Attestazione di conformità ai fini del deposito della prova della notifica effettuata a mezzo PEC (art. 9, commi 1-bis e ter, l. n. 53/1994)

Ines Pisano

Inquadramento

Con l'entrata in vigore del PAT, per i ricorsi depositati in primo grado e in appello a decorrere dal 1° gennaio 2017, nei casi di cui la notifica dell'atto introduttivo del giudizio venga effettuata a mezzo PEC, anche la prova della notificazione dovrà essere fornita con modalità telematiche. Può tuttavia succedere che il sistema informativo della giustizia amministrativo sia temporaneamente indisponibile: in tal caso, anche nel PAT è stata introdotta – analogamente a quanto previsto per il PCT – una norma di salvaguardia, che consente di fornire la prova in giudizio della notifica effettuata a mezzo PEC con modalità cartacee.

L'art. 196 quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149 del 2022, tra l'altro, prevede la possibilità che il capo dell'ufficio autorizzi un deposito non con modalità telematiche solo quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste una situazione di urgenza, dandone comunicazione attraverso il sito istituzionale dell'ufficio.

Va tuttavia evidenziato che il processo amministrativo ha una disciplina autonoma, anche per quanto attiene alle ipotesi in cui il sistema informatico non sia in grado di ricevere i depositi telematici a causa dell'oggettiva impossibilità di funzionamento del SIGA, che non lascia spazio d'applicazione a quella del processo civile.

Formula

ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ AL FINE DEL DEPOSITO DELLA PROVA DELLA NOTIFICA A MEZZO PEC CHE NON POSSA ESSERE FORNITA CON MODALITÀ TELEMATICHE (ART. 9, COMMI 1- BIS E TER L. N. 53/1994)

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 9, commi 1-bis e ter l. n. 53/1994[1] , 16 undecies, comma 1, del d.l. n. 179/2012, convertito con modificazioni, in l. n. 221/2012 e s.m.i., e art. 14, comma 6, All. 1 del d.P.C.S. 28 luglio 2021[2] il sottoscritto difensore .... [3] in forza di procura alle liti rilasciata in data .... attesta che la presente copia analogica [4] è conforme alla notificazione effettuata mediante invio in data [gg/mm/aaaa] alle ore [hh:mm] di messaggio di posta elettronica certificata con i relativi allegati firmati digitalmente dalla casella PEC [ ....] [5] , detenuta dal sottoscritto legale in originale ed è composto da:

copia dell'atto introduttivo del giudizio sottoscritto digitalmente

copia informatica della procura alle liti conferita in modalità analogica/ procura ad litem sottoscritta digitalmente

relata di notifica sottoscritta digitalmente

stampa del messaggio pec di invio

stampa della ricevuta di accettazione

stampa ricevuta completa di avvenuta consegna

Luogo e data .... [6]

Firma Avv. .... [7]

[1]La norma di riferimento è l'art. 9, commi 1-bis e 1-ter, l. n. 53/1994 che così dispone: comma 1-bis. Qualora non si possa procedere al deposito con modalità telematiche dell'atto notificato a norma dell'articolo 3-bis, l'avvocato estrae copia su supporto analogico del messaggio di posta elettronica certificata, dei suoi allegati e della ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna e ne attesta la conformità ai documenti informatici da cui sono tratte ai sensi dell'art. 23, comma 1, d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i. comma 1-ter. In tutti i casi in cui l'avvocato debba fornire prova della notificazione e non sia possibile fornirla con modalità telematiche, procede ai sensi del comma 1-bis.

[2]L'art. 14, comma 6, All. 1 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 prevede che nei casi di cui al comma 1 – cioè, quando la notifica venga effettuata a mezzo PEC – la prova della notificazione è fornita con modalità telematiche. Qualora tale prova non sia possibile per effetto della oggettiva indisponibilità del SIGA, resa nota ai difensori con le modalità definite dal Responsabile del SIGA anche attraverso il sito web della giustizia amministrativa, il difensore procede ai sensi dell'art. 9, comma 1-bis, l. n. 53/1994. In tal caso, la Segreteria dell'ufficio giudiziario presso cui l'atto notificato è depositato procede tempestivamente ad estrarre copia informatica degli atti depositati ai fini dell'inserimento nel fascicolo informatico.

