Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 63 - Qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza 1 .Codice legge fallimentare Art. 38 Qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza1. 1. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 62, è istituito presso l'ANAC, che ne assicura la gestione e la pubblicità, un elenco delle stazioni appaltanti qualificate di cui fanno parte, in una specifica sezione, anche le centrali di committenza, ivi compresi i soggetti aggregatori. Ciascuna stazione appaltante o centrale di committenza che soddisfi i requisiti di cui all'allegato II.4 consegue la qualificazione ed è iscritta nell'elenco di cui al primo periodo. 2. La qualificazione per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione si articola in tre fasce di importo 2: a) qualificazione base o di primo livello, per servizi e forniture fino alla soglia di 750.000 euro e per lavori fino a 1 milione di euro; b) qualificazione intermedia o di secondo livello, per servizi e forniture fino a 5 milioni di euro e per lavori fino alla soglia di cui all'articolo 14; c) qualificazione avanzata o di terzo livello, senza limiti di importo. 3. Ogni stazione appaltante o centrale di committenza può effettuare le procedure corrispondenti al livello di qualificazione posseduto e a quelli inferiori. Per i livelli superiori si applica il comma 6 dell'articolo 62. 4. Sono iscritti di diritto nell'elenco di cui al comma 1 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, Consip S.p.a., Invitalia -Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a., Difesa servizi S.p.A., l'Agenzia del demanio, i soggetti aggregatori di cui all'articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, Sport e salute S.p.a. e le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio con competenza sul territorio del capoluogo di regione. In sede di prima applicazione le stazioni appaltanti delle unioni di comuni, costituite nelle forme prevista dall'ordinamento, delle provincie e delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e delle regioni sono iscritte con riserva nell'elenco di cui all'articolo 63, comma 1, primo periodo. Eventuali ulteriori iscrizioni di diritto possono essere disposte con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentita l'ANAC, previa intesa in sede della Conferenza unificata.3 5. La qualificazione ha ad oggetto le attività che caratterizzano il processo di acquisizione di un bene, servizio o lavoro in relazione ai seguenti ambiti e riguarda: a) la capacità di progettazione tecnico-amministrativa delle procedure; b) la capacità di affidamento e controllo dell'intera procedura; c) la capacità di verifica sull'esecuzione contrattuale, ivi incluso il collaudo e la messa in opera. 6. Le stazioni appaltanti e le centrali di committenza possono essere qualificate anche solo per la progettazione e l'affidamento di lavori oppure per la progettazione e l'affidamento di servizi e forniture o, alle condizioni indicate nell'Allegato II.4, per la sola esecuzione di lavori o di servizi e forniture 4. 6-bis. Le stazioni appaltanti qualificate che svolgono attività di committenza per altre stazioni appaltanti e le centrali di committenza qualificate programmano la loro attività nel rispetto del principio di leale collaborazione 5. 7. I requisiti di qualificazione per la progettazione e l'affidamento sono disciplinati dall'allegato II.4 e attengono: a) all'organizzazione della funzione di spesa e ai processi; b) alla consistenza, esperienza e competenza delle risorse umane, ivi incluso il sistema di reclutamento e la adeguata formazione del personale; c) all'esperienza maturata nell'attività di progettazione, affidamento ed esecuzione di contratti, ivi compreso l'eventuale utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa delle costruzioni. 8. I requisiti di qualificazione per l'esecuzione sono indicati separatamente nell'allegato II.4 6. 9. Le amministrazioni la cui organizzazione prevede articolazioni, anche territoriali, verificano la sussistenza dei requisiti di cui al comma 7 in capo alle medesime strutture e ne danno comunicazione all'ANAC per la qualificazione. 