Decreto legislativo - 28/02/2021 - n. 36 art. 12 - Disposizioni tributarieDisposizioni tributarie [1. Sui contributi erogati dal CONI, dalle Federazioni Sportive Nazionali e dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, alle società e associazioni sportive dilettantistiche non si applica la ritenuta del 4 per cento a titolo di acconto di cui all'articolo 28, secondo comma, del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.]12 2. Gli atti costitutivi e di trasformazione delle associazioni e società sportive dilettantistiche, nonché delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline sportive associate e degli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI direttamente connessi allo svolgimento dell'attività sportiva, sono soggetti all'imposta di registro in misura fissa 3. 2-bis. Le modifiche statutarie adottate entro il 30 giugno 2024, sono esenti dall'imposta di registro se hanno lo scopo di adeguare gli atti a modifiche o integrazioni necessarie a conformare gli statuti alle disposizioni del presente decreto 4. 3. Il corrispettivo in denaro o in natura in favore di società , associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonché di associazioni e gruppi sportivi scolastici che svolgono attività nei settori giovanili riconosciuti dalle Federazioni Sportive Nazionali o da Enti di Promozione Sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicità , volta alla promozione dell'immagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attività del beneficiario, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 5. [1] Per le nuove disposizioni legislative in materia di versamenti e di riscossione, di cui al presente comma, a decorrere dal 1° gennaio 2026, vedi l'articolo 43 del D.Lgs. 24 marzo 2025, n. 33. [2] Comma abrogato dall'articolo 241, comma 1, lettera ppp), del D.Lgs. 24 marzo 2025, n. 33, con applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2026, a norma di quanto previsto dall'articolo 243 del D.Lgs. 33/2025 medesimo. [3] Comma modificato dall'articolo 5, comma 1, del D.Lgs. 5 ottobre 2022, n. 163. [4] Comma inserito dall'articolo 1, comma 6, lettera a), del D.Lgs. 29 agosto 2023, n. 120 e successivamente modificato dall'articolo 16, comma 2-bis, lettera b), del D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, convertito con modificazioni dalla Legge 15 dicembre 2023, n.191. [5] Comma modificato dall'articolo 1, comma 6, lettera b), del D.Lgs. 29 agosto 2023, n. 120. InquadramentoIn tema di incompatibilità l'art. 11 statuisce il divieto per gli amministratori delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche di ricoprire qualsiasi carica in altre società o associazioni sportive dilettantistiche all'interno della stessa Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina sportiva associata o Ente di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e, ove paraolimpici, riconosciuti dal CIP. In precedenza, non si faceva esplicito riferimento anche ai corrispondenti organismi paralimpici. Ma, a seguito del d.lgs. n. 120 del 29 agosto 2023, sono stati aggiunti detti “organismi”. Viene applicata la incompatibilità assoluta anche nel caso di associazioni sportive dilettantistiche/società sportive dilettantistiche all'interno di uno stesso Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, laddove precedentemente era prevista l'incompatibilità solo nell'ambito della medesima disciplina sportiva facente capo ad un Ente di Promozione Sportiva. Le disposizioni tributarieL'articolo 12 definisce le disposizioni tributarie a favore delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, confermando, sostanzialmente, la disciplina vigente. Si ricorda, infatti, che l'art. 90, commi 4,5 e 8 della l. n. 289/2002 (commi abrogati dal d.lgs. n. 36/2021) stabilisce che: - che il CONI, le Federazioni sportive nazionali e gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI non sono obbligati ad operare la ritenuta del 4% a titolo di acconto sui contributi erogati alle società e associazioni sportive dilettantistiche (comma 4); Trattasi sul punto della ritenuta prevista dall'art. 28, comma 2, del d.P.R. n. 600/1973, che prevede che le regioni, le province, i comuni, gli altri enti pubblici e i privati devono operare una ritenuta