conoscenza del ricorso è effettuata mediante le forme di pubblicità legale definite dallo stesso art. 129, comma 3.

[9]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

La formula in commento si applica alle sentenze emesse in relazione alle operazioni elettorali di comuni, province, regioni e città metropolitane, in base all'art. 130 c.p.a. Per ciò che riguarda le elezioni del Parlamento europeo si deve avere riguardo anche alle previsioni speciali di cui all'art. 132, che consentono la proposizione dell'appello avverso il dispositivo di sentenza (v. formula “Appello avverso il dispositivo”).

Le modalità di proposizione dell'appello sono quelle ordinarie, in base alle quali l'atto deve prima essere notificato e quindi depositato (l'art. 131, comma 2, richiama l'applicazione generale della disciplina del processo di appello dinnanzi al Consiglio di Stato, alla quale tuttavia si deroga per taluni aspetti).

Legittimazione ad impugnare

Tra i soggetti legittimati a proporre appello figurano “coloro nei cui confronti è obbligatoria la notifica” della sentenza di prime cure, ossia, il ricorrente e i controinteressati, se costituiti, nel giudizio davanti al T.A.R. (è il caso, ad esempio dell'ente locale della cui elezione si tratta, al quale la sentenza deve essere trasmessa ai sensi dell'art. 130, comma 8).

La norma prevede altresì la legittimazione dei cittadini elettori, ancorché rimasti estranei al giudizio, secondo lo schema dell'azione popolare. Pertanto, qualsiasi elettore, anche se estraneo al giudizio di primo grado, può proporre appello (cfr. Cons. giust. Amm. Sicilia, n. 1064/2021; Cons. St. V, n. 790/1996; T.A.R. Sicilia (Catania) II, 12 marzo 2012, n. 656). Non si ritiene che tali soggetti possano tuttavia introdurre domande nuove o motivi di ricorso non introdotti ritualmente e tempestivamente dinanzi al giudice di primo grado (Morbidelli, Codice della giustizia amministrativa, 2015, Milano, 1239).

Anche se la parte è stata in giudizio personalmente in primo grado, in virtù del richiamo generale operato dal comma 2, in appello è necessaria l'assistenza di un difensore abilitato al patrocinio innanzi le giurisdizioni superiori (art. 95, comma 2) (Cons. St. V, n. 999/2011 e Cons. St., n. 81/2011).

Termini per la proposizione dell'appello e procedimento

Il termine di impugnazione della sentenza di primo grado è di venti giorni, che decorrono dalla notificazione della decisione per “coloro nei cui confronti la notifica è prevista come obbligatoria”, mentre per tutti gli altri candidati o elettori il termine di venti giorni decorre dalla data di pubblicazione della sentenza sull'albo pretorio del comune.

Con riferimento al termine lungo per impugnare, in mancanza di notificazione della sentenza di primo grado, lo stesso è disciplinato dal combinato disposto dell'art. 91, comma 3 e 130, comma 10, per cui risulta dimezzato rispetto a quello ordinario e pari a tre mesi decorrenti dalla pubblicazione della sentenza.

Si ritiene analogamente applicabile l'istituto della riserva di appello di cui all'art. 103 al fine di evitare la decadenza dall'appello per decorso degli ordinari termini di impugnazione (Cons. St., n. 5661/2015).

A seguito del deposito, il presidente della sezione fissa l'udienza di discussione in via d'urgenza (art. 130, comma 2; v. formula “Istanza di fissazione di udienza in appello nel contenzioso elettorale”). Al giudizio si applicano le norme che regolano il processo di appello innanzi al Consiglio di Stato, e i relativi termini sono dimezzati rispetto a quelli del giudizio ordinario (ciò vale per l'intervento in appello e per l'appello incidentale, per i quali valgono i termini ordinari dimidiati).

