Decreto legislativo - 30/06/2003 - n. 196 art. 109 - (Dati statistici relativi all'evento della nascita)

Giuseppe Fiordalisi

(Dati statistici relativi all'evento della nascita)

 

1. Per la rilevazione dei dati statistici relativi agli eventi di nascita, compresi quelli relativi ai nati affetti da malformazioni e ai nati morti, nonché per i flussi di dati anche da parte di direttori sanitari, si osservano, oltre alle disposizioni di cui al decreto del Ministro della sanità 16 luglio 2001, n. 349, le modalità tecniche determinate dall'Istituto nazionale di statistica, sentiti i Ministri della salute, dell'interno e il Garante 1.

Inquadramento

La norma in commento non ha subito aggiornamenti di rilievo a seguito dell'entrata in vigore, il 19 settembre 2018, del d.lgs. n. 101/2018 recante:“Disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva n. 95/46/CE”.

Rispetto al testo antecedente alla citata novella del 2018 sono state apportate lievi revisioni di forma non degne di nota. L'art. 109 contempla l'ipotesi della rilevazione dei dati statistici relativi agli eventi delle nascite effettuatati attraverso l'analisi dei flussi informativi appresi dai certificati di assistenza al parto (CEDAP), reintrodotto dal d.m. n. 349/2001, per il quale l'art. 93 del d.lgs. n. 196/2003 (Codice della privacy) dispone che: “Ai fini della dichiarazione di nascita il certificato di assistenza al parto è sempre sostituito da una semplice attestazione contenente i soli dati richiesti nei registri di nascita”. Per un approfondimento sul tema si rimanda alle osservazioni sub art. 93 del presente volume. Il d.m. n. 349 richiamato dalla norma in commento – ossia il Regolamento recante “Modificazioni al certificato di assistenza al parto per la rivelazione dei dati di sanità pubblica e statistici di bade relativi agli eventi di nascita, alla nati-mortalità ed ai nati affetti da malformazioni” – statuisce sulle modalità di acquisizione delle informazioni presenti nei certificati di assistenza al parto e sulla trasmissione dei dati acquisiti dai medesimi certificati per la conduzione delle analisi statistiche.

Il d.m. n. 349/2001

Il Decreto del Ministero della Salute n. 349/2001, (in avanti il “Decreto”) modificando quanto previsto in materia dalla l. n. 127/1997 (legge Bassanini-bis) e dal d.P.R. n. 403/1998, ha istituito il nuovo modello di “certificato di assistenza al parto” (CEDAP). Il CEDAP è dunque uno strumento impiegabile per finalità statistiche e di sanità pubblica.

Il CEDAP costituisce ad oggi una fonte principale di informazioni sia di carattere socio-demografico sui genitori che di carattere sanitario relativamente a madre e neonato, rappresentando uno strumento indispensabile ai fini della programmazione sanitaria nazionale e regionale.

Ai sensi dell'art. 1 comma 4 del Decreto, la formazione del certificato di assistenza al parto è a cura dell'ostetrica e/o del medico che ha assistito il parto entro il decimo giorno dalla nascita.

Il certificato di assistenza al parto, ai sensi del comma 2 dell'art. 1 del Decreto, è composto di sei sezioni che debbono avere come contenuto minimo le informazioni di cui allo schema esemplificativo allegato al Decreto: sezione generale; sezione A: informazioni socio-demografiche sul/sui genitore/i; sezione B: informazioni sulla gravidanza; sezione C: informazioni sul parto e sul neonato; sezione D: informazioni sulle cause di nati-mortalità; sezione E: informazioni sulla presenza di malformazioni.

I successivi commi del citato articolo 1 del Decreto dispongono circa le modalità di trasmissione del certificato di assistenza al parto per finalità statistiche: le Direzioni sanitarie degli istituti pubblici e/ privati inviano copia, privata degli elementi identificativi diretti degli interessati, alla Regione di appartenenza o provincia autonoma di appartenenza (eventualmente tramite le ASL), queste ultime trasmettono, in via informatica/telematica, le informazioni raccolte al Ministero della Salute che provvede ad archiviarle per il successivo inoltro all'ISTAT.

Bibliografia

Bolognini, Pelino, Codice privacy: tutte le novità del D.lgs. n. 101/2018, Milano, 2018.

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