del 4% a titolo di acconto delle imposte sul reddito dele persone fisiche e sul reddito delle persone giuridiche dovuta dal percipiente, e con l'obbligo di rivalsa sull'ammontare dei contributi corrisposti ad imprese, esclusi quelli per l'acquisto di beni strumentali. - gli atti costitutivi e di trasformazione delle società e associazioni sportive dilettantistiche, nonché delle Federazioni sportive e degli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI direttamente connessi allo svolgimento dell'attività sportiva, sono soggetti all'imposta di registro in misura fissa (Comma 5); - il corrispettivo in denaro o in natura in favore di società, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonché di associazioni sportive scolastiche che svolgono attività nei settori giovanili riconosciuta dalle Federazioni sportive nazionali o da enti di promozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a Euro 200.000, spesa di pubblicità, volta alla promozione dell'immagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attività del beneficiario (comma 8). Ciò ai sensi dell'art. 74, comma 2, del TUIR (d.P.R. n. 917/1986). In particolare, i commi 1 e 2 dell'articolo 12 confermano quanto previsto, rispettivamente, dell'art. 90, comma 4 e 5, della l. n. 289/2002. Il comma 3 conferma quanto previsto dall'art. 90, comma 8°, della stessa l. n. 289/2002, ma sostituisce il richiamo all'art. 74, comma 2°, del testo unico delle imposte sui redditi di cui al DPR n. 917/1986 con il rinvio all'art. 108, comma 1°, del medesimo DPR. L'art. 108, comma 1°, del DPR n. 917/1986- come sostituito dall'art. 13- bis, comma 2, lettera c), n. 1), del d.l. n. 244/2016 (L. n. 19/2017)- stabilisce che le spese relative a più esercizi sono deducibili nel limite della quota imputabile a ciascun esercizio. Al riguardo si ricorda anche che il comma 4-bis del medesimo art. 108-introdotto dall'art. 7, comma 8, del d.lgs. n. 156/2015- prevede che il contribuente può interpellare l'amministrazione finanziaria in ordine alla qualificazione di determinate spese sostenute, tra quelle di pubblicità e di propaganda ovvero tra quelle di rappresentanza. Ciò, ai fini di verificare se dette spese possono essere considerate deducibili. In tal caso , le spese sono deducibili nel periodo di imposta di sostentamento e sono commisurate all'ammontare dei ricavi e proventi della gestione caratteristica dell'impresa risultanti dalla dichiarazione dei redditi relativa allo stesso periodo in misura pari: a) all'1,5 % dei ricavi e altri proventi fino a Euro 10 mln; b) allo 0,6% dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente Euro 10 mln e fino a Euro 50 mln; c) allo 0,4% dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente Euro 50 mln. Sono comunque deducibili le spese relative ai beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non superiore a Euro 50. La disposizione in commento sembra quindi volta a superare la necessità dell'interpello e a stabilire in norma primaria il limite di deducibilità delle già menzionate spese. In conseguenza di quanto disposto, l'articolo 52, comma 2°, lett. A), prevede l'abrogazione a decorrere dalla data di entrata in vigore del d.lgs. n. 36/2021, l'articolo 90, commi 4,5,8,17,18,18 bis, 19, 23, della legge 27 dicembre 2002, n. 289. Del resto, è da rilevare che l'articolo 12 del d.lgs. n. 36/2021 è stato modificato dall'articolo 5 del Decreto correttivo approvato il 28 settembre 2002 con l'estensione anche alle Discipline Sportive Associate della previsione dettata per le associazioni e società sportive dilettantistiche, le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, secondo cui gli atti costitutivi e di trasformazione direttamente connessi allo svolgimento dell'attività sportiva sono soggetti all'imposta di registro in misura fissa. Si rileva altresì alcune modifiche ai commi 2 bis e 3 dell'art. 12 del d.lgs. n. 36/2021 a seguito del d.lgs. n. 120 del 29 agosto 2023 (in vigore dal 5 settembre 2023) come ad esempio l'omissione nel comma 2 bis della locuzione “Per le società e le associazioni sportive dilettantistiche” e la mutazione nel comma 3 delle “associazioni sportive scolastiche” in “associazioni e gruppi sportivi scolastici”. 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