Decreto legislativo - 31/03/2023 - n. 36 art. 84 - Pubblicazione a livello europeo.Codice legge fallimentare Artt. 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76; All. V e XIV. Pubblicazione a livello europeo. 1. I bandi, gli avvisi di pre-informazione e gli avvisi relativi agli appalti aggiudicati di importo pari o superiore alle soglie di cui all'articolo 14 sono redatti dalle stazioni appaltanti e trasmessi all'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, per il tramite della Banca dati nazionale dei contratti pubblici, secondo modalità conformi all'allegato II.7. La conferma da parte di detto Ufficio della ricezione e dell'avviso della pubblicazione trasmessa, con l'indicazione della data della pubblicazione, vale come prova della pubblicazione. [In sede di prima applicazione del codice, l'allegato II.7 è abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che lo sostituisce integralmente anche in qualità di allegato al codice.]1 2. I bandi e gli avvisi sono pubblicati per esteso in lingua italiana, fatte salve le norme vigenti nella provincia autonoma di Bolzano in materia di bilinguismo; il testo pubblicato in tali lingue è l'unico facente fede. Una sintesi degli elementi importanti di ciascun avviso o bando è pubblicata, a cura dell'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, nelle altre lingue ufficiali delle istituzioni dell'Unione europea. 3. Le stazioni appaltanti possono inviare per la pubblicazione avvisi relativi ad appalti pubblici che non sono soggetti all'obbligo di pubblicazione da parte dell'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, a condizione che essi siano trasmessi a tale ufficio secondo il modello e le modalità precisati al comma 1. [1] Comma modificato dall'articolo 72, comma 2, lettera r), del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209. InquadramentoCon riferimento ai bandi e agli avvisi, assumono rilevanza le relative modalità di pubblicazione e prioritariamente le modalità con cui deve avvenire la pubblicazione a livello europeo, cronologicamente prioritaria rispetto alla pubblicazione a livello nazionale. La nuova disciplina delle modalità di pubblicazione a livello europeo dei bandi e degli avvisi è contenuta nell'art. 84 del Codice, in attuazione dell'art. 51 della Direttiva n. 2014/24/UE (come vedremo, la pubblicazione a livello nazionale è invece disciplinata dal successivo art. 85 del Codice, attuativo dell'art. 52 della Direttiva n. 2014/24/UE). Tale disciplina – in forza di quanto previsto dall'art. 225, comma 1, d.lgs. n. 36/2023 – acquisterà efficacia solamente a partire dal 1° gennaio 2024; ciò in quanto il legislatore, in sede di approvazione finale del Codice (ossia con una ‘modifica dell'ultimo minuto'), per favorire una transizione ordinata verso il nuovo regime normativo, ha ritenuto di far slittare l'entrata in efficacia della nuova disciplina del regime pubblicitario dei bandi di gara all'inizio del 2024, prevedendo fino ad allora – ossia fino al 31 dicembre 2023 – l'ultrattività della corrispondente disciplina di cui al previgente d.lgs. n. 50/2016. Per l'effetto di tale opzione normativa, fino al 31 dicembre 2023 continueranno a trovare applicazione gli artt. 70,72,73,127, comma 2, 129, comma 4, del vecchio Codice; al tempo stesso, acquisteranno efficacia soltanto il 1° gennaio 2024 gli artt. 27,81,83,84 e 85 del d.lgs. n. 36/2023. Ciò posto, a partire dal 1° gennaio 2024 il presente articolo troverà applicazione anche alle procedure di aggiudicazione dei contratti di concessione, in forza dell'espresso rinvio operato dal comma 11 dell'art. 182. In merito al raffronto tra la disciplina di nuovo conio e quella prevista dal vecchio Codice, si evidenzia come il contenuto della norma in commento sia in parte innovativo e in parte riproduttivo di quanto previsto dall'art. 72 del d.lgs. n. 50/2016. Una prima innovazione riveste un rilievo meramente formale ed attiene alla circostanza per cui l'art. 84 – rispetto al suo ‘omologo' del previgente Codice – è stato ‘depurato' delle prescrizioni che dettagliavano tempi e modalità di pubblicazione strettamente incombenti sull'Ufficio per le pubblicazioni dell'Unione europea; si tratta infatti di prescrizioni che rinvengono il loro diretto fondamento nell'articolato della direttiva n. 2014/24/UE – che resta quindi oggi l'unica fonte di disciplina in materia – “non essendo legittimato lo Stato nazionale a dettare o modificare prescrizioni vincolanti nei confronti di un organismo europeo quale è l'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea” (Commissione speciale del Consiglio di Stato, Schema definitivo di Codice dei contratti pubblici – Relazione agli articoli e agli allegati). Considerato quindi che la riproposizione di tali disposizioni nel testo