[3]L'attestazione di conformità può essere compiuta solo dal difensore che materialmente detiene l'originale della documentazione relativa alla notificazione effettuata a mezzo PEC. Nel compimento dell'attestazione di conformità, per espressa previsione legislativa, il difensore assume ad ogni effetto la veste di pubblico ufficiale.

[4]L'art. 23 del d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i. (CAD), riconosce alle copie analogiche di documenti la stessa efficacia probatoria dell'originale informatico da cui sono tratti se la loro conformità non viene espressamente disconosciuta (in giudizio). Diverso è il caso in cui la conformità all'originare informatico, in tutte le sue componenti, sia attestata da un pubblico ufficiale autorizzato. In questo caso, infatti, per negare alla copia analogica di documento informatico la stessa efficacia probatoria del documento sorgente si rende necessaria la querela di falso.

[5]La notificazione a mezzo PEC può essere inviata solo ad indirizzi risultanti dai pubblici elenchi di cui all'art. 16-ter della l. n. 221/2012 di conversione, con modificazioni, del d.l. n. 179/2012 e s.m.i. (attenzione: www.indicepa.gov.it non è pubblico elenco valido per le notifiche PEC l. n. 53/1994). L'art. 28 d.l. n. 76/2020 ha introdotto rilevanti modifiche all'articolo 16, commi 12 e 13 – espressamente applicabili al processo amministrativo, in virtù dell'espresso richiamo contenuto nell'art. 42 d.l. n. 90/2014, conv. in l. n. 114/2014 – nonché all'art. 16 d.l. n. 179/2012. Una delle novità più importanti è costituita dalla possibilità di utilizzare l'Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) quale pubblico elenco valido anche per le notifiche in proprio degli avvocati tramite PEC ai sensi della l. n. 53/1994. Specificamente, il nuovo comma 1-ter all'art. 16-ter d.l. n. 179/2012 introduce un meccanismo di sostituzione per quelle amministrazioni che continuassero a rendersi inadempienti agli obblighi di comunicazione per il registro PP.AA.; in tal caso, infatti, la notificazione potrà essere validamente effettuata al registro previsto dall'art. 6-ter d.lgs. n. 82/2005, che ora ha assunto la denominazione di Indice dei domicili digitali della P.A. e dei Gestori dei Pubblici Servizi; l'indirizzo di riferimento sarà quello indicato come primario secondo le previsioni delle Linee guida di AgID, nella sezione ente dell'amministrazione pubblica destinataria.

[6]La data, trattandosi di atto pubblico formato da un pubblico ufficiale, è quella in cui l'attestazione di conformità viene effettuata.

[7]Trattandosi di copia analogica, la firma è autografa.

Commento

Dopo l'entrata in vigore del PAT, la notificazione a mezzo PEC nel processo amministrativo – seppure costituisca una semplice facoltà [8] del difensore, e non un obbligo, e non sempre sia tecnicamente possibile – costituisce comunque la modalità ottimale con cui procedere alla notifica del ricorso introduttivo per i ricorsi depositati in primo grado e in appello a decorrere dal 1° gennaio 2017, ai fini del successivo deposito in giudizio della relativa prova con modalità telematiche [9].

L'art. 14, comma 6, All. 1 d.P.C.S. 28 luglio 2021 tuttavia prevede che qualora tale prova non sia possibile per effetto della oggettiva indisponibilità del SIGA, resa nota ai difensori con le modalità definite dal Responsabile del SIGA anche attraverso il sito web della giustizia amministrativa, il difensore procederà a depositare una copia analogica della documentazione informatica originale ai sensi dell'articolo 9, comma 1-bis, della l. n. 53/1994. Ciò significa che l'avvocato dovrà estrarre copia su supporto analogico del messaggio di posta elettronica certificata, dei suoi allegati e della ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna e attestarne la conformità ai documenti informatici da cui sono tratte ai sensi dell'art. 23, comma 1, del d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i.

