Codice di Procedura Civile art. 473 bis 7 - Nomina del tutore e del curatore del minore 1

Caterina Costabile

Ambito di applicazione. Mutamento del rito12

[I]. Le disposizioni del presente titolo si applicano ai procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie attribuiti alla competenza del tribunale ordinario, del giudice tutelare e del tribunale per i minorenni nonche' alle domande di risarcimento del danno conseguente a violazione dei doveri familiari, salvo che la legge disponga diversamente. Sono in ogni caso esclusi i procedimenti di scioglimento della comunione legale, quelli volti alla dichiarazione di adottabilita', quelli di adozione di minori di eta' e quelli attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea3.

[II].  Per quanto non disciplinato dal presente titolo, i procedimenti di cui al primo comma sono regolati dalle norme previste dai titoli I e III del libro secondo.

[III]. Quando rileva che uno dei procedimenti previsti dal primo comma e' promosso in forme diverse da quelle previste dal presente titolo, il giudice ordina il mutamento del rito e fissa l'udienza di cui all'articolo 473-bis.21 assegnando alle parti termini perentori per l'eventuale integrazione degli atti4.

[IV]. Quando rileva che una causa promossa nelle forme stabilite dal presente titolo riguarda un procedimento diverso da quelli previsti dal primo comma, il giudice, se la causa stessa rientra nella sua competenza, ordina il mutamento del rito dando le disposizioni per l'ulteriore corso del processo, altrimenti dichiara la propria incompetenza e fissa un termine perentorio per la riassunzione della causa con il rito per essa previsto5.

[V]. I provvedimenti di cui al terzo e al quarto comma sono pronunciati non oltre la prima udienza. Gli effetti sostanziali e processuali della domanda si producono secondo le forme del rito seguito prima del mutamento e restano ferme le decadenze e le preclusioni maturate secondo le norme del rito seguito prima del mutamento6.

[1] Rubrica sostituito  dall'art. 3, comma  6, lett. a), numero 3) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164.  La rubrica precedente era la seguente: «Ambito di applicazione». Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. 

[2] Articolo inserito dall'art. 3, comma 33,  del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

[3] Comma sostituito  dall'art. 3, comma  6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Il testo del comma era il seguente:  «Le disposizioni del presente titolo si applicano ai procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie attribuiti alla competenza del tribunale ordinario, del giudice tutelare e del tribunale per i minorenni, salvo che la legge disponga diversamente e con esclusione dei procedimenti volti alla dichiarazione di adottabilità, dei procedimenti di adozione di minori di età e dei procedimenti attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea»: ai sensi dell'art. 50 d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149,  le parole «tribunale per i minorenni», ovunque presenti, in tutta la legislazione vigente, sono sostituite dalle parole «tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie», con la decorrenza indicata dall'art. 49, comma 1, d.lgs. 149, cit.

[4] Comma aggiunto dall'art. 3, comma  6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

[5]  Comma aggiunto dall'art. 3, comma  6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

[6]  Comma aggiunto dall'art. 3, comma  6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

Inquadramento

La norma in esame assolve ad una duplice funzione.

In primo luogo quella di evitare il protrarsi di prassi non uniformi in ordine alla nomina del tutore o di soggetto chiamato a esercitare la responsabilità genitoriale, nell'ambito ed all'esito dei procedimenti aventi ad oggetto domande di decadenza dalla responsabilità genitoriale (ex art. 330 c.c.) o di adozione di misure limitative della responsabilità genitoriale in presenza di condotte dei genitori pregiudizievoli per la prole (ex art. 333 c.c.).

In secondo luogo il legislatore – recependo delle prassi sperimentali di alcuni Tribunali di merito – ha deciso di forgiare nuovi strumenti normativi che permettano al giudice della famiglia e dei minori di avere a disposizione ulteriori possibilità di intervento per adottare provvedimenti maggiormente rispondenti alle esigenze del caso concreto.

