Decreto del Presidente della Repubblica - 22/09/1988 - n. 448 art. 7 - Notifiche all'esercente la potestà dei genitori.

Andrea Conti

Notifiche all'esercente la responsabilità genitoriale 1.

 

1. L'informazione di garanzia e il decreto di fissazione di udienza devono essere notificati, a pena di nullità, anche all'esercente la responsabilità genitoriale o agli altri soggetti di cui agli articoli 12 e 12-ter 2.

Inquadramento

Il coinvolgimento dell'esercente la responsabilità genitoriale rappresenta un supplemento di tutela difensiva offerto al minore (art. 24, comma 2, Cost.): «benché al minore sia riconosciuta la capacità processuale, si è ritenuto che il suo ridotto grado di maturità psico-fisica, connesso appunto alla minore età, potesse compromettere il pieno esercizio della autodifesa. Data questa ragione giustificativa, anche l'assistenza mirata alla integrazione della difesa personale [...] viene meno con il compimento della maggiore età» (Presutti, 103).

L'estensione dell'assistenza difensiva trova fondamento anche nelle fonti sovranazionali: l'art. 40, comma 2, lett. b) della Convenzione di New York prevede che il patrocinio tecnico del minore debba essere integrato da ogni altra assistenza appropriata per la preparazione e la presentazione della sua difese. Del medesimo avviso anche l'art. 15, § 2 delle Regole di Pechino – secondo cui i genitori o il tutore possono partecipare al processo o possono essere pregati di farlo, nell'interesse del minore, dall'autorità competente –, il § 10 della Raccomandazione Rec (2003) 20 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa concernente le nuove modalità di trattamento della delinquenza giovanile e il ruolo della giustizia minorile; il § 8 della Raccomandazione n. R (87) 20 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sulle risposte sociali alla delinquenza minorile – ove si raccomanda agli Stati di rinforzare le garanzie legali dei minori durante l'intero corso della procedura, riconoscendo, tra l'altro, il diritto alla presenza dei genitori o di altro rappresentate legale – e l'art. 5, § 1, direttiva 2016/800/UE – secondo il quale gli Stati membri provvedono affinché le informazioni che il minore ha diritto di ricevere siano comunicate al più presto al titolare della responsabilità genitoriale –.

L'art. 7 d.P.R. n. 448/1988, mutuando il pensiero espresso dalla Corte Costituzionale in relazione alla normativa previgente (art. 304 c.p.p. 1930), «mira [...] a garantire all'imputato una forma di assistenza diversa ed ulteriore rispetto a quella prestata dal difensore che non può mai surrogare quell'assistenza piena, anche da un punto di vista morale, che in ordine allo svolgimento della propria difesa, il minore può ricevere soltanto dall'esercente» la responsabilità genitoriale (C. Cost., 99/1975).

Il diritto a ricevere la notifica consente all'esercente la responsabilità genitoriale anche «di orientare il minore nella scelta del difensore di fiducia, la cui nomina può comunque essere effettuata direttamente dall'esercente [...], di segnalare al difensore elementi di prova utili in vista della indagine difensiva [...], di partecipare agli atti investigativi per i quali si prevede l'assistenza tecnica» (Presutti, 104).

Il destinatario della notifica

L'art. 7 prevede che l'informazione di garanzia ed il decreto di fissazione udienza debbano essere notificati anche all'esercente la responsabilità genitoriale. Si deve notare che l'esercente la responsabilità genitoriale assume una finzione di assistenza difensiva «eteroingrata» (Vigoni, 1971) e tale funzione deve essere distinta da quella riconosciuta, dall'art. 12 d.P.R. n. 448/1988, al genitore che riveste una funzione di assistenza personale, affettiva e psicologica. Infatti, benché l'esercente la responsabilità genitoriale ed il genitore normalmente coincidano, è possibile che questi ruoli non siano sovrapponibili in capo al medesimo soggetto.

La legittimazione passiva dell'esercente la responsabilità genitoriale deve essere intesa come concorrente con quella del minore (Kostoris, 72), come conferma il dato letterale dell'art. 7 d.P.R. n. 448/1988 laddove prevede che la notifica debba essere effettuata «anche» all'esercente la responsabilità genitoriale.

