Codice di Procedura Civile art. 281 duodecies - Procedimento 1Procedimento 1 [I]. Alla prima udienza il giudice se rileva che per la domanda principale o per la domanda riconvenzionale non ricorrono i presupposti di cui al primo comma dell'articolo 281-decies, dispone con ordinanza non impugnabile la prosecuzione del processo nelle forme del rito ordinario fissando l'udienza di cui all'articolo 183, rispetto alla quale decorrono i termini previsti dall'articolo 171-ter. Nello stesso modo procede quando, valutata la complessità della lite e dell'istruzione probatoria, ritiene che la causa debba essere trattata con il rito ordinario. [II]. Entro la stessa udienza l'attore può chiedere di essere autorizzato a chiamare in causa un terzo, se l'esigenza è sorta dalle difese del convenuto. Il giudice, se lo autorizza, fissa la data della nuova udienza assegnando un termine perentorio per la citazione del terzo. Se procede ai sensi del primo comma il giudice provvede altresì sulla autorizzazione alla chiamata del terzo. La costituzione del terzo in giudizio avviene a norma del terzo comma dell'articolo 281-undecies. [III]. Alla stessa udienza, a pena di decadenza, le parti possono proporre le domande e le eccezioni che sono conseguenza della domanda riconvenzionale e delle eccezioni proposte dalle altre parti2. [IV]. Quando l'esigenza sorge dalle difese della controparte, il giudice, se richiesto, concede alle parti un termine perentorio non superiore a venti giorni per precisare e modificare le domande, le eccezioni e le conclusioni, per indicare i mezzi di prova e produrre documenti, e un ulteriore termine non superiore a dieci giorni per replicare e dedurre prova contraria.3 [V]. Se non provvede ai sensi del secondo e del quarto comma e non ritiene la causa matura per la decisione il giudice ammette i mezzi di prova rilevanti per la decisione e procede alla loro assunzione. [1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 21, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". [2] Le parole «le domande e» sono state inserite dall'art. 3, comma 1, lett. hh) , n. 1, del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. [3] Le parole «Quando l'esigenza sorge dalle difese della controparte, il giudice, se richiesto, concede» sono state sostituite alle parole « Se richiesto e sussiste giustificato motivo, il giudice può concedere» dall'art. 3, comma 1, lett. hh) , n. 2, del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoIstanza al giudice per mutamento del rito ex art. 281-duodecies; Memoria ex art. 281-duodecies quarto comma primo termine; Memoria ex art. 281-duodecies quarto comma secondo termine Il nuovo art. 281-duodecies, inserito dal d.lgs. n. 149/2022, dispone che il giudice alla prima udienza deve accertare, sulla base delle difese svolte dalle parti, che la domanda principale e l'eventuale domanda riconvenzionale poggiano su fatti non controversi, o siano fondate su prova documentale, o siano di pronta soluzione o richiedano comunque un'istruzione non complessa. Altrimenti, dispone con ordinanza non impugnabile la prosecuzione del processo nelle forme del rito ordinario, fissando l'udienza di cui all'articolo 183, rispetto alla quale decorrono i termini previsti dall'articolo 171-ter. La valutazione, da parte del giudice, della necessità di un'istruzione non semplificata presuppone, quindi, che le parti abbiano dedotto negli atti introduttivi tutte le istanze istruttorie che ritengano necessarie per adempiere all'onere probatorio. Entro la prima udienza l'attore può poi chiedere di essere autorizzato a chiamare in causa un terzo, se l'esigenza è sorta dalle difese del convenuto, a modello di quanto previsto nel rito ordinario dall'art. 183, comma 5. Attività consentiteAlla stessa udienza, a pena di decadenza, le parti possono proporre le domande (così il decreto legislativo correttivo – d.lgs. n. 164/2024) e le eccezioni che sono conseguenza della domanda riconvenzionale e delle eccezioni proposte dalle altre parti. Quando l'esigenza sorge dalle difese della controparte, il giudice, se richiesto, concede (così il decreto legislativo correttivo – d.lgs. n. 164/2024) alle parti un termine perentorio non superiore a venti giorni per precisare e modificare le domande, le eccezioni e le conclusioni, per indicare i mezzi di prova e produrre documenti, e un ulteriore termine non superiore a dieci giorni per replicare e dedurre prova contraria. Questa eventuale appendice della trattazione è, dunque, subordinata alla richiesta di parte ed al riscontro che la facoltà di modificare domande, eccezioni e conclusioni sia imposta dalle difese della controparte , ma non è più declinata come conseguenza di un'autorizzazione rimessa al potere discrezionale del giudice in presenza di gravi motivi. L'ampliamento delle facoltà delle parti operato dal decreto correttivo, in forma di possibile reconventio reconventionis dell'attore e di facilitazione dei presupposti per la concessione dei termini per le memorie di precisazione e modificazione dovrebbe servire a superare lo scetticismo dei difensori ad avvalersi del rito semplificato. Al fine di segnare i limiti delle attività di precisazione e modificazione consentite, torneranno utili i principi enunciati nelle sentenze n. 22404 del 2018 e n. 12310 del 2015 delle Sezioni Unite (Cass. S.U., n. 22404/2018;Cass. S.U., n. 12310/2015). Di seguito, se non ritiene la causa matura per la decisione, il giudice ammette i mezzi di prova rilevanti per la decisione e procede alla loro assunzione. BibliografiaMetafora, Riforma processo civile: il procedimento «semplificato» di cognizione, in ilprocessocivile.it, 12 gennaio 2022; Motto, Prime osservazioni sul procedimento semplificato di cognizione, in judicium, 16 Gennaio 2023; Vellani, Brevi note alle norme in materia di processo semplificato, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2021, 1027 ss. |