10. In relazione al comma 7, lettera b), e alla formazione del personale propedeutico alla qualificazione per l'esecuzione, la Scuola nazionale dell'amministrazione definisce i requisiti e le modalità per l'accreditamento dei soggetti pubblici o privati, che svolgono attività formative, procedendo alla verifica, anche a campione, della sussistenza dei requisiti stessi e provvede alle conseguenti attività di accreditamento nonché alla revoca dello stesso nei casi di accertata carenza dei requisiti 7. 11. In nessun caso i soggetti interessati possono comprovare il possesso dei requisiti di qualificazione ricorrendo ad artifizi tali da eluderne la funzione. L'ANAC, per accertati casi di gravi violazioni delle disposizioni di cui al presente articolo, può irrogare una sanzione entro il limite minimo di euro 500 euro e il limite massimo di euro 1 milione e, nei casi più gravi, disporre la sospensione della qualificazione precedentemente ottenuta. Costituiscono gravi violazioni le dichiarazioni dolosamente tese a dimostrare il possesso di requisiti di qualificazione non sussistenti, ivi comprese, in particolare: a) per le centrali di committenza, la dichiarata presenza di un'organizzazione stabile nella quale il personale continui di fatto a operare per l'amministrazione di provenienza; b) per le stazioni appaltanti e le centrali di committenza, la dichiarata presenza di personale addetto alla struttura organizzativa stabile, che sia di fatto impegnato in altre attività; c) la mancata comunicazione all'ANAC della perdita dei requisiti. 12. Se la qualificazione viene meno o è sospesa, le procedure in corso sono comunque portate a compimento. 13. L'ANAC stabilisce i requisiti e le modalità attuative del sistema di qualificazione di cui all'allegato II.4, rilasciando la qualificazione medesima. L'ANAC può stabilire ulteriori casi in cui può essere disposta la qualificazione con riserva, finalizzata a consentire alla stazione appaltante e alla centrale di committenza, anche per le attività ausiliarie, di acquisire la capacità tecnica ed organizzativa richiesta. [1] A norma dell'articolo 2, comma 1, dell'O.P.C.M. 28 giugno 2023, n. 145 è disposto che fino alla data del 31 dicembre 2023, in deroga al presente articolo ogni stazione appaltante o centrale di committenza può effettuare qualsiasi procedura di affidamento di lavori, servizi e forniture a prescindere dalla qualificazione eventualmente posseduta. [2] Alinea modificato dall'articolo 26, comma 1, lettera a), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [3] Comma modificato dall'articolo 7, comma 1, del D.L. 27 dicembre 2024, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 febbraio 2025, n. 16. [4] Comma sostituito dall'articolo 26, comma 1, lettera b), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [5] Comma inserito dall'articolo 26, comma 1, lettera c), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [6] Comma sostituito dall'articolo 26, comma 1, lettera d), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. [7] Comma sostituito dall'articolo 26, comma 1, lettera e), del D.Lgs 31 dicembre 2024, n. 209. InquadramentoL'art. 63 del Codice, insieme all'allegato II.4, si pone in attuazione alla legge delega n. 78/2022 nella parte in cui prevede, tra i criteri direttivi cui il Governo avrebbe dovuto attenersi in sede di esercizio della delega, la «ridefinizione e rafforzamento della disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti», e delinea i contenuti del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, i tratti basilari dei requisiti da possedere per poter essere qualificati, ed il soggetto preposto alla istituzione, gestione e controllo del medesimo sistema di qualificazione. Il legislatore, con questa disposizione, ha confermato la volontà di realizzare la riforma del sistema di qualificazione dei soggetti appaltatori che in passato non era riuscita ad andare a buon fine. Si rammenta, infatti, che l'art. 38 dell'abrogato d.lgs. n. 50/2016 aveva regolamentato la “qualificazione