codicistico avrebbe potuto avere un effetto unicamente descrittivo, è da salutare con favore la scelta del legislatore di ‘asciugare' il testo del Codice espungendo disposizioni che sarebbero state inutili e comunque privilegiando formulazioni maggiormente sintetiche. Si rinviene poi una seconda innovazione avente un maggiore rilievo pratico, in base alla quale la trasmissione dei bandi e degli avvisi all'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea dovrà avvenire per il tramite della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) gestita dall'ANAC. Per quanto concerne invece i profili di continuità, si rileva che il nuovo art. 84 “ripropone quegli aspetti di disciplina che, realizzando il coordinamento tra gli incombenti di pubblicazione unionali e quelli nazionali (quali l'obbligo e i tempi di prioritaria trasmissione in sede europea, l'utilizzo della modulistica appositamente predisposta dalla Commissione, la scelta della lingua della pubblicazione), sono certamente rivolti anche alle amministrazioni nazionali” (Commissione speciale del Consiglio di Stato, Schema definitivo di Codice dei contratti pubblici – Relazione agli articoli e agli allegati). Il decreto correttivo (D. Lgs. 209/2024)L’art. 72, comma 2 ha soppresso l’art. 84, comma 1, ultimo periodo. I princìpi ispiratori del regime pubblicitario dei bandi e degli avvisiQuanto ai princìpi ispiratori di tale disciplina, il regime pubblicitario delle procedure ad evidenza pubblica è innanzitutto funzionale all'attuazione del principio di libera concorrenza, cardine dell'ordinamento eurounitario. La pubblicità dei bandi e degli avvisi è preordinata a consentire la massima conoscibilità dell'indizione della gara, evitando che alla stessa partecipi solamente una ristretta cerchia di operatori economici. Maggiore è la partecipazione alla gara e più alte sono le probabilità che la stazione appaltante individui una controparte contrattuale affidabile (Fontana, 581). In secondo luogo, un regime pubblicitario efficace contribuisce ad attuare il principio di trasparenza amministrativa e costituisce altresì un utile strumento per garantire la parità di trattamento tra gli operatori economici (Fontana, 581). Le modalità di redazione dei bandi e degli avvisiIl previgente art. 72 del d.lgs. n. 50/2016 prevedeva espressamente che gli avvisi di preinformazione, i bandi di gara e gli avvisi relativi agli appalti aggiudicati dovessero essere redatti elettronicamente sulla base dei modelli di formulari messi a disposizione dalla Commissione europea tramite la piattaforma “SIMAP”. L'articolo in commento non ripropone questa specificazione, ma prevede unicamente che bandi e avvisi siano redatti dalle stazioni appaltanti e trasmessi all'Ufficio delle pubblicazioni UE “secondo modalità conformi all'Allegato II.7”, coincidente con il previgente Allegato V al vecchio Codice e conforme all'Allegato VIII della Direttiva n. 2014/24/UE. L'Allegato II.7. sarà abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente Regolamento emanato ai sensi dell'art. 17, comma 3, della l. n. 400/1988, con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che lo sostituirà integralmente anche in qualità di allegato al Codice. Ciò posto, può essere opportuno ricordare che il sistema della modulistica unionale viene periodicamente aggiornato mediante regolamenti di esecuzione adottati dalla Commissione, secondo quanto stabilito dall'art. 51 della direttiva n. 2014/24/UE, che a sua volta rinvia alla procedura consultiva dettata dall'art. 4 del regolamento (UE) n. 182/2011. Disposizioni specifiche sulla pubblicazioneDopo essere stati redatti per via elettronica, i bandi e gli avvisi vengono inviati alla pubblicazione europea, che deve necessariamente precedere quella nazionale. A tale scopo, i bandi e gli avvisi vengono trasmessi – sempre per via elettronica e per il tramite della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) gestita dall'ANAC – all'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, a cura del quale sono pubblicati sul portale “TED” (Tenders Electronic Daily), supplemento online alla Gazzetta ufficiale dell'Unione dedicato agli appalti pubblici europei (si consideri che le edizioni elettroniche della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea hanno valore giuridico dal 1° luglio 2013; a partire da tale data, è venuto meno ogni valore giuridico della relativa versione cartacea, eccezion fatta per i casi in cui la pubblicazione online non sia possibile a causa di problemi tecnici dei sistemi informatici). L'art. 84 del d.lgs. n. 36/2023 – a differenza del suo ‘omologo' contenuto nel d.lgs. n. 50/2016 – non specifica che l'Ufficio delle pubblicazioni UE deve provvedere alla pubblicazione degli atti sul portale “TED” entro il termine di cinque