Trasporto internazionale: responsabilità della compagnia aerea per volo cancellato per sciopero

07 Agosto 2023

La Corte decide, in tema di responsabilità del vettore aereo per la cancellazione del volo, sulla questione della idoneità dello sciopero dei dipendenti quale possibile evento liberatorio, per la compagnia, da tale responsabilità. Nell'affrontare tale questione, i Giudici fanno riferimento ad una consolidata giurisprudenza espressa dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in tema di "circostanze eccezionali" ai sensi dell'art. 5 par. 3 del Reg. CE 261/2004.

Massima

Il In tema di trasporto aereo internazionale, ai sensi dell'art. 5 par. 3 Reg. CE 261/2004, il vettore aereo è liberato dall'obbligo di indennizzo in caso di cancellazione del volo laddove dimostri, a fronte del verificarsi di "circostanze eccezionali" (che ben possono essere rappresentate da eventi esterni, quali uno sciopero indetto da terzi soggetti), l'effettiva insussistenza di alcun residuo potere di intervento o di alcun margine di operatività ancora utilmente spendibile a fronte della specificità della situazione da fronteggiare.

(Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva ritenuto che lo sciopero del personale ENAV integrasse una ragione di per sé idonea ad assolvere la compagnia aerea dal suddetto obbligo indennitario, senza compiere alcuna indagine circa l'effettiva sussistenza di circostanze concrete, tali da rendere materialmente impossibile, per la compagnia medesima, l'adozione di misure alternative suscettibili di escludere o minimizzare i sacrifici dei viaggiatori).

Il caso

Tizio e Caia avanzavano innanzi al Giudice di Pace di Trani domanda di condanna nei confronti della società Alfa, compagnia aerea, al pagamento di una somma a titolo di compensazione pecuniaria e di rimborso del valore del pacchetto turistico che, a seguito della cancellazione di un volo aereo a causa di uno sciopero avvenuto in data 15 dicembre 2017, non era stato utilizzato.

In seguito al rigetto della domanda, gli attori proponevano appello innanzi al Tribunale di Trani che, con sentenza del 24 febbraio 2021, confermava la decisione del giudice di primo grado. In particolare, i giudici di secondo grado confermavano che lo sciopero a causa del quale era stato cancellato il volo aereo rappresentava una circostanza di carattere eccezionale idonea ad escludere qualsiasi responsabilità della compagnia aerea Alfa; lo sciopero era stato infatti indetto dalle organizzazioni sindacali dei controllori di volo e tale circostanza permetteva di escludere l'applicabilità della Convenzione di Montreal e del Reg. CE 261/2004 e, di conseguenza, non faceva sorgere alcun dovere di compensazione pecuniaria in capo alla società Alfa.

Per quanto riguarda il rimborso dell'intero valore del pacchetto turistico rimasto inutilizzato in seguito alla cancellazione del volo, il Tribunale di Trani dichiarava che la società Alfa doveva ritenersi obbligata solo al rimborso del prezzo del biglietto aereo, peraltro già effettuato, non essendosi occupata della vendita del pacchetto di viaggio.

Tizio e Caia, alla luce della decisione in sede d'appello, proponevano ricorso innanzi alla Corte di cassazione e la società Alfa resisteva con controricorso.

La questione

La questione sottoposta alla Corte di cassazione concerne la responsabilità della compagnia aerea nei confronti dei passeggeri in caso di cancellazione di un volo programmato.  

Ai sensi dell'art. 5 lett. c Reg. CE 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 febbraio 2004, i passeggeri hanno diritto alla compensazione pecuniaria in caso di cancellazione del volo aereo fatta eccezione per le ipotesi di cui ai n. 1), 2) e 3) del medesimo articolo, ovvero quelle situazioni in cui la compagnia aerea si attiva immediatamente per rimediare alla cancellazione del volo offrendo soluzioni utili e ragionevoli ai passeggeri. La compensazione dev'essere effettuata secondo le indicazioni fornite dall'art. 7 Reg. CE 261/2004.