delle stazioni appaltanti e centrali di committenze”, rinviando per la sua concreta applicazione ad un decreto del presidente del consiglio dei ministri, che definisse i requisiti tecnico organizzativi di qualificazione, le modalità attuative del sistema di attestazione delle qualificazioni e, soprattutto, la data a decorrere della quale sarebbe entrato in vigore il nuovo sistema di qualificazione. Il d.p.c.m. citato, tuttavia, non fu mai adottato e continuò ad applicarsi il regime transitorio di cui all'art. 216, comma 10 del d.lgs. n. 50/2016 secondo cui “Fino alla data di entrata in vigore del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti di cui all'articolo 38, i requisiti di qualificazione sono soddisfatti mediante l'i scrizione all'anagrafe di cui all'articolo 33-ter del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221”. Il d.lgs. n. 36/2023, differentemente dal passato, si è mosso in maniera differente, rinviando per la concreta applicazione del regime di qualificazione delle stazioni appaltanti ad un allegato al Codice (allegato II.4), il quale è entrato in vigore e diventato efficace contestualmente alle disposizioni del Codice stesso. La qualificazione delle stazioni appaltanti diventa quindi obbligatoria dal 1° luglio 2023, con il blocco del rilascio del CIG (codice identificativo gara) per quelle non qualificate. Al riguardo, è importante segnalare la Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 12 luglio 2023, avente ad oggetto “Il regime giuridico applicabile agli affidamenti relativi a procedure afferenti alle opere PNRR e PNC successivamente al 1 Luglio 2023 – Chiarimenti interpretativi e prime indicazioni operative”, secondo la quale l'obbligo di qualificazione di cui agli artt. 62 e 63 del Codice non si applicherebbe in caso affidamento degli appalti finanziati con le risorse del PNRR (e assimilati). Per tali contratti, sostiene il Ministero, continuerebbero ad operare fino al 31 dicembre 2023 le disposizioni speciali e derogatorie introdotte dal d.l. n. 77/2012 convertito dalla l. n. 108/2021. Il nuovo sistema di cui all'art. 63 del Codice deve essere necessariamente letto e coordinato con l'allegato II.4, in quanto il primo si occupa di istituire l'elenco dei soggetti qualificati, di determinare i livelli e gli ambiti di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza per la progettazione, l'affidamento e l'esecuzione, nonché le attività da valutare ai fini della qualificazione; il secondo invece stabilisce nel dettaglio i requisiti necessari per la qualificazione, le informazioni per dimostrare il possesso degli stessi e la loro modalità di raccolta per il funzionamento del sistema di qualificazione. Il decreto correttivo (D. Lgs. 290/2024)Il Decreto correttivo apporta numerose e rilevanti modifiche alla disposizione in commento. In primo luogo, viene sostituito il comma 1, sicché i requisiti dei consorzi non necessari non sono più disciplinati dal regolamento di cui all'art. 100, comma 4, del Codice ma dall'Allegato II.12 al Codice. Per i consorzi stabili, vengono poi modificate le modalità di computo e possesso dei requisiti sulla base del criterio del cumulo alla rinfusa, a seconda della tipologia di appalto affidato. In tal caso, rimane invariata la regola di computo dei requisiti in materia di appalti di servizi e forniture. Di contro, sono diversificate le modalità del possesso dei requisiti nel caso di appalti di lavoro, a seconda che questo sia eseguito direttamente dal consorzio stabile ovvero dalle singole consorziate designate. A seguito di tale modifica, il comma 2 è abrogato, essendo di fatto inglobato dal comma 1. Al comma 3 è estesa la regola del possesso dei requisiti generali in capo al consorzio e alle consorziate anche per le figure dei consorzi fra società di cooperative e fra imprese artigiane. Tale re gola era inizialmente riferita ai soli consorzi stabili. Viene poi modificato il comma 4, sotto un duplice profilo: (i) da un lato, il riferimento alle consorziate “indicate” per l'esecuzione dei lavori viene esteso a tutte le consorziate; (ii) dall'altro, viene