Nomina del tutore

Il primo comma dell'art. 473-bis. 7 c.p.c. sancisce che il giudice (anche istruttore) può procedere all'apertura della tutela ed alla nomina del tutore del minore sia nel corso del procedimento quando sono adottati nei confronti di entrambi i genitori provvedimenti provvisori di sospensione o decadenza dalla responsabilità genitoriale – nominando in tal caso un tutore provvisorio –, sia quando tali provvedimenti sono emessi all'esito del procedimento.

Al fine di superare la disomogeneità delle prassi riscontrate sul territorio nazionale e di elidere il rischio di sovrapposizione di competenze e di adozione di provvedimenti contrastanti, l'ultimo periodo del primo comma precisa che nel caso in cui la nomina del tutore avvenga nel corso del procedimento ex art. 330 c.c., le funzioni di vigilanza e controllo di cui all'art. 344 c.c., usualmente attribuite al giudice tutelare, sono esercitate dal giudice che procede.

Quando , invece, l'apertura della tutela e la nomina del tutore sono effettuate all'esito del procedimento il giudice che procede deve disporre la trasmissione del provvedimento al giudice tutelare del luogo di residenza abituale del minore affinché possa essere aperta la tutela (art. 473-bis. 7 terzo comma).

Il curatore speciale “sostanziale” del minore

L'art. 1, comma 23, lett. dd), l. n. 206/2021 sanciva che il legislatore delegato avrebbe dovuto prevedere “la possibilità di nomina di un tutore del minore, anche d'ufficio, nel corso ed all'esito dei procedimenti di cui alla lettera a), ed in caso di adozione di provvedimenti ai sensi degli articoli 330 e 333 del codice civile.”. Tuttavia, in sede di attuazione della delega si è preferito operare una differenziazione tra le ipotesi di procedimenti aventi ad oggetto domande di decadenza dalla responsabilità genitoriale dalle domande di cui all'art. 333 c.c., e ciò al fine di rendere le norme processuali maggiormente omogene rispetto alle disposizioni sostanziali che disciplinano i presupposti per la nomina del tutore.

Più precisamente, l'art. 343 c.c. prevede l'apertura della tutela qualora entrambi genitori siano morti ovvero se “per altre cause non possono esercitare la responsabilità genitoriale”: tale locuzione è stata tradizionalmente riferita alle ipotesi in cui i genitori per impedimento oggettivo, quale ad esempio irreperibilità, malattia fisica o mentale che impedisca totalmente al genitore di assumere decisioni per il figlio, non possano esercitare i compiti genitoriali.

Per tale ragione, si è ritenuto preferibile non prevedere la possibilità di nomina di un tutore in caso di provvedimenti limitativi della responsabilità genitoriale, bensì prevedere la nomina di un curatore speciale del minore cui attribuire unicamente precisi compiti.

Il secondo comma della norma in esame prevede che il giudice, anche d'ufficio, può nominare al minore un curatore speciale all'esito del procedimento in cui è adottato un provvedimento di limitazione della responsabilità genitoriale ai sensi dell'art. 333 c.c. attribuendogli specifici poteri di intervento .

Si è in tal modo configurato l'istituto del curatore del minore “sostanziale” che, a differenza di quello nominato ai sensi del successivo art. 473-bis.8 c.p.c. con funzione “processuale” (in quanto chiamato a rappresentare il minore nel corso dei procedimenti in cui sono coinvolti i suoi interessi), ha il compito di esercitare gli specifici interventi di natura sostanziale attribuitigli nel provvedimento che ha definito un procedimento relativo al minore adottando misure limitative della responsabilità genitoriale.

Il provvedimento di nomina deve indicare:

• la persona presso la quale il minore è collocato (genitori, parenti, o struttura);

• la precisa individuazione dei compiti riservati al curatore – eventualmente previa autorizzazione del giudice tutelare – e di quelli che possono essere compiuti dal soggetto presso il quale il minore ha residenza abituale (genitore, altro parente, o responsabile di una struttura residenziale);

• i termini entro i quali il curatore deve periodicamente inviare relazioni al giudice tutelare al quale è attribuita la vigilanza ai sensi dell'art. 337 c.c. sull'andamento degli interventi, sui rapporti tra il minore e i genitori, sull'attuazione dei progetti previsti nel provvedimento di nomina del curatore predisposto al giudice che ha adottato la misura.