Il giudice di appello può, nel caso di accoglimento del ricorso, annullare interamente le operazioni elettorali, ovvero correggere il risultato elettorale con la sostituzione dei candidati illegittimamente proclamati con quelli di cui si sia accertato il diritto (art. 131, comma 9). La sentenza è immediatamente trasmessa ai soggetti di cui all'art. 130, comma 8, che provvedono agli adempimenti previsti in tema di comunicazioni e pubblicazione, anche ai sensi del comma 11 dello stesso art. 130 (si tratta, in particolare, della comunicazione agli interessati della correzione del risultato elettorale e della comunicazione da parte dell'Ufficio elettorale nazionale della correzione del risultato elettorale agli interessati ed alla segreteria del Parlamento europeo).

Revocazione e opposizione di terzo

Si ritiene ammissibile il rimedio straordinario della opposizione di terzo, pur limitato ai soli liticonsorti necessari pretermessi nel giudizio e non alla generalità degli elettori (cfr. Cons. St., n. 6012/2011). Si esclude che il delegato presentatore della lista sia una parte necessaria del giudizio di impugnazione avverso la proclamazione degli eletti atteso che le liste, in quanto tali, sono prive di soggettività giuridica (Cons. St. V, n. 1058/2012).

Nel caso di revocazione, trovano applicazione i termini ordinari e le modalità procedurali propri del giudizio cui pertiene la sentenza di cui si domanda la revocazione (dovendosi, come visto, distinguere il rito di primo grado da quello in fase di appello) (cfr. Cons. St. V, n. 2727/2011; Cons. St. V, n. 547/1988).  

Appello nel rito ex art. 129 c.p.a.

Un termine ancora più breve è fissato per il ricorso in appello nel rito speciale delineato dall'art. 129 (art. 129, comma 8). Questo infatti deve essere proposto, a pena di decadenza, nel termine di 2 giorni dalla pubblicazione della sentenza, mediante notifica, direttamente dal ricorrente o dal suo difensore, esclusivamente mediante consegna diretta, posta elettronica certificata o fax, all'ufficio che ha emanato l'atto impugnato, alla Prefettura e, ove possibile, agli eventuali controinteressati;

Anche in tale fase, l'ufficio che ha emanato l'atto impugnato rende pubblico il ricorso mediante affissione di una sua copia integrale in apposite bacheche in spazi sempre accessibili al pubblico e tale pubblicazione ha valore di notifica per pubblici proclami per tutti i controinteressati. La notificazione si ha per avvenuta il giorno stesso della predetta affissione. Si noti che, per le parti costituite nel giudizio di primo grado, la trasmissione si effettua presso l'indirizzo di posta elettronica certificata o il numero di fax indicato negli atti difensivi.

Entro lo stesso termine, si dovrà depositare l'atto di appello in copia presso il tribunale amministrativo regionale che ha emesso la sentenza di primo grado, il quale provvede ad affiggerlo in apposite bacheche in spazi accessibili al pubblico. Quindi, si procede al deposito presso la Segreteria del Consiglio di Stato, che provvede a pubblicarlo sul sito internet della giustizia amministrativa, oltre che ad affiggerlo in apposite bacheche in spazi accessibili al pubblico. Il deposito, a pena di decadenza, deve avvenire in conformità all'orario di apertura al pubblico della segreteria del Consiglio di Stato, stabilito con decreto del Presidente del Consiglio di Stato (Cons. St. V, n. 2394/2014). Successivamente all'entrata in vigore del processo telematico, si richiede il deposito con modalità telematiche.

Al giudizio di appello si applicano le disposizioni relative al giudizio di prime cure, con particolare riferimento ai tempi della discussione e della decisione del ricorso. Legittimati all'appello figurano, per giurisprudenza costante, anche i cittadini elettori – a prescindere dalla loro partecipazione al giudizio di prime cure (Cons. St. V, n. 250/2013; Cons. St., n. 5069/2015; Cons. St., n. 488/2011).

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