esplicitato il meccanismo della designazione a cascata: qualora la consorziata designata sia a sua volta un consorzio, dovrà anch'essa indicare la consorziata designata per l'esecuzione dei lavori. Sono poi interamente sostituiti i commi 5 e 7: (i) quanto al comma 5, si prevede che i consorzi di cooperative e fra imprese artigiane possono avvalersi dei requisiti propri e di quelli posseduti dalle consorziate; (ii) quanto al comma 7, si specifica la possibilità di stipulare il contratto di avvalimento per i soli requisiti che il consorzio ha maturato in proprio. Da ultimo, viene reintrodotto il divieto di partecipazione a più consorzi stabili, originariamente previsto dall'art. 36 del D.Lgs. n. 163/2006. L'elenco delle stazioni appaltanti qualificateIl comma 1 dell'art. 63 stabilisce che le stazioni appaltanti e/o le centrali di committenza che soddisfino i requisiti richiesti dall'allegato II.4, sono qualificate per la progettazione, per l'affidamento o per l'esecuzione degli appalti di lavori, servizi e forniture, in relazione al relativo livello. La qualificazione comporta l'obbligo di iscrizione della stazione appaltante o della centrale di committenza presso l'“elenco delle stazioni appaltanti qualificate” istituito presso l'Anac, la quale ne assicura la gestione e la pubblicità. In questo elenco, precisa la norma, vengono iscritte le stazioni appaltanti qualificate e, in una specifica sezione, le centrali di committenza qualificate. Durante il primo periodo di applicazione della disposizione possono iscriversi, in quanto qualificate con riserva ai sensi del comma 4 dell'art. 63, anche le stazioni appaltanti delle unioni di comuni, delle province, delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e delle regioni. La qualificazione con riserva, precisa l'art. 9 dell'allegato II.4, garantisce il conseguimento dei livelli L1 e SF1 ed ha una durata non superiore al 30 giugno 2024. L'ANAC può stabilire ulteriori casi in cui possa essere disposta la qualificazione con riserva (art. 63 comma 13). Vengono inoltre iscritti di diritto, ai sensi del comma 4 dell'art. 63, i soggetti aggregatoriex art. 9 del d.l. n. 66/2014 convertito dalla l. n. 89/2014, ossia quelle centrali di committenza qualificate ed abilitate (ex lege o tramite preventiva valutazione dell'ANAC e successiva iscrizione nell'apposito elenco) all'approvvigionamento di lavori, beni e servizi per conto dei soggetti che se ne avvalgono, oltre che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche, Consip S.p.a., Invitalia – Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a., Difesa servizi S.p.A., l'Agenzia del demanio, Sport e salute S.p.a. Eventuali ulteriori iscrizioni di diritto potranno essere disposte, ai sensi del comma 4 dell'art. 63, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentita l'ANAC, previa intesa in sede della Conferenza unificata. I livelli di qualificazione e le capacità della stazione appaltante oggetto di verificaIl comma 2 dell'art. 63 stabilisce che le stazioni appaltanti o le centrali di committenza possano essere qualificate per la progettazione e per l'affidamento di lavori, servizi e forniture. Detta qualificazione viene distinta in tre fasce o livelli di importo: a) qualificazione base o di primo livello, per servizi e forniture fino alla soglia di 750.000 euro e per lavori fino a 1 milione di euro; b) qualificazione intermedia o di secondo livello, per servizi e forniture fino a 5 milioni di euro e per lavori fino alla soglia di cui all'art. 14; c) qualificazione avanzata o di terzo livello, senza limiti di importo. Per poter essere qualificati in uno dei sopra indicati livelli, le stazioni appaltanti o le centrali di committenza devono essere in possesso dei requisiti e ottenere un punteggio minimo stabiliti dall'allegato II.4, sulla base dei seguenti criteri indicati dal comma 7 dell'art. 63 del Codice: a) organizzazione della funzione di spesa e ai processi; b) consistenza, esperienza e competenza delle risorse umane, ivi incluso il sistema di reclutamento e la adeguata formazione del personale; c) esperienza maturata nell'attività di progettazione, affidamento ed esecuzione di contratti, ivi compreso l'eventuale utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa delle costruzioni. Con particolare riferimento al parametro di cui all'art. 63 comma 7 lett. b) “consistenza, esperienza e competenza delle risorse umane, ivi incluso il sistema di reclutamento e la adeguata formazione del personale”, è previsto che la Scuola Nazionale dell'Amministrazione definisca i requisiti per l'accreditamento delle istituzioni pubbliche o private, senza finalità di lucro, che svolgano attività formative, procedendo alla verifica, anche a campione, della sussistenza dei requisiti stessi e alle conseguenti attività di accreditamento nonché alla revoca dello stesso nei casi di accertata carenza dei requisiti (art. 63 comma 10). La qualificazione può riguardare, pertanto, i lavori, oppure i servizi e le forniture, ovvero entrambe le tipologie contrattuali, e le stazioni appaltanti o le centrali di committenza potranno progettare e affidare gli appalti rientranti nel livello di qualificazione posseduto ed in quelli inferiori. Per la progettazione e acquisizione di lavori, servizi e forniture di importo eccedente il proprio livello di qualificazione dovranno, invece, procedere in conformità al comma 6 dell'art. 62 del Codice, e quindi: ricorrere ad una centrale di committenza qualificata; affidare autonomamente, attraverso gli strumenti telematici di negoziazione messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate, i servizi e le forniture di importo inferiore alla soglia europea, nonché lavori di manutenzione ordinaria di importo inferiore a 1 milione di euro; effettuare ordini su strumenti di acquisto messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate e dai soggetti aggregatori; eseguire i contratti per i quali sono qualificate per l'esecuzione. Il comma 6 dell'art. 63 evidenzia che “Le stazioni appaltanti e le centrali di committenza per svolgere attività di progettazione e affidamento devono essere qualificate almeno nella seconda fascia”. Probabilmente, quando richiama le stazioni appaltanti, il legislatore è incorso in un refuso, volendo riferirsi invece ai soggetti aggregatori. Ciò sembrerebbe desumersi dalla relazione illustrativa, secondo la quale il comma 6 avrebbe previsto che “Le centrali di committenza e i soggetti aggregatori per svolgere attività di progettazione e affidamento devono essere qualificati almeno nella seconda fascia”, nonché dall'art. 7 dell'allegato II.4 che richiede soltanto per le centrali di committenza il livello minimo di qualificazione per l'affidamento “L2 per i lavori e a SF2 per i servizi e le forniture”. Il comma 8 dell'art. 63 stabilisce che la qualificazione riguardi anche la fase dell'esecuzione degli appalti, rinviando per la determinazione dei requisiti necessari all'allegato II.4. L'art. 8 del predetto allegato, al riguardo, stabilisce che: a) le stazioni appaltanti e le centrali di committenza qualificate per la progettazione e affidamento di lavori, servizi o forniture sono qualificate, fino al 31 dicembre 2024, anche per l'esecuzione dei lavori, servizi e forniture di livelli superiori a quelli di qualifica. Dal 1° gennaio 2025, invece, la possibilità di eseguire il contratto per i livelli superiori a quelli di qualifica verrà valutata sulla base di specifici requisiti, relativi ai contratti eseguiti nel quinquennio precedente la domanda di qualificazione; b) le stazioni appaltanti non qualificate per la progettazione e l'affidamento di lavori, di servizi e forniture o di entrambe le tipologie contrattuali possano, fino al 31 dicembre 2024, eseguire i contratti se iscritte all'AUSA ed in possesso di una figura tecnica in grado di svolgere le funzioni di RUP. Successivamente a tale data, invece, dovranno possedere specifici requisiti stabiliti dall'art. 8 comma 4 dell'allegato II.4. Quanto agli ambiti di qualificazione, il comma 5 dell'art. 63, li individua tra i seguenti: a) capacità di progettazione tecnico-amministrativa delle procedure; b) capacità di affidamento e controllo dell'intera