La Relazione illustrativa del decreto legislativo 10 ottobre 2022 n. 149 evidenzia come il legislatore abbia deciso di recepire un orientamento ermeneutico proprio di alcuni Tribunali, per il quale, in caso di elevatissima conflittualità genitoriale, non risolta neppure con l'adozione di misure, quali il monitoraggio del nucleo familiare o l'affidamento del minore al servizio sociale, era stata disposta la sospensione dalla responsabilità genitoriale dei genitori, mantenendo in capo agli stessi la gestione delle questioni di ordinaria amministrazione relative ai minori, attribuendo al contempo ad un soggetto terzo il compimento degli atti di straordinaria amministrazione e comunque le decisioni di maggiore rilevanza per i minori (quali ad esempio la decisione sulla iscrizione scolastica, sulle cure mediche, su trattamenti sanitari etc.).

Tale scelta normativa è stata dovuta alla verifica che in alcuni territori, anche a causa delle croniche carenze di organico, i responsabili del servizio sociale affidatario non sono stati in grado nelle ipotesi di elevatissima conflittualità genitoriale di compiere le scelte relative al minore anche quando espressamente attribuite nel provvedimento giudiziale di nomina, con rimessione delle stesse all'autorità giudiziaria attraverso l'invito al genitore interessato alla decisione ad investire della stessa il tribunale, con il verificarsi di situazioni di stallo che possono creare pregiudizio per il minore.

Pertanto, il legislatore ha deciso di ampliare lo strumentario a disposizione del giudice della famiglia e dei minori, introducendo un ulteriore strumento volto a consentire il superamento delle situazioni in cui i genitori, pur essendo idonei a garantire l'accudimento quotidiano della prole, a causa del conflitto imputabile alla condotta di entrambi (con conseguente impossibilità di disporre l'affidamento esclusivo ad uno dei due), o a causa di altre difficoltà (comunque non tali da comportare la decadenza) non riescano ad assumere alcuna decisione di maggiore rilevanza per i figli, e la conflittualità sia così elevata da paralizzare, nella sostanza, gli interventi già disposti dal Tribunale.

Bibliografia

Arcieri, Il minore nel nuovo processo familiare: le regole sull'ascolto e la rappresentanza, in Fam. e dir., 2022, 4, 380; Caratta, Un nuovo processo di cognizione per la giustizia familiare e minorile, in Fam. e dir., 2022, 4, 349; Costabile, Il curatore speciale del minore in Riforma del Processo per le persone, i minorenni e le famiglie, a cura di R. Giordano e A. Simeone, Milano, 2022, 135 ss.; Danovi, Il nuovo rito delle relazioni familiari, in Fam. e dir., 2022, 8-9, 837; Dogliotti, La riforma della giustizia familiare e minorile: dal Tribunale per i minorenni al Tribunale per le persone, i minorenni, le famiglie, in Fam. e dir., 2022, 4, 333; Donzelli, Prime riflessioni sul minore come parte del processo alla luce del processo civile, in iudicium.it, 31 gennaio 2022; Fiorendi, Bigenitorialità e rifiuto del minore alla frequentazione del genitore non collocatario, in ilfamiliarista.it, 19 luglio 2019; Lupoi, Il processo di famiglia, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 2021, 4, 1003; Poliseno, Il Curatore speciale del minore, in La riforma del giudice e del processo per le persone, i minori e le famiglie, a cura di C. Cecchella, Giappichelli, 2022, 94; Russo, La partecipazione del minore al processo nella riforma del rito civile, in Fam. e dir., 2022, 6, 643; Sarnari, Il nuovo processo familiare. Brevi riflessioni su alcuni principi della legge delega n. 206/2021, in ilfamiliarista.it, 29 marzo 2022; Viccei, Ascolto del minore e valutazione del suo rifiuto di vedere il padre, in ilfamiliarista.it, 11 febbraio 2020; Vullo, Nuove norme per i giudizi di separazione e divorzio, in Fam. e dir., 2022, 4, 357.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario