Atto per sostituzione congiunta di arbitro che ometta o ritardi l'attività dovuta (art. 813-bis c.p.c.)InquadramentoIn presenza di un ritardo o di una omissione nello svolgimento delle funzioni ad opera di un arbitro se, non diversamente stabilito, le parti, di comune accordo, possono provvedere alla sua sostituzione. Di tale sostituzione deve essere portato a conoscenza l'arbitro rimosso dall'incarico. Formula
ATTO PER SOSTITUZIONE CONGIUNTA DI ARBITRO EX ART. 813-BIS C.P.C. NEL PROCEDIMENTO PER ARBITRATO RITUALE IN CORSO TRA Il Sig. [PERSONA FISICA] [1], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/p.za ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC .... fax ...., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale .... o [PERSONA GIURIDICA] [2], con sede legale in ...., via/p.za ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/p.zza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC ...., fax ...., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale. E - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [3], in persona del legale rappresentante pro tempore, in forza di clausola compromissoria di cui all'articolo n. .... del contratto di [4].... concluso inter partes in data ....; PREMESSO - che nel detto procedimento per arbitrato rituale, si è proceduto congiuntamente alla nomina dell'unico arbitro, come previsto nella clausola compromissoria citata, nella persona del Dott. ...., con studio in .... alla via .... ed al n. .... o del collegio arbitrale nelle persone dei signori ...., con studio in .... alla via .... ed al n. ....; - che, il Dott. ...., già nominato unico arbitro oppure quale membro del collegio arbitrale, ha omesso o ritardato di compiere il seguente atto rientrante nelle proprie funzioni ...., nonostante il lungo tempo trascorso e l'invito reiterato a farlo, da ultimo con lettera raccomandata in data ....; - che, per tale grave omissione, che impedisce il giudizio, le parti, d'accordo tra di loro, intendono, con il presente, provvedere alla sostituzione del detto arbitro; COMUNICANO al Dott. ...., con studio in .... alla via .... ed al n. ...., la sua sostituzione con il Dott. ...., con studio in .... alla via .... ed al n. .... e con efficacia immediata. Luogo data .... Firma Avv. .... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] RELATA DI NOTIFICA [5] [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [1]L'atto di nomina dell'arbitro è un atto redatto dalla parte personalmente o da un procuratore speciale, sarà in ogni caso necessario che vengano identificati i soggetti con le generalità complete. [2]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [3]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [4]Indicare la tipologia di contratto che è stato concluso tra le parti, nonché la data, il numero e il luogo di registrazione. [5]Il presente atto deve essere comunicato in forma scritta all'arbitro rimosso dall'incarico, non necessariamente a mezzo dell'ufficiale giudiziario. CommentoDefinizione L'art. 813-bis c.p.c. disciplina un procedimento di sostituzione dell'arbitro che abbia omesso o ritardato il compimento di un atto rientrante nel proprio ufficio. In particolare, le parti, in questa ipotesi, possono provvedere congiuntamente alla sostituzione dell'arbitro e alla nomina di altro giudicante. Il presupposto per procedere a tale sostituzione è l'accordo delle parti, che determina una revoca congiunta, salvo il diritto dell'arbitro sostituito al compenso per l'attività svolta sino a tale momento. La sostituzione può essere oggetto di contestazione dell'arbitro sostituito e dar luogo al risarcimento dei danni, qualora la sostituzione fosse illegittima, in applicazione dell'art. 1725 c.c., in tema di revoca del mandato oneroso. Ove si inquadri il rapporto arbitri/parti alla stregua di contratto d'opera intellettuale, la sostituzione dell'arbitro configurerebbe un recesso del cliente e all'arbitro spetterebbero il rimborso delle spese sostenute e il pagamento del compenso sino a quel momento maturato. Per dar corso alla sostituzione non è necessaria la preventiva notificazione della diffida, ma è prevista la forma scritta ad substantiam della comunicazione. La ratio La funzione del procedimento di sostituzione dell'arbitro inadempiente disciplinato nell'art. 813-bis c.p.c. si rinviene nella prassi, anche internazionale, per cui non è infrequente che l'arbitro, posto in minoranza, tenga tattiche dilatorie per rinviare la decisione arbitrale e per far scadere il termine massimo dettato per la deliberazione del lodo. Basti pensare che un ricorrente di tentativo di boicottaggio dell'arbitrato era rappresentato dalla mancata disponibilità per la conferenza personale, oggi non più fisicamente richiesta, se non per la partecipazione alla deliberazione del lodo, che rimane comunque sottoscrivibile a maggioranza, come confermato dall'art. 823, comma 2, n. 7, c.p.c. tanto da essere espressamente disciplinato nell'art. 14 della Uncitral Model Law, il c.d. filibuste ring. Gli atti doverosi degli arbitri Prima dell'introduzione del d.lgs. n. 40/2006, comunemente si individuavano alcuni obblighi tipici degli arbitri dalla cui inosservanza derivava una responsabilità, quali rendere il lodo nel termine stabilito, rinunciare all'incarico senza giustificato motivo e omettere o ritardare il compito di un atto relativo alla propria funzione. A seconda poi della qualificazione del rapporto parti – arbitri si individuavano ulteriori atti doverosi. Pertanto chi riconduceva il rapporto al contratto di mandato reputava necessario che gli arbitri svolgessero il proprio incarico con l'ordinaria diligenza prevista dall'art. 1710 c.c.; al contrario quanti reputavano applicabile la disciplina del contratto d'opera professionale consideravano gli arbitri responsabili solo per i casi di dolo o colpa grave in presenza di problemi tecnici di particolare difficoltà; quanti ancora facevano riferimento all'esistenza di un contratto tipico concludevano che i diritti e gli obblighi dovevano ricavarsi esclusivamente dalle norme del codice di procedura civile. L'attuale art. 813-ter c.p.c. contiene una disciplina analitica da cui desumere le ipotesi di responsabilità degli arbitri. Le ipotesi previste sono: i) se con dolo o colpa grave gli arbitri abbiano omesso o ritardato atti dovuti; ii) se abbiano rinunciato all'incarico senza giustificato motivo; iii) se con dolo o colpa grave abbiano omesso o impedito la pronuncia del lodo entro il termine fissato dagli artt. 820 e 826 c.p.c. Al di fuori delle ipotesi elencate vi possono essere ulteriori comportamenti omissivi e produttivi di danno da ascrivere agli arbitri a titolo di responsabilità solamente se sono l'effetto di dolo o di colpa grave (Bove, Responsabilità degli arbitri, in Judicium.it; Briguglio, La responsabilità dell'arbitro al bivio fra responsabilità professionale e responsabilità del giudice, in Giust. civ., 2006, II, 57 e ss.). Mentre per la determinazione del risarcimento del danno rileva l'elemento soggettivo del dolo o della colpa grave con cui ha agito l'arbitro, lo stesso non è rilevante ai per la sostituzione dell'arbitro inadempiente. Le condotte, infatti, che possono dar luogo legittimamente ad una sostituzione sono tutte quelle che sostanziandosi in un inadempimento rendono concretamente impossibile lo svolgimento della procedura, tra cui il rifiuto di partecipare all'emanazione del lodo. |