Nel caso in esame, la compagnia aerea Alfa non aveva comunicato nei termini stabiliti dal Regolamento l'avvenuta cancellazione del volo ai passeggeri e, tantomeno, aveva offerto delle alternative valide al volo soppresso.

Tuttavia, la società Alfa sosteneva che nel caso di specie dovesse ritenersi operante l'art. 5 par. 3 Reg. CE 261/2004, il quale stabilisce che «Il vettore aereo operativo non è tenuto a pagare una compensazione pecuniaria a norma dell'art. 7 Reg. CE 261/2004., se può dimostrare che la cancellazione del volo è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso».

Lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali dei controllori di volo, secondo la ricostruzione di Alfa, rappresentava una circostanza eccezionale e non evitabile, in grado di escludere il diritto alla compensazione pecuniaria dei passeggeri.

La Corte di cassazione, pertanto, è chiamata a fornire delucidazioni in merito all'estensione applicativa del concetto di “circostanza eccezionale” idoneo ad escludere un congruo risarcimento a favore dei passeggeri. 

La decisione della Cassazione

I giudici di legittimità richiamano, in primo luogo, una consolidata giurisprudenza comunitaria, che definisce “circostanze eccezionali” ai sensi dell'art. 5 par. 3 Reg. CE 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio tutti quegli eventi che «per la loro natura o per la loro origine, non sono inerenti al normale esercizio dell'attività del vettore aereo in questione e sfuggono all'effettivo controllo di quest'ultimo, e tali due condizioni sono cumulative» (CGUE 4 aprile 2019, Germanwings, C-501/17).

La stessa Corte di Giustizia ha ritenuto che, in caso di scioperi, la compagnia aerea è tenuta a dimostrare di aver adottato tutti gli strumenti possibili al fine di impedire la cancellazione del volo; lo sciopero indetto dai lavoratori, invero, non può rappresentare un evento di natura eccezionale se risulta connesso ai rapporti di lavoro tra il vettore aereo e il personale scioperante (c.d. sciopero interno).

Gli scioperi dei lavoratori che possono essere qualificati come “circostanza eccezionale” potranno, pertanto, essere solo quelli esterni all'attività della compagnia aerea, idonei a sfuggire dal materiale controllo della stessa (CGUE 4 ottobre 2012, Finnair, C-22/11); in tale categoria sono senza dubbio inclusi gli scioperi finalizzati alla rivendicazione di questioni che possono essere soddisfatte esclusivamente dal potere pubblico.

Secondo la Corte di cassazione, il vettore aereo è tenuto a fornire la prova della circostanza eccezionale, dimostrando «l'effettiva insussistenza di alcun residuo potere di intervento, o di alcun margine di operatività ancora utilmente spendibile a fronte della specifica identità della concreta situazione da fronteggiare» e il giudice dovrà approfondire la questione concretamente, senza limitarsi ad utilizzare categorie astratte.

Ciò considerato, i giudici di legittimità rilevano che il Tribunale di Trani non ha correttamente individuato le motivazioni che avrebbero reso impossibile l'adozione da parte di Alfa di rimedi finalizzati a diminuire o escludere i sacrifici dei passeggeri in seguito alla cognizione dello sciopero, avvenuta almeno 14 giorni prima rispetto alla data del volo.

I giudici di secondo grado, pertanto, si sono limitati ad affermare astrattamente il fatto che uno sciopero dei controllori di volo valga, di per sé, a integrare gli estremi di quelle ‘circostanze eccezionali' suscettibili di esonerare la compagnia aerea dal dovere di corrispondere la compensazione pecuniaria ai propri viaggiatori.

Tuttavia, tale conclusione non può ritenersi una motivazione costituzionalmente compatibile ai sensi degli artt. 111 Cost. e 132 n. 4 c.p.c.

Alla luce di quanto appena riferito, accogliendo il primo motivo di ricorso e giudicando inammissibili il secondo e il terzo, la Corte di cassazione cassa la sentenza impugnata e dispone il rinvio al Tribunale di Trani per una decisione compatibile con il principio di diritto enunciato.

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