Nel procedimento penale a carico di minorenni, per le ipotesi nelle quali deve procedersi alla notifica di atti anche in favore delle persone esercenti la responsabilità genitoriale, la notifica ad uno soltanto degli esercenti è sufficiente ad escludere la sanzione di nullità (Cass. pen. VI, 760/2018 e Cass. pen. VI, n. 2984/2001). Contra la dottrina che ritiene necessaria la notifica ad entrambi gli esercenti la responsabilità genitoriali in forza del principio dell'esercizio congiunto della responsabilità genitoriale (Kostoris, 72). Tuttavia, tale obiezione non trova riscontro nelle ipotesi in cui la responsabilità genitoriale risulti concentrata in capo ad un unico soggetto (come, ad esempio, nei casi di affidamento esclusivo e di pronunzie di decadenza dalla responsabilità genitoriale).

Non vi è l'obbligo di notifica del decreto di fissazione dell'udienza all'esercente la responsabilità genitoriale, allorché l'imputato, minorenne al tempo della commissione del reato, sia divenuto maggiorenne nelle more del procedimento, in quanto, con il raggiungimento della maggiore età, egli acquisisce la piena capacità d'agire, con la conseguenza che, in tale ipotesi, l'omessa citazione dei genitori non influisce sulla validità del processo (Cass. pen. II, n. 23410/2017, Cass. pen. VI, n. 6986/2010, Cass. pen. II, n. 4582/2003 e Cass. pen. IV, n. 547/2000).

Di contrario avviso rispetto al costante orientamento giurisprudenziale, una isolata ricostruzione interpretativa secondo cui l'art. 7 d.P.R. n. 448/1988 sarebbe applicabile anche successivamente al raggiungimento della maggiore età del minore in forza del principio di ultrattività delle norme contenute nel d.P.R. n. 448/1988 a tutti i procedimenti riguardati i fatti commessi da minorenni (Lambertucci, 69).

L'oggetto e le modalità della notifica

L'onere di notifica, posto a pena di nullità, riguarda l'informazione di garanzia (art. 369 c.p.p.) ed il decreto di fissazione udienza.

Si ritiene che debba essere oggetto di notifica anche l'informazione della persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa di cui all'art. 369-bis c.p.p. (Presutti, 104 e Vigoni, 1972).

L'espressione «decreto di fissazione di udienza» risulta essere onnicomprensiva ed idonea a ricomprendere qualsiasi udienza contemplata dall'iter processuale minorile. La locuzione utilizzata comprenderebbe, almeno secondo parte della dottrina, anche il decreto che dispone il giudizio (Presutti, 104).

La notifica deve essere effettuata, nel silenzio dell'art. 7 d.P.R. n. 448/1988 e in forza del principio di sussidiarietà, secondo le forme e le modalità previste dal codice di procedura penale ordinario e, di conseguenza, verranno effettuate dagli ufficiali giudiziari ed, in via residuale, dalla polizia giudiziaria, e non più – stante l'abrogazione dell'art. 14 d.lgs. 272/1989 – dagli uffici giudiziari minorili.

Ai fini del rispetto del termine per presentare richiesta di giudizio abbreviato, decorrente dalla notifica del decreto di giudizio immediato, rileva anche la notificazione effettuata all'esercente la responsabilità genitoriale ai sensi dell'art. 7 d.P.R. n. 448/1988, rappresentando la stessa garanzia di assistenza effettiva del minore anche nelle scelte processuali (Cass. pen. III, n. 15661/2022).

L'omessa notifica

La nullità derivante dall'omessa notifica, riguardante la violazione di disposizioni inerenti all'assistenza, all'intervento ed alla rappresentanza dell'imputato, deve essere qualificata come una nullità generale, ex art. 178, comma 1, lett. c), c.p.p., a regime intermedio (art. 180 c.p.p.).

Resta isolata la voce di chi ha sostenuto che la nullità di cui all'art. 7 d.P.R. n. 448/1988 debba essere qualificata come nullità assoluta in quanto l'omessa notifica realizzerebbe un vizio riguardante la vocatio in iudicium dell'imputato (Di Nuovo, Grasso, 192-193).

La giurisprudenza è concorde nel ritenere che la nullità derivante dall'omessa notifica sia da qualificare come una nullità generale a regime intermedio (Cass. pen. II, n. 30958/2016 e Cass. pen. II, n. 6472/2011), precisando che la mancata notifica all'esercente la potestà dei genitori del decreto di fissazione di udienza non produce nullità ogniqualvolta la relativa omissione sia dovuta al comportamento dell'imputato che, pur specificamente richiestone, rifiuti di indicare le generalità ed il luogo di residenza o di dimora di alcuno dei genitori stessi (Cass. pen. V, ord. n. 860/1994).

