Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 45 - Incentivi alle funzioni tecniche 1 .Codice legge fallimentare Art. 113 Incentivi alle funzioni tecniche1. 1. Gli oneri relativi alle attività tecniche indicate nell'allegato I.10 sono a carico degli stanziamenti previsti per le singole procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture negli stati di previsione della spesa o nei bilanci delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti. [In sede di prima applicazione del codice, l'allegato I.10 è abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, che lo sostituisce integralmente anche in qualità di allegato al codice.]2 2. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti destinano risorse finanziarie per le funzioni tecniche svolte dal proprio personale specificate nell'allegato I.10 e per le finalità indicate al comma 5, a valere sugli stanziamenti di cui al comma 1, in misura non superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori, dei servizi e delle forniture, posto a base delle procedure di affidamento. Il presente comma si applica anche agli appalti relativi a servizi o forniture nel caso in cui è nominato il direttore dell'esecuzione. È fatta salva, ai fini dell'esclusione dall'obbligo di destinazione delle risorse di cui al presente comma, la facoltà delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti di prevedere una modalità diversa di retribuzione delle funzioni tecniche svolte dal proprio personale3. 3. L'80 per cento delle risorse di cui al comma 2, è ripartito, per ogni opera, lavoro, servizio e fornitura, tra il RUP e i soggetti che svolgono le funzioni tecniche indicate al comma 2, nonché tra i loro collaboratori. Gli importi sono comprensivi anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'amministrazione. I criteri del relativo riparto, nonché quelli di corrispondente riduzione delle risorse finanziarie connesse alla singola opera o lavoro, a fronte di eventuali incrementi ingiustificati dei tempi o dei costi previsti dal quadro economico del progetto esecutivo, sono stabiliti dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti, secondo i rispettivi ordinamenti, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del codice. 4. L'incentivo di cui al comma 3 è corrisposto dal responsabile di servizio preposto alla struttura competente o da altro dirigente incaricato dalla singola amministrazione, sentito il RUP, che accerta e attesta le specifiche funzioni tecniche svolte dal destinatario dell'incentivo di cui al comma 2. L'incentivo complessivamente maturato da ciascuna unità di personale nel corso dell'anno di competenza, anche per attività svolte per conto di altre amministrazioni, non può superare il trattamento economico complessivo annuo lordo percepito dalla medesima unità di personale.. L'incentivo eccedente, non corrisposto, incrementa le risorse di cui al comma 5. Per le amministrazioni che adottano i metodi e gli strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni di cui all'articolo 43 il limite di cui al secondo periodo è aumentato del 15 per cento. Incrementa altresì le risorse di cui al comma 5 la parte di incentivo che corrisponde a prestazioni non svolte dal proprio personale, perché affidate a personale esterno all'amministrazione medesima oppure perché prive dell'attestazione del dirigente o del responsabile di servizio4. 5. Il 20 per cento delle risorse finanziarie di cui al comma 2, escluse le risorse che derivano da finanziamenti europei o da altri finanziamenti a destinazione vincolata, incrementato delle quote parti dell'incentivo corrispondenti a prestazioni non svolte o prive dell'attestazione del dirigente, oppure non corrisposto per le ragioni di cui al comma 4, secondo periodo, è destinato ai fini di cui ai commi 6 e 7. 6. Con le risorse di cui al comma 5 l'ente acquista beni e tecnologie funzionali a progetti di innovazione, anche per incentivare: a) la modellazione elettronica informativa per l'edilizia e le infrastrutture; b) l'implementazione delle banche dati per il controllo e il miglioramento della capacità di spesa; c) l'efficientamento informatico, con particolare riferimento alle metodologie e strumentazioni elettroniche per i controlli. 7. Una parte delle risorse di cui al comma 5 è in ogni caso utilizzata: a) per attività di formazione per l'incremento delle competenze digitali del personale nella realizzazione degli interventi5; b) per la specializzazione del personale che svolge funzioni tecniche; c) per la copertura degli oneri di assicurazione obbligatoria del personale. 8. Le amministrazioni e gli enti che costituiscono o si avvalgono di una centrale di committenza possono destinare, anche su richiesta di quest'ultima, le risorse finanziarie di cui al comma 2 o parte di esse al personale di tale centrale in relazione alle funzioni tecniche svolte. Le somme così destinate non possono comunque eccedere il 25 per cento dell'incentivo di cui al comma 26. [1] Per l'adozione dei criteri per la ripartizione dell'incentivo di cui al presente articolo, vedi il D.P.C.M. 28 luglio 2023. [2] Comma modificato dall'articolo 72, comma 2, lettera h), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. [3] Comma modificato dall'articolo 16, comma 1, lettera a), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [4] Comma sostituito dall'articolo 16, comma 1, lettera b), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [5] Lettera modificata dall'articolo 16, comma 