Codice di Procedura Civile art. 281 decies - Ambito di applicazione 1

Antonio Scarpa

Ambito di applicazione1

[I]. Quando i fatti di causa non sono controversi, oppure quando la domanda è fondata su prova documentale, o è di pronta soluzione o richiede un'istruzione non complessa, il giudizio è introdotto nelle forme del procedimento semplificato.

[II]. Nelle sole cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio puo' essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al primo comma2.

[III].Le disposizioni di cui al primo e al secondo comma si applicano anche alle opposizioni previste dagli articoli 615, primo comma, 617, primo comma, e 645 3.

[1] Articolo così inserito dall'art. 3, comma 21,  del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022,n. 197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

[2] Comma sostituito dall'art. 3, comma 2, lett. ff), n. 1, d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Il testo precedente era il seguente: «Nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica la domanda può sempre essere proposta nelle forme del procedimento semplificato.» Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

[3] Comma inserito dall'art. 3, comma 2, lett. ff), n. 2, d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023.

Inquadramento

In attuazione dei criteri e principi dettati dal comma 5 dell'articolo unico della legge di delega, il d.lgs. 149/2022, con effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023, ha introdotto, nel nuovo Capo III-quater del Libro II, Titolo I, c.p.c., il c.d. “procedimento semplificato di cognizione”. Esso è applicabile sia “sempre” nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, sia nella cause in cui il tribunale giudica in composizione collegiale, quando i fatti di causa non sono controversi, oppure quando la domanda è fondata su prova documentale, o è di pronta soluzione o richiede un'istruzione non complessa.

L‘art. 183- bis , che era stato modificato dal d.lgs. n. 149/2022 (sostituendo il riferimento al rito semplificato di cognizione al precedente richiamo del rito sommario; eliminando il limite applicativo delle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica; disponendo che il mutamento del rito suppone che per tutte le domande avanzate ricorrano i presupposti di cui al primo comma dell'art. 281- decies ; stabilendo che la prosecuzione del processo nelle forme del rito semplificato avviene applicando il comma quinto dell'art. 281- duodecies ), è stato abrogato dal decreto legislativo (d.lgs. n. 164/2024) concernente disposizioni integrative e correttive, prevedendo l'anticipazione al momento delle verifiche preliminari ex art. 171-bis del provvedimento di conversione del rito ordinario in rito semplificato, ove il giudice ritenga che in relazione a tutte le domande proposte ricorrono i presupposti di cui al primo comma dell'art. 281-decies.

A norma del parimenti novellato art. 316, davanti al giudice di pace la domanda si propone nelle forme del procedimento semplificato di cognizione, in quanto compatibili e non derogate dalle disposizioni del relativo titolo.

Un ulteriore intervento è stato operato sul d.lgs. n. 150/2011, sostituendo il rito semplificato di cognizione nelle controversie che dapprima comportavano il ricorso al rito sommario.

Ambito di applicazione

Conformemente ai principi dettati dalla legge di delega, il procedimento semplificato sostituisce quello previsto dai previgenti artt.702-bis ss. c.p.c.; è stato sistematicamente collocato nel libro II del codice di procedura civile; si prevede che, in difetto delle sue condizioni di ammissibilità (fatti di causa non controversi, istruzione basata su prova documentale, di pronta soluzione o comunque non complessa), la causa sia trattata con il rito ordinario di cognizione; nello stesso modo si procede ove sia avanzata domanda riconvenzionale priva delle condizioni di applicabilità del procedimento semplificato; sono stabiliti termini ridotti rispetto a quelli dettati per il rito ordinario per lo svolgimento delle difese e il maturare delle preclusioni; il procedimento si conclude con sentenza.

A differenza delle iniziali intenzioni palesate nel recente percorso di riforma, il procedimento semplificato mantiene la caratteristica, già propria del sommario ex artt. 702-bis e ss., di affiancarsi in via opzionale al procedimento ordinario di cognizione, senza rendersi esclusivo. Si è osservato che la coesistenza del rito ordinario e del rito semplificato è giustificata dall'esigenza di gestire adeguatamente le cause che siano complesse, o per la pluralità di parti convolte, o per l'articolazione fattuale e probatoria della fattispecie (Vellani).

In sostanza, come evidenziato in dottrina, il procedimento semplificato costituisce, nell'ambito delle controversie soggette al rito ordinario, di competenza in primo grado del tribunale in composizione collegiale o monocratica, il rito esclusivo e sostitutivo di quello ordinario al ricorrere dei presupposti del comma 1, ed invece un rito concorrente e alternativo a quello ordinario, ad iniziativa di chi assume l'iniziativa processuale, al di fuori di tali ipotesi e purché la causa sia di competenza del tribunale in composizione monocratica (Motto).

Il decreto legislativo (d.lgs. n. 164/2024) concernente disposizioni integrative e correttive al d.lgs. n. 149/2022, ha peraltro modificato la formulazione del secondo comma della diposizione in commento, specificandolo nel senso che nelle sole cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio può essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al primo comma . Si è altresì chiarito col decreto correttivo che le disposizioni di cui al primo e al secondo comma si applicano anche alle opposizioni previste dagli artt. 615, primo comma, 617, primo comma, e 645.  

 Per l'esperibilità delle forme del procedimento sommario di cognizione ex art. 702-bis ai fini dell'opposizione a decreto ingiuntivo, Cass. II, n. 34501/2022; Cass. II, n. 25543/2023; in senso contrario, Cass. lav. n. 4330/2023

Bibliografia

Metafora, Riforma processo civile: il procedimento «semplificato» di cognizione, in ilprocessocivile.it, 12 gennaio 2022; Motto, Prime osservazioni sul procedimento semplificato di cognizione, in judicium, 16 Gennaio 2023; Vellani, Brevi note alle norme in materia di processo semplificato, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2021, 1027 ss.

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