giorni dalla loro trasmissione; ciò in quanto l'indicazione cogente del termine di cinque giorni si rinviene già nell'art. 51 della Direttiva n. 2014/24/UE e una sua riproposizione sarebbe stata inutilmente ripetitiva, in virtù della natura self- executing della disposizione eurounitaria in commento. La pubblicazione elettronica dei bandi e degli avvisi sul portale “TED” è gratuita e deve essere effettuata per esteso, in una o più delle lingue ufficiali dell'Unione europea, scelte dalle stazioni appaltanti. Il testo pubblicato in tali lingue è l'unico facente fede. Le stazioni appaltanti italiane sono vincolate a scegliere la lingua italiana, fatte salve le norme in materia di bilinguismo vigenti nella Provincia autonoma di Bolzano. Ai sensi dell'art. 84, comma 2, ultimo capoverso, d.lgs. n. 36/2023, per consentire la massima conoscibilità del contenuto dei bandi e degli avvisi pubblicati e per agevolare l'accesso alla relativa procedura da parte degli operatori economici di tutti gli Stati membri, una sintesi degli elementi più importanti di ciascun avviso o bando (indicati dalla stazione appaltante nel rispetto dei princìpi di trasparenza e non discriminazione) deve essere pubblicata in tutte le altre lingue ufficiali. Occorre precisare che sul portale “ TED ” viene pubblicato soltanto il bando, non anche la relativa documentazione complementare. Tuttavia, nel bando devono essere indicati l'indirizzo di posta elettronica o l'indirizzo internet a cui tale documentazione è resa disponibile. In tal modo viene garantita un'agevole accessibilità al disciplinare di gara, al capitolato speciale e allo schema di contratto. A differenza del previgente art. 72, comma 4, d.lgs. n. 50/2016, l'art. 84 del nuovo Codicenon si occupa di esplicitare la durata della pubblicazione su “ TED ” degli avvisi di preinformazione utilizzati come atti di indizione di gara, in quanto tali disposizioni di dettaglio – dirette esclusivamente all'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea – sono già contenute nell'art. 51 della Direttiva n. 2014/24/UE, in parte qua considerato direttamente applicabile. Per completezza di informazione, l'art. 51 della citata direttiva prevede che il testo integrale e la sintesi degli avvisi di preinformazione usati come atti di indizione di gara debbano continuare a essere pubblicati per dodici mesi, oppure fino al ricevimento di un avviso di aggiudicazione che indichi che nei dodici mesi coperti dall'indizione di gara non sarà aggiudicato alcun appalto. Nel caso di appalti pubblici per servizi sociali e altri servizi specifici, l'avviso di preinformazione continua a essere pubblicato fino alla scadenza del periodo di validità indicato inizialmente o fino alla ricezione di un avviso di aggiudicazione che indichi che non saranno aggiudicati ulteriori appalti nel periodo coperto dall'indizione di gara. Con riferimento ai bandi di gara e agli avvisi di preinformazione non utilizzati in luogo del bando di gara, la durata della relativa pubblicazione non è disciplinata dall'attuale Codice così come non era disciplinata da quello precedente. Sul punto, sembrerebbe logico ritenere che un bando di gara debba restare consultabile su “TED” fino alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte, così come sembrerebbe opportuno che la pubblicazione di un avviso di preinformazione debba durare fino al 31 dicembre dell'anno successivo (Candia). L'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione rilascia alle stazioni appaltanti la conferma dell'avvenuta ricezione dell'avviso e dell'avvenuta pubblicazione dell'informazione trasmessa, con menzione della data di pubblicazione. Tale conferma vale come prova della pubblicazione. Come si vedrà nel commento al successivo art. 85, qualora la conferma di avvenuta ricezione non sia seguita dalla conferma di avvenuta pubblicazione entro quarantotto ore, le amministrazioni aggiudicatrici possono procedere alla pubblicazione nazionale prima che sia stata perfezionata la pubblicazione europea. Le amministrazioni aggiudicatrici hanno la facoltà di pubblicare su “TED” avvisi ulteriori rispetto a quelli per cui il Codice prevede l'obbligo di pubblicazione, purché provvedano a trasmetterli all'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea per via elettronica, secondo le modalità di trasmissione precisate all'art. 84, comma 1. BibliografiaCandia, Commento all'art. 72, in Caringella (a cura di), Codice dei contratti pubblici, Milano, 2021; Fontana, Bandi e avvisi, in Clarich (a cura di), Commentario al Codice dei Contratti Pubblici, Torino, 2019; Meale, Dai bandi ai verbali di gara: atti, forme di pubblicità e termini delle procedure a evidenza pubblica, in Caringella, Giustiniani, Mantini (a cura di), Trattato dei contratti pubblici, Roma, 2021. |