Codice di Procedura Civile art. 473 bis 13 - Ricorso del pubblico ministero1Ricorso del pubblico ministero1 [I]. Il ricorso del pubblico ministero contiene: a) l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale il ricorso è presentato; b) il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita, la cittadinanza, la residenza o il domicilio o la dimora e il codice fiscale del minore, dei genitori e, ove nominati, del tutore, del curatore, del curatore speciale e dell'affidatario del minore, nonché, nei giudizi relativi allo stato delle persone, di coloro che possono avere un interesse qualificato all'esito del giudizio; c) la determinazione dell'oggetto della domanda; d) la chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sui quali la domanda si fonda con le relative conclusioni, anche istruttorie. [II]. Nei casi in cui il minore sia stato collocato in una struttura comunitaria, il ricorso indica altresì il nome, il cognome, il codice fiscale e la residenza del legale rappresentante, salvo che sia necessario mantenere riservate tali indicazioni. [III]. Al ricorso sono allegati i documenti relativi agli accertamenti svolti e alle informazioni assunte, nonché i provvedimenti relativi al minore emessi dall'autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità. [IV]. In presenza di richiesta di allontanamento del minore, il ricorso reca l'indicazione di eventuali parenti entro il quarto grado che abbiano mantenuto rapporti significativi con lo stesso. [V]. In caso di domande di contributo economico, al ricorso è allegata la documentazione attestante la situazione economica e reddituale dei genitori e del minore. [VI]. Le disposizioni che precedono si applicano, in quanto compatibili, anche al ricorso presentato dal parente, dal tutore, dal curatore e dal curatore speciale. [1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 33, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". InquadramentoLa norma in esame individua in modo dettagliato (e innovativo) il contenuto del ricorso del Pubblico Ministero, specificando, all'ultimo comma, che le relative disposizioni possono trovare applicazione, nei limiti della compatibilità, anche nell'ipotesi di ricorso proposto dal parente, dal tutore, dal curatore e dal curatore speciale. Il Pubblico Ministero può proporre, come noto, ai sensi dell'art. 69 c.p.c. l'azione civile nei soli casi previsti dalla legge, tra i più rilevanti dei quali rientrano, nelle materie nelle quali trova applicazione il rito unitario in materia di persone, famiglia e minori, le azioni volte alla declaratoria di decadenza di uno o entrambi i genitori dalla responsabilità genitoriale ovvero quelle finalizzate alla dichiarazione di interdizione e all'apertura dell'amministrazione di sostegno. Contenuto del ricorso del Pubblico MinisteroSul piano della vocatio in jus, il ricorso del Pubblico Ministero deve contenere: a) l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale il ricorso è presentato; b) il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita, la cittadinanza, la residenza o il domicilio o la dimora e il codice fiscale del minore, dei genitori e, ove nominati, del tutore, del curatore, del curatore speciale e dell'affidatario del minore, nonché, nei giudizi relativi allo stato delle persone, di coloro che possono avere un interesse qualificato all'esito del giudizio. Sotto quest’ultimo profilo, coloro i quali possono avere un interesse qualificato all’esito del giudizio sono i soggetti che potrebbero essere incisi dall’esito di procedimenti volti alla modifica dello status, il che rileva soprattutto nei procedimenti afferenti l’interdizione e l’inabilitazione, nonché la dichiarazione di scomparsa, assenza e morte presunta (Costabile, in Masoni, 404). Inoltre, come specificato dal terzo comma della disposizione in esame, qualora il minore sia stato collocato in una struttura comunitaria, il ricorso indica altresì il nome, il cognome, il codice fiscale e la residenza del legale rappresentante, salvo che sia necessario mantenere riservate tali indicazioni. Per consentire all’autorità giudiziaria di considerare un eventuale collocamento del minore anche presso tali parenti, è specificato inoltre che a fronte di una richiesta di allontanamento del minore, il ricorso del Pubblico Ministero deve anche indicare eventuali parenti entro il quarto grado che abbiano mantenuto rapporti significativi con lo stesso. Quanto all’edictio actionis, si prevede che il ricorso del Pubblico Ministero determini l’oggetto della domanda e sia corredato da una chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sui quali la domanda si fonda con le relative conclusioni, anche istruttorie. D L’ultimo comma della disposizione in esame estende i richiamati requisiti di contenuto-forma anche al ricorso proposto da altri soggetti, diversi dai genitori, titolari di un potere di iniziativa sul piano giudiziario autonomo nell’interesse del minore esposto a una situazione di pregiudizio, ovvero parenti, tutore, curatore e curatore speciale del minore (cfr. Costabile, in Masoni, 404; Sapi – Simeone, 30-31). Documentazione da allegareIn generale, il Pubblico Ministero è tenuto a depositare, unitamente al ricorso, i documenti relativi agli accertamenti svolti e alle informazioni assunte, nonché i provvedimenti relativi al minore emessi dall'autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità. Nell’ipotesi nella quale vengano formulate domande di contributo economico, al ricorso andrà anche allegata documentazione relativa alla situazione economica e reddituale dei genitori e del minore. In dottrina si è posto, sotto tale aspetto, l’interrogativo del come il Pubblico Ministero possa entrare in possesso di tale documentazione, evidenziando che sarebbe necessario verificare se la polizia giudiziaria possa fornire direttamente dette indicazioni ovvero se il Pubblico Ministero debba formulare una richiesta all’Agenzia delle Entrate (cfr. Sapi– Simeone, 31). BibliografiaCostabile, Il nuovo rito unitario, in Commentario sistematico al nuovo processo civile a cura di Masoni, Milano 2023, 403 ss.; Farina – Giordano – Metafora, La riforma del processo civile, Milano 2022; Giordano – Simeone (a cura di), Riforma del processo per le persone, i minorenni e le famiglie, Milano 2022; Lupoi, Il giudizio di primo grado, in La riforma del processo civile a cura di Tiscini, Pisa 2023, 799 ss.; Matteini Chiari, I procedimenti in materia di famiglia e minori, in IUS-Processsocivile.it, 21 luglio 2021; Sapi – Simeone, Gli atti introduttivi, in La riforma del diritto di famiglia: il nuovo processo a cura di Giordano – Simeone, Milano 2023, 29 ss.; Simeone – Sapi, Il nuovo processo per le famiglie e i minori, Milano 2022; Tommaseo, La riforma del processo civile a un passo dal traguardo, in Fam. e dir., 2022, n. 10, 955; Vullo, Nuove norme per i giudizi di separazione e divorzio, in Fam. e dir., 2022, n. 4, 357. |