Il rinvio del d.P.C.S. 28 luglio 2021 alle disposizioni dettate, in materia, per il PCT lascia intendere che le modalità di attestazione della conformità siano, nel caso in esame, le medesime di cui all'art. 16-undecies, comma 1, del d.l. n. 179/2012, convertito con modificazioni, in l. n. 221/2012 e s.m.i., ai sensi del quale quando l'attestazione di conformità prevista dalla l. n. 53/1994 si riferisce ad una copia analogica, l'attestazione stessa è apposta in calce o a margine della copia o su foglio separato, che sia però congiunto materialmente alla medesima.

Pertanto, il difensore potrà procedere o inserendo la formula di attestazione nella stampa cartacea della documentazione informatica, ad esempio tramite la creazione di apposto timbro di studio, da inserire in calce alla copia analogica del messaggio di invio della posta elettronica certificata, dei suoi allegati (necessariamente di almeno un atto e della relata), della ricevuta di accettazione (completa) e della ricevuta di avvenuta consegna (completa); oppure inserendola in un foglio (cartaceo) separato, che sia però congiunto materialmente alla relativa documentazione. In tal caso, si procederà ad un'unica attestazione che andrà congiunta in un unico fascicolo (mediante ad esempio il timbro di studio) con il messaggio di posta elettronica certificata, i suoi allegati e la ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna.

Una volta che il difensore avrà proceduto al deposito della documentazione cartacea, l'art. 14 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 prevede che la Segreteria dell'ufficio giudiziario presso cui l'atto notificato è depositato dovrà procedere “tempestivamente” ad estrarre copia informatica degli atti depositati in modalità cartacea ai fini del successivo inserimento nel fascicolo informatico.

La formulazione dell'art. 9, comma 1-bis, della l. n. 53/1994 lascia intendere che anche con riferimento alla copia analogica della documentazione relativa alla notifica effettuata con modalità informatiche [10] il difensore debba obbligatoriamente procedere all'attestazione di conformità [11]. Resta pertanto dubbio se, in ambito processuale, possa attribuirsi efficacia giuridica all'eventuale deposito in giudizio della copia semplice, priva di attestazione di conformità, secondo quanto previsto dall'art. 23, comma 2, del d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i. (CAD) [12].

[8]In tal senso depone espressamente la lettera dell'art. 3-bis della l. n. 53/1994 (Facoltà di notificazioni di atti civili, amministrativi e stragiudiziali per gli avvocati e procuratori legali), applicabile nel processo amministrativo in virtù dell'espresso rinvio dell'art. 39, comma 2, del c.p.a., oltre che l'art. 14 del d.P.C.S. 28 luglio 2021.

[9]A tal fine, i commi 3 e 4 dell'art. 14 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 prevedono che ai fini della prova in giudizio della notificazione a mezzo PEC, le ricevute di avvenuta consegna contengono anche la copia completa del messaggio di posta elettronica certificata consegnato, secondo quanto previsto nell'art. 6, comma 4, d.P.R. n. 68/2005 e che le ricevute di cui all'articolo 3-bis, comma 3, della l. n. 53/1994, la relazione di notificazione di cui al comma 5 dello stesso articolo e la procura alle liti sono depositate, unitamente al ricorso, agli altri atti e documenti processuali, esclusivamente sotto forma di documenti informatici, con le modalità telematiche stabilite dalle specifiche tecniche di cui all'art. 19.

[10]Analogamente a quanto previsto dall'art. 136, comma 2-ter, c.p.a. e dall'art. 14, comma 5, d.P.C.S. 28 luglio 2021 per l'ipotesi contraria di deposito di copia informatica di documentazione originale analogica.

[11]Si tratta di una differenza rilevante rispetto al tradizionale processo cartaceo, nel quale i documenti di causa potevano essere depositati in giudizio anche quali semplici “fotocopie” non autenticate, come espressamente riconosciuto dagli artt. 2712 ss. c.c., secondo cui le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime

[12]L'art. 23, comma 2, del d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i. stabilisce che le copie per immagine su supporto informatico di documenti originali formati in origine su supporto analogico nel rispetto delle regole tecniche di cui all'articolo 71 hanno la stessa efficacia probatoria degli originali da cui sono tratte se la loro conformità all'originale non è espressamente disconosciuta.

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