Codice di Procedura Penale art. 153 bis - Domicilio del querelante. Notificazioni al querelante 1

Alessandro D'Andrea

Domicilio del querelante. Notificazioni al querelante1

1. Il querelante, nella querela, dichiara o elegge domicilio per la comunicazione e la notificazione degli atti del procedimento. A tal fine, può dichiarare un indirizzo di posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato.

2. Il querelante ha comunque facoltà di dichiarare o eleggere domicilio anche successivamente alla formulazione della querela, con dichiarazione raccolta a verbale o depositata con le modalità telematiche previste dall'articolo 111-bis, ovvero mediante telegramma o lettera raccomandata con sottoscrizione autenticata da un notaio, da altra persona autorizzata o dal difensore. La dichiarazione può essere effettuata anche presso la segreteria del pubblico ministero procedente o presso la cancelleria del giudice procedente.

3. In caso di mutamento del domicilio dichiarato o eletto, il querelante ha l'obbligo di comunicare all'autorità procedente, con le medesime modalità previste dal comma 2, il nuovo domicilio dichiarato o eletto.

4. Le notificazioni al querelante che non ha nominato un difensore sono eseguite presso il domicilio digitale e, nei casi di cui all'articolo 148, comma 4, presso il domicilio dichiarato o eletto.

5. Quando la dichiarazione o l'elezione di domicilio mancano o sono insufficienti o inidonee, le notificazioni alla persona offesa che abbia proposto querela sono eseguite mediante deposito dell'atto da notificare nella segreteria del pubblico ministero procedente o nella cancelleria del giudice procedente.

[1] Articolo inserito dall'articolo 10, comma 1, lett. e) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

L’art. 10, comma 1, lett. e), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. “riforma Cartabia”), ha introdotto l’art. 153-bis, avente ad oggetto la disciplina del domicilio del querelante e delle relative notificazioni.

L’art. 153-bis contiene disposizioni specifiche riguardanti la figura del querelante, che disciplinano le modalità di effettuazione della dichiarazione o elezione di domicilio (commi 1-3), ovvero di esecuzione delle notificazioni degli atti in suo favore (commi 4-5).

Profili generali

Il modello legislativo prevede un onere di attivazione a carico della persona offesa querelante, su cui grava, nell'atto di attivazione dello strumento penale e con le forme previste per la stessa querela, l'obbligo di dichiarare o eleggere domicilio per la comunicazione e la notificazione degli atti del procedimento. A tal fine, il primo comma consente, quale ipotesi alternativa, la possibilità di dichiarare un indirizzo di posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato.

Il mancato assolvimento di tale obbligo non investe la validità o l'ammissibilità della querela, ben potendo la dichiarazione o elezione di domicilio essere effettuata anche in momento successivo alla presentazione della querela, ovvero, secondo la norma del secondo comma: con dichiarazione raccolta a verbale o depositata con le modalità di cui all'art. 111-bis; con telegramma o lettera raccomandata con sottoscrizione autenticata; con dichiarazione depositata presso la segreteria del pubblico ministero o la cancelleria del giudice. Con le stesse modalità il querelante ha l'obbligo di comunicare all'autorità procedente il nuovo domicilio dichiarato o eletto, in caso di relativo mutamento (comma 3).

Per come chiarito nella Relazione illustrativa, la previsione che il querelante abbia non la facoltà, bensì l'obbligo imposto dalla legge di dichiarare o eleggere domicilio, è funzionale ad agevolare le comunicazioni tra autorità giudiziaria e persona offesa dal reato, imponendo a quest'ultima un obbligo, non particolarmente oneroso, che rende esplicita la volontà del legislatore di responsabilizzare il querelante, nella prospettiva di renderlo realmente parte attiva in un procedimento in cui l'ordinamento condiziona alla sussistenza e persistenza di un interesse della persona offesa la procedibilità dell'azione penale e la stessa punibilità dell'illecito.

Le disposizioni degli ultimi due commi disciplinano le modalità di notificazione degli atti in favore del querelante, indicando una precisa gerarchia tra i luoghi di relativo perfezionamento.

In primo luogo, le notificazioni al querelante devono essere effettuate presso il domicilio dichiarato o eletto (comma 4).

In caso di mancanza della dichiarazione o elezione di domicilio, ovvero laddove esse risultino insufficienti o inidonee, le notificazioni alla persona offesa che abbia proposto querela sono eseguite presso il difensore nominato, ovvero, secondo un regime semplificato, mediante deposito presso la segreteria o la cancelleria dell'autorità giudiziaria procedente.

Entrata in vigore della norma e disposizioni transitorie

L'entrata in vigore dell'art. 153-bis ha decorrenza dal 30 dicembre 2022, ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162.

È da segnalare, tuttavia, che a norma dell'art. 87, comma 5, del d.lgs. n. 150/2022, recante disposizioni transitorie in materia di processo penale telematico, la dichiarazione e l'elezione di domicilio prevista dal comma 2 dell'art. 153-bis, nonché le comunicazioni previste dal comma 3, sono effettuate con le forme ivi stabilite in alternativa al deposito in via telematica, sino al «quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3, ovvero a partire dal diverso termine previsto dal regolamento di cui al comma 3 per gli uffici giudiziari e per le tipologie di atti in esso indicati». Soprattutto significativa è la norma dell'art. 86 del d.lgs. n. 150/2022, con cui sono state detratte disposizioni transitorie in materia di notificazioni al querelante.

Dopo aver precisato, al primo comma, che le notificazioni riguardanti querele presentate prima dell'entrata in vigore della novella devono essere eseguite ai sensi dell'art. 33 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, e cioè al domicilio eletto presso il difensore, la norma specifica, al comma 2, che laddove il querelante non abbia provveduto alla nomina di un difensore, le notificazioni sono effettuate presso il domicilio dichiarato o eletto dal querelante, ovvero, in caso di relativa mancanza, secondo le forme ordinarie di cui all'art. 157, commi 1, 2, 3, 4 e 8. Trattandosi di norma di stretta interpretazione, la disposizione transitoria non si applica (e dunque si procede in modalità semplificata con deposito in cancelleria) per i casi di elezione di domicilio insufficiente o inidonea ivi non contemplati, con conseguente “riviviscenza”, per queste sole ipotesi, della modalità di notificazione previste con l'entrata in vigore della riforma mediante deposito dell'atto in cancelleria, ai sensi dell'art. 153-bis, comma 5. Per la Relazione illustrativa, tale diversità di regime per situazioni apparentemente analoghe si spiega per il fatto che, con l'entrata in vigore del d.lgs. n. 150/2022, il querelante ben può conformare il proprio comportamento alle nuove previsioni introdotte a suo carico.  

Bibliografia

Gialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della riforma Cartabia, Profili processuali, in Sistema penale, 2022, 1.

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