Decreto legislativo - 28/02/2021 - n. 36 art. 9 - Attività secondarie e strumentaliAttività secondarie e strumentali 1. Le associazioni e le società sportive dilettantistiche possono esercitare attività diverse da quelle principali di cui all'articolo 7, comma 1, lettera b), a condizione che l'atto costitutivo o lo statuto lo consentano e che abbiano carattere secondario e strumentale rispetto alle attività istituzionali, secondo criteri e limiti definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica da esso delegata in materia di sport, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. 1-bis. I proventi derivanti da rapporti di sponsorizzazione, promo pubblicitari, cessione di diritti e indennità legate alla formazione degli atleti nonché dalla gestione di impianti e strutture sportive sono esclusi dal computo dei criteri e dei limiti da definire con il decreto di cui al comma 1 1. 1-ter. Il mancato rispetto per due esercizi consecutivi dei criteri di cui al comma 1 comporta la cancellazione d'ufficio dal Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche2. [1] Comma aggiunto dall'articolo 4, comma 1, del D.Lgs. 5 ottobre 2022, n. 163. [2] Comma aggiunto dall'articolo 1, comma 4, del D.Lgs. 29 agosto 2023, n. 120. InquadramentoLo scopo non lucrativo degli enti dilettantistici è compatibile con l'esercizio di attività di natura economica a latere, secondarie e strumentali rispetto a quelle di natura prettamente sportiva. Ai sensi dell'art. 9 le associazioni e le società sportive dilettantistiche possono esercitare attività diverse da quelle principali di cui all'art. 7, comma 1, lettera b), a condizione: ❑ che l'atto costitutivo o lo statuto lo consentano ❑ che abbiano carattere secondario e strumentale rispetto alle attività istituzionali. La definizione dei criteri e dei limiti verrà definita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica da esso delegata in materia di sport. Ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo, i proventi derivanti da rapporti di sponsorizzazione, promo-pubblicitari, cessione di diritti e indennità legate alla formazione degli atleti nonché dalla gestione di impianti e strutture sportive, sono esclusi dal computo dei criteri e dei limiti da definire con il decreto cui lo stesso art. 9 affida la perimetrazione di tali attività. Si è voluto, in tal modo, evitare che i limiti che verranno posti ai proventi da attività diversa inibiscano o condizionino attività che spesso producono l'intero ricavo di una società sportiva. Stabilità di esercizio dell’attivitàIl problema nasce proprio dall'obbligo, previsto dall'art. 7, di introdurre negli statuti delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche l'obbligo di svolgere l'attività sportiva “in via stabile e principale”. Questo comporta che qualsiasi altro provento di natura diversa (si pensi ai rapporti di natura promopubblicitaria) sarebbe dovuto rientrare nella previsione dell'art. 9 come attività secondaria e strumentale ed essere soggetto, in termini di volumi di affari, ai limiti che saranno introdotti dall'emanando decreto previsto dall'art. 9. Molte associazioni e società sportive dilettantistiche hanno come incassi “unici” proprio quelli di natura promopubblicitaria e delle altre fattispecie cui la disposizione in commento fa riferimento. L'assoggettare questi proventi al limite delle attività secondarie avrebbe potuto mettere in gravi difficoltà un numero significativo di enti sportivi. SanzioniCosì come previsto nell'art. 7, comma 1-quater, anche nella norma in commento viene prevista la sanzione della cancellazione d'ufficio laddove per due esercizi consecutivi non vengano rispettati i criteri di cui al comma 1 relativamente alla possibilità di svolgere attività diverse da quelle principali a condizione che esse assolvano ad un doppio requisito: la previsione statutaria e la strumentalità di detta attività rispetto alle finalità istituzionali. La norma ha una caratteristica programmatica atteso che rimanda ad un emanando decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica da esso delegata in materia di sport, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi ai sensi dell'art. 17, comma 3, l. n. 400/1988 per la delimitazione del perimetro operativo dell'esercizio dell'attività secondaria sottraendo la stessa al mero arbitrio dell'ente. 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