Codice di Procedura Civile art. 473 ter - Rinvio 1

Caterina Costabile

Rinvio1

[I]. I provvedimenti di cui agli articoli 102,171,262,316 e 371 del codice civile, agli articoli 25 e seguenti del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, agli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, agli articoli 18, 19 e 19-bis della legge 18 agosto 2015, n. 142, nonché i decreti del giudice tutelare, ove non sia diversamente stabilito, sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi.

[1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 33,  del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197,  che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.".

Inquadramento

In legislatore della riforma ha ritenuto opportuno introdurre con il decreto legislativo 10 ottobre 2022 n. 149 una norma ricognitiva da applicare a tutti i procedimenti privi di una disciplina ad hoc e sino ad oggi tendenzialmente retti dalle norme relative al rito camerale (art. 737 e ss.).

Il modello del procedimento in camera di consiglio è proprio della giurisdizione volontaria nella quale non viene in rilievo un conflitto tra diritti ed il giudice si limita a rimuovere, nell'interesse generale o di un soggetto terzo rispetto all'istante (ad esempio, autorizzando la vendita dei beni di un minore), un ostacolo all'esercizio di una facoltà.

Da tempo la giurisprudenza, sia costituzionale (Corte cost. n. 543/1989) che di legittimità (Cass. S.U., n. 5629/1996), ha tuttavia avallato le scelte compiute sul punto dal legislatore ordinario affermando, in particolare, che è possibile assoggettare anche la tutela di diritti soggettivi contrapposti tra le parti al procedimento in camera di consiglio ex artt. 737 e ss., da considerare invero alla stregua di un “contenitore neutro”, purché vengano assicurate le garanzie del rispetto pieno del principio del contraddittorio (anche mediante la necessità della difesa tecnica: Cass. I, n. 26365/2011) e della previsione avverso i provvedimenti del ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111, comma 7, Cost..

La disposizione in commento prevede che sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi i decreti del giudice tutelare (ove non sia diversamente stabilito) ed i provvedimenti in tema di:

  • opposizione al matrimonio (art. 102 c.c.);
  • cessazione del fondo patrimoniale (art. 171 c.c.);
  • cognome del figlio nato fuori del matrimonio (art. 262 c.c.);
  • soluzione dei conflitti che insorgono tra i genitori nel corso della vita familiare (art. 316 c.c.);
  • circa l'educazione e l'amministrazione del patrimonio del minore soggetto a tutela (art. 371 c.c.);
  • misure applicabili ai minori irregolari per condotta ex artt. 25 e ss. del r.d.l. 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla l. 27 maggio 1935, n. 835;
  • minori stranieri ex artt. 31 e 33 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286;
  • minori stranieri non accompagnati ex artt. 18,19 e 19-bis del d.lgs. 18 agosto 2015, n. 142.

Bibliografia

Caratta, Un nuovo processo di cognizione per la giustizia familiare e minorile, in Fam. e dir., 2022, 4, 349; Danovi, Il nuovo rito delle relazioni familiari, in Fam. e dir., 2022, 8-9, 837.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario