Codice di Procedura Penale art. 554 quinquies - Revoca della sentenza di non luogo a procedere 1Revoca della sentenza di non luogo a procedere1 1. Se dopo la pronuncia della sentenza di non luogo a procedere sopravvengono o si scoprono nuove fonti di prova che, da sole o unitamente a quelle già acquisite, possono determinare l'utile svolgimento del giudizio, il giudice su richiesta del pubblico ministero dispone la revoca della sentenza. 2. Con la richiesta di revoca il pubblico ministero trasmette alla cancelleria del giudice gli atti relativi alle nuove fonti di prova. 3. Il giudice, se non dichiara inammissibile la richiesta, designa un difensore all'imputato che ne sia privo, fissa la data dell'udienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso al pubblico ministero, all'imputato, al difensore, alla persona offesa e alle altre parti costituite. Il procedimento si svolge nelle forme previste dall'articolo 127. 4. Sulla richiesta il giudice provvede con ordinanza e quando revoca la sentenza di non luogo a procedere fissa la data dell'udienza per la prosecuzione del giudizio ai sensi dell'articolo 554-ter, commi 3 e 4. In questo caso, le istanze di cui all'articolo 554-ter, comma 2, sono proposte, a pena di decadenza, prima dell'apertura del dibattimento. 5. Si applica l'articolo 437. [1] Articolo inserito dall'art. 32, comma 1, lett. d), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Per l'applicazione del presente articolo v. quanto disposto dall'art. 89-bis d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come inserito dall'art. 5-octies, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoLa disposizione in commento è stata inserita dall'art. 32, comma 1, lett. d), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. “riforma Cartabia”). Per la funzione ed i caratteri generali della nuova udienza predibattimentale nei procedimenti con citazione diretta a giudizio, cfr. sub art. 552. Nel caso in cui, a seguito della pronuncia della sentenza di non luogo a procedere, sopravvengano o si scoprano nuove fonti di prova che, da sole o unitamente a quelle già acquisite, possano determinare l'utile svolgimento del giudizio, il giudice, su richiesta del pubblico ministero (corredata dall'allegazione degli atti relativi alle nuove fonti di prova), dispone la revoca della sentenza. Il giudice, se non dichiara inammissibile la richiesta, designa un difensore all'imputato che ne sia privo, fissa la data dell'udienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso al pubblico ministero, all'imputato, al difensore, alla persona offesa ed alle altre parti costituite. La designazione di un difensore all'imputato che ne sia privo, tenuto conto del fatto che, in udienza predibattimentale, la presenza del difensore è obbligatoria, potrà essere dovuta unicamente ad eventi residuali, di natura processuale (revoca o rinuncia al mandato) od extraprocessuale (decesso o cancellazione dall'albo per altre ragioni). Il procedimento si svolge nelle forme previste dall'articolo 127. Sulla richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere pronunciata in udienza predibattimentale, il giudice provvede con ordinanza, alternativamente: – dichiarando inammissibile la richiesta senza formalità; – rigettando la richiesta all'esito dell'udienza camerale; – revocando la sentenza di non luogo a procedere. Nei casi in cui revochi la predetta sentenza, fissa la data dell'udienza per la prosecuzione del giudizio ai sensi dell'art. 554-ter, commi 3 e 4; quando ciò si verifichi, le istanze di accesso ai riti alternativi e quella di applicazione concordata di una pena sostitutiva ex art. 53 l. n. 689 del 1981, previste dall'art. 554-ter, comma 2, andranno proposte, a pena di decadenza, prima dell'apertura del dibattimento. È prevista la ricorribilità per cassazione dell'ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la richiesta di revoca, ai sensi dell'art. 437, cui si rinvia. Il procedimento riprende pedissequamente quello di cui agli artt. 434 ss. c.p.p. (cui si rinvia), per ancora una volta incomprensibilmente non richiamati in toto. Problemi applicativi La dottrina (Natale 2022, 249 s.) ha evidenziato che la mancata previsione, nell’articolo in commento, di un meccanismo processuale simile a quello di cui all’art. 554-bis, comma 6, c.p.p. potrebbe porre problemi: «postulando che nell’udienza volta alla revoca della sentenza di non luogo a procedere si discuta di “nuove fonti di prova” (altrimenti la richiesta è inammissibile), si può porre il problema che il giudice ritenga che alcuni aspetti dell’imputazione non siano contestati in termini “corrispondenti a quanto emerge dagli atti”. Senonché, mentre l’art. 554-bis, comma 6, c.p.p. prevede l’ipotesi e vi appresta una disciplina, l’art. 554-quinquies tace. (…) Si può trattare di un’omissione legislativa irragionevole; oppure di una lacuna suscettibile di essere colmata in via interpretativa». L’efficacia processuale della sentenza di non luogo a procedereConsiderato che la sentenza di non luogo a procedere è revocabile, essa non può assumere l’efficacia prevista dagli artt. 651-bis, 652, 653 e 654 c.p.p. Lo status processuale dell’imputato nei cui confronti sia stata emessa una sentenza di non luogo a procedere Secondo la giurisprudenza, la sentenza di non luogo a procedere, anche se non più impugnabile, non è equiparabile a quella irrevocabile di proscioglimento (così, in precedenza, Cass. I, n. 46966/2004), salvo il caso che la revoca non possa essere più utilmente disposta, «poiché la perdurante esistenza di un rischio di incriminazione a carico costituisce ragione idonea ad escludere che un soggetto sia obbligato a deporre senza potersi avvalere della facoltà di non rispondere, non riconosciuta dall'art. 197-bis al testimone assistito e invece concessa dall'art. 210 all'imputato in procedimento connesso, e, pertanto, a differenziare il regime dell'esame nei confronti del destinatario di sentenza di non luogo a procedere, anche se non più impugnabile, ma comunque revocabile con pericolo di condanna, rispetto a quello dell'esame nei confronti di destinatario di sentenza irrevocabile di proscioglimento (o di sentenza di non luogo a procedere non più utilmente revocabile ai fini di una condanna penale)». Ne consegue che l'imputato nei cui confronti sia stata emessa una sentenza di non luogo a procedere non può essere esaminato, nel procedimento connesso o collegato in ipotesi instaurato, ai sensi dell'art. 197-bis c.p.p., quale testimone, dovendo essere esaminato ai sensi dell'art. 210 c.p.p., in qualità di imputato in procedimento connesso o collegato. Profili di diritto intertemporaleAi sensi dell’art. 89-bis d.lgs. n. 150 del 2022 (introdotto dall’art. 5-octies l. n. 199 del 2022), le disposizioni di cui all’art. 554-quinquies si applicano nei procedimenti penali nei quali il decreto di citazione a giudizio è emesso in data successiva al 30/12/2022, data di entrata in vigore del d.lgs. n. 150 del 2022. BibliografiaGialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della Riforma Cartabia, Sist. pen. 2022, 1/91; Natale, Il procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, in AA.VV., La riforma del sistema penale. Commento al d.lgs. 10 ottobre 2022 n. 150 (c.d. Riforma Cartabia), a cura di Bassi e Parodi, Milano 2022, 221/258 |