Codice di Procedura Civile art. 819 quater - Riassunzione della causa1

Mauro Di Marzio

Riassunzione della causa1

[I]. Il processo instaurato davanti al giudice continua davanti agli arbitri se una delle parti procede a norma dell'articolo 810 entro tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza con cui è negata la competenza in ragione di una convenzione di arbitrato o dell'ordinanza di regolamento.

[II]. Il processo instaurato davanti agli arbitri continua davanti al giudice competente se la riassunzione della causa ai sensi dell'articolo 125 delle disposizioni di attuazione del presente codice avviene entro tre mesi dal passaggio in giudicato del lodo che declina la competenza arbitrale sulla lite o dalla pubblicazione della sentenza o dell'ordinanza che definisce la sua impugnazione.

[III]. Le prove raccolte nel processo davanti al giudice o all'arbitro dichiarati non competenti possono essere valutate come argomenti di prova nel processo riassunto ai sensi del presente articolo.

[IV]. L'inosservanza dei termini fissati per la riassunzione ai sensi del presente articolo comporta l'estinzione del processo. Si applicano gli articoli 307, quarto comma, e 310.

[1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 52, lett. d), del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149  (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022, il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 , come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

Inquadramento

A seguito della della dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 819-ter, per la quale si rinvia al relativo commento, è sorta l'esigenza di disciplinare la translatio iudici nell'uno e nell'altro senso, ossia dagli arbitri al giudice e viceversa.

A ciò ha provveduto la norma in commento, stabilendo che:

–) Il processo instaurato davanti al giudice continua davanti agli arbitri se una delle parti procede a norma dell'art. 810, e cioè effettua la relativa nomina, entro tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza con cui è negata la competenza in ragione di una convenzione di arbitrato o dell'ordinanza di regolamento di competenza eventualmente pronunciata;

–) il processo instaurato davanti agli arbitri continua davanti al giudice competente se la riassunzione della causa ai sensi dell'art. 125 disp. att. c.p.c. ha luogo entro tre mesi dal passaggio in giudicato del lodo che declina la competenza arbitrale sulla lite o dalla pubblicazione della sentenza o dell'ordinanza che definisce la sua impugnazione;

–) le prove raccolte nel processo davanti al giudice o all'arbitro dichiarati non competenti possono essere valutate come argomenti di prova nel processo riassunto;

–) l'inosservanza dei termini fissati per la riassunzione comporta l'estinzione del processo in applicazione degli artt. 307, comma 4, e 310.

In buona sostanza, così come avviene in caso di incompetenza tra giudici, il nuovo art. 819-quater c.p.c. fa salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda arbitrale o giudiziale, stabilendo che, chiunque dei due (arbitro o giudice) si sia dichiarato incompetente, siano fatti salvi gli effetti della domanda in caso di tempestiva riassunzione.

Bibliografia

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