procedura; c) capacità di verifica sull'esecuzione contrattuale, ivi incluso il collaudo e la messa in opera. Le centrali di committenza, precisa l'art. 1 dell'allegato II.4, sono qualificate almeno negli ambiti della capacità di progettazione tecnico-amministrativa e affidamento delle procedure. Il comma 8 dell'art. 63 specifica, infine, che l'Anac possa modificare e integrare l'allegato II.4. per disciplinare specifici requisiti di qualificazione per i contratti di partenariato pubblico-privato. Il regime sanzionatorio in caso di false attestazioniPer potersi qualificare, le stazioni appaltanti e le centrali di committenza devono presentare una domanda di iscrizione agli elenchi istituiti presso l'Anac, e trasmettere i dati e le informazioni necessarie a dimostrare l'effettivo possesso dei requisiti di qualificazione dichiarati. Le amministrazioni la cui organizzazione prevede articolazioni, anche territoriali, verificano la sussistenza dei requisiti in capo alle medesime strutture ai fini della qualificazione. L'ANAC verifica, anche a campione, la veridicità delle attestazioni rese, ed in caso di dichiarazioni attestanti falsamente il possesso dei requisiti, può irrogare, ai sensi del comma 11 dell'art. 63, una sanzione di importo minimo pari a 500 euro e massimo di 1 milione di euro, oltre che, nei casi più gravi, disporre la sospensione della qualificazione precedentemente ottenuta. Più nello specifico, viene considerata, tra le altre, una grave violazione: a) per le centrali di committenza, la dichiarata presenza di un'organizzazione stabile nella quale il personale continui di fatto a operare per l'amministrazione di provenienza; b) per le stazioni appaltanti e le centrali di committenza, la dichiarata presenza di personale addetto alla struttura organizzativa stabile, che sia di fatto impegnato in altre attività; c) la mancata comunicazione all'ANAC della perdita dei requisiti. La sospensione o il venir meno della qualificazione consente comunque alla stazione appaltante o alla centrale di committenza di concludere la procedura in corso. Questioni applicative1) Devono iscriversi nell'elenco anche i soggetti qualificati con riserva? L'ANAC, con comunicato del 17 maggio 2023, ha precisato che tutte le stazioni appaltanti e le centrali di committenza ricadenti nell'ambito soggettivo di applicazione degli artt. 62 e 63 del Codice, sono tenute a presentare la domanda di qualificazione, ivi comprese quelle qualificate con riserva ai sensi dell'art. 63 comma 4 del Codice e dell'art. 2, comma 3, dell'allegato II.4. 2) I soggetti iscritti di diritto negli elenchi ai sensi dell'art. 63 comma 4 del Codice devono presentare domanda di qualificazione? No. Lo ha chiarito l'Anac con il comunicato del 17 maggio 2023, secondo il quale “Non dovranno presentare la domanda di qualificazione, in quanto iscritti di diritto nell'Elenco ai sensi dell'art. 63, comma 4 del d.lgs. n. 36/2023, i seguenti soggetti: – Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, compresi i Provveditorati interregionali per le opere pubbliche; – Consip S.p.a.; – Invitalia – Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a.; – Difesa servizi S.p.A.; – Agenzia del demanio; – Soggetti aggregatori di cui all'articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, Sport e salute S.p.a”. 3) Quali sono le stazioni appaltanti alle quali si applica la qualificazione con riserva? La qualificazione con riserva si applica, a richiesta delle amministrazioni interessate, alle seguenti stazioni appaltanti, comunque denominate: – unioni di comuni disciplinate dal Titolo II, capo IV del TUEL, comprensive delle Comunità montane, insulari ed arcipelago; province; città metropolitane; comuni capoluogo di provincia; regioni; Stazioni Uniche Appaltanti (SUA) e Centrali Uniche di Committenza (CUC) costituite dagli enti di cui sopra. BibliografiaCaringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021; Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei Contratti Pubblici, Torino, 2019; Sandulli-De Nictolis (diretto da), Trattato sui contratti pubblici, Milano, 2019. |