L'omessa comunicazione ai genitori del minore dell'espletamento dell'interrogatorio di garanzia non ne determina l'invalidità (Cass. pen. VI, n. 2948/1999) e non determina invalidità alcuna l'omessa notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari (Cass. pen. III, n. 36059/2009 e Cass. pen. VI, n. 2984/2001).

Nel procedimento penale a carico di minorenni, qualora il genitore abbia, per conto del minore, eletto domicilio in un luogo diverso da quello indicato dall'interessato, deve ritenersi prevalente la manifestazione di volontà del minore, in quanto la elezione o la dichiarazione di domicilio sono atti personali riservati all'indagato o all'imputato e l'intervento degli esercenti la potestà genitoriale è destinato solo ad assolvere compiti di assistenza o, nei casi tassativamente previsti, a sopperire all'inerzia dell'interessato (Cass. pen. I, n. 34033/2006 e Cass. pen. V, n. 2046/2003).

Le ipotesi tipizzate di avviso ed intervento

Il d.P.R. n. 448/1988 disciplina anche ulteriori ipotesi di intervento degli esercenti la responsabilità genitoriale che contribuiscono a definire il ruolo di assistenza tecnica integrativa.

Laddove venga applicata al minorenne una misura precautelare, l'esercente la responsabilità genitoriale deve essere immediatamente notiziato dell'arresto e del fermo (art. 18, comma 1, d.P.R. n. 448/1988 e art. 20-bis d.lgs. n. 272/1989), deve essere invitato – in caso di accompagnamento a seguito di flagranza – a presentarsi presso gli uffici della polizia giudiziaria per prendere in consegna il minore e deve essere avvertito dell'obbligo di tenere il minore a disposizione del Pubblico Ministero e di vigilare sul suo comportamento (art. 18-bis, comma 2 e 3, d.P.R. n. 448/1988 e art. 20-bis d.lgs. n. 272/1989).

L'audizione dell'esercente la responsabilità genitoriale è prevista in tema di prescrizioni (art. 20, comma 1, d.P.R. n. 448/1988), di irrilevanza del fatto (art. 27, comma 2, d.P.R. n. 448/1988), di misure di sicurezza (art. 38, comma 1, d.P.R. n. 448/1988).

La mancata comparizione dell'esercente la responsabilità genitoriale all'udienza preliminare e dibattimentale, in assenza di un legittimo impedimento, può essere sanzionata con la condanna al pagamento, a favore della cassa delle ammende, di una somma compresa tra i 25 ed i 516 euro (art. 31, comma 4 e 33, comma 4 d.P.R. n. 448/1988).

L'esercente la responsabilità genitoriale è, inoltre, legittimato a proporre l'impugnazione che spetta al minore (art. 34, comma 1, d.P.R. n. 448/1988) ed a impugnare i provvedimenti emessi dal magistrato di sorveglianza per i minorenni in materia di misure di sicurezza (art. 41, comma 1, d.P.R. n. 448/1988).

Bibliografia

Brienza, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Esp. giust. min., 1989, 63 ss.; Cipolla, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Aa.Vv., Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, a cura di Lattanzi e Lupo, vol. X, Milano, 2017, 426 ss.; Di Nuovo, Grasso, Diritto e procedura penale minorile, Milano, 2005; Giannino, Il processo penale minorile, Padova, 1997; Grevi, Imputato minorenne e impugnazione del genitore, Milano, 1970; Kostoris, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Aa.Vv., Commento al codice di procedura penale, a cura di Chiavario, vol. I - Leggi collegate, Torino, 1994, 68 ss.; Lambertucci, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Aa.Vv., Il processo penale minorile. Commento al D.P.R. N. 448/1988, a cura di Giostra, Milano, 2001, 69 ss.; Patané, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Aa.Vv., Il processo penale minorile. Commento al D.P.R. N. 448/1988, a cura di Giostra, Milano, 2016, 95 ss.; Pazè, Processo, difesa, servizi e assistenza del minore, in Quad. C.S.M., n. 28, 1989, 538 ss.; Pellegrino, voce Imputato minorenne, in Dig. disc. pen., vol. I Agg., Torino, 2005; Presutti, La posizione del minore, in Aa.Vv., Trattato di diritto di famiglia, a cura di Zatti, vol. V, Milano, 2011, 437 ss.; Presutti, I soggetti e le parti private, in Aa.Vv, Procedura penale minorile, a cura di Bargis, Torino, 2021, 103 ss.; Vigoni, Sub art. 7 d.P.R. n. 448/1988, in Aa.Vv., Codice di procedura penale commentato, a cura di Giarda e Spangher, tomo IV, Milano, 2023, 1971 ss.

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