Codice di Procedura Penale art. 175 bis - Malfunzionamento dei sistemi informatici 1

Alessandro D'Andrea

Malfunzionamento dei sistemi informatici1

1. Il malfunzionamento dei sistemi informatici dei domini del Ministero della giustizia è certificato dal direttore generale per i servizi informativi automatizzati del Ministero della giustizia, attestato sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e comunicato dal dirigente dell'ufficio giudiziario, con modalità tali da assicurarne la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati. Il ripristino del corretto funzionamento è certificato, attestato e comunicato con le medesime modalità.

2. Le certificazioni, attestazioni e comunicazioni di cui al comma 1 contengono l'indicazione della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento, registrati, in relazione a ciascun settore interessato, dal direttore generale per i servizi informativi del Ministero della giustizia.

3. Nei casi di cui ai commi 1 e 2, a decorrere dall'inizio e sino alla fine del malfunzionamento dei sistemi informatici, atti e documenti sono redatti in forma di documento analogico e depositati con modalità non telematiche, fermo quanto disposto dagli articoli 110, comma 4, e 111-ter, comma 3.

4. La disposizione di cui al comma 3 si applica, altresì, nel caso di malfunzionamento del sistema non certificato ai sensi del comma 1, accertato ed attestato dal dirigente dell'ufficio giudiziario, e comunicato con modalità tali da assicurare la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento.

5. Se, nel periodo di malfunzionamento certificato ai sensi dei commi 1 e 2 o accertato ai sensi del comma 4, scade un termine previsto a pena di decadenza, il pubblico ministero, le parti private e i difensori sono restituiti nel termine quando provino di essersi trovati, per caso fortuito o forza maggiore, nell'impossibilità di redigere o depositare tempestivamente l'atto ai sensi del comma 3. Si applicano, in tal caso, le disposizioni dell'articolo 175.

[1] Articolo inserito dall'articolo 11, comma 1, lett. c) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Ai sensi  dell'art. 87, comma 5, d.lgs. n. 150, cit.:  « Le disposizioni di cui agli articoli 111, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, 111-bis, 111-ter, 122, comma 2-bis, 172, commi 6-bis e 6-ter, 175-bis, 386, comma 1-ter, 483, comma 1-bis, 582, comma 1-bis, del codice di procedura penale, così come introdotte dal presente decreto, si applicano a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3, ovvero a partire dal diverso termine previsto dal regolamento di cui al comma 3 per gli uffici giudiziari e per le tipologie di atti in esso indicati. Sino alle stesse date, la dichiarazione e l'elezione di domicilio prevista dal comma 2 dell'articolo 153-bis del codice di procedura penale, come introdotto dall'articolo 10, comma 1, lettera e), del presente decreto, nonché le comunicazioni previste dal comma 3 dello stesso articolo 153-bis sono effettuate con le forme ivi previste in alternativa al deposito in via telematica».

Inquadramento

L’art. 11, comma 1, lett. c), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. “riforma Cartabia”), ha introdotto l’art. 175-bis, con cui il legislatore, in coerenza con la realizzata modernizzazione del procedimento penale attraverso la valorizzazione degli strumenti telematici, ha inteso fronteggiare gli specifici problemi scaturenti dall’eventuale malfunzionamento dei sistemi informatici.

L’art. 175-bis disciplina la peculiare situazione in cui vi sia un malfunzionamento dei sistemi informatici, specificandone le relative modalità di accertamento, nonché le conseguenze che ne derivano in ordine al deposito degli atti e ai fini della scadenza di termini previsti a pena di decadenza.

Profili generali

La novella prevede due diverse situazioni di malfunzionamento dei sistemi informatici: l'una di carattere generale, inerente alle disfunzioni dei domini del Ministero della giustizia, l'altra di tipo settoriale, afferente a malfunzionamenti relativi al singolo ufficio o, comunque, a livello locale. Rispetto alle due differenti ipotesi il legislatore ha previsto soluzioni parzialmente diversificate. Nel primo caso, corrispondente al malfunzionamento c.d. certificato, la disfunzione dei sistemi informatici dei domini del Ministero della giustizia viene certificata, ai sensi del primo comma, dal Direttore generale per i servizi informativi automatizzati del Ministero della giustizia, attestato sul portale dei servizi telematici del Ministero della giustizia e comunicato dal dirigente dell'ufficio giudiziario, con modalità tali da assicurarne la tempestiva conoscibilità ai soggetti interessati. Con le medesime modalità viene accertato, attestato e comunicato il ripristino del corretto funzionamento del sistema. In un'ottica di garanzia di certezza e trasparenza, è previsto, al comma 2, che tutte le certificazioni, attestazioni e comunicazioni contengano l'indicazione della data e, ove risulti, dell'orario dell'inizio e della fine del malfunzionamento. La seconda ipotesi di disfunzione, disciplinata al comma 4, ha ad oggetto il malfunzionamento “non certificato”, ovvero quello verificatosi in relazione ad uno specifico ufficio giudiziario o, comunque, in ambito locale, che sia tale da impedire, per un tempo più o meno consistente, l'utilizzo delle modalità telematiche. In questo caso, il malfunzionamento è accertato e attestato dal dirigente dell'ufficio, nonché comunicato in modo tale da consentirne la più immediata conoscibilità da parte degli interessati, con indicazione della data di inizio e di cessazione del malfunzionamento. In entrambi i casi di malfunzionamento, la novella ha disposto, al comma 3, che gli atti possano essere redatti in forma di documento analogico e depositati con modalità non telematiche, all'evidente fine di evitare soluzioni nello svolgimento dell'attività processuale. Viene, tuttavia, garantita la completezza e la continuità del fascicolo informatico mediante il richiamo, previsto dal testo normativo, all'obbligo di conversione degli atti in copia informatica e conseguente inserimento nel fascicolo informatico di cui agli artt. 110, comma 4, e 111-ter, comma 3. Con il comma 5 viene regolata, infine, l'ipotesi in cui il termine previsto a pena di decadenza sia intervenuto nel corso del periodo del malfunzionamento tecnico, senza che lo stesso sia stato rispettato dal soggetto interessato. In tal caso quest'ultimo (il pubblico ministero, le parti private e i difensori) può essere restituito nel termine, in ossequio alla disciplina generale prevista dall'art. 175, qualora provi di essersi trovato, per caso fortuito o forza maggiore, nell'impossibilità di redigere o depositare tempestivamente l'atto ai sensi del comma 3, e cioè mediante l'utilizzo di modalità non telematiche.

Entrata in vigore della norma e disposizioni transitorie

L'entrata in vigore dell'art. 175-bis ha decorrenza dal 30 dicembre 2022, ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162. È da segnalare, tuttavia, che in ossequio all'art. 87, comma 5, del d.lgs. n. 150/2022, recante disposizioni transitorie in materia di processo penale telematico, le norme dell'art. 175-bis si applicano «a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3 , ovvero a partire dal diverso termine previsto dal regolamento di cui al comma 3 per gli uffici giudiziari e per le tipologie di atti in esso indicati».  

Bibliografia

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