1, lettera c), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [6] Comma modificato dall'articolo 16, comma 1, lettera d), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. InquadramentoL'art. 45 disciplina gli incentivi per funzioni tecniche, rinviando a un apposito Allegato (il n. I.10) per l'elenco delle attività da incentivare. La previsione, sebbene semplificata rispetto a quella contenuta nel previgente art. 113 del d.lgs. n. 50/2016- e, anocr prima, all'art. 92 del d.lgs. n. 63/2006-, reca una disciplina non limitata alle linee generali, ma estesa a profili di dettaglio. La ratio – come chiarito dalla Relazione Illustrativa del Consiglio di Stato – è quella di prevenire le difficoltà e le incertezze in cui incorrono le PP.A.A. nella fase applicativa, anche per i timori di responsabilità amministrativa connessa all'erogazione di incentivi non dovuti. Scopo generale della norma è quello di stimolare, attraverso la corretta erogazione degli incentivi, l'incremento delle professionalità interne alle amministrazioni e il risparmio di spesa per mancato ricorso a professionisti esterni. Si segnala, in questo quadro, che gli incentivi per le funzioni tecniche possono essere erogati direttamente al personale dipendente, senza la confluenza nel fondo per l'incentivazione (come, invece, previsto dal precedente art. 113), attuando una notevole semplificazione sul piano finanziario, burocratico e contabile. Il decreto correttivo (D. Lgs. 209/2024)Il Decreto correttivo apporta due modifiche all'art. 45 del Codice. Tali interventi sono classificabili in due tipologie: (i) in primo luogo, i riferimenti ai dipendenti della pubblica amministrazione (originariamente previsti ai commi 2, 7 e 8) sono sostituiti dalla più ampia terminologia riferita al “personale”, ampliando e in qualche modo chiarendo il novero soggettivo dei beneficiari degli incentivi alle funzioni tecniche svolte; (ii) in secondo luogo, viene interamente sostituito il comma 4, al fine di coordinare la disposizione con alcune precisazioni terminologiche. Sul testo dell'articolo 45 si segnala, infine, lo spostamento della clausola di delegificazione dell'allegato di rinvio (Allegato I.10) nel neo-introdotto articolo 226-bis del Codice e correlata soppressione di quella originariamente contenuta al comma 1, ultimo periodo (si cfr. articolo 72 del Decreto correttivo). Quanto al testo del richiamato Allegato I.10 – nonostante i dubbi espressi dal Consiglio di Stato in sede di resa del parere sulla bozza di Decreto correttivo – il Governo ha inserito tra le attività tecniche oggetto di incentivazione ai sensi dell'articolo 45 del Codice anche quella di coordinamento dei flussi informativi. Estensione ai contratti di servizi e fornitureLa previsione riproduce l'innovativa scelta abbracciata dall'art. 113 cit. che aveva posto fine a un dibattito sorto sulla precedente norma, attorno all'ambito di applicazione oggettivo della previsione. In passato, si discuteva, in particolare, se la previsione in commento dovesse, o meno trovare applicazione anche ai contratti di servizi e forniture. Il dilemma si poneva dal momento che l'art. 92, del d.lgs. n. 163/2006, al comma 5, faceva riferimento espresso ai soli concetti di «opera» e «lavoro». Ciò aveva indotto la Corte dei Conti a escludere la possibilità di corrispondere l'incentivo agli appalti pubblici diversi da quelli di lavori (cfr. C. c onti, Sez. reg. contr. Puglia, Deliberazione del 28 maggio 2014, n. 114/PAR/2014). La suddetta interpretazione non mutava per effetto dell'abrogazione dei commi 5 e 6 dell'art. 93, ad opera dell'art. 13 del d.l. n. 90/2014, convertito in l. n. 114/2014 e con l'introduzione (art. 13-bis della predetta legge di conversione) dei commi da 7-bis a 7-quinquies dell'art. 93 del d.lgs. n. 163/2006 dal momento che, per quanto qui rileva, anche tale novella legislativa non contemplava alcun riferimento ai contratti di lavori e servizi (C. conti, Sez. reg. contr. Campania, n. 20/2015). Ebbene, alla luce della previsione dell'art. 113 del codice del 2016, riprodotto nell'art, 45 in esame, il dilemma può ritenersi definitivamente superato, per effetto della espressa menzione, contenuta nella norma medesima, ai contratti di servizi e forniture. Clausola di cedevolezzaIn base alla clausola di cedevolezza (comune a numerose altre disposizioni del nuovo codice), la disciplina del comma 1 è suscettibile di essere sostituita con una disciplina regolamentare adottata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. BibliografiaCaringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma 2021; Caringella, Manuale dei contratti pubblici, Roma 2021; Caringella, Protto, Il Codice dei contratti pubblici dopo il correttivo, Roma, 2017; Contessa, Del Vecchio, Commento all'art. 45, in Codice dei Contratti Pubblici. Annotato articolo per articolo (D.lgs. 31 marzo 2023 n. 36), Napoli, 2023; De Nictolis, I nuovi appalti pubblici. Appalti e concessioni dopo il d.lgs. 56/2017, Bologna, 2017; Esposito (a cura di), Codice dei Contratti Pubblici, Milano, 2017; Giuffrè, Provenzano, Tranquilli (a cura di), Codice dei Contratti Pubblici, Napoli, 2019; Giustiniani, Commento all'art. 45, in Il nuovo codice dei contratti pubblici prima e dopo la riforma, Roma, 2023; Mastragostino (a cura di), Diritto dei contratti pubblici. Assetto e dinamiche evolutive alla luce del nuovo codice, del decreto correttivo 2017 e degli atti attuativi, Torino, 2017; Rovelli, Manuale del Rup, Roma, 2021. |